Rushdie
Fatwa ]

 

Salman Rushdie 

(Bombay 1947) 

Scrittore indiano naturalizzato britannico nel 1964. Dopo gli studi all'università di Cambridge esordì con il romanzo Grimus (1975). Con I figli della mezzanotte (1981), allegoria dell'India moderna, vinse il Booker Prize e si impose all'attenzione del pubblico e della critica. Seguì La vergogna (1983), opera che, per il ruolo centrale che vi svolgono le fantasie oniriche, può essere considerata surrealista.

Nel 1988 Rushdie pubblicò i Versi satanici, romanzo che fonde riflessioni filosofiche, episodi comici e divagazioni fantastiche. Benché accolto favorevolmente dai lettori occidentali, scatenò l'ira delle comunità musulmane, che lo interpretarono come un attacco blasfemo al Corano e a Maometto. In seguito a ripetute manifestazioni di protesta, il libro fu bandito in India, Pakistan, Sudafrica, Egitto e Arabia Saudita, e nel 1989 l'ayatollah Khomeini sentenziò la condanna a morte per Rushdie e per chiunque contribuisse alla diffusione della sua opera. Sebbene l'autore abbia presentato pubbliche scuse e ribadito il proprio ossequio all'Islam, la fatwa non è ancora stata ritirata e l'autore è tuttora costretto a vivere nella clandestinità.

Nel 1991 ha pubblicato Harun e il mar delle storie, un libro per l'infanzia, seguito nel 1993 da L'ultimo sospiro del moro, interpretato come satira di un politico di spicco di Bombay.

 

 

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