Capitolo 5
La lettera
Ciao,
come stai? Spero bene.
Io sono appena stata dal dottore,
così ho deciso di scriverti.
Mi manchi tanto e spesso mi sento soffocare.
Mi
piacerebbe rivederti ma non so come sia possibile.
Dopo le vacanze si ricomincia
e nessuno dei due ha tempo.
Ti è piaciuto il mio regalo di Natale? Spero
di si! Non faccio il bis!
Sai se ti conosco bene so che ti stai chiedendo cosa
voglio: voglio darti un consiglio e farti un augurio.
Quando leggerai la lettera
sentirai molto la mia mancanza ne sono certa.
Quando ti manco pensa al mio
carattere e al mio modo di essere.
La vita è un dono prezioso che si
riceve una sola volta e perciò va vissuta a fondo assaporandone ogni piccolo
istante.
E' in dubbio che anche quando ti mancherò sarà un'esperienza
ed il fatto che sia un dolore non deve preoccuparti.
Il dolore aiuta crescere
e a formare il nostro carattere.
Quando sto con te mi sembra che il mondo sia
di ghiaccio e si sciolga.
Tu che ne pensi?
Ora non posso far altro che lasciarti
ho da fare, ma ricordati che la vita è una sfida e che va sempre combattuta
perciò usa il sorriso!
Un augurio che posso farti è quello che
tu sia sempre felice e non pensare ai miei occhi spauriti di qualche tempo fa
perché è passato.
Un bacio, un abbraccio e tanto amore, spero
ti bastino è meglio di "Saluti".
Tua per sempre
-
Quando lessi questa lettera, - disse lui hai suoi amici - lei era morta. -
Una
lacrima all'improvviso solcò il viso del ragazzo.
Nessuno l'aveva mai
visto piangere.
- Lei mi aveva detto che era malata, - continuò - che
aveva paura perché anche altre persone a cui voleva bene erano morte
-
Riprese fiato.
Non riusciva a trattenere le lacrime stava male e non riusciva
nasconderlo.
-
perché? Perché lei? -
Silenzio.
Nella
sua mente non vedeva che quegli occhi azzurri ridere, quelle mani fredde muoversi
mentre parlava, il suo eccentrico modo di vestire.
Gli altri lo guardavano
stringere i pugni: lui era sempre stato indipendente, autonomo ed ora era distrutto
dal dolore.
Lui che non mostrava pena per niente e per nessuno.
Poteva,
lei, averlo cambiato così?
Si, poteva.
Silenzio.
P.
S. Non cambiare mai, perché sei la mia bussola e perché ti amo.