UNA VITA NORMALE


Capitolo 8

Prefazione: ed un altro capitolo è finito! Speriamo di non aver fatto altri errori!!! Vabbè, comunque ormai ci siete abituati no?^_^;
Come sempre sono in attesa di commenti. Ciao


"Piuttosto, voi spiegatemi cosa è successo" sbotto Simo " Io stavo tornando dalla mia nuotata, quando mi sono ritrovato davanti Amina piangente e tremante, ho cercato di calmarla, ma quando a visto la mia subarmatura si è agitata ancora di più e a perso i sensi...non sapevo cosa fare e...l'ho portata qui. Ma dov'è Ryo? Cosa è successo tra loro?" Vedeva le loro facce sconfortate e cominciò seriamente a preoccuparsi.
Sami prese a raccontare quello che era successo, quello che Ryo era stato costretto a dire a quella povera ragazza, le sue reazioni...nonostante fossero in casa avevano sentito tutto chiaramente [Spioni!^^ NdS].
"Ora capisco...povera Amina...povero Ryo...Ora dov'è?"
Sami guardò gli altri per cercare aiuto, poi continuò.
"Non ha retto. Il dolore deve essere stato troppo grande" la paura cominciò a dipingersi sul volto di Simo "più grande di qualsiasi ferita nemica...ha avuto una sorta di infarto"
"Cosa?!" Si voltò per correre nella sua stanza, ma Shido lo fermò. Il volto di Simo era pieno di lacrime.
"Ora sta meglio, ma è ancora debole e privo di sensi" continuò Kimo, rassicurandolo "meglio non disturbarlo, e soprattutto non fargli sapere di Amina"
"Come?! Dici d tenergli nascosto quanto è successo?"
"Non possiamo fare altrimenti" continuò Sami
"Ma siete matti?!" urlò Simo "Volete farli morire entrambi [esageraaaataaa! Vabbè, ormai avete capito no? Se non piangono e non si disperano non sono contenta. Masochista? Hem...direi piuttosto che per me l'amore è anche dolore, non solo, ma 'anche',di conseguenza...NdS] Tra quei due c'è qualcosa che non possiamo neppure immaginare! L'ho capito quando ho visto Amina pronta a morire piuttosto di vivere senza di lui, e ho avuto la conferma da voi, sapendo cosa è successo a Ryo, che è indubbiamente il più forte tra noi, il nostro leader...e per poco non...non voglio neanche pensarci!" I volti dei samurai erano tutti fissi su Simo, che accompagnava le parlo con calde lacrime.
"Simo ha ragione"
"Kimo"
"No,Sami! Lasciami concludere...se Amina fosse pronta a tutto, anche a rischiare la vita, pur di stare con Ryo...se dividerli fosse più rischioso che farli stare assieme...allora penso che sarebbe più giusto dargli la possibilità di rischiare la vita insieme e felici, piuttosto che da soli e disperati" [sigh...T_T NdS].
"hai ragione, nonostante ciò, spetta solo a Ryo decidere...comunque cercheremo di aiutarli entrambi, affinchè facciano la scelta giusta"
"Questo è parlare Sami!!!" Esclamò Shido, scoccando una sonora pacca sulla spalla al biondo samurai, e tutti scoppiarono a ridere.


Quella sera Amina si svegliò, ancora in preda alle febbri.
Si sentiva scossa da fremiti profondi.
La testa le girava vorticosamente...non riusciva a pensare lucidamente, provava solo dolore...dolore fisico, ma prima ancora morale.
Riusciva a vedere delle ombre che danzavano innanzi ai suoi occhi, ma non sapeva e non voleva sapere che fossero.
Ormai la realtà le faceva troppa paura, era troppo spaventosa per lei, non l'accettava.
Come aveva potuto trattarla così? Continuava a chiedersi.
Dopo tutto quello che aveva fatto per trovarlo! Dopo i rischi che, assieme a Karen [Si chiamava Karen l'amica, giusto?^^' NdS], aveva corso per intrufolarsi nello studio del preside e frugare tra le schede degli studenti, per scoprire qualcosa, qualsiasi cosa su di lui, su dove potesse essersi cacciato...e tutto per essere trattata così.
Non voleva tornare alla realtà, preferiva restare nell'oscurità, per sempre.
Aveva fatto soffrire sua madre...con i suoi silenzi e i suoi segreti, aveva fatto soffrire Mark, con i suoi rifiuti, aveva tradito se stessa, facendosi trattare in quel modo...nonostante questo...lo amava ancora.
E si sentiva naufragare.
Le ombre si muovevano ancora attorno a lei...per un attimo sogno che fosse Ryo a vegliare su di lei, preoccupato e pentito per come l'aveva trattata, ma subito volse altrove i suoi pensieri: già era insopportabile il dolore che provava...non avrebbe sopportato un'altra delusione.
E si lasciò sprofondare di nuovo nell'oblio.


"Da quanto tempo sono in questo letto?" Chiese Ryo con un filo di voce a Simo , non appena quest'ultimo si fu ripreso dalla gioia di vederlo sveglio.
"da due giorni! Oh! Amico mio...sapessi quanto sono contento...siamo stati tutti molto preoccupati!"
"Già" Il samurai del fuoco fissava il soffitto cercando di ricordare cosa fosse successo...i ricordi lo travolsero in un lampo, e lui avvertì una dolorosissima fitta al petto.
"Ryo!" Esclamò Simo preoccupato "Tutto ok? Chiamo un dottore!"
"No amico mio" Articolò con notevole sforzo "passerà presto. Penso proprio di stare invecchiando...almeno nello spirito..."
"Già, e ci hai fatto invecchiare tutti di almeno dieci anni! Cerca di riposare" poi, tra se, concluse "Dovrei affrontare una grossa prova" e si allontanò.
Ryo rimase da solo...era distrutto, il suo cuore non aveva retto al dolore che gli aveva provocato il dover trattare Amina in quel modo, il vederla in quello stato, il non poter far niente per modificare le cose.
Neppure lo scontro finale (che poi tanto finale non era stato) con Arago lo aveva ridotto in quello stato, niente sembrava potesse ridurlo in quello stato, se non l'amore. Emise un profondo respiro, come a voler attingere le forze che gli mancavano dall'aria circostante, poi si allungò nel letto e si addormentò.

Si svegliò che era notte fonda, in preda a paurosi crampi allo stomaco. Erano due giorni che non mangiava, se non attraverso flebo.
Si alzò barcollando e diresse a passo insicuro verso la cucina...tutto era silenzio in casa...tutto era immerso nelle tenebre, solo una luce proveniente da...la stanza di Ambra?!
Che fosse venuta a trovarli? Ma non era possibile. Simo glie lo avrebbe detto! [no, infatti non c'è...puuusssa via, brutta strega >_<. Se non lo avete capito, Ambra mi sta un tantino antipatica^^.NdS]
Ma allora chi c'era?
Decise di scoprirlo [La pantera...rossa...vabbé^^' NdS]
Giunto sull'uscio, guardò dentro e...vide Amina...nel letto...delirante.
In principio credette che fosse uno scherzo dei suoi sensi intorpiditi, ma poi si avvicino e...era proprio lei.
Era stordito, preoccupato...cosa poteva esserle successo? Cosa aveva? Come stava? Perché era lì?
"Ryo!" la voce di Kimo lo fece sobbalzare "Cosa ci fai qui?"
"Cosa ci faccio IO qui?! Cosa ci fa LEI qui!" urlò Ryo, mentre il dolore riprendeva a stringergli il cuore.
Si chinò sulle ginocchia, mentre con una mano continuava a tenersi il petto.
Kimo si precipitò a soccorrerlo, ma lui lo fermò.
"Ce la faccio da solo!"
A fatica si rialzò per lasciarsi cadere sulla sedia, fissando dolcemente il volto di colei che amava sempre più perdutamente.
Poi cominciò a comprendere cosa potesse essere successo.
"E' stata tutta colpa mia!" esclamò, in preda ad un dolore ed una rabbia sempre crescenti.
"Ryo..." Kimo voleva consolarlo, ma non gli venne in mente niente di sensato da dire, se non "Si riprenderà"
"Ne sei convinto? Fossi in te non lo sarei...oh, si! La febbre passerà, anche la rabbia, ma resterà il dolore, come resterà in me".
Si strinse di nuovo la mano sul petto.
"Come è successo?" Chiese in sussurro "come è arrivata qui?"
Kimo gli raccontò tutto, mentre Ryo fissava Amina, la cosa più preziosa che non avrebbe mai potuto possedere, consapevole di averla fatta soffrire atrocemente.
"Cosa devo fare,Kimo?"
"Questo dovrai deciderlo tu. Posso solo dirti che qualunque scelta tu farai, sarà giusta e sbagliata nello stesso tempo".
"Magra consolazione...grazie di tutto. Ora ti prego, va a riposare, penserò io a lei"
"Ma...Ryo, sei ancora debole e..."
"Ti prego..." Lo supplicò con gli occhi ancora pieni di lacrime.
Kimo capì che poteva solo congedarsi.

 

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