Renato Rozzi - Corso di Urbanistica

 

 
 
 
 

Homepage

Pagina successiva

Indice

per domande o chiarimenti
SCRIVI
cassetta








































 

 
 

Introduzione
Gli scopi di un corso di urbanistica per studenti di Architettura del secondo anno

Occorre innanzitutto, a titolo dei premessa, chiarire cosa si intende in generale per urbanistica. Urbanistica è in generale il modo in cui le attività umane si dislocano e si distribuiscono sul territorio. Urbanistica è, ancora, il modo in cui queste attività interagiscono tra loro e con il territorio in cui si collocano. Urbanistica è, infine, il metodo, la cultura, la tecnica di lettura e di trasformazione di questi rapporti.
In definitiva, oggetto dell’urbanistica sono le forme dell’insediamento della società umana nel territorio. In particolare, il punto di vista privilegiato (anche se non unico) dell’urbanistica è la città, dove storicamente le attività umane e sociali si concentrano, assumono un forte grado di complessità, trasformano in modo più profondo, rilevante, ed esplicito l’ambiente naturale.
Si può forse affermare che, fra tutte le invenzioni umane, la città sia quella più complessa, luogo dei principali accadimenti storici e molto spesso essa stessa protagonista della storia, come dimostra per esempio la rilevanza che l’immagine urbana assume nelle rappresentazioni artistiche di tutti i tempi. Rappresentazioni artistiche che tra l’altro ne scandiscono anche alcuni aspetti via via, idealizzati, positivi, e anche negativi, come – per fare esempi piuttosto conosciuti e relativi ai tempi moderni – le periferie dipinte da Mario Sironi, o le immagini della metropoli e della società degradata del film Blade Runner.
 
 

Ed è proprio l’immagine degli aspetti negativi della città a introdurre l’aspetto “progettuale” dell’urbanistica: le immagini negative stanno a simboleggiare ciò che “non funziona”, in un modo o nell’altro, nella città di un certo periodo. Ed è da questa consapevolezza di disagio, che la società produce progetti di miglioramento, della società e della città, che in questo senso è più che mai la “casa della società”, da rinnovare e migliorare ad ogni generazione.
L’urbanistica, come idea collettiva dello spazio abitato, è forse antica quanto l’uomo. Non così la sua istituzionalizzazione in tecniche, regole, culture e forme di governo del territorio. Questa istituzionalizzazione avviene in tempi abbastanza vicini ai nostri, a seguito degli squilibri introdotti dall’industrializzazione nel secolo XIX, nella città e società tradizionali. Quindi, nella sua accezione attuale, l’urbanistica è una disciplina piuttosto giovane.
Compito dell’urbanistica con queste premesse sono la analisi e la progettazione dello spazio. Ma attenzione: il “progetto” dell’urbanistica non va confuso con quello dell’architettura. E non solo perché il campo di applicazione dell’urbanistica è più vasto, ma in modo più profondo. L’architettura esprime un progetto definito, che per sua natura intende realizzarsi in modo totale, in tempi relativamente brevi, e da parte di una sola volontà (o comunque di una volontà dominante) che lo conduce dall’idea alla trasformazione spaziale voluta. L’urbanistica si esprime invece soprattutto attraverso il “piano”, ovvero un progetto che si realizza anche solo parzialmente, diluito nel tempo, e in cui si fondono volontà e azioni di moltissimi soggetti, che esprimono:

· diverse aspettative
· diversi poteri
· diversi obiettivi
Si comprende dunque come l’urbanistica sia “prodotto sociale”, e quindi molto lontana dalla realizzazione spaziale di un disegno, anche se spesso i suoi strumenti tecnici sono anche dei disegni. Fine ultimo dell’urbanistica è quello di realizzare forme di insediamento che siano di servizio alla società, organizzate nello spazio nel modo migliore a conseguire questo fine. Dietro il semplice aspetto fisico di questa dislocazione e rapporto spaziale, ci sono quindi altri elementi in gioco, rappresentati dalle volontà anche contrapposte (singoli, gruppi, istituzioni) che trovano nel piano un momento di ricomposizione.

Questi, in sintesi, gli scopi generali del corso di urbanistica, che saranno sviluppati nei due filoni di lezioni ed esercitazioni. Con queste premesse, è possibile comprendere meglio sia il legame fra le varie comunicazioni ex cathedra, sia il nesso fra queste e l’esercitazione pratica di analisi e progetto.