ZDnet e un disgustoso caso di spamming

SERVER DI POSTA
HOME COMPUTER & DINTORNI scopi illeciti Stampa la pagina

 

Sempre più spesso la posta elettronica è utilizzata per scopi illeciti o scherzi che risultano essere di pessimo gusto. Clamoroso è il caso di un messaggio che gira in rete da molto tempo ed ha contenuti assolutamente infondati. Si tratta, per giunta, di una triste storia che, fortunatamente, è completamente falsa. Tecnicamente viene definito un e.hoaxes ossia una e.mail con contenuti all'apparenza molto seri, ma non veri. Ecco il testo del messaggio incriminato:


Oggetto: Leucemia - Per favore leggete di seguito
Testo del messaggio: Se la cestinerete...davvero non avete cuore. Salve, sono un padre di 29 anni. Io e mia moglie abbiamo avuto una vita meravigliosa. Dio ci ha voluto benedire con una bellissima bambina. Il nome di nostra figlia è Rachele. E ha 10 anni. Poco tempo fa i dottori hanno rilevato un cancro al cervello e nel suo piccolo corpo. C'è una sola via per salvarla ... operare. Purtroppo, noi non abbiamo denaro sufficiente per far fronte al costo. AOL e ZDnet hanno acconsentito per aiutarci. L'unico modo con il quale loro possono aiutarci è questo: Io invio questa e.mail a voi e voi inviatela ad altre persone. AOL rileverà la traccia di questa e.mail e calcolerà quante persone la riceveranno. Ogni persona che aprirà questa e.mail e la invierà ad altre 3 persone ci donerà 32 centesimi. Per favore aiutateci. Con sincerità George Arlington.


ZDnet Italia, in conseguenza di questo messaggio, ha ricevuto molte richieste di informazioni sulla presunta donazione a favore di questa bambina, costringendo lo stesso portale a smentire e comunicare che fortunatamente si trattava di un falso e che la bambina non esisteva. Ha addirittura dovuto trasmettere migliaia di messaggi e.mail di smentita, chiedendo aiuto agli utenti affinché questo odioso caso di "spamming" fosse fermato. Quindi, ogni parola della e.mail è falsa e il modo migliore per bloccare la diffusione di questo tipo di messaggi è cancellarli non appena si ricevono. Certamente non è facile, perché a fronte a una richiesta di aiuto la tentazione di rispondere affermativamente è forte. Molte persone, anche di sicura correttezza e intelligenza, di fronte a casi umani tragici o particolarmente pietosi come quelli descritti in alcune e.mail che riceviamo, sono indotti a pensare che certi princìpi debbano passare sopra a qualunque convenzione sul corretto comportamento in rete e che non si possano opporre argomenti validi, tanto meno quello del proprio fastidio. Quindi, pur non approvando la diffusione di questo tipo di messaggi, scelgono di non protestare e neanche di verificare preventivamente la veridicità degli stessi. Non a caso, gli autori di questo tipo di messaggi, evidenziano la drammaticità ma soprattutto l'urgenza del caso che "inventano", per far leva sulla sensibilità e sulle paure di chi legge. Nella società assistiamo, anche al di là della vita in rete, al manifestarsi di un genere di "buonismo" che spesso è pronto a trasformarsi in violenza verso chi non vuole allinearsi su certe posizioni. Quelle di chi, pur colpito dalla drammaticità di fatti "narrati" da perfetti sconosciuti, accerta la reale consistenza degli stessi. Molti temono che, verificando o protestando per aver ricevuto simili messaggi, possano venire presi a male parole o criticati dai più. Riguardo al tipo di messaggi in questione, è necessario analizzare alcuni elementi indiziari che possono orientarci verso una decisione circa l'attendibilità di quanto ricevuto. Comunque, dobbiamo renderci conto che non è possibile essere utili, semplicemente cliccando con il mouse dalla propria poltrona ergonomica.
(Giugno 2002)