L'ISPIRAZIONE
DELLA BIBBIA
di Fausto Salvoni

INTRODUZIONE

Tutte le chiese cristiane tengono in grande onore la Bibbia, per cui oggi assistiamo ad un vero boom editoriale. La Bibbia in tre volumi edita dall'UTET è divenuta uno dei best seller di questo tempo. La sua revisione è stata stampata come testo ufficiale liturgico dall' Episcopato italiano (editrice Vaticana 1972). La Bibbia Concordata ebbe una diffusione straordinaria. L'editrice S. Paolo, in occasione del suo cinquantenario di attività ne ha stampato un milione di copie. Quasi tutte le lingue del mondo hanno una loro traduzione: a Tokio nel 1965 è uscita la prima traduzione completa in giapponese moderno. Le società bibliche, spesso in collaborazione con cattolici, stanno preparando nuove edizioni, per ora del Nuovo Testamento che però si estenderanno ben presto anche all'Antico,  secondo i moderni canoni di una traduzione in linguaggio moderno. Vanno segnalate al riguardo le Good News for modern Men , Le Gute Nachrichte für Sie , le Bonnes Nouvelles Auj'ordhui ad opera di J.E. Margot. La Lanterna ha edito un N.T. che sta di mezzo tra le traduzioni troppo letterali del passato e quelle troppo moderne delle Società Bibliche, in attesa di prepararne una ancora più viva. La Società Biblica Italiana è entrata nella gara importando una nuova traduzione neotestamentaria sulla linea di quella d'oltre Alpe. Ora pertanto, anche per gli Italiani, non vi è che l'imbarazzo della scelta tra le opere più costose e quelle invece diffuse a prezzi più accessibili (1) .

Anche nel passato la Bibbia confortò molte persone che soffrivano. Il Pellico, dopo aver trascurato la Bibbia, in carcere ne fece oggetto di meditazione traendone conforto, come ci viene testimoniato dalle seguenti parole tratte dal suo libro «Le mie prigioni »:

« . . . ed io provava un certo godimento di aver ripreso in mano la Bibbia; d'aver confessato che io stava peggio senza di lei. Parea d'aver dato soddisfazione ad un amico generoso, ingiustamente offeso; d'essermi riconciliato con esso. – E t'avea abbandonato, mio Dio? – gridai – E m'era pervertito? Ed aveva potuto credere che l'infame riso del cinismo convenisse alla mia disperata situazione? – Pronunciai queste parole con una emozione indicibile; posi la Bibbia sopra una sedia, m'inginocchiai a terra a leggere, e quell'io che si difficilmente piango, proruppi in lacrime  . . . Lessi e piansi più di un'ora; e mi alzai pieno di fiducia che Dio mi avesse perdonato ogni stoltezza. Allora le mie sventure, i tormenti del processo, il verosimile patibolo mi sembrarono poca cosa. Esultai di soffrire, poiché soffrendo con rassegnato animo, io obbediva al Signore. La Bibbia, grazie al cielo, io sapea leggerla. Non era più il tempo ch' io la giudicava con la meschina critica di Voltaire, vilipendendo espressioni, le quali non sono risibili o false, se non quando, per ignoranza o per malizia, non si penetra nel loro senso. M'appariva chiaramente quanto foss'ella il codice della santità, e quindi della verità; quanto l'offendersi per certe sue imperfezioni di stile fosse cosa infilosofica, e simile all'orgoglio di chi disprezza tutto ciò che non ha forme eleganti; quanto fosse cosa assurda l'immaginare che una tale collezione di libri religiosamente venerati avessero un principio non autentico; quanto la superiorità di tali scritture sul Corano e sulla teologia degli indi fosse innegabile. Molti ne abusarono, molti vollero farne un codice di ingiustizia, una sanzione alle loro passioni scellerate. Ciò è vero; ma siamo sempre lì: di tutto puossi abusare; e quando mai l'abuso di cosa ottima dovrà dire che ella è in se stessa malvagia? Gesù Cristo lo dichiarò: Tutta la legge ed i profeti, tutta questa collezione di libri sacri, si riduce al precetto d'amar Dio e gli uomini. E tali scritture non sarebbero verità adatta a tutti i secoli? Non sarebbero la parola sempre viva dello Spirito Santo? ».

Come mai la Bibbia ha tanto valore? Si può ancora credere nella sua ispirazione? Su quali argomenti poggia tale credenza? Come va intesa l'ispirazione? Vi è cooperazione tra Dio e l'uomo? Ecco i problemi che questo studio intende porre se non risolvere esaurientemente.

Lo dividerò in due parti:

a) Una parte storica, nella quale presenterò concetti dell'ispirazione dai profeti ai padri ecclesiastici e alla sua valutazione presso gli studiosi moderni.

b) Una parte problematica, nella quale metterò a fuoco alcuni problemi relativi alla verità biblica, come Bibbia e scienza, Bibbia e storia, Bibbia e morale, ecc.

Bibliografia

Tutti i testi di introduzione biblica ne parlano sia pure brevemente. Sono invece studi specifici i seguenti:

A. Bea , De Ispiratione et inerrantia S. Scripturae, Roma, 1935.
G. Courtade , Ispiration et inerrance, in "Dict. Bible-Supplem" IV (Parigi 1949), coll 482-559.
J. Levie , La Bible, parole Humaine et message de Dieu, Desclée de Briwer, Tournai - Paris, 1959.
O.M. Stanley , The Concept of Biblical Inspiration, in "The Cathol. Theological Society of Ameica", 1958, pp. 65-95.
J.M. Simon , La Divin et l' Humain dans la Bible, Noivelles editions Latinas, Pa-ris, 1961.
M. Adinolfi , Ispirazione e inerranza, Ediz. Paoline (collana: Ut unum sint 2), Roma, 1962.
M. Adinolfi , Ispirazione e interpretazione, Roma, 1964.
M. Adinolfi , La problematica dell'ispirazione prima e dopo la "Dei Verbum", in "Riv. Bibl." (1969), pp. 249-281.
P. Benoit , Les Analogies de l'Inspiration, in "Exegése et Théologie" III, Parigi, 1968, pp. 17-30.
M. Adinolfi , Rivelazione e Ispirazione secondo la Bibbia in S. Tommaso e nella discussione moderna, Brescia, 1966.
P. Bonatti-C.M. Martini , L'Ipirazione della S. Scrittura, in "Il Messaggio della Salvezza" I, 3a ediz., Torino-Leumann, 1968, pag. 10-114.
K. Rahner , L'Ispirazione della Scrittura, in "Discussione sulla Bibbia" , Brescia, 1965, pp. 7-14.
Alonso Schöckel , La Parola ispirata, La Bibbia alla luce della Scienza del Linguaggio, Brescia, 1966.
C. Harold Dodd , L'autorità della Bibbia, Paideia, Brescia, 1970.
Ortensio de Spinetoli , Bibbia: Parola Umana e Divina, Edizioni Dehoniane, Bologna, 1968.
Willi Marxen , Bibbia in Contestazione, Queriniana, Brescia, 1969.

Il termine "ispirazione" che deriva dalla parola latina in-spirare , indica l'azione dello spirito – sia esso un vento o un dio – sopra una persona e si può tradurre con "soffiare dentro ". Per i latini indicava l'influsso divino che immetteva nell'uomo pensieri o sentimenti particolari, come la "fortezza" ecc. (2) .   Traduce il greco theòpneustos (2 Tim 3, 16), vocabolo pure esso composto da Dio ( Theòs) e "spirito" ( pnéuma), del quale parleremo in seguito più a lungo.

Lo si potrebbe tradurre con "soffio divino " che spinge l'uomo a parlare o a scrivere in nome di Dio. Pare che Filone sia stato il primo scrittore a usare la parola greca in questo senso.


NOTE A MARGINE

1.  (ndr) Il prof. Fausto Salvoni riporta naturalmente la situazione degli anni settanta; negli anni novanta in Italia la situazione è ulteriormente migliorata: in campo cattolico possiamo disporre della Sacra Bibbia, Edizione ufficiale della C.E.I (Conferenza Episcopale Italiana), editrice Elle Di Ci, Torino-Leumann, che viene adottata nella liturgia ufficiale della Chiesa Cattolica. Abbiamo inoltre la Bibbia TOB con il testo della C.E.I., mentre note e commento sono della Traduction Oecumènique de la Bible, a cura sempre della Elle Di Ci, Torino -Leumann: in campo protestante sono disponibili le traduzioni in lingua corrente del Diodati e del Luzzi. Segnalo inoltre la traduzione interconfessionale, non solo del Nuovo Testamento, ma oggi anche dell'intera Bibbia. A fine millennio si aggiunge l'ottima "Nuova Diodati", Revisione 1991, Edizione La Buona Novella di Brindisi, anche se in certi casi segue il testo originale con una certa libertà. torna al testo

2. Inspirare Fortitudine (Quinto Curzio IV, 13)
Occultum ignam Inspirare (Virgilio, Eneide 1, 692). torna al testo