DKEA

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Line up:
Marco L. Lega
Gianni Neri

"... sicuramente complesso ma mai freddo e intellettuale: meglio dire ricco di risorse, e tutte a portata di mano, momenti di pura invenzione che fanno la differenza, e mai si ammicca a schemi di costruzione facilmente identificabili e rassicuranti."
CRISTIANO GODANO (MARLENE KUNTZ)

"... "Primitivo" Ë l'aggettivo pi˜ adatto, se usato nella sua accezione meno banale e pi˜ nobile. Ispirazione, potenza della visione, emozione e completa padronanza dei mezzi sono i punti cardinali di questo disco."
UMBERTO PALAZZO (SANTO NIENTE)

"... materiali sonori non sempre commestibili, sonoritý metalliche, ruvide, povere, e a volte brutali, ma sempre mediate da un uso intelligente di pieni e di vuoti, che le fa essere godibili, senza mai cadere nel piatto nichilismo fine a se stesso della cosiddetta "musica industriale"."
MAURO TEHO TEARDO (MEATHEAD-MATERA)

DKEA

"Dove possano essere l'unione e la separazione tra l'idea di suono, tempo e materia, e dove sia la loro rappresentazione pratica, sono questioni per noi non ancora concluse, cosÏ come aperta Ë la questione della nostra capacitý di creare con questa ricerca un senso uditivo emozionale, una ragione d'ascolto.
L'occasione inaspettata di questo CD ci offre la possibilitý di fare il punto sul nostro lavoro: dieci anni passati fra esposizioni private e lunghe pause, (quando l'interesse per i suoni procede per vie silenziose), durante i quali la ricerca di una forma puramente sonora, svincolata dalle strutture musicali, dalla tecnica, ha tenuto sempre la nostra attenzione al suono in sÈ.
Abbandonata l'intransigente coerenza degli inizi, abolite le voci e le volute ostilitý, il riutilizzo stratificato dei nostri brani prima, e l'uso del campionatore poi, come autocitazione, lavoro di distilleria e rimessa in circolo, sono stati il mezzo per scoprire anche a cosa ci avrebbe portato rileggere le nostre stesse fonti con nuove modalitý di giudizio.
Senza contraddirsi, ma concedendosi di essere liberi anche da ciÚ in cui noi stessi credevamo, abbiamo lasciato sempre pi˜ spazio a ciÚ che vogliamo sentire, con tutti i sensi, che a ciÚ che vogliamo dire." (DKEA)

 


 


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