Il principio della libertà
 

 

Voglio ricordare un principio che ritengo importante, al fine di capire la differenza fra la normale corrispondenza di posta elettronica che riceviamo e l'effetto SPAM. Per usare legittimamente la posta elettronica occorre che ogni messaggio sia consensuale. Come ogni forma di comunicazione tra persone civili, perché questa sia legittima, infatti, occorre che sia basata sul principio dell'intesa reciproca implicita o esplicita. Fra amici e conoscenti non è necessaria un'autorizzazione esplicita. Se mando una e.mail ad un amico, è sottintesa l'autorizzazione a rispondere sul contenuto della mia e ad utilizzare il mio indirizzo di posta elettronica per analoga corrispondenza. Se scrivo un messaggio su una newsgroup e indico il mio indirizzo oppure inserisco la mia e.mail nelle pagine Web personali, autorizzo indirettamente chiunque a rispondermi, limitatamente ai motivi per i quali il mio indirizzo si trova pubblicato ossia il tema della newsgroup oppure i contenuti del sito. L'abuso avviene quando qualcuno che non conosco, raccolto il mio indirizzo, inizia a trasmettere messaggi che non c'entrano nulla con i motivi per cui la mia e.mail era stata fornita. E' importante sottolineare che aver reso pubblico l'indirizzo di posta elettronica su un sito o in altre situazioni è relativo ad uno specifico scopo che è il contenuto stesso del "luogo" su cui l'indirizzo è stato inserito. Ed è implicita l'autorizzazione all'uso della mia e.mail perché posso essere interessato a conoscere pareri, giudizi e suggerimenti sul contenuto delle mie pagine Web ma non per ricevere pubblicità, propaganda politica o religiosa, richieste di beneficenza per cause nobilissime, inviti a visitare questo o quel sito. Un altro principio importante e sempre più disconosciuto e quello che stabilisce che il limite della mia libertà è dove inizia quella degli altri. La libertà non è solo quella di parlare, ma anche quella di decidere se ascoltare o no. Nei paesi democratici, con le dovute limitazioni che contrastano l'illecito, la libertà di parola consente a chiunque di conversare senza dover temere alcun genere di conseguenza a causa del significato o dei contenuti di ciò che ha detto. Questo, però, non significa che chiunque ha il diritto di venire a parlare in casa mia perché, come in qualsiasi luogo privato, decido io chi può entrare e chi no. Conseguentemente, quello che io ho pagato, ossia il computer costituito dall'hardware e dal software che vi ho istallato, e quello che io pago, come l'abbonamento al provider e/o la connessione alla rete telefonica, sono una mia proprietà ed una mia risorsa di cui solo io ho il diritto alla disponibilità d'uso (sempre nei limiti consentiti anche dalla legge). Nessuno, quindi, ha diritto di considerare le mie risorse come un mezzo di diffusione per i propri messaggi, quali che siano.