UNA VITA NORMALE


UNITI E DIVISI

Prefazione: mmma! Non so cosa pensare di questa storia! Ormai l'ho scritta e la finirò, ma penso che resterà un episodio isolato nella mia 'carriera' di scrittrice di fan fic: decisamente preferisco le yaoi! Spero comunque che la leggiate lo stesso, dopo tutto è sempre una mia 'creatura'! A presto.


-Ma cosa le è preso?- pensava Mark, mentre la teneva per mano -non si è mai comportata in questo modo! Probabilmente qualcosa la turba, avrò fatto qualcosa che l'ha offesa...non è possibile, se fosse così me lo avrebbe già fatto notare...la conosco bene...eppure ora mi sembra di non conoscerla affatto...sento che si sta allontanando da me. Devo cercare di non farla sentire a disagio, cercherò di essere comprensivo e non chiederò spiegazioni...anche se sono tentato a farlo. Sono sicuro che questa crisi le passerà, ed io la aiuterà standole vicino-.
Cercò di rassicurarsi , così quando giunsero a scuola la salutò con un bacio sulla guancia, rassegnato al suo cattivo umore e timoroso di un suo rifiuto.


-Povero Mark- il senso di colpa le attanagliava lo stomaco -sono stata davvero ipocrita, ma davvero non riuscivo a sopportare che lui mi baciasse, eppure...fino ad ieri...-
Mentre si avvicinava alla porta della scuola scorse Ryo.
Il cuore cominciò a batterle all'impazzata, si sentiva immensamente felice, ma nello stesso tempo immensamente triste...
Sapeva di amarlo, anche se non lo conosceva affatto, non sapeva niente di lui, della sua vita.
Si fece forza ed entrò, doveva assolutamente far finta di niente.
Si sedette al suo posto e lo salutò:
"Ciao Ryo"
"Ciao"...di nuovo quella voce atonale...ma cosa aveva?! Eppure il giorno prima...finchè non era arrivato Mark...
Forse anche Ryo provava la sua stessa inquietudine, forse...
"Scusami" Cosa aveva detto?! Che diavolo le era saltato in mente?!
Ryo si voltò di scatto, gli occhi fiammeggianti...ed ora?!
"Scu...sa?! Di cosa?!" La sua voce lasciava trasparire la sua meraviglia. Voleva chiedergli scusa perché si sentiva colpevole e neppure lei sapeva di cosa, voleva chiedergli scusa perché se anche il suo ragazzo era Mark, lei sentiva di appartenere solo a lui, ma in fondo non sapeva il perché del suo malumore, niente poteva confermargli che la causa fosse lei, quindi si fece forza e disse
"Non so...pensavo fossi arrabbiato con me...per qualcosa che ho fatto o detto...è così?" ebbe un attimo di esitazione, quasi sperasse che Ryo rispondesse di si alla domanda che stava per porgergli
"Ho fatto qualcosa che ti ha offeso?"

- Maledizione! sembra che mi abbia letto nell'anima -
"N...no! (mi hai solo spezzato il cuore nel momento in cui cominciava a battere) ti conosco a malapena, quale torto potresti avermi fatto? Tranquilla, è che sono un po' stanco, ho dormito poco"
Si sforzò di essere il più possibile credibile e gioviale, cercando di nascondere meglio che potesse il suo dolore, dopotutto lei non ne aveva colpa.

- ti conosco a malapena - fece finta di niente, ma quelle parole la colpirono come un macigno, si conoscevano da solo un giorno, come poteva sperare che lui fosse innamorato di lei, e poi era talmente bello che di sicuro aveva già una ragazza che amava alla follia [per chi non lo sapesse sono io la sua ragazza, quindi via tutte! Capiiitooo!!! NdS], forse era lei il motivo dei suoi turbamenti.
Doveva smetterla di pensare a lui, doveva solo vederlo come un amico, anzi no, un compagno di scuola.
Per tutto il giorno chiacchierarono del più e del meno, e fu felice nel vedere che pian piano il suo umore stesse migliorando.

Alla fine della giornata scolastica Ryo era stanchissimo, neppure i duri allenamenti e le battaglie erano riusciti mai a stancarlo così: era stanco nello spirito.
Per tutto il giorno non aveva fatto altro che fingere che tutto andasse bene, per non permettere ad Amina di accorgersi che la causa di tutto fosse lei.
Naturalmente quella domanda aveva aperto nuovi orizzonti: come poteva esserle venuto in mente che fosse lei il motivo del suo malumore, perché avrebbe dovuto chiedere scusa? Dopotutto non gli apparteneva, anche se lui sentiva che era così. -Ci conosciamo a malapena- quella frase l'aveva colpita, Ryo se ne era accorto, anche se l'incertezza era sorta impercettibilmente, per qualsiasi altro, non per lui.
Avrebbe voluto aggiungere -ma mi sembra di conoscerti da un'eternità- ma era meglio lasciare le cose come stavano, non voleva coinvolgerla più di così, dopotutto, era un samurai, e una vita normale era impensabile, doveva ammetterlo, avevano ragione i suoi amici.
"Ryo...qualcosa non va?" non si era neppure accorto della presenza di Simo dietro di lui.
"No, tutto ok, sto solo riposando un po', sono stanco"
"Stanco?! Non sei stanco neppure dopo ore di allenamento! Come fai ad essere stanco?"
"Non lo so, sono stanco e basta" Non si accorse neppure di urlare.
"OK! Ho capito che non ti va di parlare, sappi comunque che se hai bisogno sono qui" [che cariinooo! Non c'è niente da fare, Ryo e Simo sono fatti l'uno per l'altro, ma questa non è una fic yaoi, quindi...NdS]
"Grazie"
"Niente"
"Hem...Simo...scusa."
"Tranquillo, non preoccuparti"
Chiuse gli occhi e si addormentò

 

Indice Capitoli - Capitolo 3