Come neve al sole

Occhi indiscreti

 

Dopo la sconfitta con il Ryonan la squadra dello Shohoku non era per nulla demoralizzata anzi, i ragazzi avevano ancora più grinta, Hanamichi era sempre più desideroso di imparare a giocar bene anche se ogni tanto, invece di fare gli esercizi che gli diceva il capitano, provava a fare la sua passione: gli Slam dunk! Ai quali puntualmente seguiva la punizione "gorillifera".
Per Kaede Rukawa la sconfitta contro il Ryonan e la sua rivalità con Sendo avevano lasciato un segno. Sempre più determinato, sempre più concentrato, voleva diventare il numero uno e sconfiggere il suo nuovo, acerrimo nemico.
Una mattina durante uno dei soliti allenamenti nel campo dietro casa Lory propose a Rukawa:

-Ti andrebbe di uscire sabato pomeriggio?

La proposta non ricevette risposta, i ragazzi continuarono a giocare.

-Allora sabato ti aspetto, mi vieni a prendere verso le due e trenta.

Ma Kaede Rukawa non rispose. Alle sette e trenta i due ragazzi si lasciarono e si ritrovarono a scuola. Del loro appuntamento non parlarono più fino a sabato.

Lory, alle due e venticinque si preparò fuori dal cancello per non dover presentare il ragazzo alla madre.
Aspettò qualche minuto, indossava una bellissima magliettina a tinta unita pervinca con le manichine a sbuffo e sopra un vestitino che le arrivava sopra il ginocchio con una fantasia di piccoli fiorellini che riprendevano il colore della camicina.
I capelli lunghi le cadevano morbi lungo la schiena ed erano solo raccolti ai due lati per lasciare il volto libero. Un piccolo bracciale e una collanina finissima erano gli unici gioielli, una piccola borsettina completava l'abbigliamento della ragazza.
L'attesa non fu lunga, non aveva dubbio, anche se il ragazzo taciturno non aveva dato nessuna risposta alla sua proposta di uscire, era sicura che si sarebbe presentato.

Dopo pochi minuti infatti girò l'angolo della strada un ragazzo bruno. Portava dei jeans chiari, una t shirt blu semplice, Kaede Rukawa puntuale si presentò all'appuntamento. Lory lo accolse con un sorriso. Kaede la osservava senza parole, la ragazza che aveva davanti a sé era molto carina! Niente a che vedere con il "maschiaccio" rap che giocava a basket con lui. Possibile che sotto quelle magliette xxl e quei pantaloni larghi si nascondesse un corpo sinuoso e armonioso come quello che gli era di fronte. Come mai con la divisa sembra una ragazza qualunque ed invece è così...bella. A quel pensiero Kaede Rukawa, il ragazzo imperturbabile, freddo e scostante del liceo arrossì, Lory lo guardava basita e non capiva i pensieri del ragazzo, per sciogliere la tensione fece una battuta:

-Cosa non hai mai visto una ragazza?

Il ragazzo sulle prime non rispose, poi per non palesare i suoi pensieri:

-Non dovevamo andare in centro?

I due ragazzi si guardarono, poi si incamminarono verso la metropolitana leggera diretti nel cuore della città.

Nelle strade, tra la folla, la coppia dei due giovani liceali non passava inosservata. I due ragazzi sembravano dei modelli, alti, slanciati, magri e atletici.
Lory non faceva minimamente caso alla gente che li guardava e non sentiva neanche i commenti, le risatine delle ragazze che ammiravano il suo accompagnatore, lei camminava e inondava con un fiume di parole Rukawa che rimaneva sempre distaccato.
La ragazza raccontava al suo amico la sua esperienza in America, perché aveva vissuto laggiù e come fosse diversa la gente. Poi ad un certo punto lo sguardo di Rukawa si posò sul petto prosperoso di una ragazza che stava venendo verso di loro. Lory notò il fatto:

-Allora?
Rukawa la guardò perplesso e continuò a camminare.

Lory, allora, decise di vendicarsi e quando vide passare un bel ragazzo si voltò seguendolo con gli occhi e urlò dopo aver fischiato:

-Uhm, che bel culetto!
Rukawa accanto a lei arrossì lievemente, proprio non la capiva, era una raggaza sfrontata, ma che cosa le è saltato in mente?
Lory notò l'imbarazzo sul volto del ragazzo e aggiunse:
-Sai, volevo vendicarmi.
E Rukawa sempre più perplesso la guardò:

-Certo non credere che non ti abbia visto, sai!- singhiozzò lievemente, coprendosi con le mani il volto.

-Ho notato come hai osservato il petto di quella ragazza! E non è per niente bello quello che hai fatto soprattutto nei miei confronti che sono piatta come un'asse da stiro, una tavola da surf, una pialla!- e continuò a singhiozzare.

Rukawa si fermò, per la prima volta guardò Lory come fosse una ragazza, non il suo compagno di basket. Imbarazzato per i singhiozzi dell'amica si guardava intorno come smarrito. La ragazza che aveva condiviso con lui duri allenamenti, era lì davanti a lui ed era bella, veramente carina e lui con il suo comportamento l'aveva ferita, ma non sapeva cosa fare.

Lory allora tolse le mani dal volto guardò il ragazzo negli occhi e sorrise:

-Ah, ci sono riuscita! Volevo vedere che reazione avresti avuto! Il tuo sguardo è stato troppo buffo, non sapevi proprio cosa dirmi, né cosa fare! Sei proprio carino quando fai così!- Lory fece seguire quelle parole pronunciate con estrema dolcezza con un gesto che aveva più volte ripetuto: spostare dietro l'orecchio del ragazzo un ciuffo ribelle.
L'unico commento che ricevette per la sua bella performance fu:

-Una deficiente!- ormai il ragazzo era rassegnato, ogni volta Lory lo cacciava in situazioni imbarazzanti e ogni volta non sapeva come reagire, proprio non capiva quella ragazza alta, slanciata, così bella in una giornata di primavera, tanto bella da togliere il fiato. Perché, ora, quando pensava al basket c'era anche lei in un angolo, sentiva la sua voce che lo incoraggiava, lo sosteneva.
Una nuova sensazione nasceva nel suo cuore, provava una nuova emozione ogni qual volta quella ragazza dai lunghi capelli castani gli si avvicinava, gli sorrideva. Perché ora giocare a basket era diventato ancora più piacevole, perché adorava gli scherzi che gli facevano quella peste di Lory e quello stupido di una testa rossa di Hanamichi.

I due ragazzi proseguirono la loro passeggiata per le vie del centro in un piacevole silenzio, all'imbrunire presero la metropolitana per tornare nel loro quartiere. Poi Rukawa riaccompagnò Lory fino a casa. Era ormai sera il momento di salutarsi era giunto. Davanti al cancello Lory infilò le chiavi nella toppa e aprì, stava entrando nel giardino quando Rukawa la trattene prendendola per mano, la ragazza si voltò.

-Tieni- Rukawa diede alla ragazza un piccolo portachiavi con un gattino nero e un collarino rosso- per te.
Lory rimase interdetta.
-Con i soldi delle scommesse.
-Ah, è vero avevamo promesso di comprarci qualcosa insieme, ma è lo stesso che hai anche tu attaccato alle chiavi della tua bicicletta.
Lory sorrise contenta ormai aveva capito che il grande e grosso, burbero, taciturno ragazzo sotto la corazza nascondeva una persona profondamente timida e impacciata.

-Questo portachiavi sarà il ricordo di questa giornata, in fondo questo è stato il nostro primo appuntamento no?- disse Lory con un grande sorriso.

Il ragazzo la guardò a lungo poi sorrise e senza dire una parola si allontanò, Lory lo seguì con lo sguardo stringendo tra le mani il prezioso regalino.

Dalla finestra della casa di fronte la scena era stata seguita avidamente da occhi indiscreti.