Macchinine

Sommario pagina

57chevy.gif (18309 byte)

 

DinkyLorryPart3.jpg (56399 byte)


 

Macchinine Memory

Collezionista da sempre. Le prime macchinine entrate a far parte della mia attuale collezione, che all'epoca altro non era che una cesta contenente, fra gli altri giocattoli, anche delle automobiline, sono state la Giulietta della Mercury, la Volkswagen della Dinky Toys e molti modelli in plastica della Politoys. Tutto questo accadeva quando ancora frequentavo l'asilo; oltre la memoria non arriva. Ma fu nei giorni che seguirono il 21/09/1964, data del mio sesto compleanno, che cominciai ad interessarmi veramente di automodelli in scala 1/43. Infatti, in tale occasione mi furono regalati, da alcuni tra i miei parenti più cari, i modellini della Jaguar E Type - Tekno, della Mercedes 300 SL - Tekno, della Ford Thunderbird Hard Top e della Plymouth Sport Suburban, entrambi Corgi Toys. Non so se fu la perfezione di questi modelli o la verosimiglianza con quelli reali o altro, a spingermi prima, a prediligere le macchinine fra tutti i giocattoli, poi, a iniziare una vera e propria collezione, che ovviamente, ebbe per fondamenta le sopra citate quattro automobiline. Per la verità io con le macchinine ci giocavo, come tutti i bambini; ma allo stesso tempo, senza che me ne rendessi ben conto, avevo iniziato la mia collezione. Da allora, un compleanno, un anniversario, un buon risultato ottenuto a scuola, perfino l'operazione delle tonsille, diventarono un'occasione per ricevere in regalo un modellino da mettere in collezione. Purtroppo solo nel 1969, nonostante i miei genitori fossero contrari alla cosa (solo per comprensibili motivi di spazio domestico) iniziai a trattenere le scatoline che fino ad allora avevo gettato via. Da quel momento non commisi più questo errore e cominciai quindi a riporre le automobiline dentro le loro bellissime scatoline di cartone, ricche di immagini suggestive e a collezionare pure queste. La mia collezione è oggi arrivata al numero di oltre 2800 pezzi, tutti delle maggiori marche produttrici di macchinine (davvero pochi se confrontati con gli oltre 30000 pezzi che aveva il Maestro Dr. Edward Force, prima di cedere la sua collezione). Quelli che preferisco in assoluto sono i Corgi Toys,

CorgiPart1.jpg (25101 byte)

sia per la fedeltà nella riproduzione dei particolari, soprattutto nei modelli prodotti verso la metà degli anni '60, sia perché molti di essi li ho desiderati a lungo, guardandoli nei cataloghi o nei negozi, con il naso appiccicato alle vetrine, e solo molto più tardi, per ovvie ragioni di tipo economico-finanziario, sono entrati a far parte della mia collezione. Nonostante le mie cure, molti modelli non hanno retto il peso degli anni, soprattutto dei miei primi anni... così ho dovuto sostituire alcuni "VG" (Very Good) con altri "MB" (Mint Boxed) trovati alle borse scambio, le mie fonti principali di approvvigionamento. Per la verità oramai alle borse non si trova più molto e oltre tutto queste manifestazioni sono un po' inquinate dalla presenza di sorpresine Kinder e altre amenità che poco hanno a che vedere con le macchinine. Per carità; chi colleziona qualcosa, qualunque cosa essa sia, merita tutto il mio rispetto. Però, ho difficoltà, evidentemente per colpa di qualche mio limite personale, a concepire certe collezioni e, in generale, quelle che hanno ad oggetto le cose nuove, sebbene rare; oltre tutto la rarità molto spesso è posticcia, è creata artificialmente nel momento stesso in cui l'oggetto viene prodotto, magari in pochi esemplari o con determinati difetti ("Gronchi Rosa" e "Caravelle di Colombo" docent). Al contrario, nessuno alla Corgi Toys nel 1969 avrebbe mai pensato che l'aver prodotto soltanto n. 44.000 pezzi dello Yellow Submarine, perchè di più il mercato forse non ne avrebbe potuti recepire, avrebbe contribuito, insieme ad altre peculiarità, a farne un modellino oggi raro e molto ricercato. Nel mio caso, poi, la componente nostalgica è molto presente nella collezione delle macchinine e mi pare che la cosa si dovrebbe notare abbondantemente da quello che ho scritto all'inizio del paragrafo e in altre parti del sito (vedi soprattutto My History of...). Per tale motivo la mia collezione non riguarda il nuovo, bensì il vecchio, soprattutto se questo appartiene (o anche solo potrebbe appartenere) al mio passato.

Masterpieces

Dinky o Corgi? Nonostante la mia predilezione per le Corgi Toys, per il nome del mio Web, "Masterpieces in Miniature", mi sono fortemente ispirato al titolo del "Meccano Magazine Digest" by Tony Stanford, periodo 1951-58, che probabilmente è noto alla maggior parte dei collezionisti che stanno visitando il mio sito e che rappresenta un notevole e irrinunciabile supporto di informazioni sui modellini della Dinky Toys.

 DinkyLorryPart4.jpg (4068 byte)

Come spiega l'Autore, la definizione sopra citata non è eccessiva, dal momento che il periodo 1951-58 è considerato un po' da tutti "the golden age of Dinkies". A mio parere un po' tutte le macchinine della Dinky Toys sono da considerarsi "Masterpieces". Almeno fino alla fine degli anni '60, fino a quando cioè, sulla scia di quanto aveva fatto la Mattel nel '67, quasi tutte le marche, Dinky inclusa, dotarono le proprie macchinine delle così dette "ruote veloci". L'introduzione delle ruote veloci, accompagnata da un generale imbarbarimento delle finiture, segnò l'inizio del declino delle macchinine. Comunque sia, Dinky, Corgi, o anche Mercury, Tekno, Politoys e Lesney sono tutti modellini stupendi; e ognuno può avere le proprie buone ragioni per prediligere una marca piuttosto che un'altra. E probabilmente già all'epoca c'erano le fazioni dei corgisti piuttosto che dei dinkisti o dei mercuristi. Predilezioni a parte, credo che valga la pena collezionare tutte le marche; e inoltre, all'interno di quest'ultime, è opportuno collezionare qualunque cosa sia stata prodotta, sia essa furgone, camion, auto o accessorio. La settorialità (tipo: solo le italiane e non le straniere; oppure solo le automobili e non i camion) secondo me è giustificata solo all'inizio, quando si comincia per la prima volta una collezione di macchinine; ma poi, quando la collezione "decolla", occorre collezionare tutto, così come sto cercando di fare anch'io da molti anni, anzi da... sempre. 


Commenti e suggerimenti

Scopo del sito: entrare in contatto con altri collezionisti, per scambiare qualche opinione e informazione sull'argomento; credo che sia stata la necessità di condividere con altri la mia passione per le macchinine a spingermi in questa avventura sul Web. Un messaggio per il Webmaster professionista: io non sono un Webmaster con la W maiuscola, sono solo un neofita o, meglio, un dilettante del Web. Il mio sito non ha pretese di professionalità: anche se non è una semplice pagina pubblicata su internet, ma è un sito strutturato, è pur tuttavia soltanto un sito amatoriale; però mi sono divertito molto a realizzarlo, mentre ascoltavo la musica di Pat Metheny, sottofondo quest'ultimo che ha accompagnato ogni mio... movimento di mouse nel dicembre 1999, quando è uscita la prima edizione del sito (e quando era da poco uscito "A map of the world"). Sarà comunque gradito un messaggio anche da parte del Webmaster professionista, con le opinioni sul sito e su come migliorarlo anche dal punto di vista tecnico. La seconda edizione del sito l'ho realizzata nel settembre 2000, con l'aggiunta di molti files musicali (in formato midi) nel tentativo di ambientare il sito negli anni sessanta, quando ho iniziato la mia collezione. Ma il sito è in continua evoluzione ed altri aggiornamenti e innovazioni sono ancora previsti. Inoltre, al momento mi sono limitato a scrivere solo alcune parti in lingua inglese, utilizzando l'italiano per la quasi totalità del testo; ho intenzione tuttavia, in un futuro spero non troppo lontano, di realizzare il c.d. sito bilingue. Infine, spero che Tchaikovsky (sempre che disponiate di scheda audio e di casse acustiche) vi abbia reso meno noiosa la lettura di questa pagina. Un caro saluto agli amici collezionisti, in particolare a quelli che mi conoscono personalmente e che più da vicino condividono la mia stessa passione.

Giovanni Winchler

 


Recapiti
e-mail

 

Torna all'inizio