Come neve al sole |
Il ritorno di una vecchia conoscenza
-Pista, pista, arriva la coppia più forte delle Shohoku.- Una bicicletta
entrò a tutta velocità nel cortile della scuola, Lory e Rukawa,
in perenne ritardo, davano, ancora una volta, spettacolo.
-Ehi, Hanamichi- Lory scese dalla bici in corsa per dare un caloroso saluto
al suo amico- come butta genio del basket!
-E chi sarebbe la coppia più forte dello Shohoku?-Gridò il ragazzo,
poi ascoltando meglio le parole della ragazza il suo volto cambiò- hai
detto il genio
eh anche tu devi riconoscerlo
tu fratello non avrà
scampo!
-Sì, nei tuoi sogni più fervidi- sussurrò Lory, poi prese
sottobraccio il compagno e insieme a lui cominciò a parlare dei nuovi
allenamenti a cui si sarebbe dovuto sottoporre per diventare più forte
di Rukawa, Lory sapeva esattamente come prendere il ragazzo. Ma entrare in sella
alla bicicletta del tenebroso Rukawa e poi a braccetto del pel di carota Hanamichi
non era stata una grande mossa. Le galline
le ragazze pon pon non avevano
perso un secondo e già stavano inveendo contro la ragazza.
-Come si permette quella tavola da surf di fare la troietta prima con Rukawa
e poi con quel mentecatto rossetto.
-Sì è proprio una zoccola!
-Solo perché è alta, ma che cosa ci troverà di interessante
Rukawa in un'asse da stiro come quella, solo perché gioca a basket!?
-Ce la pagherà!
-Sì ci vendicheremo, non so ancora come, ma ci sto riflettendo.
Intanto nella classe 1L un ragazzo dagli occhi blu "seguiva" le
lezioni con profonda passione, sì insomma aveva retto per le prime due
ore e poi era crollato come al suo solito. La sua compagna di banco, alquanto
assonnata pure lei, aveva tentato di tenerlo sveglio ma nulla, neanche i bigliettini
con nuovi schemi da provare, avevano potuto nulla.
All'ora di pranzo Lory e Rukawa salivano sul terrazzo della scuola per consumare
il loro pranzo. Rukawa si schiacciava un altro pisolino, mentre la ragazza faceva
degli schizzi tanto per portare a casa qualche lavoro.
Lory apriva il suo bento e mangiava avidamente i pranzetti buoni preparati dalla
sua cameriera, Rukawa apriva il suo. Ogni tanto se lo scambiavano, ovviamente
il ragazzo non lo chiedeva, i discorsi non erano il suo forte, ma Lory glielo
leggeva negli occhi.
Rukawa apriva il suo pranzo, lo guardava con indifferenza poi osservava quello
della compagna, lo sguardo ricadeva poi con rassegnazione sul suo e Lory capiva
che il ragazzo aveva adocchiato qualcosa di buono nel suo bento. Tra loro le
parole non servivano, Lory passava il pranzo a Rukawa che con avidità
lo mangiava, il grazie del ragazzo non serviva, la voracità con la quale
mangiava ripagava la ragazza. Forse aveva capito le tante sfacettature del viso
del suo compagno. Qualcuno non abituato a guardare gli occhi blu mare di Kaede
Rukawa o il suo viso con attenzione, non poteva notare le mille sfumature che
assumevano i suoi begl'occhi. La sua non era per nulla indifferenza, imperturbabilità,
freddezza, il ragazzo preferiva concedere una particella del suo essere solo
a chi lo meritava. Solo chi riusciva a penetrare nel suo mondo era degno della
sua confidenza e quella ragazza, giunta da lontano, era l'unica degna di scoprire
a fondo il suo essere. Rukawa aveva capito che della sua compagna di basket
si poteva fidare, sopportava con divertita rassegnazione le sue chiacchiere
perché Lory aveva dato prova di saper ascoltare i suoi non detti.
Lory da esperta pittrice aveva carpito il mondo interiore del ragazzo, aveva
oltrepassato l'apparenza e aveva colto le sfumature dei suoi sguardi. Gli occhi
blu notte si illuminavano quando Rukawa aveva di fronte a sé un giocatore
da affrontare; il suo sguardo si abbassava lievemente quando si sentiva in imbarazzo
e questo accadeva più spesso di quanto uno pensasse. Ad esempio quando
Akagi aveva qualcosa da rimproverargli e anche quando qualcuno si complimentava
con lui. La sua particolare inimicizia con Sakuragi in realtà nascondeva
ben più. Lory sapeva che il ragazzo dai capelli rossi non era totalmente
indifferente a Rukawa, se così fosse stato non gli avrebbe neanche rivolto
la parola, lo considerava un amico, invece, e per questo lo punzecchiava, rispondeva
alle sue provocazioni. Sapeva che un giorno si sarebbero affrontati ad armi
pari e allora quel giorno sarebbe stato bellissimo giocare a basket. Questo
suo comportamento era ancora più palese se lo si confrontava con l'atteggiamento
che Rukawa assumeva nei confronti della gente che non giocava a basket e che
quindi non rientrava nel suo mondo. Con i compagni di scuola, non solo non parlava,
ma non li guardava proprio, con loro sì si poteva dire che era indifferente,
ma con i suoi compagni di squadra, anche le matricole in panchina o i senpai
meno bravi, facevano parte del suo mondo e a modo suo Rukawa li considerava
degni della sua considerazione. E presto Rukawa ne avrebbe dato una prova lampante.
Il pomeriggio era cominciato e i ragazzi erano impegnati nei vari club. Nella palestra da basket le matricole e alcuni senpai erano già con i palloni in mano, quando fece la comparsa un nuovo giocatore.
-Ehi ragazzi, Miyagi è tornato!
Un ragazzo aveva fatto il suo ingresso in palestra insieme ad Hanamichi con
il quale si era già scazzottato poco prima in cortile.
-Ma guarda questo imbecille, che vuole,la squadra è già al completo
con la super matricola Hanamichi.
Un commento giunse dall'angolo Rukawa:
-Super matricola dei miei stivali!
Hanamichi Sakuragi e Miyagi Ryota cominciarono subito a litigare, Kogure non
sapeva cosa fare, mentre nel suo angolo Rukawa era senza parole:
-Un altro mentecatto da sopportare, che inferno!
L'apice del pomeriggio si toccò quando in campo entrò la matricola Lory Anderson.
-Ehi Kogure, abbiamo in squadra una matricola che si crede nel Bronx?
-Ehi nanerottolo bada a come parli!- Rispose Lory alquanto alterata nella sua
solita veste di giocatrice di basket alquanto particolare.
La ragazza, nonostante non dovesse più nascondere le sue forme femminili,
portava sempre dei pantaloni lunghi e larghi, una t shirt xxl e una canotta
lievemente più stretta con la scritta Lakers, una bandana nascondeva
la sua chioma che era perfettamente raccolta in una lunga treccia, tanto per
non smentirsi.
-Ah no, è una donna, Ayacuccia avevi bisogno di un aiuto come manager?
Potevi scegliere una gnocca, non questa pertica poco aggraziata.
-Senti Puffo, che ne dici di lasciare il campo a quelli che sanno giocare.
-Sì, certo e dovrei lasciarlo a te? Ma va a giocare con il Dolce forno,
va!
-Senti coso alto un metro e un cazzo, stai parlando con il playmaker dello Shohoku.
-Appunto bella! Ce l'hai di fronte a te, Kyota Miyagi, numero 7 dello Shohoku.
-Ah, ah quante risate sei uno spasso, i piccoletti sono sempre dei grandi giullari!
Guarda che sono io il numero sette della squadra!
-Bambola pop, tornate ai tuoi cori rap, yo yo e lascia giocare gli uomini!
-Qui non ne vedo di uomini, sento solo una zanzara che ronza attorno ad un pallone.
-Già- intervenne Hanamichi-lascia il campo al genio dello Shohoku e alla
sua spalla!- scambiando un sonoro cinque con la ragazza.
-Al genio dei miei stivali e all'unica che gli dà corda-commentò
Rukawa da sotto il canestro dove stava facendo qualche tiro di riscaldamento.
La gara verbale di insulti sfociò presto in una rissa. Lory tirava
i capelli ingellatti di Miyagi, che a sua volta tirava la treccia di Lory, mentre
con l'altra mano tirava la guancia di Hanamichi che lo ripagava con la stessa
moneta, scambiandosi tante paroline dolci. Ma quando entrò Akagi l'alterco
fu interrotto.
Con una razione di sonori cazzotti, sistemò i tre.
-Miyagi, mi fa piacere che sia rientrato in squadra, Lory non preoccuparti, data la tua altezza sapremo trovarti un ruolo adatto. E tu mentecatto genio dei miei stivali vai a fare i fondamentali prima che ti prenda a calci e ti faccia fare da raccattapalle a vita.
-Ma Akagi...buh, non è giusto gorilla-accennò Lory,che si stava comportando come Hanamichi quando non voleva allenarsi-io sono quella che ha guidato lo Shohoku alla quasi vittoria contro il Ryonan! Questo nano, sarà anche bravino ma io, buuuuh uffi.
-Dai, piantala- la minacciò amichevolmente Akagi serrando il pugno sopra la sua testa- se non vai ad allenarti raggiungerai quel demente di Hanamichi a fare il panchinaro a vita!
Miyagi tirò fuori la lingua e Lory gli tirò il pallone da Basket in faccia come tutta risposta!
Miyagi cominciò a sanguinare, ma invece di risolvere la loro rivalità picchiandosi, cosa che davanti ad Akagi era meglio non tentare gridò:
-Uno contro uno per la maglia numero 7!
-Accetto!
I due cominciarono la sfida!
Gli allenamenti proseguirono mentre i due ragazzi si stavano scannando sotto canestro. Solo il carisma di Gorilla-Akagi poteva tener unita una squadra così come dire di teste calde!
Ma i guai non erano finiti, presto il capitano dello Shohoku avrebbe dovuto
affrontare ben altro problema. Una minaccia che poteva compromettere la partecipazione
della squadra alle eliminatorie per il Campionato nazionale.