Come neve al sole

Pensare sempre prima di rispondere!

Alcune settimane erano passate da quel primo giorno turbolento in cui Lory era entrata nello Shohoku. Aveva stretto una forte amicizia con Sakuragi, con il quale si divertiva a tampinare Rukawa. Non mancava istante in cui non si accendesse qualche scaramuccia fra i tre. Nessuno si era ancora accorto che Akita Sero della 1 L era una ragazza.
Tutte le mattine, Rukawa e Lory facevano qualche tiro nel campetto vicino a casa, evidentemente abitavano nello stesso quartiere. Il rapporto tra i due era alquanto strano. Lory, in modalità giocatrice di basket al mattino e compagna di classe, sommergeva con le sue chiacchiere il tenebroso ragazzo che la ascoltava con distacco e rassegnazione. In squadra invece sopportava le frecciatine sue e le uscite infelici di Hanamichi rispondendo con due o tre risposte alternate:
-Deficienti, cretini, idioti, andate a curarvi in clinica.
Queste erano le uniche frasi che fino ad allora erano uscite dalla bocca del ragazzo.

Una mattina però nel cortile della scuola:

-Pista, pista, fateci passare, via!!!
Una bicicletta entrò a tutta velocità nel cortile della scuola Shohoku, alla guida un ragazzo con gli occhi assonnati, dietro, in piedi sui pedalini, una ragazza con i capelli castani sciolti al vento una scarpa da basket slacciata e una scarpa da scuola, la gonna e sotto i pantaloni, un borsone da sport e la cartella.
La strana coppia, Kaede Rukawa e Lory Anderson, fece il suo ingresso.

-Pista pista, ehi begl'occhi- rivolgendosi al suo compagno- sai dov'è un bagno? Devo finire di vestirmi. Colpa tua se arrivo così!
Ebbene sì ormai era rassegnato, "Begl'occhi" non se lo voleva proprio togliere dal suo vocabolario la ragazzina.
Con la sua solita flemma e imperturbabilità Rukawa fece un cenno con la mano, poi si piegò per legare la bici.
Lory sfrecciò veloce nel bagno e finì di aggiustarsi. Colpa di Rukawa se arrivo in ritardo, "il campo è occupato dallo stupido con i capelli rossi, andiamo più in là ce ne è un altro!" Sì certo, e poi lui, non ha mica la madre killer che se mi mandano dal preside minaccia di chiudermi in convento!

La scena non era passata inosservata e tutti cominciavano a vociferare sui due ragazzi, le ragazze soprattutto non gradivano che Lory ronzasse troppo intorno al ragazzo più bello della scuola, il nutrito fan club dell'atleta non poteva e non doveva permetterlo. Se solo avessero saputo che un certo Akita Sero era una certa Lory Anderson…

Quello stesso giorno nel corridoio della scuola durante la pausa pranzo.

-Ehi tu giraffa- una ragazza del "fan club Rukawa" redarguì Lory -piantala di ronzare intorno a Kaede Rukawa.
Lory che camminava affianco al ragazzo guardò con indifferenza quella che l'aveva insultata. Poi osservò l'espressione del volto di Rukawa che non tradiva la minima emozione, poi rispose:

-Mezza tacca che vuoi?
-Come osi insultarmi- rispose isterica la ragazza.
-Guarda marchi mal con me, sei tu che hai cominciato ad insultarmi dandomi della giraffa! La tua è forse tutta invidia?
-No carina, non ti invidio per nulla. Sembri sproporzionata, magra e alta e con il fascino di un grissino.
-Sei invidiosa allora del fatto che mi faccio Rukawa?

A quelle parole l'imperturbabile ragazzo trasalì, cosa cavolo dice? Pensò il ragazzo.

-No perché sai, una figo come questo io non me lo lascio mica scappare, sai? Tu al massimo sei buona solo a fargli un pompino, in effetti con la ciabatta che ti ritrovi puoi solo fare questo.

Rukawa a quelle parole divenne rosso come un pomodoro, non poteva aver capito male, aveva detto veramente quella parola? Una ragazza così bella, gentile, carina allegra, che se ne era uscita con un insulto da strada, da scaricatore di porto. Farmi un p…, ma è impazzita? Questa è veramente fuori.

Poi Lory si voltò verso il ragazzo per vedere la sua reazione e sbotto:

-Mamma mia che ridere, sei tutto rosso, un mito, l'imperturbabile Rukawa…sì, sono un Dio l'ho fatto arrossire- poi rivolta alla ragazza disse- dai scusa stavo scherzando, avevo voglia di far sciogliere questo metro e 87 di ragazzo…mamma che ridere!

La risposta del ragazzo fu un buffetto sulla testa, anche se avrebbe voluto strozzarla. Al buffetto Lory rispose con un candido sorriso, lo sguardo dei due si incrociò e per un impercettibile istante si creò una dolce complicità, la corazza dell'imperturbabile Rukawa era stata scalfita, Lory aveva letto un'estrema dolcezza nei suoi profondi occhi blu notte.

Il capitano del fan club però non aveva certo voglia di scherzare. Lory l'aveva insultata, davanti a tutti, ma la sua vendetta stava già per compiersi.

-Signorina Anderson nel mio ufficio.
Lory si girò e dietro di lei il professor Sango!
Porca miseria sono spacciata.

Tutto dipendeva da cosa aveva sentito, se aveva ascoltato solo l'ultima frase e l'insulto era nei pasticci. Mesta la studentessa seguì il prof. mentre
Rukawa, che faticava a riprendersi dopo le parole alquanto temerarie della sua compagna, la seguì con lo sguardo. Impotente, il ragazzo riprese la sua maschera di indifferenza e, proseguendo nel corridoio dalla parte opposta di quella da cui si era allontanata la povera Lory, urtò contrò il gruppo delle sue supporter, che in quel momento avrebbe voluto insultare.

-Signorina Anderson, le sembra il caso di usare quel tipo di gergo volgare? Forse dovrei chiamare sua madre?
-Signore le posso spiegare tutto io...
-Meglio che taccia, ma allora non ha ancora imparato a stare al suo posto? Vorrei inoltre sapere perché si è iscritta nel club di pittura e poi ci è andata solo raramente. Anche questo deve spiegarmi.

Si guardi per questo le devo proprio confessare che sto giocando a basket nella squadra maschile dello Shohoku… sì sì aspetta e spera ciccio che io ti dica cosa faccio!

-Signorina aspetto una risposta.
-Guardi signore, non è molto stimolante per me disegnare busti di gesso di statue che francamente ho visto e già disegnato l'anno scorso in Europa durante il mio vaggio studi. Trovo molti più stimoli nello scoprire il mondo! Ecco il prof Shimizu sarà anche un amico di mia madre ma...-Lory si morse la lingua è un bavoso e viscido che non sopporto! Forso è meglio che me lo tenga per me questo apprezzamento!

-Ma cosa?
-No, nulla.
-Allora da oggi lei andrà a fare le sue lezioni di disegno e poi "prof", mi sembrava di averla già ripresa sul termine?
-Sì, ma protesto vivamente!
-Cosa?
-Sì, questo è un ricatto bello e buono!!!
-Un ricatto? Ma come osa-tuonò il professore- lei sta sfiorando l'impudenza e rischia vivamente di finire dal preside.
Sì grazie tanto ce l'ha lei il coltello dalla parte del manico, uhm come vorrei dirgliene quattro!
-Scusi sono desolata! Faccio come vuole lei.
-Bene così mi piace, ora vada a chiedere scusa alla signorina Homori.
-Sì certo...nei tuoi sogni più fervidi, ora vado e gli stampo il mio pugno sul naso ecco cosa faccio! Ora chi lo dice al capitano..."sai gorillone Akagi, non posso più venire agli allenamenti come gli altri devo disegnare statue di gesso"...per colpa di un gruppo di galline frustrate che sbava per Rukawa! Che rabbia, mannaggia alla mia boccaccia!

Lory si era diretta verso l'aula di disegno, per la prima volta da quando era entrata nella squadra non avrebbe fatto gli allenamenti! Proprio quando mancava poco alla sfida amichevole con il Ryonan.
Poco prima di entrare però fu fermata da Rukawa che le posò una mano sulla spalla e con un semi sorriso le disse:
-Ti copro io con Akagi, vedi di venire più tardi, gli allenamenti senza il compagno rap… be' non c'è gusto!!
La ragazza si stupì e con un dolce sorriso passo la sua mano tra i capelli del ragazzo spostandogleli dietro l'orecchio.
-Grazie compagno, sono certa che senza di me ci sarà il caro Hanamichi a tenerti su di morale.
Poi si voltò, sopspirò come se stesse entrando nella fossa dei leoni, Rukawa rimase qualche lungo istante interdetto dal gesto della ragazza, poi si ricompose e si avviò in palestra.

La lezione di disegno era stata lunga e barbosa, Lory con davanti il mezzo busto della Venere, cominciò lo schizzo di una Venere formato moderno. Non era attenta e per nulla impegnata. Dalla finestra dell'aula si vedeva la palestra di basket e ogni tanto si sentivano dei rumori e la fantasia di Lory era in un certo campo da basket giocando con un certo ragazzo.
Alla fine della lezione corse come una disperata si vestì con il suo solito look e entrò in palestra

-Piantatela mentecatti urlò il gorilla!!!
Poi Akagi ricevette il cesto dei palloni in testa.
-Disgraziati, fuori dal campo!
Lory si era persa una lezione memorabile, Rukawa era stato obbligato a mostrare ad Hanamici il tiro in corsa con il terzo tempo e presto era nata tra loro una zuffa culminata con la scena a cui aveva appena assistito.
-Ah ecco Sero, ben tornato.
-Ah grazie, ah chissà che scusa avrà inventato Rukawa. Però non posso continuare a mentire.
-Capitano, ci sarebbe un problema.
-Sì è vero, fai dieci giri del campo e svegliati, non stare lì impalato, mencano 5 giorni all'amichevole.
-Veramente- poi si tolse la bandana che portava da sempre per nascondere i suoi capelli.

A tutti i presenti con la palla in mano caddero i palloni che rotolarono con un rumore quasi sincrono, dopo di che era calato il silenzio in palestra, Akagi stentava a crederlo, il loro playmaker era una ragazza.
L'unico ovviamente non sorpreso fu Rukawa che dal suo angolo ossservò la reazione dei compagni.

-Capitano, mi dispiace avervi ingannato, ma non volevo, mia madre ha fatto in modo di trovare una scuola dove non ci fosse una squadra di basket femminile perché devo diventare una pittrice famosa e qui c'è il famoso professore Shimizu, ma io non volevo ingannarvi e poi, ho fatto una ricerca! il regolamento sia della squadra, sia del campionato, non precisa che non ci possono essere ragazze in squadra. Il regolamento dice solo che devono essere studenti di un liceo, non precisa il sesso degli studenti e non vieta squadre miste.
La ragazza aveva sommerso tutti con un fiume di parole, ma tutti erano ancora ammutoliti. L'allenatore si avvicinò alla ragazza e al capitano e disse:
-La ragazza ci ha dimostrato di essere un ottimo giocatore, capace di tenere testa a molti di voi, il regolamento in effetti non dice nulla, io direi che il nostro playmaker può riprendere il suo posto.

Akagi era stupito, una ragazza alta 1 85 con quella classe? Spesso ci era andato giù duro e non si era accorto di nulla, ora?

-Be' è vero ci ha dimostrato tanta classe, ma non so…
-Cosa?-intervenne Hanamichi- gorillone hai paura che la ragazzina ti faccia fare brutta figura?

-No, -e gli mollò il solito pugno in testa- non vorrei che degli animali come te, possano prendersi gioco di noi?

-E da quando ti interessa il parere degli altri? -intervenne Rukawa dal suo angolo.
Tutti si voltavarono a guardarlo sbalorditi, non sembrava sorpreso il ragazzo e poi non interveniva mai quando c'era qualcosa da discutere, come se la squadra non gli interessasse, l'unica cosa era giocare a basket e invece si sbagliavano. Le sorprese allora non erano finite.

-Cosa, gorilla- sbottò Lory- hai paura degli altri? Solo questo ti preoccupa, il giudizio di alcuni scemi? Le partite si giocano sui campi di basket, non con le parole. Ho dimostrato di essere bravina no? Perché non farmi continuare? Hai paura di essere battuto da una ragazzina?
La ragazza lo guardava negli occhi con aria di sfida, lei, più bassa di 15 centimetri almeno, non avrebbe ceduto. Akagi sosteneva il suo sguardo poi le appioppò il classico pugno in testa, già collaudato con Hanamichi, la prese per il collo, le sgrullò i capelli e con un sorriso la spinse in campo:
-Ok, ragazzina dieci giri di corsa, 40 scatti e poi entra in campo, muoviti non vogliamo pappamolli. Ah Akita Sero, dicci il tuo nome!
-Lory Anderson
-Che cavolo di nome è?
-Lunga storia gorilla, mia madre è americana e mi ha obbligato a cambiare nome. Ora vado.

Passando davanti a Rukawa, Lory gli sorrise e gli fece l'occhiolino, il ragazzo imperturbabile ricominciò a palleggiare nel suo angolo.