in Inghilterra

 

Il libero pensiero in Inghilterra

Nel 1713 fu pubblicato in Inghilterra un libro intitolato Discorso sul libero pensiero di Anthony Collins, il quale scrive che il libero pensare consiste nell' 

"uso dell'intelletto nello sforzarsi di trovare il significato di qualsiasi proposizione, nel considerare la natura dell'evidenza a favore di essa o contro di essa, e nel giudicarla conformemente alla forza o debolezza di evidenza che essa mostra".

A sostegno del libero pensiero Collins argomenta ampiamente e sistematicamente: 

  1. Se la conoscenza di alcune verità c'è richiesta da Dio, se la conoscenza di altre verità è utile alla società, se la conoscenza di nessuna verità ci è proibita da Dio o è a noi dannosa, allora noi abbiamo il diritto di conoscere ogni qualsiasi verità, abbiamo il diritto di pensare liberamente […]

  2. Come nelle arti manuali è soltanto attraverso libere prove […] così nelle scienze la perfezione può essere raggiunta solo attraverso il libero pensare […]

  3. Se gli uomini o trascurano di pensare, o giungono una volta ad essere persuasi che non hanno diritto a pensare liberamente, essi non solo non possono ottenere alcuna perfezione nelle scienze, ma devono, se vogliono avere delle opinioni, incorrere nelle più grandi assurdità immaginabili sia in teoria che in pratica. Quante assurde nozioni della divinità sono prevalse un tempo, non solo presso i pagani, ma anche presso i cristiani!

   Ed ecco quali sono per Collins le idee assurde e senza fondamento presenti nella Chiesa ormai da secoli: 

"L'infallibilità posta in una singola persona, o in un concilio, il potere concesso ai preti di condannare o di salvare, l'adorazione di immagini, pitture, santi e reliquie e un migliaio di altre assurdità come mai avevano prevalso in alcuna nazione pagana"[…]

"Resistere a ciò significava essere agli antipodi, era eresia;  e Galileo, ancora nel secolo scorso, fu imprigionato perché sosteneva che la terra si muove".

 Secondo Collins  preti cattolici e pastori luterani pretendono che i fedeli rinuncino alla propria ragione, ma,  nonostante gli avversari del libero pensiero lavorino incessantemente per limitare l'uomo nell'esercizio della sue facoltà razionali, è proprio alla ragione che l'uomo deve fare appello per riconoscere il vero dal falso. 

"Io non ho altra via per distinguere la verità dalla falsità, o per sapere se mi trovo in uno stato di salvezza o di pericolo, all'infuori che nell'usare l'intelletto e la ragione di cui Dio mi ha fornito […]"

L'esercizio del  libero pensiero è quindi consono ai voleri di Dio. 

"il  libero pensare è secondo l'esperienza, l'unico mezzo proprio per distruggere il dominio del diavolo sugli uomini, il cui dominio e potere è più o meno esteso, in misura di quanto il libero pensare lo scoraggi o lo ammetta;  mentre ogni altro mezzo impiegato contro di lui, come l'esorcizzarlo in maniera miracolosa, moltiplicando i preti ed aumentando la loro potenza e impiegando il loro potere temporale, ha spesso accresciuto, ma non mai distrutto del tutto la potenza del diavolo".

 

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