L'Attivazione Ventricolare

La depolarizazzione ventricolare è un processo estremamente rapido che corrisponde sull'elettrocardiogramma al complesso QRS.
Il QRS è costituito da segnali ad alta frequenza e pertanto la sua morfologia è appuntita; la sua durata varia da 60 a 100 msec.
L'attivazione dei vari segmenti di miocardio ventricolare non avviene simultaneamente ma avviene secondo una precisa sequenza temporale di attivazione
tale per cui la depolarizzazione inizia dalla porzione apicale del setto interventricolare per proseguire alla parete laterale sinistra ed alla base ventricolare. Tale geometria di attivazione ha come fine ultimo quello di far iniziare la contrazione ventricolare a partire dall'apice ventricolare per
terminare alla base del cuore, facilitando così la eiezione del sangue contenuto nel ventricolo sinistro verso il tratto di efflusso aortico.
Volendo rappresentare graficamente l'attivazione spazio temporale dei ventricoli possiamo considerarla costituita da tre successivi fronti di attivazione
vettoriale continuantesi l'uno nell'altro e contribuenti alla formazione globale del QRS sull'ecg di superficie



(Figura 8).
II primo vettore di attivazione ventricolare corrisponde alla attivazione settale; è diretto in basso ed a destra;forma la Q nella derivazione DI.
Il secondo vettore corrisponde alla attivazione della grande massa ventricolare sinistra; è diretto in basso ed a sinistra; è responsabile della ampia onda R
che solitamente si registra in derivazione DI.
Il terzo vettore corrisponde alla attivazione della porzione basale della parete ventricolare e del setto interventricolare; è diretto in alto ed a destra; forma la onda S in DI.
Analisi dettagliata delle varie porzioni del QRS
Onda Q

L'onda Q è per definizione una depolarizzazione negativa all'inizio del QRS dovuta alla attivazione seriale (primo vettore); l'onda Q è evidente nelle
derivazioni il cui polo positivo veda in allontanamento l'attivazione settale (solitamente le derivazioni I,II,III,aVL,V5 e V6). Le derivazioni precordiali di destra (V1,V2,V3) che solitamente vedono in avvicinamento l'attivazione settale
non presentano in condizioni normali una franca onda Q.
Variazioni dell'asse cardiaco possono modificare le onde Q che comunque non devono presentare mai una durata superiore a 40 millisecondi ed una ampiezza
superiore ad un terzo dell'ampiezza totale del QRS.
Onda R
Viene definita onda R la prima deflessione positiva del complesso ventricolare; quando sono presenti due componenti positive la seconda viene denominata R'.
L'onda R risulta particolarmente ampia nelle derivazioni il cui polo positivo veda direttamente il secondo vettore in avvicinamento (derivazioni
I, II, III, aVL, V5 e V6). Variazioni dell'ampiezza dell'onda R si possono avere con variazioni della distanza tra cuore e torace e con l'aumento della massa ventricolare di sinistra.
Onda S
Si tratta di una deflessione negativa successiva alla onda R, prodotta dal terzo vettore di attivazione ventricolare nelle derivazioni che vedono in
allontanamento tale vettore (derivazioni I, II, III, aVL, V5 e V6).

La deflessione intrinsecoide
Si definisce deflessione intrinsecoide il tempo intercorrente tra l'inizio più precoce dell'attivazione ventricolare ed il picco dell'onda R. La deflessione intrinsecoide è espressione del ritardo di attivazione locale cioè del tempo intercorrente tra l'inizio dell'attivazione ventricolare globale e l'attivazione del miocardio direttamente esplorato da una derivazione precordiale. Normalmente in derivazioni V5-V6 la deflessione intrinsecoide è inferiore a 50 millisecondi.

 

  Giuseppe Bagliani
Elettrocardiologia alle "soglie" del 2000