Le batterie dei telefonini - tipologie |
Dalle serigrafie riportate sulle batterie dei telefoni cellulari si possono leggere molte cose che spesso ignoriamo. Per esempio, la quantità di carica contenuta al suo interno è espressa in mAh (milliampère per ora). Gli attuali cellulari possono durare parecchi giorni in modalità stand-by anche con una modesta batteria da 550 mAh. Tuttavia la maggiore potenza richiesta durante le telefonate, riduce a poche ore la durata della carica. L'evoluzione tecnologica è riuscita a migliorare il rapporto grandezza - durata di una batteria, in favore della durata, grazie a dispositivi sempre più piccoli, ma di pari efficacia. Dai tempi delle prime batterie al Nickel-Cadmio (NiCad) sono passati molti anni e ad esse si sono avvicendate e succedute quelle al Nickel-Metal-Idruro (NiMH), quelle agli Ioni di Litio (Li-ion) e ai Polimeri di Litio (Li-Po). Le batterie al Nichel cadmio (NiCd) possono durare circa 1.500 ricariche. Queste batterie sono le meno costose, ma hanno qualche svantaggio: sono le meno durature essendo le più vecchie e soffrono del cosiddetto "effetto memoria" ovvero se non vengono ricaricate quando sono quasi scariche, la loro capacità cala gradualmente. Inoltre, gli elementi chimici al loro interno sono altamente dannosi per l'ambiente e il loro difficile smaltimento ne renderà sempre più raro l’utilizzo. Quelle
al Nichel-metal-idruro durano fino a 300 - 500 ricariche e stanno
diventando sempre più comuni, specialmente sui telefonini di fascia
medio-bassa, data la loro maggiore durata e minore tossicità per
l'ambiente. Sono meno suscettibili dell'effetto memoria anche se è
meglio se vengono scaricate completamente ogni 2 - 3 settimane. Dopo
alcune centinaia di ricariche, comunque, sembrano dare problemi di
alimentazione, rendendo impossibile telefonare. |