E-hoaxes... nati per lo spamming

 

I virus ed i  worm si diffondono per la Rete creando danni e scompiglio. Tuttavia è utile essere al corrente dell'esistenza di altri fenomeni che, come i virus, creano scompiglio e, spesso, danneggiano gli utenti della rete. Si diffondono tramite e.mail e non arrecano danni ma generano enormi quantità di traffico creando solo vasti fenomeni di spamming. Sono gli e-hoaxes. Molti li conoscono con il più comune nome di "catene di Sant’Antonio”: si tratta di e.mail con contenuti all'apparenza molto seri, che arrivano da mittenti la cui identità è quasi sempre conosciuta da chi riceve il messaggio. E' proprio questa loro natura a garantirne la massima diffusione. Solitamente all'interno del corpo del messaggio di queste mail sono contenuti messaggi del tipo "Invia questa mail a tutti i tuoi amici, in questo modo potrai aiutarci a salvare..." o frasi simili che vanno a toccare la sensibilità di chi riceve il messaggio. Queste caratteristiche, associate al fatto che il mittente della mail è quasi sempre conosciuto e fidato, da' certezza sulla validità della e.mail e dell'invito a spedirla alla propria mailing list. Tuttavia, spesso lo scopo degli e-hoaxes è molto più serio? Lo spamming. Dato che questi messaggi non sono mai (o quasi) virati, ossia non contengono programmi virus, il loro scopo principale non può essere la diffusione di codici maligni ma semplicemente la volontà di generare molto traffico per infastidire i provider di posta elettronica e gli utenti che si trovano decine di e.mail nella casella di posta e favorire quei soggetti che dalla rete estraggono gli indirizzi di posta elettronica da questo tipo di messaggi (a nostra insaputa e senza il nostro permesso) per scopi commerciali.
Come evitare gli e-hoaxes? Non esiste un modo per evitare di ricevere queste e.mail, l'unica cosa che possiamo realmente fare è bloccarne la diffusione e, nel limite del possibile, avvertire i nostri contatti sulla natura di questi messaggi di posta. I titoli inseriti con link su questa pagina, potranno servire come un chiaro esempio delle "bufale" che spesso girano in rete
(Agosto 2002)