Avrei voluto scrivere un bel post di ''analisi del voto''. Poi, invece, ho deciso di raccontarvi, brevemente, una cosa che mi è capitata ieri di cui due frequentatori di questo blog sono stati testimoni oculari. Per l'analisi, comunque, ci sarà tempo e modo.
Come dicevo, ieri sera sono stato sulla sede del Pd della mia città per informarmi dei risultati elettorali. I pochi presenti presentavano, per lo più, facce meste degne di un funerale.
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Mi avvicino al segretario, anzi come vuole la "nuova dicitura" del "nuovo partito" al "nuovo coordinatore cittadino" e gli chiedo: "Ciao segretà, allora... come stanno andando le cose?"- Lui risponde. "Ciao Piè, beh... diciamo... che se sommiamo i voti del Pd con quelli della Lista Nicolais... sì, insomma... abbiamo circa... il 18%. Quindi solo 1% in meno rispetto alle Europee" scrutinate il giorno prima... (Alle ultime politiche il Pd raccolse il 33%). Al che gli rispondo: "E non ti sei ancora dimesso?". Lui, colto evidentemente di sorpresa, mi guarda come per dire "ma che vuoi, chi sei, ce l'hai con me?" ed abbozza un sorriso a mezza bocca.
Non so cosa abbia fatto o proferito l'altra metà della sua bocca... perché io, nel frattempo, ho passato in rapida rassegna e salutato qualche altro inconsolabile militante deluso... per poi, finalmente, rituffarmi - a mo' di nightswimmer... - nella mia serata "impolitica".
Piccola nota a margine. Nessuno dei candidati locali di destra, sinistra, centro... sopra... sotto eccetera, eccetera, è stato eletto al consiglio provinciale. Castellammare, di fatto, non ha rappresentanti in Provincia. Bene, bravi, bis! Uno specchio, magari rotto, del livello infimo della classe politica (e più in generale dirigente) che ormai da troppo tempo affoga questa città.
Post scriptum. Per la verità, un mio commento "politico" sull'esito elettorale l'ho lasciato su Makìa, il blog di Tess. Ci trovate oltre al suo sempre puntuale e caustico post anche il video con il "nostro" neo eletto Presidente della Provincia, Cesaro. Potrete così apprezzarne le raffinate capacità dialettiche e, magari, capire pure dove affondano... e quanto in profondità... le sue radici "ideali".
Per la serie diamo a Cesaro quel che è di Cesaro.
P.P.S. Ora un solo imperativo. Salviamo Firenze e Bologna. Bon voyage.
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