Cos'è il "coordinamento dei comitati ambientalisti della provincia di Rovigo"

E' formato dai vari comitati spontanei, sorti, nel corso degli anni, per combattere contro le varie emergenze ambientali che, di volta, in volta, hanno spinto i cittadini ad associarsi per tentare di scongiurarle. Vi aderisce, per esempio, il "comitato contro il terminal gasifero di Porto Levante", "il Comitato Cittadini liberi di Porto Tolle" (che si batte contro l'inquinamento della Centrale termoelettrica di Polesine Camerini), i comitati contro le varie discariche che si sono insediate nel nostro territorio, "Uniambiente" (un coordinamento di associazioni dell'Alto Polesine e della provincia di Mantova che si battono contro l'inquinamento delle Centrali termoelettriche di Sermide ed Ostiglia), ecc.

Zone di emergenza ambientale nella provincia di Rovigo

“L’uomo e la sua sicurezza devono costituire la prima preoccupazione di ogni avventura tecnologica. Non lo dimenticate mai quando siete immersi nei vostri calcoli e nelle vostre equazioni.”

(Albert Einstein)

LEGENDA

  1. Centrale termoelettrica di Polesine Camerini (Comune di Porto Tolle);
  2. Centrale termoelettrica di Loreo;
  3. Centrale di Sermide (MN);
  4. Centrale di Ostiglia (MN);
  5. Terminal gasiero (Porto Viro);
  6. Centro industriale di Cà Cappello (Comune di Porto Viro);
  7. "Villaggio turistico"-discarica di Forti (Comune di Porto Tolle);
  8. Inceneritore di Cassella (Comune di Porto Tolle);
  9. Discarica di S. Martino di Venezze;
  10. Discariche di Villadose;
  11. Discarica radioattiva di Zelo (Comune di Giacciano con Baruchella);
  12. Pozzi di metano al largo del Delta;
  13. Discarica dello zuccherificio di Contarina (in Comune di Loreo);
  14. Discarica di Torretta (Comune di Bergantino);
  15. Impianto di incenerimento di S. Martino di Venezze.

(TESCHI NERI : siti già esistenti; TESCHI GRIGI : siti da realizzare)

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La situazione ambientale nella provincia di Rovigo

La provincia di Rovigo, dai dati forniti dall'organizzazione mondiale della sanità, in una ricerca effettuata in collaborazione con Legambiente e presentata a Roma il 9 gennaio 2002, "vanta" il triste "primato" di avere il 5% in più di tumori (soprattutto polmonari) del resto del Veneto. Nel periodo monitorato, ossia  dal 1990 al 1994, sono morti 2736 maschi a causa del cancro. Tra le femmine, invece, i decessi sono stati 1682 sempre per lo stesso motivo.Tra le cause di queste morti, indicate nella tabella dell'O.M.S., spiccano le industrie chimiche, petrolchimiche e i rifiuti tossici nocivi. Sospetti vi sono anche sulle centrali termoelettriche di Polesine Camerini, Sermide ed Ostiglia.

Il nostro territorio è aggredito continuamente da  nuove (progetti di nuove centrali termoelettriche e discariche) e vecchie (la Centrale Enel di Polesine Camerini, l'estrazione del metano) emergenze ambientali. Il resto del Nord-Est, ormai saturo di insediamenti industriali, ha individuato nel Polesine una "terra di conquista" ancora da "colonizzare" completamente, dove poter "impiantare" discariche e "poli energetici".

Molti  politici della nostra provincia, siano essi di destra o di sinistra, hanno espresso spesso posizioni ambigue e contraddittorie su tali questioni.

I vari comitati ambientalisti, sorti nel corso degli anni per fronteggiare le varie mostruosità che, ora qua, ora là, "imprenditori colonizzatori" vogliono calare sulle nostre teste, con la complicità di alcuni dei suddetti politici, hanno dimostrato coraggio e  passione nell'affrontare e portare avanti queste  numerose battaglie. Hanno fornito prova, inoltre, di riuscire ancora a parlare con la gente, facendosi carico delle loro istanze e delle loro paure, compito che alcuni dei partiti tradizionali, troppo presi con le loro lotte intestine per il potere, pare non sappiano più assolvere.

Per questi motivi, ossia per tutelare la salute, difendere il territorio e proporre un nuovo sviluppo ecocompatibile e mai più tossico,  come i polesani hanno dimostrato di volere, partecipando numerosi alle nostre manifestazioni ed ai nostri convegni, i comitati, stanchi di parlare con politici a volte sordi, o che si dimenticano delle promesse fatte subito dopo essere stati eletti, hanno elaborato il seguente "programma politico", che intendono sottoporre all'analisi degli elettori polesani e dei futuri candidati politici,  per capire a chi interesserà  farlo proprio e realizzarlo alle prossime consultazioni amministrative comunali e provinciale.

Proposte dei comitati

·Risparmio energetico. Chiediamo che tutti i Comuni facciano campagne di sensibilizzazione affinché i cittadini vengano educati al risparmio energetico (elettrico e termico), perché lo spreco comporta inutile incremento dell'inquinamento.

·Insediamenti tossici, discariche, inceneritori, terminal gasiferi. Chiediamo che sul nostro territorio non vengano autorizzati insediamenti industriali che possano compromettere la qualità del suolo, dell'acqua e dell'aria (ad esempio concerie, aziende che trattano fanghi tossici, ecc.). Chiediamo che non vengano autorizzate nuove discariche, terminal gasiferi ed inceneritori.

·Nuove centrali termoelettriche. Il decreto governativo definito "sblocca - centrali" prevede la costruzione di un'ottantina di nuove centrali termoelettriche. La nostra provincia ha già dato anche troppo in termini di inquinamento per produrre energia elettrica che, per la stragrande maggioranza, serve al resto d'Italia. Chiediamo che altre centrali non vengano più insediate sul nostro territorio.

·Centrale di Polesine Camerini. Vista la vetustà dell'impianto e l'inquinamento che per anni ha prodotto, la mancanza di affidabilità dell'Enel che spesso non ha rispettato gli impegni presi, le varie inchieste penali e civili che nel corso degli anni ne hanno caratterizzato l’operato, l’accanimento nella ricerca del profitto a scapito della salute, chiediamo la chiusura della Centrale termoelettrica di Polesine Camerini e la sua riconversione a fini turistici.

·Energie rinnovabili. Le amministrazioni locali devono incentivare l'uso dell'energia solare, prevedendo agevolazioni per i proprietari di abitazioni private che intendano installare pannelli fototermici o fotovoltaici. Anche l'illuminazione pubblica dovrà essere alimentata preferibilmente con l'energia fotovoltaica. Dovranno essere evitati gli inutili consumi di energia elettrica nell'illuminazione pubblica. Chiediamo che, se invece nuove centrali bisogna proprio costruire per scongiurare un reale pericolo di black-out, queste non debbano funzionare a combustibili fossili, ma venga privilegiata l'energia fornita dalle maree, dal sole, dal vento e dall'idrogeno. Le amministrazioni comunali e quella provinciale si devono impegnare a difendere queste linee guida presso i competenti organi della Regione e del Governo.

·Rifiuti.Chiediamo che tutte le amministrazioni comunali potenzino la raccolta differenziata e che essa abbia lo stesso standard qualitativo. Non vogliamo che nella nostra provincia giungano i rifiuti delle altre province per essere trattati, smaltiti, separati o bruciati. Ogni provincia deve essere autonoma nel ciclo dei rifiuti.Chiediamo che ogni amministrazione comunale informi la cittadinanza sulla quantità annuale di rifiuti differenziati raccolti: quanto secco, quanto umido, quanta carta, quanto vetro, quanta plastica, quanto alluminio, ecc. Lo stesso tipo di informazione deve essere fornito dall'amministrazione provinciale.

·Elettrosmog. Chiediamo che non venga autorizzata in maniera selvaggia la costruzione di elettrodotti, antenne, ripetitori, paraboloidi, ecc. e che vengano rispettati i limiti di sicurezza imposti dalle direttive europee. Chiediamo, in ogni caso, che tali strutture vengano insediate lontano da case, asili, scuole, ospedali e che i Comuni e la Provincia monitorizzino con cadenze regolari l'elettrosmog prodotto.

·Turismo. Chiediamo che il turismo ecocompoatibile diventi una delle attività economiche da incentivare e su cui puntare, anche in termini di sviluppo occupazionale. Chiediamo l'istituzione, il potenziamento e l'ampliamento di piste ciclabili comunali, intercomunali, provinciali, interprovinciali ed interregionali, queste ultime già previste da uno specifico accordo di programma tra le province di Trento, Verona, Mantova, Rovigo e Ferrara.

·Parco del Delta. Chiediamo che i Comuni del Parco, la Provincia e la Regione investano più risorse nel Parco del Delta, in modo che l'Ente Parco possa fungere da volano per l'economia turistica del Delta.

·Pesca, itticoltura, molluschicoltura, agricoltura biologica. O.G.M. Chiediamo interventi per permettere il potenziamento di pesca, itticoltura, molluschicoltura ed agricoltura, con particolare riguardo a quella biologica ed il riconoscimento dei marchi d.o.p. ed i.g.p. per i prodotti tipici della nostra provincia. Chiediamo che sul territorio provinciale non si faccia uso di organismi geneticamente modificati.

·Centri storici. Chiediamo che i centri storici vengano rivitalizzati, prevedendo incentivi ed agevolazioni ai commercianti che là hanno le loro attività. Gli amministratori locali devono ridurre i permessi per la costruzione di nuovi centri commerciali, che hanno finito con il far assumere alla nostra provincia l'aspetto della periferia americana. Ciò mal si addice con le tradizioni ed abitudini di noi polesani, abituati da sempre ad altri ritmi e stili di vita, che è sempre ruotata attorno al centro storico di ogni singolo paese.

·Piccola industria ed artigianato. Chiediamo il potenziamento della piccola industria e dell'artigianato locale secondo le vocazioni e le tradizioni che caratterizzano storicamente i seguenti settori della nostra provincia: agroalimentare, meccanico, tessile e microelettronica.

·Trasporto su acqua. Chiediamo che venga potenziato il trasporto merci su acqua e disincentivato quello su strada.

·Monitoraggio sanitario. Chiediamo che le amministrazioni locali e quella provinciale monitorizzino, con cadenze regolari, la qualità dell'acqua e dell'aria e che esso non venga effettuato dagli stessi proprietari degli impianti inquinanti. Chiediamo che vengano rispettati i valori previsti dalle leggi europee che regolamentano la materia. Chiediamo l'immediata chiusura degli impianti che non rispettino tali valori. Chiediamo che vengano resi pubblici con cadenze regolari i dati sulle patologie che possano essere originate dall'inquinamento: tumori, malattie respiratorie, allergie, ecc.

(Testo concordato a Rovigo, nella sede della Croce Rossa, dai rappresentanti dei Comitati il 05.3.2003).