(6)"Adria, Comune del Delta"

A pagina 294 del libro “Il Delta del Po. Terra e gente aldilą dei monti di sabbia”, a cura di Marcello Zunica, “Rusconi immagini”, laddove Graziella Andreotti parla del “vagantivo”, č scritto, ibidem,: <<Intorno ad Adria spaziarono le lagune fino alla metą del secolo XII…>>; successivamente, a pagina 296,  ibidem,: <<…(sempre a proposito del fatto che anche gli adriesi vivevano del vagantivo, come tutte le altre “genti del Delta”, n.d.r.)…Un atto notarile del 29 e 30 novembre 1587 registra i nomi di tutti i capifamiglia di Adria che si dichiarano cannaroli, cioč viventi esclusivamente del far canna. Ben centoventi nomi, che rappresentano oltre milleseicento individui aventi come sostentamento l’uso di quelle valli e la conseguente industria delle arelle, grisņle, stuoie ed altre manifatture composte di canne e simili piante palustri. Pił della metą della popolazione viveva con la canna, e forse in numero maggiore, se si pensa che il far canna era diritto non dei poveri, ma di tutti i cittadini…>>.

Ad Adria, fino ai primi anni ’50, esisteva ancora una fabbrica di lavorazione della canna di palude, nella zona detta “Cannareggio”, ubicata vicino al ramo cittadino del Canal Bianco, una delle zone pił vecchie di Adria.