La via delle Casbah
 

 

Racconto di Carlo

Marocco, dicembre 2001

 

Il viaggio, che durerà in tutto sette giorni, inizia da Roma in uno degli inverni più rigidi che la storia ricordi. Con un volo della Royal Air Maroc che decolla dall'aeroporto "Leonardo Da Vinci",  si arriva in poche ore a Marrakech (Galleria fotografica). Quello che colpisce, immediatamente, è la temperatura mite, sebbene sia inverno anche là. In alcune località, tappa di questo stupendo viaggio, in pieno giorno abbiamo registrato temperature che si aggiravano intorno ai 24° C. anche se, al calare della sera e soprattutto nelle zone desertiche, le escursioni termiche sono state notevoli e con temperature decisamente inferiori. Gli spostamenti fra una meta e l'altra sono stati effettuati con fuoristrada Land Rover, assistiti da un autista e da una guida locali che, alla fine del viaggio, riceveranno i complimenti da tutto il gruppo partecipante alle escursioni, per l'ottima assistenza fornita. Marrakech, con le sue mura, il palazzo reale, la città vecchia e le moschee, è il posto ideale per iniziare questo viaggio. Ci si rende immediatamente conto che, pur essendo in una città che ha tutte le caratteristiche delle nostre "metropoli", sta per iniziare un viaggio che porterà indietro nel tempo. Nel souk (Galleria fotografica), immenso labirinto di vicoli, sono racchiusi gli affascinanti misteri di questa città. Vi si trova di tutto. Prodotti artigiani in ceramica, ferro o legno, tessuti e tappeti, spezie dai mille colori, prodotti alimentari, minuscole botteghe artigiane nelle quali si può assistere alla preparazione dei prodotti , piccoli laboratori dove si lavora il ferro ed i metalli con i quali verranno confezionati lumi, candelabri e vasellame. E poi, i colori, gli odori, i suoni che colpiscono continuamente e affascinano, stordiscono, confondono. Tappa successiva di questo viaggio è Quarzazate, posizionata alla confluenza delle valli di Draa, Dadès e Zis. Tutte e tre le valli percorse in questo tour, prendono il nome da un fiume (omonimo) che le attraversa e che permette la vita di rigogliosi palmeti e di colture contadine, nonché l'esistenza di villaggi le cui case sono costruite, ancora, con mattoni di fango. Nel souk di Quarzazate si trova abbondanza di henné, distillato di rosa, spezie, pietre minerali e fossili del deserto (attenzione ai falsi), vasellame berbero, oggetti in pietra intagliata e tappeti Ouzguita, caratterizzati da disegni geometrici e dai colori blu e oro. Inoltre, si può visitare la casbah di Taourirt, di stupefacente bellezza e, allontanandosi di 30 Km da Quarzazate, la casbah di Ait Benhaddou (Galleria fotografica), un'incantevole castello di sabbia nel bel mezzo del deserto di roccia, nelle immediate vicinanze di un oasi. E' talmente bello che è stato lo scenario per film come "Lawrence d'Arabia", "Un tè nel deserto" e "il Gladiatore". Percorrendo la valle del Draa, in direzione di Zagora, si assiste ad un altro spettacolo impareggiabile. La natura, anche quella più povera, sembra continuamente pronta ad offrire sensazioni profonde. L'occhio è colpito da stupendi palmenti e terreni coltivati che si trasformano, con altrettanta bellezza, in monti dai colori bruni, beige e grigi e in spazi di terra color ocra nei quali, improvvisamente, compaiono villaggi fatti di sabbia e pietra che vivono grazie ad un pozzo esistente nelle vicinanze. Sullo sfondo di questi paesaggi, la catena montuosa dell'Alto Atlante, le cui cime sono coperte di neve. Giunti a Zagora, si abbandona la strada asfaltata e si affrontano le piste, spesso invisibili, del deserto del Sahara. Prima, però,  a Zagora è possibile visitare una prestigiosa biblioteca risalente al XVIII secolo, dove sono conservati gli antichi corani miniati e libri di scienza, geografia, storia e cultura araba. Tappa successiva, lasciata Zagora, è Erfoud, passando per Tamegroute e per le Dune di Merzouga. Tamegroute è un villaggio fortificato di stupefacente bellezza dove è possibile visitare i forni nei quali, gli artigiani vasai del luogo, cuociono le ceramiche. Quello che è sbalorditivo è che questi forni sono arcaici. Sono delle cavità comunicanti fra loro e tutte collegate ad una "fornace". Tutto il forno è stato costruito scavando nella terra rossa. Nello stesso, vengono sistemati gli oggetti in ceramica, da cuocere. Una volta sigillate le cavità, si da fuoco alla fornace, utilizzando sterpaglia e rovi secchi. La temperatura interna del forno, con questo sistema, viene mantenuta costante a 600° C. Osservare i vasai al lavoro, intorno a questo forno, fa pensare ad una scena dell'inferno dantesco. Durante la fase di trasferimento verso Erfoud è possibile assistere alla trasformazione del deserto che, dapprima formato di sassi e rocce, si tramuta lentamente in sabbia, immensa distesa di sabbia e dune a perdita d'occhio. Fino alle "Dune Rosse", quelle di Merzouga. Spettacolo affascinante! Dune di sabbia rossa alte come minareti, da scalare, da ammirare in tutta la loro maestosità camminando sulle sommità delle stesse, lasciando le proprie impronte su sabbia che sembra inviolata da millenni. E, in cima alle stesse, meravigliarsi di uno stupendo tramonto nel deserto. Colori di fuoco, in un paesaggio irreale. Lasciata Erfoud, dove è possibile ammirare uno dei più immensi palmeti della regione e, naturalmente, gustare i datteri che vengono prodotti in quantità, ci si dirige verso Tinerhir lasciando alle spalle il deserto e inoltrandosi brevemente in quella che è chiamata la Valle dello Ziz. Arrivati a destinazione, sarà stato un altro incantevole percorso lungo il quale ammirare villaggi, casbah stupende e oasi rigogliose. Da Tinerhir si rientra verso Quarzazate, attraversando la valle di Dadès (Galleria fotografica) che è anche chiamata la via delle 1.000 casbah per la diffusa presenza di questi insediamenti. Risalendo il corso dell'uadi Dadès (il fiume), verso la catena dell'Alto Atlante, si possono visitare le stupende gole scavate dal fiume stesso, le cui pareti sono vertiginosamente alte. Quelle chiamate Gole di Todra (Galleria fotografica), sono stupende. Da Quarzazate si rientra a Marrakech, arrampicandosi sui monti che formano la catena dell'Anti Atlante, costeggiando immense gole e dirupi di straordinaria bellezza. L'arrivo a Marrakech segna la fine del viaggio.