IL BREVETTO OPERATIVO DI SALVATAGGIO
In un discorso globale di salvataggio con Unità Cinofile, il brevetto avanzato confluisce necessariamente e naturalmente nel brevetto operativo e la mancanza di esso inficerebbe enormemente la credibilità del primo. Non si venga ingannati dalle parole, quando si parla di brevetto operativo e avanzato, non si deve fare confusione, non si deve fare in modo che basti chiamare le prove previste dal brevetto avanzato operative per ingannare qualcuno. Leggendo le prove dei due brevetti, balza chiaramente all’occhio l’enorme differenza e difficoltà che troviamo tra le due. Nel brevetto avanzato vengono valutate le performances dell’Unità Cinofila in base ad un metro standard, sicuramentemolto lontano da quello richiesto nel brevetto operativo. Le difficoltà di ordine tecnico e sportivo sono decisamente più forti nel secondo.

Si noti la naturalezza con la quale Dakota si tuffa
dall’elicottero; sicuramente un grande istinto di salvataggio
Esso è inoltre chiaramente la naturale prosecuzione del lavoro del conduttore e del cane di Terranova che si allena e si prepara per il salvataggio nautico. Senza di esso l’opera sarebbe necessariamente incompleta.
Il brevetto di Salvataggio Operativo mette in luce con la massima attendibilità le capacità dell’Unità Cinofila ad operare nelle reali difficoltà che si trovano durante un reale Salvataggio. È chiaramente richiesta una notevole performance da parte sia del conduttore che del cane. Un sufficientemente lungo periodo di addestramento è necessario per poter affrontare con tranquillità la prima prova, che consiste nel nuoto del cane
insieme al conduttore per più di un chilometro.
Anche il tuffo da grande altezza dei due (più di due metri) mette chiaramente in difficoltà l’intervento, soprattutto se consideriamo che subito dopo l’Unità Cinofila dovrà dirigersi risolutamente verso un figurante distante oltre 150 mt.
Se uniamo questo, al fatto che il figurante non è il classico omino che indossa la muta senza i piombi, e che manca poco che si trasformi in un omino volante tanto galleggia leggiadro sull’acqua, come tante volte abbiamo visto in infinite dimostrazioni
di Salvataggio, ma bensì è un agguerrito subacqueo in assetto negativo con la chiara intenzione di mettere in seria difficoltà il soccorritore, non tanto per annegarlo, ma per veramente fargli comprendere che il salvataggio di una persona in preda al panico e che rischia di annegare non è sicuramente un’operazione da affrontare con leggerezza;
avremo sicuramente compreso la filosofia del Brevetto Operativo di Salvataggio. 
Aggiungiamo a quello che abbiamo detto sino ad ora il fatto che al cane è chiesto obbligatoriamente di soccorrere un pericolante da solo, vincolato chiaramente ad una cima galleggiante di sicurezza, partendo sia da una riva che da un’imbarcazione di soccorso, e ci renderemo conto che il nostro Terranova che si potrà fregiare dell’ambito titolo del Brevetto di Salvataggio Operativo, è sicuramente un cane completo.
Come d’altro canto lo dovrà essere il conduttore, poiché richiesto di portare soccorso ad un pericolante che si trovi vicino a frangenti e con forte risacca, partendo ovviamente da un vicino porto ridossato, sapendo governare con perizia l’imbarcazione, sapendola poi tenere a debita distanza di sicurezza, in modo da tenerla manovriera. Il conduttore dovrà poi saper impartire i dovuti ordini in modo tale da poter sia cederne il comando a terzi, mentre lui si occupa personalmente del salvataggio col cane, oppure saprà dare ordini sufficienti al cane, in modo che esso possa intervenire da solo partendo dall’imbarcazione di soccorso, ovviamente ancora una volta vincolato ad una cima galleggiante.
Vogliamo a questo punto sfatare una volta per tutte il luogo comune che un cane di Terranova, possa da solo salvare una persona in preda al panico e che rischia di annegare. È inconfutabile che se noi inviassimo in siffatta situazione un cane in soccorso facilmente non lo vedremmo più tornare. Le capacità di un Terranova non sono quelle di sostenere una persona che si aggrappi con tutte le forze al cane. Se così avvenisse il Terranova verrebbe immediatamente trascinato sott’acqua. La capacità che noi invece sfruttiamo è quella di poter nuotare a lungo e senza apparente fatica.
In tal modo se interviene l’Unità Cinofila, all’uomo è demandato il compito di tranquillizzare il pericolante, di sorreggerlo, di prepararlo al trasporto. Al cane è demandato il compito di rimorchiare a riva i due. Così facendo non si ha più la necessità che
l’uomo debba utilizzare energie preziose per trascinare verso riva il pericolante, ciò è demandato al cane. All’uomo spetterà il compito di fare in modo che tutto fili liscio, agevolato chiaramente dal fatto che, grazie anche all’aiuto dato dal cane anche nella
fase di avvicinamento, sarà potuto giungere senza eccessivo affaticamento vicino al pericolante.
Nell’altro caso, che cioè intervenga il cane da solo, sottolineiamo ancora una volta la necessità che il cane debba operare vincolato ad una cima galleggiante fissata all’imbragatura marina di salvataggio tramite un moschettone a sgancio rapido di sicurezza.
In tal modo, anche nella malaugurata ipotesi che il pericolante, aggrappandosi al cane per salvarsi, lo trascini sott’acqua, al conduttore rimasto a riva o sull’imbarcazione di soccorso, sarà demandato l’importantissimo e fondamentale compito di salva-re
cane e pericolante. Infatti quando il conduttore tirerà verso di sé la cima galleggiante alla quale è legato il cane, creerà con tale trazione una sorta di planata che farà tenere al cane la testa fuori dall’acqua.
Tale metodo, più volte sperimentato, è veramente efficace.
L’unico limite da esso presentato è dato nel caso di piene eccessive di fiumi, dove la corrente, troppo impetuosa impedisce qualsiasi tipo di salvataggio. Infatti le tecniche di salvataggio fluviale, di cui parleremo in un altro articolo. Pensiamo che sia sufficientemente chiaro il tipo di performances richiesto dal brevetto di salvataggio.
Analizziamo ora punto per punto, esercizio per esercizio il Brevetto di Salvataggio Operativo, dando un particolare risalto al perché si sia giunti a tale tipo di stesura, evidenziando anche il tipo di esperienze operative che hanno dettato tali scelte.