Risposte di Giovanni Paolo II
sul Terzo Segreto di Fatima

(riportate dalla rivista "Stimme des Glaubens", n. 10 del 1981)
Intervista a Giovanni Paolo II, avvenuta a Fulda (Germania)
pochi mesi prima dell'attentato del 13 maggio 1981

"Che ne è del terzo segreto di Fatima? Non doveva essere pubblicato già nel 1960?"
"Data la gravità del contenuto, per non incoraggiare la potenza mondiale del comunismo a compiere certe mosse, i miei predecessori nell'ufficio di Pietro hanno diplomaticamente preferito soprassedere alla pubblicazione. D'altra parte a tutti i cristiani può essere sufficiente sapere questo: se vi è un messaggio in cui sta scritto che gli oceani inonderanno intere parti della Terra, che da un momento all'altro milioni di uomini periranno, non è davvero più il caso di bramare tanto la divulgazione di un tale messaggio segreto.
Molti vogliono semplicemente sapere, per curiosità e gusto del sensazionalismo, ma dimenticano che sapere comporta anche una responsabilità. Si cerca soltanto l'appagamento della propria curiosità e ciò è pericoloso se si è convinti che nulla si può fare contro il male, se non si è disposti in pari tempo a far qualcosa".

"Che cosa avverrà nella Chiesa?"
"Dobbiamo prepararci a subire tra non molto grandi prove, le quali esigeranno da noi la disposizione a far getto persino della vita e una dedizione totale a Cristo e per Cristo. Con la preghiera vostra e mia è possibile mitigare questa tribolazione, ma non è più possibile stornarla, perché solo così la Chiesa può essere effettivamente rinnovata...
Quante volte nel sangue è spuntato il rinnovamento della Chiesa! Anche questa volta non sarà diversamente. Dobbiamo essere forti, prepararci, confidare in Cristo e nella Sua Madre Santissima..."