Da "Il Gazzettino-cronache di Rovigo" del 2.4.2001: <<Il coordinamento "Amici del Parco del Delta" replica al comitato per il termovalorizzatore. Sviluppo e rispetto ambientale. Per la crescita è necessario puntare su pesca, agricoltura e turismo>>

Nonostante non sia mio costume rispondere a coloro i quali usano alzare la voce ed essere ingiuriosi, per dimostrare di aver ragione, si rendono urgenti da parte mia alcune precisazioni in merito ad un comunicato apparso su "Il Gazzettino" di domenica 18 marzo '01 da parte di un fantomatico "Comitato per la realizzazione del "termovalorizzatore", in quanto sono presenti affermazioni lesive l'associazione che rappresento ed il vasto movimento d'opinione che ci spinge a continuare le nostre battaglie.

Nell'articolo ciò che meraviglia di più il lettore è come vengano offerti, a destra e a manca, i luoghi comuni ormai decennali senza nemmeno una mano di vernice fresca, che tra l'altro sono pure in contrasto con quanto proponiamo da tempo.Non è più possibile scindere la salvaguardia dell'ambiente dal progresso, e tutte le politiche di sviluppo economico devono necessariamente tenere conto dell'aspetto fondamentale rappresentato dalla tutela del territorio, da una crescita che non trascuri una migliore qualità della vita e che tuteli territorio e salute dei cittadini.

In questo senso l'istituzione di un Parco, che non è né "cosiddetto" né "inventato" da chicchessia, ma istituito e regolato dalla legge, costituisce un'opportunità limpida e lampante per il progresso del nostro territorio. Se tuttavia il Parco ha, fino ad oggi, portato poco, è perché si lasciano partire tutti i treni utili, a favore di logore ed obsolete forme d'ostruzionismo che, per l'appunto, non conducono da nessuna parte ma generano una situazione di generale inerzia a scapito del tanto agognato sviluppo.

Puntare su di un prodotto di qualità, per la pesca e per l'agricoltura, su forme di turismo eco compatibile, sullo sviluppo dell'artigianato, sul rispetto dell'ambiente, sul potenziamento e sull'allargamento del Parco, e su mille altre opportunità. Questo, naturalmente, solo per cominciare. Ricordiamo qui, inoltre, che il turismo rappresenta l'industria italiana con il fatturato di gran lunga più alto, mentre al Mondo lo stesso si attesta al secondo posto! Invece pare che le uniche iniziative in grado di portare benessere, debbano per forza essere a rischio ambientale o per la salute pubblica e non si pensa neppure di trovare forme di crescita alternative. E si continuano a leggere deliranti volantini ai quali per fortuna non crede più nessuno.

Trombin Danilo

Delegato sez. LIPU di Adria

Coordinamento associazioni

"Amici Parco Delta del Po"

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