Da "Il Gazzettino-cronache di Rovigo" del 31.01.2001: Porto Tolle. La polemica sul nome da non citare. Cassari: «Parco in bici alimenta molte attività»

Fa discutere la possibilità che la manifestazione "Parco in bici" organizzata dalla Pro Loco venga rinomitata "Delta in bici" per evitare risentimenti da parte dell'Amministrazione comunale.

Secondo Federico Cassari degli Amici del Parco, "leggere la cronaca di Porto Tolle è sempre sorprendente: se non esistessero, questi amministratori comunali bisognerebbe inventarli. "Parco in bici" è una manifestazione riuscitissima, che è entrata a far parte del circuito degli appassionati, attirando nel Delta centinaia di turisti. Ma si sa, per qualcuno questo è un problema più grave delle tonnellate di inquinanti che ogni anno vomita la Centrale di Polesine Camerini".

Secondo Cassari, che ricorda come in questi mesi la giunta portotollese abbia infilato una serie di prese di posizione del tipo "ambientalisti da strapazzo" sul caso dell'inceneritore di Cassella, il "divieto" di parlare di pesca al responsabile del Wwf e, ora, l'ennesimo tentativo di cancellare la parola Parco che prima o poi porterà a chiedere una revisione dei vocabolari, "c'è un problema di tolleranza e di pluralismo. Perché allora non chiamare la manifestazione che tanto li fa inquietare "in bici alle foci del principale fiume italiano"? Chissà che il turista non capisca veramente di quale luogo si tratti".

Il problema, secondo Cassari, è che non è chiaro "chi porta avanti le istanze di albergatori, gestori di campeggi, aziende agrituristiche, ristoranti, minimarket. Invece abbiamo quelli che odiano tanto la parola tabù da arrivare ad imbrattare i segnali turistici che la richiamano o, addirittura, bruciarne i simboli come la torrettetta per l'avvistamento degli uccelli dell'Oasi di Ca' Mello".

E se è legittimo pensarla diversamente ed ha un senso anche l'antinomia parco sì - parco no, l'esponente degli Amici del Parco sottolinea il fatto che "con la scelta di boicottare il nome della manifestazione in bicicletta, sembra che si voglia accontentare solo il "popolo delle doppiette", che in realtà rappresenta meno del 4% della popolazione. E il resto della cittadinanza?"

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