Da "Il Gazzettino-cronache di Rovigo" dell'8 Gennaio 2002: <<CACCIA. La richiesta dei Verdi alla giunta Galan Inverno polare: necessario lo stop delle doppiette>>

Freddo e bracconaggio non danno tregua alla selvaggina del Veneto. Con il perdurare di questa situazione climatica e dell'incoscienza venatoria di alcuni, è necessario fermare la caccia.

È il messaggio di sensibilità ambientale contenuto nell'interrogazione a risposta immediata presentata dal consigliere regionale Gianfranco Bettin al presidente della giunta veneta Giancarlo Galan.

Viene chiesto al leader veneto di usare la potestà attribuitagli dalla legge 50 del 1993 per emettere con la massima urgenza un provvedimento di sospensione della caccia fino al superamento delle attuali condizioni climatiche con temperature molto al di sotto delle medie stagionali che interessano in particolare la laguna di Venezia, le foci a estuario e a delta dei maggiori fiumi e la laguna di Caorle. Viene inoltre chiesta una delega speciale alle province perché adottino provvedimenti in materia di tutela della fauna, soprattutto in ragione della vicinanza delle diverse realtà territoriali che possono agire con maggiore tempestività ed efficacia.

La presa di posizione del consigliere Bettin viene giustificata dal fatto che fino ad oggi sono state ignorate in Regione le parallele richieste sollevate dal mondo ambientalista. Oltre al Wwf, alla Lac, Lega per l'abolizione della caccia, e ad altre realtà protezionistiche regionali, anche il mondo delle associazioni faunistiche aveva messo in luce il pericolo che il prolungarsi del gelo desse via libera ai comportamenti illeciti dei bracconieri.

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