Da "Il Gazzettino-cronache di Rovigo" del 15.10.2000: <<Ambiente. Incontro degli Enti ad Ariano. Intesa per promuovere i "due" Parchi del Delta. Si pensa a dar vita ad un coordinamento>>

Il Parco del Delta del Po, versante veneto, e il Parco del Delta del Po, versante emiliano-romagnolo, potrebbero presto intraprendere assieme strategie comuni tese a tutelare questo ambiente, davvero unico, valorizzarne l'immagine, e realizzare scambi di esperienze sul piano tecnico-scientifico.

Queste indicazioni sono emerse nel corso di un incontro tenutosi nella sede dell'Ente Parco, ad Ariano Polesine, con i rappresentanti del Parco regionale dell'Emilia-Romagna. Ha aperto i lavori Franco Mainardi, presidente dell'Ente Parco veneto, che ha ringraziato gli amministratori emiliani per aver sollecitato l'incontro, dicendosi, nello stesso tempo, convinto che su alcuni problemi, come la valorizzazione dell'immagine del Delta del Po, sia necessario lavorare assieme . «Il Parco Veneto è giovane - ha proseguito Mainardi -. Siamo operativi dal gennaio scorso, anche se la legge istitutiva risale al settembre di tre anni fa». Walter Zago, presidente del Parco "confinante" ha detto: «È vero, il Parco emiliano-romagnolo è nato prima, realizzando in questi anni una buona azione promozionale per affermarne l'immagine, ma è altrettanto vero che le questioni ancora aperte sono molte». Le questioni aperte sono dunque quelle dello sfruttamento delle potenzialità: turismo, valorizzazione dei prodotti del Delta, marchio di qualità , iniziative culturali ed altro ancora.

Non sono mancate le proposte, a partire dalla creazione di un gruppo di lavoro che abbia il compito di individuare i terreni di collaborazione tra i due parchi, composto dai due presidenti e dai due direttori. «Dobbiamo cominciare - ha auspicato Franco Mainardi - dalla produzione di materiale pubblicitario sul Parco». Ed ha aggiunto Stefano Danieli, direttore del Parco veneto: «L'altro versante di collaborazione che ha una sua priorità potrebbe essere quello della segnaletica».

Il parco polesano verrà inoltre coinvolto nel gemellaggio, ormai alle porte, con i tre parchi fluviali del Po, in Piemonte e, senza arrivare ad un improponibile "parco unico", si è insistito sulla creazione di un comitato coordinatore per scambi di informazioni scientifiche, con il coinvolgimento attivo di regioni e province.

Con la riunione di Ariano sono stati poi compiuti i primi passi sulla strada di una collaborazione concreta tra i due parchi, sulla scia dell'ottava edizione "Delta chiama Delta" svoltasi a Comacchio, nel cui documento finale , tra l'altro, si è scritto: "I Delta dei fiumi sono tra gli ambienti più ricchi di biodiversità. Il loro destino si sviluppa principalmente all'esterno dei confini di protezione. Alle politiche di conservazione di queste aree è necessario dare un respiro internazionale. Delta chiama Delta può in questo senso trasformarsi opportunamente in Fondazione, in un luogo permanente di scambio e di confronto scientifico per la creazione di una nutrita banca dati multidisciplinare finalizzata alla soluzione dei principali problemi ecologici delle aree protette e del pianeta".

(Tutte belle parole...non è, invece, che la "sferzata" di una settimana prima del Ministro dell'Ambiente, sulla mancanza di accordo tra i due Enti, ha messo un po' di paura? Vedasi l'art. dell'08.10.2000; nota degli Amici del Parco)

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