Natale Chiaudani racconta le fasi
salienti della medaglia d’oro a squadre ai Giochi del Mediterraneo di
Almeria.
29 giugno 2005.
Almeria. Spagna.
Si colorano d’oro i
quattro Alfieri della squadra italiana ai Giochi del mediterraneo.
Sono Filippo Moyersoen su Loro Piana Napoli; Roberto
Arioldi su Loro Piana Lemato, Giovanni Megaton su Move on ; Natale
Chiaudani su Hariane d’Authieux.
L’affermazione è
arrivata dopo un barrage a tre con la Francia e la Spagna. A raccontarci
ciò che ormai è storia, il
cavaliere Natale Chiaudani, che si conferma sempre più eccezionale
top class in simbiosi perfetta con la sua formidabile Hariane.” È stata una bella e sofferta
vittoria” rammenta Chiaudani “. La prima è una manche senza errori.
0/4 per Moyersoen, Chiaudani, Magaton, doppio 0 per Arioldi. 8 penalità
al pari della Francia composta da Delaveau, Guillion, Rozier, Delestre.
Nel terzo decisivo percorso Arioldi e Moyersoen non hanno commesso
errori, mentre con una sbavatura ciascuno hanno chiuso Chiaudani e
Magaton. Gli azzurri concludono dunque con 4 penalità ed una somma di
tempi pari a 108.84 secondi che batte le 5 penalità della Francia nel
tempo di 111,68. La Spagna totalizza 8 penalità nella somma di 109.25.
“ abbiamo vinto grazie al tempo!” commenta sorridendo il cavaliere
di Tortona” possiamo dire sul filo del rasoio fino all’ultimo. Si
tratta di un risultato convincente data la qualità degli avversari. Non
dimentichiamoci che la Francia di Guillion e Rozier era assolutamente
competitiva, in termini di cavalli e cavalieri e lo stesso va detto
della Spagna. Ecco ripetere il risultato sarebbe un po’ complicato!”
Natale Chiaudani, dati alla mano, è stato anche il più veloce nel
tempo di 35,36 con una Hariane strepitosamente irruenta sul salto e nel
ritmo incalzante di gara. “ la cavalla non era in perfetta forma. Mi
ha di nuovo perso un ferro. Lo stesso di Roma. E certo perdere un ferro
al numero uno ed effettuare tutto il giro senza, determina una
sensibilizzazione ed un certo
risentimento articolare che non giova alla prestazione, infatti è
venuto immancabilmente l’errore. In più in parabola si è raggiunta
dandosi un gran colpo in petto. Ecco la spiegazione anche della mia
ottava posizione individuale in termini di dietro le quinte! Sono cose
che capitano!” spiega il cavalier Chiaudani che con un tono molto
cordiale ed amichevole non mi rifiuta una frase, un commento in merito ai suoi compagni d’equipe. “ Arioldi è sempre
un campione. Non si smentisce mai. Concentrato, freddo, competitivo.
Lemato è un piccolo cavallo con un grande cuore, ce la mette tutta. Non
ha toccato una barriera durante tutti i Giochi. Siamo inoltre amici da
tanti anni. A Piazza di Siena ci siamo anche scambiati il cavallo!
Napoli il cavallo di Filippo ha risentito un po’ del caldo. La sua
prestazione è andata un po’ in calare. Ha esordito molto bene con un
netto al primo giro nella coppa e nell’individuale si è notato molto
questo risentimento determinato dal caldo. Che dire! Filippo è un
campione. Ha portato il cavallo che attualmente è più in forma
rispetto al suo primo soggetto, Garibaldi e all’altra
Petroushka. Una presenza pregnante nella Coppa. Magaton, quarto
individuale, su Move on, nuova cavalla di 8 anni, molto promettente,
ricordiamo quarto ai campionati italiani. Un bel binomio che ha finito
in crescendo perché in chiusura è arrivato lo zero. Vicino alla zona
medaglia.” Hariane è attualmente in
fase Relax, nella prospettiva di dare manforte alla squadra
italiana che prenderà parte agli Europei di San Patrignano. “ se vado
agli Europei, vado esclusivamente con Hariane.”
Al termine del nostro incontro, Natale Chiaudani,
cordialissima e sempre disponibilissima “ persona” del mondo
dell’equitazione italiana di tradizione, esperienza e grande
professionalità, ha
ripreso, per ampliare e puntualizzare con maggiore dovizia argomentativa
un vecchio discorso, con il quale ci eravamo salutati in una precedente
intervista, circa 7 mesi fa (rif. Equidomizia.it pagina salernitana.
Dicembre 2004). ” Le mie
parole erano state forse un po’ crude, fredde ed immediate, ma non per
questo irriverenti o irrispettose nei confronti di nessuno. Il mio
voleva ed è assolutamente un discorso, una riflessione, una analisi
distaccata e generale che non voleva e non vuole colpire o
colpevolizzare alcuno. Amo molto la Regione Campania, regione della
quale conservo uno splendido ricordo e nella quale mi pregio di avere
molti amici. Delle volte vorrei che la mia idea di equitazione, con la E
maiuscola,- uno sport che
è fatto di disciplina, precisione, rigore, serietà, passione - possa attuarsi in tutta Italia, ovunque, con le medesime
possibilità e opportunità. Purtroppo è fin troppo evidente che man
mano che ci spostiamo al Sud le condizioni non siano esattamente le
stesse, intendo rispetto a
quanto si riesce a fare in Lombardia, in Emilia, in Piemonte e così
via. La mia non è mai critica distruttiva. È una
pausa di riflessione propositiva. Mi dolgo quando
si potrebbero fraintendere delle
parole che celano invece una grande passione ed un grande coinvolgimento
emotivo e di esperienza nei confronti di quello che per me è la mia
vita. Roma è già il Sud. L’Italia dell’equitazione finisce già a
Roma, e la Campania è ancora più al Sud. Questo non lo dico in
termini dispregiativi, ma a
seguito di una analisi obiettiva e coerente. A me piace tantissimo, sia
Roma che Napoli. Ecco perché dico che ci vorrebbe una simbiosi ed uno
scambio osmotico in Italia, per poter poi avere anche uno slancio ed una
compattezza diversa, quel colpo d’ala che ci proietta automaticamente
in una dimensione europea.”
Giulia Iannone
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