>> Zarrafolk
Genere: Folk

DOMENICO DE IULIIS BATTERIA
PAOLO D'ANGELO BASSO ELETTRICO- VOCE
  ROMEO RICCI CHITARRA ELETTRICA, VOCE
  DONATO FIORINDO RICCI FISARMONICA, TASTIERE, VOCE
  DONATO MARIA SCOGLIO PERCUSSIONI, CHITARRA ACUSTICA
  VINCENT NAOBLY PERCUSSIONI, VOCE
Zarrafolk

“Lu reggae e lu dialette”, come il mare e la montagna, l’olio e il vino, sono elementi che oramai formano parte integrante del modo di vivere e sentire il rapporto con la nostra terra d’Abruzzo, in particolare di questa zona collinare della provincia di Chieti che si estende dai piedi della Maiella e incontra il mare Adriatico in prossimità della “costa dei Trabocchi”.
Sì, proprio partendo dal ritmo cadenzato e solare della musica reggae, è nata l’esigenza di raccontare le storie presenti e passate, canti entrati nella tradizione della nostra musica popolare e testi scritti di proprio pugno con cui esprimere le idee, le aspettative, ma anche la semplice quotidianità, con l’uso del dialetto, ancora vivo e maggiormente adatto a un messaggio più autentico.
Infatti il gruppo musicale “Zarrafolk” è nato nel 2005 dalla volontà comune di continuare il discorso legato alla musica dialettale già intrapreso fin dal 1999, ma ora rinvigorito da un tocco maggiormente “folk-popolano”, sia musicalmente che dal punto di vista scenico, per dare vita a una sonorità fruibile da tutti, grandi e piccoli, giovani e meno giovani, aggiungendo alla cadenza reggae atmosfere folk, rock, ska, afro, latine che formano parte integrante della storia musicale vissuta da ciascuno dei componenti.
Il nome nasce dall’unione della parola “Zarravolle” che in dialetto significa “scarabeo”, insetto dal colore spesso sgargiante, ma sempre intrigante e rumoroso, e “Folk”, che indica questa volontà di sentirsi parte integrante del nuovo folkclore locale.
Il primo che ha voluto questo nuovo progetto, come fondatore dell’esperienza originale, è stato Paolo D’Angelo, bassista con inclinazione al canto, autore dei brani inediti, che ha approfittato della novità per decidersi a esibirsi come voce principale; il suo background oramai quasi ventennale è ricco di esperienze musicali diverse, dal punk-dark alla new wave-funky, ma sicuramente la più caratterizzante è stata l’incontro con i musicisti africani, che lo hanno portato ad approfondire la conoscenza non solo del reggae, ma in particolare della musica e dei ritmi dell’Africa Occidentale (Senegal, Mali,...)- ha militato a Perugia per 6 anni nel gruppo con sonorità mandigue “Mopti”- , appassionandosi poi a tutta la musica etnica e riscoprendo infine la tradizione della propria terra d’Abruzzo.
L’altro membro, fondatore assieme a Paolo del progetto dialettale antecedente, è Romeo Ricci, chitarrista cresciuto essenzialmente tra due tendenze musicali apparentemente contrapposte, il metal e la musica popolare abruzzese, che hanno dato vita in lui a uno stile molto particolare, che ha trovato il suo compimento proprio cominciando ad addentrarsi nelle cadenze del reggae, pur mantendo i suoi caratteri originali.
Altri amici sono stati quindi chiamati all’appello: il primo che ha risposto è stato Donato Scoglio, polistrumentista eclettico, supporto fondamentale sia ritmico che armonico con la chitarra acustica e le percussioni; poi è giunto Fiorindo Ricci, per l’apporto fondamentale della fisarmonica, unico strumento capace di riaffermare le nostre origini musicali, e l’aggiunta delle tastiere; tra i membri non poteva mancare comunque lo “straniero”, e quindi dalle montagne di Gamberale a cimentarsi alla batteria è sceso con gli sci ai piedi Mimmo De Iuliis. A completare il quadro è stato richiamato un altro caro amico oriundo casolano, anche lui non nuovo alla collaborazione con il progetto, Vincent Naobly (di lontana discendenza ivoriana...) con i colori della danza e delle percussioni; infine nel ruolo fondamentale di apprendista tecnico del suono, ma più che altro di suggeritore, consigliere e “abbeveratore”, figura fondamentale per guardarsi all'esterno e non rimanere troppo chiusi in se stessi, oltre che a migliorare lo spettacolo, il gruppo si avvale dell'aiuto di Donato Belfatto.
Alla formazione così composta si sono uniti in particolari occasioni e periodi, e continueranno sicuramente a farlo, altri due amici casolani doc, Massimo Angelucci, con la sua voce potente e naive, scrittore insieme alla moglie di alcuni brani, e Fabrizio Carlino alla batteria, altro reduce dalle esperienze passate. Infatti l’intento è proprio quello di fare di Zarrafolk un’esperienza aperta alla partecipazione di chiunque, musicista e non, abbia voglia divertirsi insieme su un palco sotto il segno de “lu dialette e nu bicchiere de vine”!

Nell’autunno del 2007 il gruppo ha finalmente pubblicato il primo cd completamente autoprodotto -con il tocco fondamentale in fase di mastering finale di Domenico Pulzinelli, tecnico professionale e docente al corso per tecnici del suono della Spray Records- “A nu paèse vecine”, nel quale, oltre a inserire brani inediti, ha voluto omaggiare alcuni “grandi” della musica dialettale abruzzese, come Cesare De Titta e Guido Albanese, il quasi sconosciuto Giuseppe Troilo detto “Peppe di Pescara”, e il più famoso musicista e cabarettista abruzzese, Germano Aurelio detto N’Duccio, proprio con l’intento di riinterpretare e divulgare in chiave moderna testi e canzoni che fanno parte del repertorio regionale.

Da questo cd all’inizio del 2008 è stato estratto il primo videoclip, interpretato dagli Zarrafolk, del brano “Lu scicche d’Arche”, testo quasi dimenticato del poeta e cantautore dialettale di Archi, Giuseppe Troilo; in questo lavoro il gruppo ha rappresentato ironicamente la vita dei piccoli borghi di campagna, descritti nel testo, dando al montaggio – eseguito da  Dino Travaglini e Ettore D’Amico- un taglio simile a quello che effettuano i gruppi popolari locali che animano feste di paese e registrano sketch su reti private.

Zarrafolk   Email:dangelopa@hotmail.com
Web:http://www.zarrafolk.com/
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