La questione degli spazi aperti: ambiente, paesaggio, pianificazione (a cura di Fabrizio Bottini)
when you're dead, it's hard to find the light switch
[Woody Allen]

 
 
 
 

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Una breve rassegna preliminare sul tema dello spazio aperto e della sua progettazione. Dal sito britannico sul Landscape Design (riassunto e traduzione di F. Bottini)

La progettazione del paesaggio è la somma di vari elementi:

Il progetto di parchi e giardini è una branca specializzata in beni e spazi privati. Il termine è autoesplicativo, e ha una storia facilmente ricostruibile. La differenza con la progettazione del paesaggio vera e propria è che quest’ultima si occupa degli spazi pubblici: la stessa idea di “parco pubblico” coincide con la nascita della progettazione di paesaggio moderna.

Il progetto del paesaggio influenza processi Naturali, Sociali, Estetici, e i suoi obiettivi possono essere tripartiti nello stesso modo. Uno spazio aperto “buono” dal un punto di vista (per esempio quello sociale) può non essere altrettanto buono da un altro punto di vista (quello estetico e/o naturale). Ancora, una certa conformazione di spazio aperto può essere buona per usi umani, ma non per altre specie.

La progettazione del paesaggio in Europa è una professione organizzata, i cui membri sono ufficialmente riconosciuti competenti in materia. Il termine Landscape Architecture è stato coniato in Inghilterrra da Gilbert Laing Meason nel 1828. Ora la maggior parte dei Paesi ha una associazione professionale di progettisti che si occupano a qualche titolo di architettura del paesaggio.

La pianificazione del paesaggio ha origini altrettanto lontane. Verso il 1800 John Claudius Loudon (1783-1843) lavora come “planner (come in Scozia è chiamato il giardiniere paesaggista)”. Patrick Abercrombie tiene una conferenza sulla pianificazione rurale e la progettazione del paesaggio nel 1934, e scrive che “la campagna inglese è stata in passato manipolata dall’uomo fino al punto da creare, a partire dalla natura, un’opera d’arte, una composizione come un quadro o una musica”. In tempi più vicini a noi, il libro di McHarg Design with nature è stato di gran lunga il più importante, in questa materia, del XX secolo. Se avesse usato come titolo Landscape planning forse avrebbe venduto meno copie, ma avrebbe reso un maggior servizio alla professione.
Gli obiettivi della pianificazione del paesaggio sono comunque paralleli a quelli dell’architettura del paesaggio, e se ne distinguono soprattutto per: tendenza a privilegiare l’aspetto pubblico su quello privato; maggior scala dimensionale di studio e intervento; maggior durata nel tempo; attuazione da parte di molti, anziché da parte di uno solo.