Come neve al sole

Una nuova strana matricola

-Diamo il benvenuto ai nuovi iscritti, mettetevi in riga e presentatevi. -tuonò nella palestra la voce autorevole del capitano Takenori Akagi.

Le matricole in profonda soggezione e con deferenza si disposero in fila. Uno spaccone burlone con i capelli rossi attirò subito l'attenzione di tutti e si schierò accanto a Rukawa lanciandogli un'occhiata di profondo odio.
Le matricole si presentarono ad una ad una.
Interessante quest'anno ci sono tre ragazzi molto alti, meno male, il campionato sarà nostro! Pensava dentro di sé Kogure il vice capitano.
-Kaede Rukawa, alto 1 87 per 75 kg, alle medie non avevo una posizione determinata.
-Kaede dimmi quali sono i tuoi hobbies? -chiese il capitano
-Uhm, dormire.

A quella risposta il ragazzo dai capelli rossi cominciò a far battute idiote che Akagi interruppe.
-Il prossimo.
-Hanamichi Skuragi alto 1 88 per 83 kili.
L'allenamento cominciò; dopo il riscaldamento Akagi organizzò una partita di allenamento. La sfida era apertissima e la classe di Rukawa venne fuori fin dai primi minuti della partita. Sul campo da gioco gli occhi blu notte di Rukawa, che guardavano tutto e tutti con indifferenza, si illuminavano di una luce intensa.

In un angolo Hanamichi Sakuragi era impegnato ad imparare i fondamentali quando…un altro ragazzo, fece il suo ingresso in palestra. Con un abbigliamento alquanto singolare: pantaloni lunghi larghi con il cavallo basso, maglietta extra extra large e bandana. Più che un giocatore sembrava un bullo di strada. Uno di quei giocatori di strada tutto rap e basket, ci mancava che parlasse in rima e mostrasse un tatuaggio sulla spalla e il quadro era completo. Il lineamenti del volto tuttavia erano gentili, delicati cosa che stonava ancora di più con il suo abbigliamento.

-Yo ragazzi come butta?- la sua voce risuonò nella palestra, tutti si fermarono a guardarlo.
-Ehi tu, grande e grosso con il fischietto, fammi entrare, è arrivata la matricola che salverà la squadra e la porterà ai nazionali.
Il pensiero di tutti fu oddio un altro Hanamichi Sakuragi!

-Vai begl'occhi- rivolto a Rukawa- passami la palla!

Begl'occhi a me, ma gli è dato di volta il cervello a quella? Che cavolo ci fa in squadra.

E siccome il nuovo venuto non ottenne nulla dal ragazzo gli si mise davanti e tra i due cominciò una sfida. Tutti rimasero a guardare.

-Ehi Rukawa, dormi?-sbottò Hanamichi- c'è qualcuno che ti sta facendo piangere? Vuoi la mamma?
-Yo compagno dici bene, questo qui me lo mangio! Poi se vuoi te lo lascio.

Rukawa con la sua consueta freddezza sentenziò:
-Due, deficienti.

Rukawa palleggiava davanti al nuovo venuto. I due si studiavano poi, Rukawa cambiò all'improvviso ritmo del palleggio finta a destra, si girò sulla sinistra pronto per scartare l'avversario, ma il nuovo venuto gli sussurrò
-Ehi, bello, questa mattina mi hai fregato, ma ora.
Gli prese la palla, scattò sulla destra e corse verso il canestro dove tirò con estrema precisione. Canestro!
Poi si avvicinò a Rukawa sussurrandogli nell'orecchio:
-Con questo siamo pari, domattina ti aspetto!- poi rivolto al ragazzo con il fischietto- Allora bello in che ruolo mi metti in squadra.
Hanamichi andò incontro al nuovo venuto:
-Ehi, dammi il cinque compare, hai stracciato quella mezza tacca- e con una boccaccia aggiunse- vai dalla mamma!
-Sì- rispose il nuovo venuto ad Hanamichi offrendogli la mano- give me five,- poi rivolto al ragazzo che faceva le veci dell'arbitro- ehi scimmione col fischietto dimmi dov'è il capo, è arrivato il nuovo mito dello Shohoku.
Akagi stava fumando.
-Sono io il capitano! Tuonò Akagi dall'alto dei suoi 2 metri, poi assestò un pugno in testa ad Hanamichi- vai ad allenarti e tu- assestando un altro cazzotto- rispetto per il tuo capitano, perché in ritardo? Dieci giri di campo e guai, voglio rispetto! Come ti chiami?
Il nuovo venuto con la testa dolorante, voleva sprofondare…come? Lui il capitano? Cioè aveva veramente dato dello scimmione al capitano? Ok che voleva sembrare spaccone e irriverente, ma aveva un tantino esagerato!
-Allora il tuo nome e quanto sei alto?
-Akita Sero e sono 1 85
Che cavolo di nome? Mi è venuto?

Nessuno si era accorto che il nuovo venuto era una ragazza, con l'abbigliamento e mostrando grande impertinenza e sicurezza non vi erano dubbi, il nuovo elemento era forte.
Rukawa dal canto suo era ben lungi dal fare la spia. Quella ragazza lo aveva sfidato, gli aveva tenuto testa, un giocatore è sempre un giocatore e se è bravo, stimolava ancor più la sua voglia di migliorarsi.
Lory cominciò i suoi giri di corsa sono salva per il momento, nessuno si è accorto del mio travestimento, ma sarà dura far parte di due club, mia mamma non deve saper nulla.

La ragazza aveva ritrovato il suo sorriso. La mattinata a scuola era dimenticata, ora si divertiva, si sentiva felice: lo stridio delle scarpe da basket sul parqué lucido, l'odore dei palloni nei cesti, il rumore dei palleggi, gli scatti, i lanci e il dolce rumore dei canestri scossi dai tiri dei ragazzi. Ora era nel suo elemento.