Digitale terrestre (2)
 

 

L'argomento era stato già trattato ad aprile quando, fra manifestazioni e dichiarazioni ufficiali, da tempo venivano decantati da illustri rappresentanti del mondo politico, intervistati dalle sei principali reti televisive nazionali, i tanti vantaggi del "digitale terrestre" e la promessa che le nuove trasmissioni televisive avrebbero raggiunto, entro la fine del 2006, le case di tutti gli italiani! Una nuova TV che, apparentemente, non avrebbe comportato particolari modifiche tecniche agli apparati di ricezione già esistenti come le nostre antenne o gli apparecchi TV e, soprattutto, costi eccessivi per gli "utenti", come l'acquisto di un decoder indispensabile per ricevere il segnale "digitale". Ragionando un poco sulle cifre economiche e un poco sui dati (anche facendo ricerche su internet), erano stati espressi alcuni dubbi! Si torna sull'argomento perché, "spulciando" ancora fra le cronache e le voci di internet (in genere non "dipendenti" da particolari interessi) sorge il dubbio che di incognite sul "digitale terrestre" ve ne siano ancora tante mentre sono veramente pochi quelli che lo dichiarano! Uno di questi è Marco Gambaro, docente di economia della comunicazione all'Università Statale di Milano che ha risposto in diretta web su Corriere.it ad alcune domande, rivolte dai lettori, sulla TV digitale terrestre. Questi, in sostanza, i dubbi espressi da Gambaro. Prima di tutto, i tempi di diffusione: oggi, il segnale digitale terrestre si stima raggiunga il 50% della popolazione nazionale. In gran parte, però, concentrata nelle grandi città. Inoltre, attualmente dove arriva Mediaset in genere non c'è la RAI. Infatti, risultano differenti le aree coperte dai due operatori. Primo dubbio: se per raggiungere il 50% della popolazione sono bastati una quarantina di ripetitori, per arrivare a una copertura dell'intero territorio nazionale ne servono un numero ben più elevato. La rete nazionale, attualmente, ne utilizza mediamente un migliaio. Inoltre, per la nuova TV si stanno usando, per ora, le stesse frequenze della vecchia ma per aggiungere altri impianti occorre prima spegnere quelli della TV tradizionale. Sembrerebbe trattarsi di una transizione complessa e, quindi, ipotizzare di esaurirla entro la fine del 2006 sembrerebbe eccessivo! E' necessario, infatti, dare tempo alle reti di attrezzarsi ma anche all'industria e alla distribuzione di produrre e rendere disponibili nei negozi decine di milioni di decoder. Se poi si pensa che i piani degli altri governi europei indicano il 2010 - 2012 come data "limite" per la scomparsa totale della TV tradizionale ci si convince che, probabilmente, gli obiettivi fissati nel nostro paese sono quanto meno "ambiziosi"! Altro argomento importante sono i costi del digitale terrestre: nelle previsioni, il digitale terrestre sostituirà la TV tradizionale. Sarà generica con alcuni prevedibili canali tematici. Verrà finanziata in parte dalla pubblicità e in parte da qualche servizio interattivo. Difficilmente sarà soggetta ad un canone perché l'esperienza straniera dovrebbe insegnare! Infatti, la Spagna e la Gran Bretagna hanno tentato di fare una TV digitale terrestre a pagamento, come alternativa a basso costo al satellite, ma le iniziative non hanno avuto successo. Invece, in Inghilterra è partito Freeview, un sistema di trasmissione digitale terrestre gratuito che invece sta funzionando. La nuova TV inglese non è però interattiva mentre la nostra sì. E, quindi, è facile immaginare che l'interattività si pagherà. Buona parte delle prospettive di ricavo di servizi come il televoto, si baseranno sul fatto che saranno venduti a prezzi più elevati della semplice telefonata. Inoltre, garanzie che una sorta di "canone" non verrà stabilito non ve ne sono! Insomma, come già espresso in queste pagine in passato, di dubbi ce ne sono ancora tanti e nell'incertezza conviene aspettare! Basti pensare che ancora oggi sono tante le "offerte" che differenziano le tecnologie a disposizione sul mercato, necessarie per ricevere il segnale digitale terrestre, mentre sono ancora poche le conoscenze "tecniche" a disposizione dell'utente! Sembra quasi di "rivivere" l'alba della diffusione dei personal computer! Si procede con molto "spirito pionieristico"... non senza incorrere in probabili "fregature"! Un esempio: il decoder interattivo. Quale scegliere? Chiamato anche set-top-box o ricevitore digitale terrestre, è lo strumento che riceve il segnale digitale dall'antenna tradizionale e lo trasforma in analogico, consentendo di vedere i canali digitali su un comune televisore nonché interagire con i programmi ed i servizi diffusi tramite rete digitale terrestre. Attualmente, i costi di questo apparecchio si aggirano dai 200 ai 300 euro. Poi vi sono i decoder normali, chiamati anche zapper. Permettono di ricevere e trasformare il segnale per vedere il programma sul televisore ma non consentono alcun tipo di interattività. Il loro costo si aggira mediamente sui 130 - 160 euro. Ma, come se non bastasse, a breve verranno commercializzati ricevitori dotati di modem a banda larga (ADSL) in grado di ricevere e trasmettere dati più velocemente. Inoltre, sono attesi anche i set-top-box con un alloggiamento per la carta SIM, come quella dei cellulari GSM o GPRS, che consentiranno di spostare l'apparecchio, ad esempio, nella seconda casa o sul camper. Costi? Non si sanno! Chi decide di affrontare l'avventura "digitale terrestre" deve tener conto, ancora, di numerose altre "variabili"! Ad esempio il segnale: prima di acquistare un decoder è meglio accertarsi che nella propria zona il segnale digitale terrestre sia presente. Tuttavia, è meglio non fare affidamento ai "dati ufficiali" ma, tramite la consulenza di un antennista, verificare la qualità del segnale stesso. Infatti, se non si raggiunge la soglia di ricezione, non si vede nulla. A differenza della TV analogica, dove una cattiva ricezione non impedisce del tutto la visione dei programmi, il digitale terrestre è un sistema che o si vede bene oppure non si vede per niente. L'antenna: non è vero che la "vecchia" antenna TV funziona sempre! Per vedere il digitale terrestre occorre che il segnale ci sia e che sia possibile catturarlo. L'antenna della vecchia TV a volte può non funzionare: anche per questa, occorre l'intervento del tecnico antennista che effettuerà alcuni controlli e, probabilmente, degli interventi di adeguamento. Interventi che, attualmente, viaggiano sui 100 euro di spesa. Il telefono: per "dialogare" con la TV utilizzando un "decoder interattivo" è necessario un collegamento telefonico. Servizi come partecipare a un sondaggio o pagare il bollo dell'auto possono essere attivati con il telecomando. Verrà aperta una connessione via modem, come quando si naviga su Internet. Il costo? Dipende dal fornitore di telefonia e dal tipo di linea che si usa. Insomma, i dubbi sono ancora tanti, le incognite anche! Si fa un gran parlare di "digitale terrestre" ma la confusione è molta! Sarà bene, in attesa di qualche certezza, familiarizzare anche con la nuova "terminologia" che caratterizzerà questa novità tecnologica! Quanti sanno, per esempio, cosa è un DTT o lo switch off? Oppure il Multiplex? Una tabella riassuntiva, consultabile a parte, elenca una serie di "termini" legati al "digitale terrestre" con le relative spiegazioni sintetiche. (ottobre 2004)