PUO' L'ACQUA ACCENDERE IL FUOCO?


DON'T LEAVE ME! I NEED YOU

 

Prefazione: ecco a voi il 4° capitolo. Non ho niente in particolare da dire, solo che tra le parentesi quadre è racchiuso quello che pensano mentre parlano, anche se credo si capisca, comunque...

 

Simo

Quando mi dirigo verso casa è pomeriggio inoltrato.
Ho una paura folle di vederlo, di sentire i suoi occhi su di me ,il suo calore, paura che lui possa capire...
Vado nella mia camera, felice di non averlo incontrato, timoroso di sostenere il suo sguardo, di perdere la sua amicizia.Mi butto sul letto e ricomincio a piangere disperato.

Quando scendo per la cena scopro che Ryo non è ancora tornato: meno male, sopportare le domande inquisitorie di Shido e gli altri sul mio stato d'animo è già una tortura, figuriamoci le sue.
"Che ti succede Simo? Se ti confidi magari riusciamo ad aiutarti" Mi dice Kimo...cosa dovrei rispondergli?
"Scusatemi, ma non me la sento...Scusate" e corro in camera mia, riuscendo a malapena a trattenermi dal piangere davanti a loro.

Ma dove sarà? Sono le undici passate e ancora non torna...lo so...non sento la sua presenza, la sua voce. Gli altri di sicuro già dormono da un pezzo, mentre io sono qui a scrutare ogni più piccolo rumore, nella speranza di individuare un segno del suo ritorno.
E se fosse...? Dopotutto è stato lui a dire che alla nostra età è normale avere una ragazza...se fosse? Cosa farei io? Cosa sarebbe di me?
Una folle disperazione mi invade...non voglio stare così male...ma come fare?
Sono passate le due di notte quando sento una porta aprirsi, un rumore quasi impercettibile...ma che non sfugge a me che non aspettavo altro...è tornato!

Ryo

Il silenzio che mi accoglie al mio arrivo è inquietante. E pensare che dovrò abituarmici...
Mi fermo qualche minuto in soggiorno, e mi passano per la mente tutti i momenti,belli e brutti, vissuti in questa casa...con i miei amici...e andare via diviene ancor più difficile...ma tanto so che non posso fare altrimenti, e poi non è per sempre...solo per un po'.
Ma non riesco a convincere neppure me stesso.
La paura di restare di nuovo da solo mi riempie di ansia, di tristezza. Per fortuna c'è Fiamma Bianca. Già mi aspetta fuori. Ha capito che andrò via e lei verrà con me...ma la sua tristezza non è certo inferiore alla mia.
Eppure non mi abbandonerà, e io non abbandonerò lei.
E la vigliaccheria della mia decisione mi sbatte in faccia più bruciante di uno schiaffo.
Non ho minimamente pensato alle reazioni dei miei amici, probabilmente mi odieranno...no...capiranno...Sami e Kimo capiranno, Shido forse un po' meno, al pensiero mi sfugge un sorriso.
E Simo?Cosa penserà Simo? Soffrirà..ma non più di quanto soffrirebbe se sapesse perchè...per chi!
Mi avvio verso la mia stanza, cercando di fare meno rumore possibile, il tempo di preparare la borsa con le mie poche cose e me ne andrò.

Simo

Ora sono più tranquillo, cerco di non pensare a quello che mi aspetta domani-un altro giorno di tortura-e di addormentarmi...poi sento di nuovo la sua porta aprirsi...dove diavolo starà andando? Magari solo in cucina a bere qualcosa, oppure in bagno...perchè devo sempre pensare al peggio? Eppure ho una strana sensazione, una paura che mi toglie il respiro...mi affaccio alla finestra per controllare che non sia uscito. E' molto buio, ma non abbastanza da impedirmi di vedere...ed infatti lo vedo...lui,Fiamma Bianca e...quella borsa! Il mio cuore smette di battere, mentre il mio cervello comincia a lavorare freneticamente per trovare una soluzione, per fermarlo...a tutti i costi.
Apro la finestra e con un solo salto sono in giardino.
Ryo si ferma e si volta.Nonostante l'oscurità distinguo benissimo l'espressione di stupore sul suo volto. Poi si rigira.
Forza Simo! Digli qualcosa maledizione! Vuoi farlo andare via? Ma la voce non vuole uscire.
"Torna a casa, ti prenderai un malanno. Ti sembra il caso di uscire in boxer di questi tempi?Le notti di primavera sono gelide" mi anticipa lui, con una voce all'apparenza fredda, ma che non riesce a mascherare la sua tensione.
Non mi ero neppure accorto dello stato in cui ero uscito, eppure quello che sento non è freddo, è solo imbarazzo. Quando vedo che stà per andarsene mi decido:
"Ryo" lo chiamo disperato "dove pensi di andare? Così senza dire niente?! Che diavolo ti sei messo in testa?" Con rabbia lo prendo per le braccia e lo costringo a voltarsi a guardarmi negli occhi, ma quando i suoi mi raggiungono, subito mi ritraggo, spaventato alla vita di quel fuoco, che mi trafigge, che mi fa male, e del quale comunque so di non poter fare a meno.

Ryo

Ti prego Simo, non dire più niente, lasciami andare, non posso più starti accanto senza desiderarti, senza volerti toccare, baciare.
Ora è qui, davanti a me, quasi nudo, e l'unica cosa che vorrei fare è stringerlo tra le brccia.
"Torna a casa" Gli ripeto, cercando di non far trapelare il minimo senso di incertezza, dimentico della sua capacità intuitiva.
"Cosa c'è che non va? Ti prego, dimmelo! Siamo amici, prchè vuoi andare via? Io..noi abbiamo bisogno di te!"
Sapessi quanto bisogno ho io di te! Mio dio Simo, perchè proprio me?
"Ho bisogno di stare un po' solo, per riflettere [per toglierti dal mio cuore] torna a casa ti dico, niente può farmi cambiare idea".
Sento il suo pianto farsi disperato: non piangere Simo, ti prego, non piangere per me, per il tuo amico, mentre io muoio per te, per il mio amore.
Mi volto di nuovo. Devo andare via, ora, prima di tradire a morte la sua amicizia.
"Ryo nooo!" si stringe a me con forza, togliendomi il respiro.Sento le sue forme premere contro la mia schiena,le braccia attorno alla mia vita, il suo volto sulla mia spalla...sento il mio corpo reagire..stò impazzendo...
"Ti prego,non andare via!Non andartene!Non puoi farlo, io non lo sopporto, ti prego...ho bisogno di te...io ti voglio bene"
Lo so Simo, lo so che mi vuoi bene, ma non quanto te ne voglio io, non come te ne voglio io, quello è riservato ad un'altra
"Anche io...ma..."
"No, non capisci..." mi stringe più forte...ma che stà succedendo?...sento le sue mani muoversi sul mio ventre, e mi lascio sfuggire un gemito di sorpresa e di eccitazione.
"S-Simo!cosa...?"
"Ti prego, non dire niene "cerco di voltarmi per guardarlo negli occhi,per capire, ma lui mi stringe ancora, impedendomelo.
"No...non devi guardarmi,non lo sopporterei, eppure non posso tacere...quel giorno, al mare..." ecco cos'è..riconoscenza! Questo proprio non lo sopporto! Ma lui continua " io non riuscivo a vedere, riuscivo solo a sentire il tuo calore, ed è stato quello a darmi la forza, a mostrarmi la strada per uscire da quel tunnel in cui mi trovavo..."
"Ti ho già detto che non c'è bisogno che mi ringrazi"Voglio andare via, voglio fuggire da questa tortura...eppure non trovo la forza...il suo corpo aderente al mio sembra togliermi tutte le energie.
"ti prego, cerca di capirmi...non è solo risconoscenza" si stacca da me, spero che vada via, non riuscirò a trattenermi ancora molto dal fare qualchè pazzia.
Invece me lo ritrovo davanti.

 

Capitolo 5 - Indice Capitoli