DOPPIO SCAMBIO

CAPITOLO 3

 

Ormai sul campo erano rimasti solo Benji, Mark, Ed, Tom, Danny e Holly.
L'atmosfera era pesante...Un silenzio quasi irreale...la tipica calma prima della tempesta.
Benji e Mark si scrutavano a vicenda...mentre gli altri erano pronti ad intervenire in caso di scontro.
Passarono alcuni minuti che sembrarono un'eternità, poi Benji prese sulle spalle il borsone rivolgendosi al gruppo.
-"Bhè, andiamo...sennò finiremo per mettere le radici"-
-"Ehi, Price...Non penserai veramente che dividerò la stanza con te...vero?"-
-"Fai come credi...Io personalmente sono un po' stanco...Ho il fuso orario da smaltire."-
Mark sospirò profondamente, stringendo nervosamente a pugno le mani...socchiuse gli occhi poi ruggì.
-"E va bene..."-

Entrarono. La stanza non era poi tanto male. A sinistra c'era un piccolo salottino composto da due comode poltrone di pelle nera e da un tavolino sopra il quale erano poste alcune riviste patinate. In fondo alla parete si apriva la porta del bagno, non molto grande a dire la verità.
Sulla destra erano sistemati i due letti separati da un comodino in legno scuro.
Sul fondo della stanza un piccolo poggiolo, che dava direttamente sul campo.

-"Oh, mio adorato compagno di stanza...Che letto preferisci?"- chiese Price usando il tono mielevole più falso che gli riusciva.
-"Signorino, non mi permetterei mai di scegliere per primo...Io sono solo un miserabile plebeo..."-
-"E' compito dei Signori essere magnanimi con la plebe...Quindi a te la scelta."-.
Mark scaraventò la propria sacca sul letto più vicino. -"Allora, mio Signore prenderò questo."-

-"Tom, secondo te quei due si saranno già scannati?"-
-"Mhà...Ci stavo pensando anch'io..."-
-"Che ne diresti di andare a dare un'occhiata?"- Tom annuì, chiudendo il cassetto dove aveva riposto le sue cose.
Quando le porte dell'ascensore si aprirono Tom e Holly si trovarono davanti Ed e Danny intenti ad origliare dalla fatidica porta numero 79.
-"Hey? Ragazzi"-
Ed sobbalzò non accorgendosi della presenza dei due compagni di squadra.
-"Holly, dannazione vuoi farmi morire???"-
-"Scusami...Com'è la situazione lì dentro?"-chiese indicando la porta con un cenno della testa.
-"Mhà...sembra tutto tranquillo...Pure troppo..."-
-"Chissà...Magari stanno andando d'accordo"- disse candidamente Danny...mentre gli altri tre gli lanciarono un'occhiata molto eloquente.
-"Bhè...pensavo...Vabbè lasciamo stare"-
-"Sì Danny è meglio lasciar stare..."- calcò Tom.
Fu in quell'attimo che la porta si aprì improvvisamente, facendo piombare a terra Ed che si era appoggiato con la schiena alla porta.
-"Warner...Cos'è una nuova posizione di Karate?"- chiese Benji fissando dall'alto la figura distesa del suo rivale.
-"Va al diavolo, Price!"- gli rispose alzandosi.
-"Quando volete spiare qualcuno...Cercate di fare meno casino!!!"- Interruppe Mark comparendo alle spalle di Benji, poi continuò -"Cos'è, siete venuti a vedere se avete vinto la scommessa? Cosa c'è in palio?…Magari ci possiamo mettere d'accordo e dopo dividere la vincita..."-
-"Ma piantala Mark...Siamo solo passati a vedere se questo tipo...- indicando con il pollice Benji - "...era ancora vivo".
-"Ed, la tua gentilezza nei miei confronti mi commuove. Mi dispiace ma come vedi sono vivo e vegeto..."- rispose il portiere con un sorriso sardonico.
-"Bhè allora andate fuori dai piedi...Vorrei farmi una doccia in santa pace"- disse Mark scomparendo dietro la porta del bagno.
Ed, Danny e la Golden Combi tornarono nelle proprie camere, sempre più convinti che quella apparente calma era il preludio di qualcosa di pericoloso.
Rimasto solo Benji, continuò a disfare la valigia. Aprì l'armadio che divideva con Mark e ripose nel secondo ripiano alcune felpe e T-shirt. Senza volere fece cadere alcune maglie di Mark. Si accovacciò per raccoglierle. La sua attenzione fu attirata da una fotografia, probabilmente sistemata in mezzo ai maglioni; delicatamente la prese tra le mani osservandola con cura. La foto, un po' sgualcita dal tempo, ritraeva una donna sui trent'anni seduta, con in braccio due gemelli beatamente addormentati, avvolti in una copertina azzurra. Dietro di lei un uomo sorrideva, tenendo in braccio una bambina con delle piccole codine ai lati della testa ed infine alla loro sinistra un bambino di circa 7 anni.
Non gli fu difficile intuire chi fosse quel bambino. Occhi fieri e sicuri che puntavano dritto nell'obbiettivo, capelli lunghi e neri. Pallone sul piede.
-"Ehy...E' una tua abitudine ficcare il naso tra le cose degli altri?"- gridò Mark parandosi di fronte al portiere.
-"Rilassati, amico...L'ho trovata per caso...Tieni"-
Mark gliela strappò di mano.
-"Sai hai una bella famiglia"- disse il portiere riprendendo a sistemare le proprie cose.
Mark rimase un po' spiazzato da quella affermazione. Cos'era tristezza nelle parole di Price? Poi scosse la testa..."See, lui triste? Mister Iceberg-non-mi-tocca-niente-Price?".
Benji nel frattempo era immerso nei suoi pensieri; aveva constatato amaramente di non avere una foto della propria famiglia da portare in viaggio...Anzi probabilmente non esisteva nessuna foto che lo ritraesse insieme ai suoi genitori.
Mark si distese sul letto. Da quella posizione poteva vedere Price. Aveva uno sguardo diverso...che non aveva mai visto sul viso del portiere...Era veramente tristezza???.
-"Hai intenzione di fissarmi a lungo, Lenders? So che sono l'unico che alza la media all'interno della squadra...ma pensavo che avessi altre tendenze..."- esordì sibillino Price accorgendosi di essere osservato.
"Ahhh ecco il solito Price...Mi pareva strano che quello avesse dei sentimenti..."
-"Mhà guarda...Tra te Maki...sceglierei senza dubbio te..."- gli rispose con un sorisetto ironico dipinto sulle labbra.
-"Maki? E così che hai chiamato la tua amichetta gonfiabile?"-
In un lampo Mark prese per il bavero Price, il quale non sembrava minimamente turbato dalla situazione...Anzi la cosa cominciava a divertirlo.
-"Senti, Signorino-'so-er-meio-der-mondo, mi stai scassando con le tue battutine...Dimmi una cosa...Sei nato bastardo oppure hai dovuto fare un corso serale?"-
-"Io lo considero un dono di natura...E tu piuttosto, hai un diploma per darmi sui nervi oppure è un tua dote particolare?"-
-"Vediamo se anche questo è una mia dote particolare"- detto questo si preparò ad assestare un centrone sinistro…ma il pugno morì nella mano di Price.
-"Eh eh, no Mark...Non si alza le mani tra gentiluomini..."-
-"Gentiluonimi una s**a, Price..."- Stava per sferrare un nuovo colpo quando la porta della stanza si spalancò.
Marshall entrò, con la solita aria perennemente seria e inca***ta...che tanto meno mutò dopo aver visto quei due tenersi le mani sul collo.
-"Freddie, sei qui per dirci che ti sei reso conto dell'immenso errore che ha i fatto?"- chiese Benji in versione pupillo-dolce-e-candido mollando immediatamente la presa.
Freddie non rispose. Ma ancora una volta il suo sguardo parlò per lui. E quello sguardo Benji lo conosceva fin troppo bene...Era F.U.R.I.O.S.O!!!!
-"Sono venuto a dirvi che domani gli allenamenti incominciano alle 8 e 30 precise...Guai se ritardate anche di solo di un minuto!"-
Benji e Mark annuirono all'unisono entrambi stupiti dal tono stile SS usato dall'allenatore.
-"Mmhpf...Sarà meglio per voi!...Ah Benji fra mezz'ora nella mia stanza...E non fiatare!"- disse Marshall uscendo dalla camera.
-"Miseria se era in****to!"- disse Benji osservando ancora la porta dietro la quale era sparito il suo tutore.
-"Cos'è il Signorino verrà sgridato? Ohhh, che brutta cosa..."-
Benji non fece caso al commento di Landers. Si stava chiedendo che cosa volesse Freddie da lui. Qualcosa che riguardava il suo ingaggio ad Amburgo? Il suo ruolo in Nazionale...O...
-"Ehi, Price te la stai facendo già sotto?"- disse Landers, muovendo una mano davanti al viso del portiere.
-"No stavo solo pensando...Un giorno te lo spiegherò come si fa..."- gli rispose sfoderando la sua solita arroganza.

Rientrò in camera sbattendo la porta con violenza.
-"Oh oh...Il Signorino ha passata un brutto quarto d'ora?"-
Benji lo incenirì con lo sguardo. Mark sorrise...Aveva trovato come passare la serata.
-"E su Signorino...Cosa è successo? Ti tolgono la Porche costringendoti ad usare i plebei mezzi pubblici? Il paparino ti abbassa il mensile o..."- SBAMM. Non terminò la frase! Si trovò disteso, colpito da un gancio sinistro. Si portò una mano alla bocca. Un rivolo di sangue gli rigava il mento. Alzò gli occhi in direzione di Price che continuava a fissarlo con rabbia...Basta! La tregua era finita!

 

CONTINUA....

Capitolo 4 - Indice Capitoli