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fronte patriottico

LA GRANDE GUERRA DEI CONTINENTI di A. Dugin

prima parte - seconda parte

Questo testo è stato originariamente pubblicato come III parte di "Konspirologya" (L'analisi delle Cospirazioni), Arktogeja, Mosca 1992

Prima del 1945

INDICE

Geopolitica e forze segrete della storia

Le basi della geopolitica

"La Cospirazione degli Atlantisti"

La Cospirazione degli "eurasisti

" "Sangue e Suolo" - "Sangue o Suolo?"

Panslavismo contro eurasismo

Gli atlantisti e il razzismo

Chi è spia di chi?

Ha detto GRU, mister Parvulesco?

GRU contro KGB Il patto Ribbentropp-Molotov e la susseguente rivincita degli atlantisti

Profilo della lobby atlantica

Il KGB al servizio della "Morte Danzante"

Convergenza dei servizi speciali e la "missione polare del GRU"

Ascesa ed eclissi del Sole eurasiano

Geopolitica e forze segrete della storia

I modelli di "cospirazione" sono estremamente diversificati. In questa sfera la maggiore popolarità va senza dubbio al concetto di cospirazione "giudaico-massonica", oggi così diffuso nei più diversi ambienti. Sostanzialmente, questa teoria merita lo studio più severo, e noi dobbiamo riconoscere che non abbiamo nessuna analisi completa e seriamente scientifico su questo tema, nonostante le centinaia e centinaia di lavori che "espongono" questa cospirazione, o ne "comprovano" l'inesistenza. Ma nel lavoro presente noi proveremo un modello cospirologico completamente diverso, basato su un sistema di coordinate distinto dalle versioni "giudaico-massoniche". Proveremo a descrivere in generale la "cospirazione" planetaria di due opposte forze "occulte", la cui segreta opposizione e la cui invisibile battaglia predeterminano le logiche della storia mondiale. Queste forze, a nostro avviso, sono prima di tutto caratterizzate dalla non appartenenza a una specifica nazionalità né dall'appartenenza ad una organizzazione segreta di tipo massonico o paramassonico, ma da una radicale divergenza nei loro atteggiamenti geopolitici. Siamo inclinati a vedere come spiegazione del "segreto" finale di queste opposte forze, la differenza tra due progetti geopolitici alternativi ed escludentisi l'un l'altro, che pongono dei popoli dalle più contraddittorie opinioni e credenze al di là delle differenze nazionali, politiche, ideologiche e religiose, unendoli in un singolo gruppo. Il nostro modello cospirologico è il modello della "cospirazione geopolitica".

Le basi della geopolitica

Richiamiamo i postulati basilari della geopolitica - una scienza che fu dapprima anche chiamata "geografia politica" e la cui elaborazione va fondamentalmente attribuita allo scienziato inglese ed esperto di politica Halford Mackinder (1861-1947). Il termine "geopolitica" fu introdotto per la prima volta dallo svedese Rudolf Kjellen (1864-1922) e poi fu adottato in Germania da Karl Haushofer (1869-1946). Ma in ogni modo, il padre della geopolitica rimane Mackinder, il cui fondamentale modello sta alla base di ogni seguente studio geopolitico. Un merito di Mackinder è che egli riuscì ad abbozzare e comprendere le precise leggi oggettive della storia politica, geografica ed economica dell'umanità. Se il termine "geopolitica" appare piuttosto recentemente, le realtà delineate da questi termini hanno una storia plurimillenaria. La sostanza della dottrina geopolitica può essere riassunta nei seguenti principi. Nella storia planetaria vi sono due approcci all'assimilazione dello spazio terrestre opposti e in costante competizione - l'approccio "tellurico" e l'approccio "marittimo. In base a quale atteggiamento ("tellurico" o "marittimo") aderisce la coscienza storica dei diversi stati, popoli, nazioni, la loro politica estera e interna, la loro psicologia, la loro visione del mondo sono formate secondo regole completamente definite. Data tale caratteristica, è del tutto possibile parlare di una visione del mondo "tellurica", "continentale" o anche "della steppa" (la "steppa" è "terra" nel suo puro, ideale significato) e di visione del mondo "marittima", "insulare", "oceanica" o "acquatica". (Rendiamo noto per inciso, che i primi accenni di un similare approccio possono essere scovati nei lavori degli slavofili russi - come Khomyakov e Kiryevsky). Nella storia antica i poteri "marittimi" che divennero un tuttuno simbolico con "civiltà marittima" furono la Fenicia e Cartagine. L'impero terrestre opposto a Cartagine fu Roma. La Guerra Punica fu la più pura immagine dell'opposizione di "civiltà del mare" e "civiltà della terra". Nell'Età modera e nella storia recente il polo "insulare" e "marittimo" divenne l'Inghilterra, "Dominatrice dei mari" e, in seguito, la gigantesca isola-continente dell'America. L'Inghilterra, come l'antica Fenicia, usò come strumento di base per il suo dominio in primo luogo il commercio marittimo e la colonizzazione delle aree costiere. Il tipo geopolitico fenicio-anglosassone generò uno speciale modello di civiltà "mercantile-capitalistico-di mercato" fondato prima di tutto sugli interessi economici e materiali e sui principi del liberalismo economico. Perciò, nonostante ogni possibile variazione storica, il tipo generale di civiltà "marittima" è sempre collegato con il "primato dell'economia sulla politica". Come contro il modello fenicio, Roma rappresentò un campione di struttura guerriero-autoritaria basata sul controllo amministrativo e sulla religiosità civile, sul primato della "politica sull'economia". Roma è l'esempio di un tipo di colonizzazione non marittimo ma terrestre, puramente continentale, con la sua profonda penetrazione nel continente e l'assimilazione dei popoli sottomessi, automaticamente "romanizzati" dopo la conquista. Nella Storia Moderna le incarnazioni del potere "tellurico" furono l'Impero Russo e anche l'Impero centroeuropeo Austro-ungarico e la Germania. "Russia - Germania - Austria-Ungheria" sono i simboli essenziali della "terra geopolitica" durante la Storia Moderna. Mackinder mostrò chiaramente che nei ultimi secoli recenti "atteggiamento marittimo" significa "atlantismo", come oggi "poteri sui mari" prima di tutto sono l'Inghilterra e l'America, cioè i paesi anglosassoni. Contro l' "atlantismo" che personifica il primato dell'individualismo, del "liberalismo economico" e della "democrazia di tipo protestante", si erge l' "eurasismo", che necessariamente presuppone autoritarismo, gerarchia e classe dirigente dai princìpi "comunitari" e nazional-statali al di sopra delle questioni semplicemente umane, individualistiche ed economiche. L'atteggiamento eurasiano chiaramente manifestato è tipico innanzi tutto di Russia e Germania, le due maggiori potenze continentali, le cui attenzioni geopolitiche, economiche e - importantissimo - esistenziali sono completamente opposte a quelle di Inghilterra e USA, che sono gli "atlantisti".

"La cospirazione degli atlantisti"

Mackinder, in quanto inglese e "atlantista", vide il pericolo di un consolidamento eurasiano e, fin dalla fine del XIX secolo, raccomandò al governo inglese di fare tutto il possibile per prevenire un'alleanza eurasiana, e specialmente un'alleanza Russia-Germania-Giappone (egli considerò il Giappone come una potenza dalla visione del mondo essenzialmente continentale ed eurasiana). In Mackinder si può trovare l'ideologia, chiaramente formulata minutamente descritta, dell' "atlantismo" compiuto e assolutizzato, la cui dottrina si trova alla base della strategia politica anglosassone del XX secolo. Procedendo da questo, possiamo definire l'essenza del lavoro di intelligence, spionaggio militare, lobbysmo politico, orientato verso Inghilterra e USA, come l' "ideologia atlantica", l'ideologia della "Nuova Carthago" - cosa che è comune a tutti gli "agenti di influenza", a tutte le organizzazioni segrete e occultistiche, a tutte le logge e ai club semi-ristretti che hanno servito e servono l'idea anglosassone nel XX secolo, penetrando la rete di tutte le potenze continentali eurasiane. E naturalmente, in primo luogo questo riguarda immediatamente i servizi di sicurezza inglesi e americani (specialmente la CIA), che non sono semplicemente le "sentinelle del capitalismo" o "dell'americanismo", ma le sentinelle dell' "atlantismo", unite da una super ideologia profondamente radicata e plurimillenaria di tipo "oceanico". E' possibile chiamare l'aggregato di tutti i "networks" di influenza anglosassone come i "partecipanti della cospirazione atlantica", i quali lavorano non solo nell'interesse di ogni singolo paese, ma nell'interesse di una speciale dottrina geopolitica e, alla fine, metafisica che rappresenta una visione del mondo estremamente multi-organizzata, varia ed estesa, ma tuttavia essenzialmente uniforme. Così, generalizzando le idee di Mackinder, è possibile dire che c'è una storica "cospirazione degli atlantisti", che persegue attraverso i secoli gli stessi scopi geopolitici orientati verso l'interesse della "civiltà marittima" di tipo neofenicio. Ed è importante sottolineare che gli "atlantisti", possono essere sia di "sinistra" che di "destra", sia "atei" che "credenti", sia "patrioti" che "cosmopoliti", in quanto la comune visione geopolitica del mondo sta al di là di tutte le particolari differenze nazionali e politiche. Perciò noi ci occupiamo della più reale "cospirazione occulta", il cui significato e la cui intrinseca causa metafisica spesso rimangono completamente oscuri ai suoi immediati partecipanti, e anche alle sue maggiori figure chiave.

La cospirazione degli "eurasisti"

Le idee di Mackinder, rivelando questa definita regolarità storica e politica che molti prima avevano indovinato o previsto, aprì la strada all'esplicita formulazione ideologica dell'opposizione all'atlantismo nella pura "dottrina eurasiana". I primi principi della geopolitica eurasiana furono formulati da alcuni russi bianchi emigrati conosciuti sotto l'appellativo di "eurasisti" (il principe N.Trubetskoy, Savitsky, Florovsky etc.) e dal famoso geopolitico germanico Karl Haushofer. Inoltre, il fatto dei frequenti incontri degli "eurasisti" russi con Karl Haushofer a Praga ci porta a credere che i geopolitici tedeschi e russi svilupparono gli argomenti connessi simultaneamente e in modo parallelo. In più, nelle analisi successive essi seguirono proprio gli stessi principi, basandosi sulla necessità dell'alleanza geopolitica eurasiana di Russia-Germania-Giappone come contrappeso alle politiche "atlantiste" che puntavano ad ogni costo ad opporre la Russia a Germania e Giappone. Gli eurasisti russi e il gruppo di Haushofer formularono gli esatti principi di una visione del mondo continentale, eurasiana, alternativa alle idee atlantiste. E' possibile dire che essi espressero per la prima volta ciò che stava dietro l'intera storia politica europea dell'ultimo millennio, avendo tracciato il percorso dell' "idea imperiale romana", che dall'Antica Roma attraverso Bisanzio fu passata alla Russia, e attraverso il medievale Sacro Romano Impero delle nazioni tedesche, all'Austria-Ungheria e alla Germania. Così gli eurasisti russi analizzarono attentamente e in profondità l'imperiale e massimamente estesa missione "tellurica" di Gengis Khan e dei Mongoli che avevano sottolineato il significato continentale dei Turchi. Il gruppo di Haushofer, da parte sua, studiò il Giappone e la missione continentale degli stati dell'Estremo Oriente nella prospettiva di una futura alleanza geopolitica. Così, in risposta alla franca confessione di Mackinder, che chiariva la segreta strategia planetaria "atlantista", che si basava sulle proprie radici profonde nei secoli, gli eurasisti russi e tedeschi scoprirono negli anni '20 le logiche di una strategia alternativa continentale, la segreta "idea imperiale" della terra, erede di Roma, che ispirò invisibilmente delle politiche di potenza con una visione del mondo autoritario-idealistica, eroico-comunitaria - dall'Impero di Carlo Magno alla Sacra Unione proposta dal grande zar russo Alessandro I, invisibilmente un profondo mistico eurasiano. L'idea Eurasiana è globale come quella Atlantica, e anch'essa ha collocato i suoi "agenti segreti" in tutti gli stati e le nazioni storiche. Tutti quelli che hanno lavorato incessantemente per l'unione eurasiana, quelli che hanno ostacolato per secoli la diffusione nel continente dei concetti individualisti, egualitari e liberal-democratici (che riproducono interamente il tipico spirito fenicio del "primato dell'economico sul politico"), quelli che hanno aspirato a unire i grandi popoli eurasiani in un'atmosfera orientale, invece che in una occidentale - sia l'Oriente di Gengis Khan, della Russia o della Germania - tutti costoro sono stati "agenti eurasiani", portatori di una speciale dottrina geopolitica, i "soldati del continente", i "soldati della terra". La società segreta eurasiana, l'Ordine degli eurasisti, non comincia per nulla con gli autori del manifesto "Esodo in Oriente" o col "Giornale Geopolitico" di Haushofer. Questa è, in breve, solo la rivelazione, la manifestazione di una precisa conoscenza che esiste dall'inizio dei tempi, insieme con le sue relative società segrete e le sue reti di "agenti di influenza". Non meno che nel caso di Mackinder, la sua appartenenza alle enigmatiche "società segrete" è storicamente stabilita.

Ordine di Eurasia contro Ordine di Atlantico (Atlantidi). Roma Eterna contro Carthago Eterna. La guerra punica occulta continua invisibilmente durante i millenni. Cospirazione planetaria della Terra contro il Mare, Terra contro Acqua, Autorità e Idea contro Democrazia e Materia.

I paradossi senza fine, le contraddizioni, le omissioni e i capricci della nostra storia non diventano più chiari, più logici e più razionali se noi li guardiamo nella prospettiva di un occulto dualismo geopolitico? Non riceveranno una profonda giustificazione metafisica le innumerevoli vittime, attraverso le quali l'umanità paga nel nostro secolo il prezzo di incerti progetti politici? Non è un'azione nobile e riconoscente dichiarare soldati-eroi della Grande Guerra dei Continenti tutti coloro che sono caduti sui campi di battaglia del XX secolo, invece di considerarli dei servili burattini di regimi politici perennemente mutevoli, transitori e instabili, effimeri e casuali, insignificanti per dimensione, così che la morte per essi appare futile e stupida? Cosa diversa, se gli eroi caduti servirono la Grande Terra o il Grande Oceano, se a parte la demagogia politica e la martellante propaganda di effimere ideologie essi servirono il grande obiettivo geopolitico anteriore alla plurimillenaria storia planetaria.

"Sangue e Suolo" - "Sangue o Suolo?"

Il famoso filosofo russo, pensatore religioso e pubblicista Konstantin Leontyev pronunciò questa formula estremamente rilevante: "Esiste la Slavità [Slavyanstvo], non lo slavismo". Una delle conclusioni fondamentali geopolitiche di questo notevole autore fu l'opposizione tra l'idea di "panslavismo" e quella di "Asia" [asyatskoy]. Se noi analizziamo attentamente questa opposizione, scopriremo un criterio generale tipologico, che ci condurrà ad una migliore struttura inerpretativa e logica della guerra geopolitica occulta dell'Ordine Eurasiano contro l'Ordine Atlantico. Contrariamente all'eclettica combinazione di termini nel concetto di "Sangue e Suolo" dell'ideologo tedesco del mondo agricolo nazionalsocialista Wahlter Darré, a livello di guerra occulta delle forze geopolitiche nel mondo moderno, questo problema è formulato diversamente come "sangue o suolo". In altre parole, i progetti tradizionalisti di preservare l'identità del popolo, dello stato o delle nazioni stanno sempre di fronte ad un'alternativa - che uno può assumere come criterio dominante, se "unità di nazione, razza, ethnos, unità di sangue" oppure " "unità di spazio geografico, unità di confini, unità di suolo". Così l'intero dramma consiste nella necessità della scelta: "o - altro", ed ogni ipotetico "anche" rimane solo uno slogan utopico che non è decisivo, ma confonde solo la sottigliezza del problema. Il geniale Konstantin Leontyev, convinto traditionalista e radicale russofilo, rivolse precisamente questa domanda: "I Russi devono o basarsi sull'unità degli slavi, sullo slavismo (il "sangue"), o rivolgersi ad Est e realizzare l'affinità geografica e culturale russa ad oriente, ai popoli collegati ai territori russi (il "suolo"). Questa domanda può essere formulata in termini differenti come una scelta tra la fede della supremazia della legge della "razza" (nazionalismo) o della "geopolitica" ("statalità", "cultura"). Leontyev stesso scelse "suolo", "territorio", la specificità della cultura religiosa e statale imperiale della Grande Russia. Egli scelse l' "orientalismo" [vostochnost'], l' "asiatismo" [azyatsnost'], il "bizantinismo". Tale scelta implicò la priorità dei valori continentali, eurasiani sui valori strettamente nazionali e razziali. La logica di Leontyev ebbe ovviamente come risultato l'inevitabilità dell'unione russo-tedesca e specialmente russo-austriaca, e della pace con la Turchia e il Giappone. La negazione categorica di Leontyev di "slavismo" o "panslavismo" provocò indignazione tra molti slavofili retrogradi, che si mantenevano sulla posizione di "il sangue è più importante del suolo", oppure di "sangue e suolo". Leontyev non fu né capito né ascoltato. La storia del XX secolo ha dimostrato ripetutamente la straordinaria rilevanza dei problemi da lui posti.

Panslavismo contro eurasismo

La tesi che il "sangue è più importante del suolo (nel contesto russo, questo significa "slavismo", "panslavismo") per la prima volta rivelò tutta la sua equivocità durante la Prima Guerra Mondiale, in cui la Russia entrata in alleanza coi paesi dell'Intesa (inglesi, francesi e amaricani), al fine di liberare i "fratelli slavi" dalla dominazione turca, non solo cominciò a combattere contro i suoi naturali alleati geopolitici - Germania e Austria - ma spinse anche se stessa nella catastrofe della rivoluzione e della guerra civile. In pratica, lo "slavismo" russo ha lavorato a fianco degli "atlantisti", dell'Intesa e di un tipo di "civiltà neo-cartaginese", incarnato nel modello anglosassone mercantile-coloniale e individualistico. Non è sorprendente che fra i "patrioti panslavisti" della cerchia dell'imperatore Nicola II, la maggioranza fosse al soldo dell'intelligence inglese o semplicemente "agenti di inflenza atlantista". E' curioso citare un episodio dal romanzo del patriota russo e ataman (capo di milizie cosacche) Peter Krasnov "Dall'aquila bicefala alla bandiera rossa", dove nel fuoco della I Guerra Mondiale il più grande eroe del colonnello Sablin chiede:" Dica francamente, colonnello, chi considera il nostro autentico nemico?", e questi risponde inequivocabilmente: "L'Inghilterra!", sebbene questa convinzione non gli impedisca di combattere onestamente e coraggiosamente per gli interessi inglesi contro la Germania, eseguendo il suo dovere di assoluta lealtà verso l'Imperatore eurasiano. L'eroe del romanzo di Krasnov è l'esempio ideale di patriota eurasista russo, esempio della logica del "suolo al di sopra del sangue", che fu la caratteristica del conte Witte, del barone Ungern-Sternberg, della misteriosa organizzazione "Baltikum", formata da aristocratici baltici, rimasti devoti fino all'ultimo alla famiglia imperiale (proprio come fedele allo zar nel caos del tradimento universale rimane il principe turkmeno con la sua divisione, descritto nello stesso romanzo di Krasnov). E' da sottolineare quanto, durante il 1917, abbiano agito coraggiosamente e nobilmente, Asiatici, Turchi, Tedeschi e altri "provenienti da altre terre", servendo per fede e verità lo Zar e l'Impero, servendo l'Eurasia, il "suolo", il "continente" - in contrasto con molti "slavi", "panslavisti", che di dimenticarono rapidamente di "Costantinopoli" e dei "fratelli dei Balcani" e fuggirono dalla Russia, lasciano Zar e Patria, verso i paesi a influenza "atlantica", verso l'Oceano occidentale, verso l'Acqua, tradendo non solo la terra natale, ma la grande Idea di Eterna Roma, Russia come Terza Roma, Mosca.

Gli atlantisti e il razzismo

In Germania l'affermazione dell'idea che "il sangue è superiore del suolo" produsse conseguenze non meno terribili. Invece che ai patrioti tedeschi russofili ed eurasisti - Arthur Moeller van den Bruck, Karl Haushofer etc.- che insistevano sulla "supremazia della legge dello spazio vitale" (1) nell'interesse del continente come totalità, sull'idea di "blocco continentale", al governo del Terzo Reich alla fine la vittoria andò alla lobby "atlantista", che mantenne le tesi razziste e - con il pretesto delle "correlate etniche anglo-ariana e germanica" - puntò a distrarre verso Est le attenzioni di Hitler e a sospendere (o alla fine indebolire) le azioni di guerra contro l'Inghilterra. Il "pangermanismo" in questo caso (come il "panslavismo" russo nella Prima Guerra Mondiale) lavorò solo dalla parte degli "atlantisti". Ed è perfettamente logico che il maggior nemico della Russia, che mirò costantemente a impegnare la Germania di Hitler nel conflitto contro la Russia, contro gli slavi (nelle logiche "razziali", "il sangue è più importante del suolo"), sia stato l'ammiraglio Canaris, spia inglese e traditore del Reich. Il problema "sangue o suolo" è estremamente rilevante anche perché la scelta di un di questi due termini a detrimento dell'altro permette di identificare - forse in modo indiretto e mediato - gli "agenti influenti" di questa o di quella visione del mondo geopolitica, specialmente quando si tratta di "destre" o "nazionalisti". La caratteristica essenziale della "cospirazione geopolitica" degli atlantisti (come, in ogni caso, anche degli eurasisti) è che essa copre l'intero spettro delle ideologie politiche, dall'estrema destra all'estrema sinistra, ma in ogni modo gli "agenti di influenza geopolitica" lasciano sempre le loro tracce particolari. Nel caso della "destra", tale segno di potenziale atlantismo è il principio del "sangue più del suolo", che oltre a tutto il resto, consente di astrarre dalla fondamentalità dei problemi geopolitici, distogliendo l'attenzione dei leader e degli uomini di stato verso le questioni meno rilevanti.

Chi è la spia di chi?

Come esempio dell'effetto dell'occulta ideologia geopolitica di "sinistra" è possibile menzionare gli eurasisti nazional-bolscevichi dalla Germania - per esempio, il tedesco nazional-comunista eurasista Ernst Niekisch, l'esponente della rivoluzione conservatrice Ernst Junger, i comunisti Lauffenberg, Petel, Schultzen-Boysen, Winnig etc. Eurasisti nazional-bolscevichi ve ne furono indubbiamente anche fra i Russi, ed è circostanza curiosa che Lenin stesso, durante l'emigrazione aspirasse ad essere inserito tra politici e finanzieri tedeschi; in più, molte delle sue tesi furono assai francamente germanofile. Non vogliamo in questo caso affermare che Lenin fu coinvolto nell'Ordine Eurasiano, ma che in qualche misura egli si trovò sotto l'influenza di quest'Ordine. In ogni modo, l'opposizione "Lenin=spia tedesca" - "Trotsky=spia americana" corrisponde realmente a uno schema tipologico definito. In alcuni casi, al puro livello geopolitico, l'operato del governo di Lenin ebbe un carattere eurasiano, solo perché, contrariamente all'autentica dottrina marxista, egli preservò il grande spazio eurasiano unito dell'Impero Russo. (Trotsky, da parte sua, insisteva sull'esportazione della Rivoluzione, sulla sua "mondializzazione", e considerava l'Unione Sovietica come qualcosa di transitorio ed effimero, come una testa di ponte per l'espansione ideologica, qualcosa che avrebbe dovuto scomparire prima della vittoria planetaria del "comunismo messianico"; come interamente la missione di Trotsky nacque nello stesso marchio di "atlantismo" in quanto si oppose al comunista "eurasista" Lenin). Lo stesso "internazionalismo" leninista bolscevico ha un definito, imperiale, eurasiano principio di "suolo prima del sangue" - benché certamente questo principio venisse distorto e frainteso in seguito all'influenza di altri aspetti dell'ideologia bolscevica e, più importante, in seguito alle attività degli "agenti influenti" dell'atlantismo all'interno dello stesso governo comunista. Riassumendo tutte queste ragioni, è possibile dire che un carattere distintivo dei rappresentanti dell'Ordine Eurasiano in Russia è la quasi "forzata" germanofilia (o, minimo, l' "anglofobia"), e di converso, in Germania gli eurasisti erano "spinti" a essere russofili. Moeller van der Bruck fece una volta un'osservazione molto corretta: "I conservatori francesi furono sempre stimolati dall'esempio della Germania, i conservatori tedeschi dall'esempio della Russia". Ecco rivelata l'intera logica del retroterra geopolitico, continentale, dell'invisibile occulto combattimento che passa attraverso i secoli - la Guerra occulta dei Continenti.

Ha detto GRU, signor Parvulesco?

Il solo tra i cospirologi occidentali, a sottoleare costantemente il carattere geopolitico della "cospirazione mondiale" o, più esattamente, delle due alternative di "cospirazione mondiale" ("Eurasiana" e "Atlantica"), è il geniale scrittore, poeta e metafisico francese Jean Parvulesco, autore di molti lavori letterari e filosofici. Nella sua vita lunga e ricca di eventi egli ebbe personalmente familiarità con molte figure rilevanti della storia europea e mondiale, inclusi i rappresentanti di una "storia parallela occulta" - mistici, importanti massoni, kabbalisti, esoteristi, agenti segreti di vari servizi speciali, ideologi, politici e artisti. (In particolare, fu amico di Ezra Pound, Julius Evola, Arno Breker, Otto Skorzely, Pierre de Villemarest, Raymond Abellio etc .) Sentita la specificità dei nostri studi cospirologici, Parvulesco ci ha trasmesso dei documenti classificati come strettamente confidenziali, che ci hanno permesso di scoprire molti dettagli importanti della cospirazione geopolitica planetaria. Specialmente interessanti sono i materiali riguardanti l'attività delle segrete organizzazioni occulte in Russia. Nell'ulteriore descrizione noi cercheremo di esporre gli aspetti più interessanti della concezione di Parvulesco. Il 24 febbraio 1989 a Losanna, davanti ai membri del consiglio amministrativo del misterioso Istituto per Speciali Studi Metastrategici "Atlantis", Jean Parvulesco ha presentato un rapporto sotto l'intrigante titolo La Galassia GRU, con sottotitolo La missione confidenziale di Mikahil Gorbachev, l'URSS e il futuro del grande Continente Eurasiano. In questo rapporto - una cui copia ci è stata trasmessa da Parvulesco - egli ha analizzato il ruolo occulto del servizio di intelligence militare sovietico altrimenti detto GRU (Glavnoe Razvedyvatelnoe Upravlenie, Major Intelligence Service), e la connessione del GRU con l'Ordine segreto di Eurasia. Come riferimento, Parvulesco ha scelto il libro di un ben noto specialista nel campo dei servizi speciali sovietici, il famoso agente del controspionaggio francese e direttore dell' "European Data Centre" Pierre de Villemarest, che nel 1988 pubblicò in Francia il best seller "GRU, il più segreto dei servizi speciali sovietici, 1918-1988".

Il GRU contro il KGB

Il modello cospirologico dello stesso Villemarest può essere così riassunto: " Il KGB è un prolungamento del partito, il GRU è un prolungamento dell'esercito. Già da questa definizione, l'esercito difende lo stato, il KGB difende il partito… Il KGB è guidato dal principio "patriottismo al servizio del comunismo", mentre l'esercito è per il principio opposto "comunismo al servizio del patriottismo". Procedendo da questa logica di opposizione tra GRU e KGB come i centri più segreti del potere bipolare nell'URSS (l'esercito e il partito), Villemarest costruisce l'affascinante e argomentata narrazione della storia del GRU. Il senso segreto della storia invisibile dell'URSS dalla Rivoluzione di Ottobre alla Perestroyka è di essere fondato sulla rivalità dei "vicini" - il GRU, l' "Aquarium" o la "sezione militare 44388" a Khodynka, e il KGB, l' "ufficio", alla Lubyanka. Ma qual è la connessione tra questi servizi speciali rivali e i due Ordini planetari geopolitici, anche più segreti e nascosti dei più segreti servizi di intelligence? Secondo Parvulesco, l'Ordine Eurasiano era specialmente attivo in Russia all'inizio del XX secolo. Fra i suoi rappresentanti esso contava il dottor Badmaev di S. Pietroburgo, il barone von Ungern-Sternberg, i segretari segreti svedesi di Rasputin (che firmavano i loro cifrogrammi con lo pseudonimo "Verde") e molti altri personagi meno conosciuti. E' anche da sottolineare necessariamente il ruolo speciale del futuro maresciallo Mikhail Tukhachevsky, che, secondo Parvulesco, fu iniziato al misterioso Ordine Polare durante la sua permanenza nel campo di prigionia di Ingolstadt - dove singolarmente, proprio nello stesso periodo 1916-1918, noi incontriamo altre figure di primo piano della storia moderna: il generale De Gaulle, il generale von Ludendorff e il futuro Papa Pio XII, monsignor Eugenio Pacelli. Proprio da questo gruppo di mistici geopolitici russi, il testimone fu poi trasmesso al regime bolscevico, ma fondamentalmente agli esoteristi dell'inclinazione continentale raggruppati nell'esercito, nelle strutture dell'esercito dove c'era un numero significativo di ufficiali di formazione imperiale che erano entrati nei ranghi dei rossi allo scopo di cambiare, in tempi lunghi, la predisposizione nichilistica dei bolscevichi e creare la Grande Potenza Continentale usando i comunisti, pragmaticamente posseduti dall'idea messianica. Quel che importa è che tra i rossi c'erano degli agenti dell'Ordine Eurasiano che svolgevano la segreta missione continentale. (E' curioso che il famoso rapinatore rosso Kotovskiy era un anarchico di sinistra, occultista e mistico, e alcune parti specifiche della sua biografia portano a credere che nel suo caso ci siano stati contatti con l'Ordine Eurasiano). Così, tra russi eurasisti pre-rivoluzionari e post-rivoluzionari esiste una continuità di membri. La creazione dell'Armata Rossa fu affare degli agenti dell'Eurasia; e riguardo a questo è curioso ricordare un evento storico, cioè che 27 giorni dopo la creazione del quartier generale dell'Armata Rossa sul Fronte orientale (10 luglio 1918) una squadra di Ceckisti lo attaccò e liquidò tutti i suoi membri, incluso il comandante in capo. L'aspra guerra tra gli "eurasisti rossi" dell'Esercito e gli "atlantisti rossi" della Cheka di Djerdjinsky non ebbe un minuto di sosta fin dai primi giorni della storia sovietica. Ma nonostante le vittime, gli agenti dell'Ordine Eurasiano tra i rossi non abbandonarono la loro missione. Un trionfo degli eurasisti fu nel 1918 la creazione all'interno dell'Armata Rossa del GRU (principale servizio di intelligence) sotto la direzione di Semyon Ivanovich Aralov, ufficiale di formazione imperiale e fino al 1917 collegato all'intelligence militare. Più precisamente, Aralov era alla testa del Dipartimento Operativo di Vseroglavshtab [Staff principale tutto russo], dove il servizio di ricognizione entrò come una delle sue parti costitutive. La peculiarità della sua attività, e una misteriosa, quasi mistica immunità, di cui quest'uomo godette per tutta la sua vita durante le più accurate "purghe" (egli morì di morte naturale il 22 maggio 1969), e anche alcuni altri dettagli della sua biografia portano a vedere in Aralov l'uomo dell'Ordine Continentale.

Eurasisti bianchi - eurasisti rossi

Secondo Parvulesco, dopo la Rivoluzione, l'affiliato russo dell'Ordine eurasista fu inserito nell'Armata Rossa, e più esattamente nel suo dipartimento più segreto, il GRU. Ma questo riguarda, naturalmente, solo gli eurasisti "rossi". Gli eurasisti "bianchi" in Europa generalmente si univano ai nazionalisti tedeschi, e noi troviamo dei rappresentanti di questo Ordine nell'Abwehr (controspionaggio), e più tardi nelle sezioni esteri delle SS e dell'SD [Sicherheit Dienst] (specialmente nell'SD, il cui capo Heydrik era egli stesso un convinto eurasista, ragione per cui egli cadde vittima degli intrighi dell'atlantista Canaris). La rivoluzione divise i Russi tra "rossi" e "bianchi", ma al di là di questa divisione politica e condizionata vi fu una diversa, misteriosa partizione geopolitica nelle aree di influenza dei due Ordini segreti - Atlantico ed Eurasiano. Nella Russia rossa gli atlantisti furono raggruppati intorno alla Cheka e al Politburo, mentre mai prima della nomina di Kruschev nessun aperto "atlantista" salì alla carica di Segretario Generale (Lenin e Stalin furono "eurasisti" o, almeno, soggetti ad una forte forma di influenza dagli agenti dell'Ordine Eurasiano). Tra i russi bianchi dell'emigrazione, vi furono degli atlantisti non meno che nella stessa Russia, e a parte ovviamente le spie inglesi - liberali come Kerensky e altri democratici e socialdemocratici - anche nel campo degli estremisti di destra, monarchici, la lobby atlantista fu estremamente forte - appartennero ad essa anche un filosofo di "destra" come Berdyaev, e molti altri. (La schiacciante maggioranza degli emigranti russi che si presentò negli USA era correlata a questo atteggiamento geopolitico.) In un definito momento, all'inizio degli anni 30, la rete degli agenti del GRU in Europa e specialmente in Germania penetra profondamente nelle strutture di intelligence tedesche e francesi, e si duplica nella rete degli agenti del NKVD e in seguito del KGB. Gli agenti del GRU penetrarono innanzi tutto nelle strutture dell'esercito e a volte la comune piattaforma eurasiana rese il personale del GRU e degli altri servizi segreti europei non così nemici, come molti alleati, collaboratori, in quanto preparavano segretamente (anche per i loro stessi governi) un nuovo progetto continentale. Qui non stiamo ancora parlando di agenti doppiogiochisti, come non parliamo di unità dei più alti interessi geopolitici. Così in Germania il GRU tenne contatti con tale Walter Nikolay, capo dell' "Ufficio per la questione ebraica". Grazie a lui il GRU ebbe accesso ai più alti vertici dell'Abwehr, delle SS e dell'SD. La figura centrale di questa rete fu lo stesso Martin Bormann. (Questo fatto fu ben noto agli alleati dopo le inchieste collegate al processo di Norimberga, e molti di essi erano certi che Bormann dopo il 1945 fosse nascosto proprio in URSS. E' accertato che Walter Nikolay stesso passò realmente ai Russi nel maggio 1945).

Il patto Ribbentropp-Molotov e la seguente vendetta degli atlantisti

In relazione a Martin Bormann, amico di Ribbentropp e di Walter Nikolay, Jan Parvulesco stesso racconta una storia estremamente rivelatrice, che fa luce sui segreti della guerra occulta fra i due Ordini geopolitici. Arno Breker, il famoso scultore tedesco, che conobbe benissimo Bormann, parlò a Parvulesco di una strana visita che ricevette da questi a Jackelsburg. "Il 22 giugno 1941, immediatamente dopo l'attacco della Germania di Hitler contro l'URSS, Bormann andò da lui senza precauzioni, in stato di shock, avendo lasciato il suo ufficio al Reichskanzlerei. Egli ripeteva continuamente la stesso misterioso giudizio: "Il Non Essere, in questo giorno di giugno, ha vinto sull'Essere…Tutto è finito…Tutto è perduto…" Quando lo scultore chiese che cosa volesse dire, Bormanno tacque; poi, ormai alla porta, si volse per aggiungere qualcosa, poi decise di non farlo e se ne andò sbattendo la porta". Quello fu il grande collasso di un lungo periodo di impegno per gli agenti eurasiani. Per gli Atlantisti, la data del 22 giugno 1941 fu una data di gran festa: la guerra intra-continentale delle due maggiori potenze eurasiane, una contro l'altra, era la garanzia del trionfo per l'Ordine Atlantico, indipendentemente a quale parte fosse arrisa la vittoria. Il 22 giugno 1941 per l'Ordine degli eurasisti fu un evento perfino più tragico della Rivoluzione di Ottobre. E' importante sottolineare che gli agenti dell'Ordine Eurasiano spesero i loro sforzi migliori per allontanare il conflitto. Preparativi per la conclusione alla massima estensione possibile del simbolico patto "Ribbentropp-Molotov" (entrambi, a proposito, furono perfetti eurasisti) furono attivamente condotti da entrambe le parti per lunghi anni. Nel 1936 Stalin, essendosi spostato definitivamente all'inizio degli anni '30 dalla parte dell'Ordine degli Eurasisti, aveva dato a Berzin, capo del GRU (Berzin fu l'eccezione alla regola: agente dell'atlantismo a capo dell'organizzazione eurasiana e al lavoro al suo interno per conto dell'NKVD) questo ordine: "Sospenda immediatamente ogni attività contro la Germania". (Va detto che Berzin ignorò quest'ordine). Nel 1937 Heydrik e Himmler in un dispaccio segreto assicurarono al Fuehrer, che "la Germania non è più un obiettivo dell'attività del Komintern e delle altre attività sovversive sovietiche." Il patto Ribbentropp-Molotov fu il culmine del successo strategico per gli eurasisti. Ma all'ultimo momento, le forze oceaniche ebbero il sopravvento. Gli eurasisti nel GRU e, più generalmente, nell'esercito - Voroshilov, Timoshenko, Zhukov, Golikov etc.- fino alla fine rifiutarono di credere nella possibilità della guerra, in quanto la notevole influenza della lobby eurasiana (russofila) nel Terzo Reich era da loro perfettamente conosciuta. (essi giudicavano la propaganda antislava nazionalsocialista insignificante e superficiale quanto la retorica demagica internazionalista del marxismo nell'URSS). Il Generale Golikov (che nascondeva le sue nobili origini, la sua autentica data di nascita e anche la sua autentica biografia, per motivi puramente collegati alla cospirazione all'interno dell'Ordine eurasiano) rimproverò i suoi subordinati, dopo aver ricevuto la bozza di informazione sull'attraversamento del confine sovietico da parte dei Tedeschi: "Provocazione inglese! Indagate!" Egli non sapeva in quel momento quello che Martin Bormann già conosceva: "Il Non Essere ha acquisito la vittoria sull'Essere".

Profilo della lobby Atlantica

L'Ordine Atlantico segreto ha una storia antichissima. Alcuni autori tradizionalisti lo fanno risalire alle società iniziatiche dell'antico Egitto e specialmente alla setta adoratrice del dio Seth, i cui simboli erano il Coccodrillo e Behemoth (cioè animali acquatici), e anche dell'Asino Rosso (vedi J. Robin Società segrete al rendez-vous apocalittico, J.M. Allemand Réné Guénon e le Sette torri del diavolo, etc.). In seguito la setta di Seth si manifestò con i vari culti fenici, specialmente con il culto sanguinario di Moloch. Secondo il cospirologo francese del XIX secolo Claude Grace d'Ors, questa organizzazione segreta esisteva ancora molti secoli dopo il crollo della civiltà fenicia. Nell'Europa medievale esistette sotto il nome di "Menestrelli di Morgana", il cui emblema era la "Morte Danzante" o Danza Macabra. Grace d'Ors affermò che la Riforma di Lutero fu condotta su istruzione di questa setta e che i Protestanti (specialmente anglosassoni e francesi) rimangono ancora sotto la sua influenza. Jan Parvulesco ritiene che Giuseppe Balsamo, il famoso Cagliostro, fosse uno dei principali agenti di questo Ordine segreto che emerse alla fine del XVIII secolo sotto la maschera dell'irregolare Massoneria "Egizia" del rito di Memphis, in seguito di Memphis-Mitra. Tale preistoria simbolica degli atlantisti caratterizza la sostanza della loro strategia geopolitica e culturale-economica. Il suo senso si riduce nell'enfatizzazione di valori "orizzontali", per portare in primo piano gli aspetti inferiori dell'essere umano e della società nel suo complesso. Questo non significa che l'atlantismo è identico al volgare materialismo, ma comunque, l'aspetto "materiale", puramente economico, commerciale dell'attività umana tiene in esso un ruolo centrale. La concezione di un sistema di valori a un livello puramente umano presuppone l'individualismo e un radicale antropocentrismo, peculiari all'atlantismo in tutte le sue manifestazioni, e parallelamente a questa concezione emergono necessariamente il tipico scetticismo "atlantico" e un'ironia deprimente in relazione all'ideale, sopraumana misura della vita. Infatti, le immagini dell'Asino Rosso e della Morte Danzante rispecchiano perfettamente la sostanza dello scetticismo "atlantico". E secondo le strane logiche della storia, le più radicali forme di coscienza critica protestante, individualista, sociale e religiosa dopo la riforma di Lutero, in pratica, furono "attratte" come un magnete verso le regioni atlantiche - dall'Inghilterra e ancora più a Ovest, fino al più profondo Atlantico - in America, dove trovarono un terreno favorevole le più estreme forme di protestantesimo radicale, incarnate da Battisti, Quaccheri e Mormoni. (J.M. Allemand segnalò una concorrenza simbolica: da Cadice, un porto che fu storicamente il maggior centro tra le colonie fenicie nella penisola iberica - Cristoforo Colombo salpò per la sua spedizione atlantica, conclusasi con la scoperta dell'America). Ma il consolidamento dell'Ordine Atlantico nell'Estremo Occidente e la creazione di un'esclusiva civiltà atlantica negli USA, secondo il progetto di quest'Ordine, furono solo uno stadio intermedio nei piani "neocartaginesi" degli atlantisti. Il successivo passo strategico consistette nell'esportazione del modello atlantico verso gli altri continenti, nella colonizzazione geopolitica dell'intero pianeta, nel traferimente dell'Occidente, in senso mistico e geopolitico, in tutto il mondo, incluso, naturalmente, anche l'Oriente. Perciò la rete degli agenti atlantisti negli stati dell'Eurasia non persegue solo uno scopo difensivo (indebolendo la forza geopolitica alternativa), ma presuppone anche operazioni offensive. L'avanguardia dell' "atlantismo" in Eurasia furono i movimenti sovversivi "di sinistra", "anarchici", sebbene anche nel loro ambiente esistesse sempre un'opposizione interna eurasiana. Comunque, è necessario individuare il "socialismo economico" e il "comunismo", nel loro tipo puro e teoretico, come la forma di propaganda "atlantica", la maschera socio-politica per l'Ordine segreto dell'Asino Rosso. Se noi teniamo conto delle specifiche dottrine geopolitiche ed occulte del polo atlantico, diviene completamente chiaro perché i movimenti sovversivi "di sinistra" furono così sostenuti dalle potenze anglosassoni nei paesi continentali europei ed eurasiani, mentre in Inghilterra e specialmente in America, i "comunisti" costituiscono una percentuale insignificante. Per la lobby atlantista, le "sinistre" sono sempre state la quinta colonna in Eurasia. Da qui deriva anche quella naturale armonia tra atlantisti russi di inclinazione comunista e capitalisti anglosassoni, che così spesso porta in un vicolo cieco gli studiosi e gli storici stranieri, sorpresi da una così completa comprensione reciproca tra "classi nemiche" - tra bolscevichi "messianici" con la loro dittatura del proletariato e i banchieri di Wall street con il loro culto del Vitello d'Oro. La società segreta della Morte Danzante, dell'Asino Rosso, dei "Menestrelli di Morgana", la Fratellanza dell'Oceano - queste immagini ci aiuteranno a capire le logiche della lobby mondiale atlantista, che aspira non solo a difendere le proprie "isole", ma anche a trasformare l'intero pianeta in "Carthago", nell'unito "mercato umano" universale.

Il KGB al servizio della "Morte Danzante"

Pierre de Villemarest definisce giustamente la Cheka (OGPU, NKVD, KGB) come la "continuazione del partito". Potrebbe anche essere più preciso dire che è il centro segreto del partito, la sua mente e la sua anima. Jan Parvulesco ha completato questa definizione attraverso una valutazione geopolitica. Secondo Parvulesco, il KGB è il centro della più forte influenza dell'Ordine Atlantico, l'Ordine della Morte Danzante. Il KGB è una copertura per quest'Ordine. Molti avevano supposto un retroterra occulto di questa organizzazione. Alcuni parlarono anche della presenza nel KGB di un'organizzazione segreta di studi parapsicologici, della cosiddetta "Compagnia di Viy" praticante la magia nera, in cui tutte le figura di punta dell'URSS ricevevano, così per dire, la loro consacrazione. Comunque, le dicerie sulla misteriosa "compagnia di Viy", più verosimilmente, sono la descrizione assai semplificata e grottesca di una più sottile e profonda realtà, da momento che la missione occulta del KGB non è per niente ridotta alle sperimentazioni magiche o parapsicologiche, per le quali, osserveremo, questa organizzazione mostrò sempre realmente dell'interesse abnorme e crescente. Il KGB fu inizialmente progettato come una struttura solamente ideologico-repressiva chiamata a supervisionare i soggetti dello spazio sociale e culturale comunista. I comunisti nella loro dimensione ideologica, messianica marxista, in rapporto alla popolazione eurasiana delle regioni loro soggette, si eressero sempre come colonizzatori, come nuovi arrivati, tenendo sempre una distanza ideologica dai bisogni, dalle richieste e dagli interessi della popolazioni indigena. A livello puramente "ideale", essi miravano ad imporre ai popoli eurasiani un modello accentrato di economia innaturale per essi - che costringeva all'uso di un apparato repressivo. La Cheka (NKVD, OGPU, KGB) fu inizialmente la parodia dell'ordine "cavalleresco-ideologico" chiamato a punire gli autoctoni e a soffocare la loro naturale inclinazione per il "suolo". La Cheka (e il KGB) professarono anche le tesi del "sangue più importante del suolo", ma già nella sua variante completamente fraintesa, sadico-sanguinaria, come una memoria scomoda del culto sanguinario fenicio di Moloch, al quale gli agenti atlantisti furono tipologicamente e generalmente collegati. La Cheka-KGB servì sempre la "Morte Danzante", e molte storie paradossali e inattendibili (per la loro inumanità) collegate a questa oscura organizzazione divengono più chiare, se noi prendiamo in considerazione la connessione non solo metaforica, ma occultistico-esoterica di questo Ordine ai più antichi culti medio-orientali, i cui aderenti non hanno mai cessato di esistere attualmente, continuando la catena segreta attraverso le organizzazioni segrete europee e medio-orientali di tipo atlantista.

Convergenza dei servizi speciali e la "missione polare del GRU"

La CIA, in quanto strumento dell'Atlantismo americano, dipende tipologicamente dalla stessa categoria cospirologica. Inoltre, alle origini di questa organizzazione troviamo figure notevoli della massoneria americana - che, a proposito, i massoni europei considerano come irregolare - che è eretica e settaria (Comunque, una domanda qui segue di necessità: esiste negli USA in quanto tutto unico, qualcosa nella sfera della religione o della metafisica che non sia eretico e settario?). La CIA, come il KGB, non è mai stata indifferente al magico e al parapsicologico, e nel complesso il suo ruolo nella civiltà moderna è abbastanza paragonabile a quello del KGB, benché il sottofondo sadico-sanguinario in questo caso non sia così ovvio. La CIA (e i suoi precursori) assieme ai servizi segreti inglesi, fin dagli inizi del secolo ha riempito l'Eurasia con una rete di agenti, che hanno costantemente influenzato il corso degli eventi storici in chiave atlantista. In un certo modo, è quasi possibile parlare di "convergenze dei servizi speciali", di "fusione" di KGB e CIA, di loro unità lobbistica a livello geopolitico. Questo spiega una tale abbondanza di cosiddette "spie sovietiche" nelle regioni di maggiore influenza americana, da Hiss a Reseford che, secondo alcuni autori, trasmise i progetti della bomba all'idrogeno ai nuclearisti sovietici. (E' possibile, a proposito, che proprio all'interno della lobby atlantista degli scienziati nucleari sovietico-americani, l'accademico Sakharov sia venuto a conoscenza dei progetti mondialisti di orientamento antieurasiano, su cui egli in seguito basò le sue visioni sociali, politiche e futurologiche.) E' necessario far notare che il raddoppio della rete degli agenti del KGB negli USA e negli altri paesi anglosassoni da parte degli agenti della rete del GRU era sottoposto a un costante segreto conflitto con i "vicini" agenti della Lubyanka; e data la radicale contraddizione di orientamento geopolitico e anche metafisico di queste due strutture segrete sovietiche, sarebbe logico sospettare che gli autentici e i soli oppositori alla CIA fossero gli agenti del GRU e non il KGB. Queste convergenze di servizi segreti, come il convergente riallineamento dei comunisti sovietici ai massimi livelli con i mondialisti americani, sono sfociati nell'unità del fondamentale orientamento geopolitico, nell'unità di una struttura segreta che fa uso sia degli atlantisti occidentali che degli agenti atlantisti dell'Est, occupando a volte le posizioni più importanti nella nomenclatura dello stato e della politica. Ma la completa e aperta fusione di queste due affiliazioni dell'Ordine della Morte Danzante, da un certo momento fu ostacolata dagli sforzi di una lobby alternativa eurasiana, geneticamente collegata al GRU ed allo staff del Soviet Generale, ma che includeva nella sua rete molte strutture di intelligence europee ed asiatiche (specialmente della Germania, della Francia - legate ai segreti progetti geopolitici di De Gaulle - di Paesi arabi e così via), unite al servizio dell'Ordine alternativo, l'Ordine dell'Eurasia - altrimenti detto la società dei "Menestrelli di Mursya" o anche il polare "Ordine di Heliopolis", Ordine di Apollo, il vincitore solare del Serpente-Pitone, il Serpente che la tradizione greca identificò con il dio egizio Seth, con l'Asino Rosso.

Ascesa ed eclissi del Sole Eurasiano

Sottolineiamo ora le peripezie della guerra occulta dell'Ordine Eurasiano contro l'Ordine Atlantico all'interno del sistema sovietico. Come abbiamo detto nel capitolo precedente, Lenin aderì interamente all'atteggiamento eurasiano. E' caratteristico che durante la sua leadership il GRU sia stato creato e diretto dal sincero eurasista Semyon Ivanovich Aralov. Lo stesso Aralov permeò la struttura della sua organizzazione segreta nell'esercito con i principi continentali eurasiani, radunando attorno a sé i più validi ed efficienti "fratelli di Eurasia", che come lui furono inviati tra i ranghi rossi per compiere la loro speciale missione metapolitica. E' curioso che all'inizio degli anni '60 Aralov abbia diffuso un libro dal titolo significativo "Lenin ci condusse alla vittoria". E' qui necessariamente da sottolineare un dettaglio rilevante: le cosiddette "guardie leniniste", nonostante l'affinità politica con Lenin, a livello geopolitico propendevano in schiacciante maggioranza per l'alternativo orientamento geopolitico atlantico. "I collaboratori più vicini a Lenin", e non l' "ambizioso tiranno Stalin" (come ancor oggi molti erroneamente pensano), continuarono al di là della sua scomparsa dal governo del paese. La fine della leadership leninista segnò in se stessa il passaggio di poteri nelle mani degli atlantisti e, in pratica, durante la seconda metà degli anni '20 e la prima metà degli anni '30 siamo testimoni di un significativo miglioramento delle realazioni tra l'URSS e i paesi anglosassoni, e innanzi tutto gli USA. In parallelo con ciò noi vediamo anche dei cambiamenti sintomatici dei quadri all'interno del GRU. L'atlantista e chekista Berzin, creando una struttura di intelligence con il supporto del Komintern e dei comunisti più fanatici, cioè degli elementi atlantisti, è nominato a sostituire l'eurasista Aralov. Ma anche Berzin non riuscì a cambiare la linea del GRU. La struttura creata da Aralov era solida e nello stesso tempo flessibile abbastanza da cedere senza combattere. Nonostante tutti gli attacchi della Cheka-NKVD contro l'esercito, i militari hanno una significativa autorità e conservano la loro elite intellettuale geopolitica tra i ranghi del GRU. Un curioso dettaglio merita di essere sottolineato - tutti i capi del GRU che sostituirono Aralov prima dell'inizio della Grande Guerra Patriottica, furono giustiziati. Elenchiamoli: O.A. Stigga, A.M. Nikonov, Ya.K. Berzin, I.S. Unschlikht, S.P. Uritskiy, N.I. Yezhov, I.I. Proskurov. Tutti loro (eccetto il generale Proskurov) non erano quadri militari, tutti lavorarono contro l'idea eurasiana, ma non era previsto che il GRU rimanesse la sola organizzazione eurasiana operante in segreto per raggiungere il grande progetto continentale. La destituzione di Berzin nel 1934, dopo essere stato nove anni alla testa del GRU, significò una severa crisi nella guerra occulta nei retroscena del governo sovietico. L'avvento al potere di Hitler rafforzò in modo straordinario le posizioni della "lobby continentale" all'interno del governo sovietico. Nel 1934 gli agenti del GRU iniziarono a preparare l'unione strategico russo-tedesca che raggiunse il suo culmine con il patto Ribbentropp-Molotov. Stalin manifestò definitivamente il suo sostegno all'orientamento eurasiano, credendo che le tendenze anti-atlantiche del nazionalsocialismo avrebbero attratto su di sé l'attenzione delle potenze anglosassoni e che in tale situazione sarebbe stato possibile, alla fine, aprire la strada alla distruzione della potente lobby "atlantica" all'interno dell'URSS. Iniziò la distruzione delle "guardie leniniste". Tutti i processi staliniani, a volte apparentemente assurdi e completamente infondati, erano effettivamente coerenti a livello geopolitico. Tutte le cospirazioni di "destra" e di "sinistra" erano perfettamente reali - sebbene Stalin non si risolse a chiamarle direttamente con il loro nome e ad incriminare l'intera "lobby atlantista", già da lungo tempo all'azione nel governo sovietico. Probailmente egli ebbe ragione di temere una reazione terribile e sanguinosa. Perciò egli fu costretto a mascherare le sue rivendicazioni su questo o su quel gruppo degli alti funzionari attraverso accuse realtive ed etichette allegoriche. Processo dopo processo, Stalin liquidò gli agenti attivi della "Nuova Carthago", ma la reazione fu inevitabile. Un impatto particolarmente severo sulla lobby eurasiana fu l'assassinio del capo della loggia "Polare" all'interno dell'Armata Rossa, il maresciallo Tukhachevsky. Sebbene anche in questo caso la vendetta degli atlantisti su Tukhachevsky e tutte le rivendicazioni esposte contro di lui fossero profondamente motivate, questo fu vero solo nella specifica prospettiva "atlantista", nel contesto del sabotaggio anti-eurasiano.

Note

(1) Bisogna far notare che nella teoria di Haushofer dello "spazio vitale", "Lebensraum", non c'era nessuna allusione ad un espansionismo antislavo, mentre le due espressioni divennero associate per Hitler e per gli altri ideologi del Terzo Reich (vedi Karl Haushofer Sulla Geopolitica Ed. Fayard, France, 1986). [N.d.A.] (2) --------------------------

seconda parte