Cronologia del pontificato di GPII
~ La luce delle ombre ~
L’opera del Santo Padre
per la custodia del Deposito della Fede
e la preservazione della Disciplina Ecclesiastica
(tratto da www.totustuus.it )
1978
• Il primo documento ufficiale "ad extra" del nuovo Pontefice è una lettera
del 2 dicembre 1978 al segretario generale dell'Onu, Kurt Waldheim, in
occasione del 30° anniversario della firma della dichiarazione universale
dei diritti dell'uomo. Il Pontefice chiede alle Nazioni Unite e a tutti gli
Stati di garantire e difendere in ogni modo i diritti umani e, in
particolare, la libertà religiosa. E’ l’alba di un grandissimo Pontificato,
che – come cercheremo di evidenziare attraverso alcuni degli interventi di
Giovanni Paolo II - non si limiterà soltanto all’evangelizzazione agli
"uomini di volontà", ma vedrà anche un notevolissimo sforzo di conservazione
del Deposito della Fede e della disciplina interna alla Chiesa. Presentiamo
di seguito un elenco commentato dei principali di questi aspetti lasciati
artatamente in ombra dal mondo mediatico. Si tratta di un elenco che, per
ragioni di spazio, non è certamente completo ma che, per finalità proposte,
può essere considerato significativo.
1979
• Intervenendo il 28 gennaio, a Puebla (Messico), alla III Conferenza
generale dell'episcopato latino-americano, il Papa condanna una certa "teologia
della liberazione", ossia una diffusissima eresia di stampo socialistico
che si va espandendo particolarmente nella Chiesa latino-americana: "[…]
è un errore affermare che la liberazione politica, economica e sociale
coincide con la salvezza in Gesù Cristo; che il "Regnum Dei" si identifica
con il "Regnum hominis". Si ingenera, in alcuni casi, un atteggiamento di
sfiducia verso la Chiesa "istituzionale" o "ufficiale", qualificata come
alienante, e alla quale si opporrebbe un’altra Chiesa "popolare", "che nasce
dal popolo" e si concreta nei poveri".
• Il Santo Padre nomina l'arcivescovo colombiano Mons. López Trujillo (nel
1972 segretario generale e attualmente presidente del Pontificio Consiglio
per la famiglia), presidente del Celam, la Conferenza Episcopale
Latino-Americana. Il prelato sarà un fedelissimo esecutore del mandato
Pontificio, in particolare per la drammatica situazione infra ecclesiale
dovuta alla diffusione di una certa Teologia della liberazione.
• Il redentorista tedesco Bernhard Haering, per anni docente
all'Accademia alfonsiana di Roma, uno dei teologi più alla moda del
post-Concilio, viene convocato (27 febbraio) dalla Congregazione per la
Dottrina della Fede (d'ora in poi, Cdf) che gli chiede l'impegno
solenne di non criticare più l'Humanae vitae - l'enciclica con cui,
nel 1968, Paolo VI aveva ripetuto l’immoralità della contraccezione. Haering,
purtroppo, rifiuta.
• La Cdf proibisce al teologo domenicano francese Jacques Pohier
di presiedere assemblee liturgiche e di insegnare pubblicamente. Su Dio, e
sull'Eucaristia, il teologo
aveva espresso in pubblico le proprie elucubrazioni ambigue e fuorvianti.
Dopo il Concilio Vaticano II, è la prima volta che la Sede Apostolica
sanziona con questa misura chi propugna errori conto la fede e i costumi
• Il Santo Padre, pellegrino negli USA, reitera la dottrina cattolica in
occasione di una richiesta della rappresentante delle suore statunitensi intesa a permettere l'accesso delle donne "a tutti i ministeri nella
Chiesa". Al contrario, a Washington, il 7 ottobre, il Papa ricorda che "la
fedeltà a Cristo, soprattutto nella vita religiosa, non può essere mai
separata dalla fedeltà alla Chiesa […] non è da sottovalutare il
fatto che la vostra consacrazione a Dio deve manifestarsi nel segno
esteriore permanente di un semplice e idoneo abito religioso".
• In dicembre, il famoso teologo olandese Edward Schillebeeckx viene
ascoltato a Roma dalla Cdf. Si tratta di una prima verifica delle
proposizioni più ambigue del teologo che, purtroppo, non porterà mai lo
Schillebeeckx a una piena riabilitazione.
• La Cdf il 15 dicembre dichiara: "Il professor Hans Küng
[svizzero-tedesco] è venuto meno, nei suoi scritti, all'integrità della
verità della fede cattolica, e pertanto non può più essere considerato
teologo cattolico né può, come tale, esercitare il compito di insegnare".
Il teologo, forse il più alla moda del periodo post conciliare, aveva messo
in discussione il dogma dell’infallibilità papale, erroneamente
contrapponendolo a quello dell’indefettibilità della Chiesa.
1980
• In gennaio, in un Sinodo particolare dedicato all'Olanda, il Papa corregge
alcune ambiguità ed esagerazioni del c.d. "Concilio" pastorale olandese
(1966-1970), diffuse da alcuni centri di propaganda negli anni
precedenti. Alla conclusione i vescovi olandesi adottano risoluzioni
concernenti il sacerdozio ministeriale, la vita religiosa, la partecipazione
del laicato alla missione della Chiesa, i sacramenti, l’Eucaristia e la
confessione, la liturgia, la catechesi e l’ecumenismo in linea con
l’insegnamento di Cristo. Al termine viene appositamente costituito un
Consiglio sinodale per promuovere e coordinare l’applicazione delle
risoluzioni sinodali.
• La Cdf, con la Lettera Circolare "La dispensa dal celibato
sacerdotale", del 14 ottobre, ristabilisce le norme riguardanti la
dispensa dal celibato e la riduzione allo stato laicale dei sacerdoti
che abbandonano il ministero.
• Il prefetto della Cdf, card. Franjo Seper, il 20 novembre scrive al p.
Edward Schillebbeckx per ripetere che i chiarimenti teologici da lui
forniti anche a Roma "non sono sufficienti per eliminare le ambiguità
(cristologiche)" dei suoi scritti.
1981
• In ottobre il Papa nomina un suo delegato di fiducia per aiutare nel
discernimento e soccorrere la Compagnia di Gesù nell’adempimento del
suo carisma originario. Si tratta di un’attenzione pastorale della quale non
si hanno precedenti riscontri.
• Nell'esortazione apostolica postsinodale Familiaris consortio (22
novembre) il Papa ribadisce che i divorziati cristiani risposati non
possono accedere all'Eucaristia, e che debbono vivere come fratello e
sorella.
1982
• Il 27 marzo la Cdf interviene per rettificare alcune ambiguità e
lacune in tema di ecumenismo, contenute nel Rapporto finale della
Commissione Internazionale Anglicana Romano-Cattolica.
• Il 29 giugno il Papa scrive ai vescovi del Nicaragua per condannare
la "Chiesa popolare" (cioè quella collegata alle Comunità "di base" e a una
certa Teologia della Liberazione).
• Il 23 agosto la Sede Apostolica – suscitando l’entusiasmo di decine di
vescovi e milioni di fedeli - erige la "Prelatura personale di Santa Croce e Opus Dei".
1983
• Il 25 gennaio il Papa promulga il nuovo Codice di diritto canonico;
una guida pastorale nella quale spicca una rinnovata, fermissima carità
disciplinare, permeata da profondo spirito pastorale e attenzione alla
situazione della Chiesa nel mondo.
• A Managua, nel corso della visita pastorale in Nicaragua, governata da un
feroce regime socialista, in marzo, il Papa rimprovera coraggiosamente e
pubblicamente padre Ernesto Cardenal, che ha accettato di entrare a
far parte del governo sandinista. Alla Santa Messa, resiste impavido
all'organizzata contestazione di sedicenti ''madri della rivoluzione'', che
sacrilegamente gridano fino a coprire la voce del Papa; riprendendo la
parola il Santo Padre ripete la ferma condanna della c.d. "Chiesa
popolare" e del "falso ecumenismo" dei cristiani impegnati nel locale
processo rivoluzionario.
• La Congregazione per i Religiosi e gli Istituti Secolari ottiene che
suor Agnes Mary Mansour, delle "Sorelle della misericordia", abbandoni
l'Istituto. La suora non aveva accettato di interrompere la sua attività di
direttrice presso i servizi sociali dello stato del Michigan (USA) proposti
al rimborso delle spese delle donne che abortiscono. E’ il primo di una
lunghissima serie di abbandoni di religiose lasciatesi irretire dalla
modernità.
• Verifica delle posizioni espresse pubblicamente da mons. Raymond
Hunthausen, arcivescovo di Seattle, a favore del disarmo e
dell'obiezione fiscale. La visita ispettiva, su incarico della Santa Sede, è
condotta da mons. James Hickey, arcivescovo di Washington
1984
• La Cdf pone sotto verifica alcune opere del teologo "della
liberazione" peruviano Gustavo Gutierrez perché in esse si teme "l'influenza
del marxismo".
• Il 13 giugno la Cdf chiede ancora una volta a P. Schillebeeckx l’adesione alla dottrina cattolica sul sacerdozio, questa volta
manifestando adesione alla lettera "Sacerdotium ministeriale"
dell’anno precedente.
• Con l'Istruzione Libertatis nuntius del 6 agosto, la Cdf
condanna "una certa Teologia della liberazione" di stampo socialista
e marxista.
• Il 7 settembre, il francescano Leonard Boff, teologo brasiliano
"della liberazione", viene convocato a Roma.
• Incontro a Roma i vescovi peruviani per chiarimenti circa una certa
Teologia della Liberazione.
• In dicembre il generale dei gesuiti, p. Peter-Hans Kolvenbach, espelle
dall'ordine p. Fernando Cardenal (fratello di Ernesto), ministro
dell'educazione nel governo socialista nicaraguense.
• Con l'esortazione apostolica post-sinodale Reconciliatio et paenitentia
(2 dicembre) il Papa ricorda la corretta prassi del sacramento della
confessione e condanna gli abusi circa la "confessione comunitaria"
come mezzo ordinario per confessarsi.
1985
• Padre Gyorgy Bulanyi, sacerdote ungherese delle Comunità "di base",
sostenitore dell'obiezione di coscienza al servizio militare – che egli
ritiene intrinsecamente malvagio - viene chiamato a Roma dalla Cdf
per un colloquio. Gli scritti di p. Bulanyi erano già stati vagliati dalla
Congregazione per il Clero.
• Con una notificazione dell'11 marzo la Cdf dichiara che "le
opzioni di Leonard Boff [contenute nel libro Chiesa, carisma e
potere] sono tali da mettere in pericolo la sana dottrina della fede".
• Alcune Congregazioni romane, su segnalazione di congregazioni religiose
femminili fedeli all’ortoprassi cattolica, bloccano alcune deviazioni delle suore Carmelitane Scalze.
• Il controverso vescovo brasiliano Dom Helder Câmara viene
sostituito da mons. José Cardoso Sobrinho, che provvede al riordino della
diocesi attraverso una lunga serie di richieste di chiarimento – e, a fronte
di ribellione, di allontanamento - di docenti, religiosi e sacerdoti vicini
ad una certa Teologia della liberazione.
• Tra il 9 ed il 13 aprile, si svolge a Loreto il II Convegno della
Chiesa italiana, dal titolo: "Riconciliazione cristiana e comunità
degli uomini". L'intervento del Papa a quel convegno segna l’inizio di
una rinnovata cura pastorale di Giovanni Paolo II per la Chiesa che è in
Italia. Un anno dopo, il 26 giugno 1986, Giovanni Paolo II nomina Mons.
Camillo Ruini segretario della Cei. Il prelato svolgerà un delicato ruolo
inteso all’adeguamento della cristianità italiana alle necessità della Nuova
Evangelizzazione ispirata dallo Spirito Santo a Giovanni Paolo II. Per l’Azione
Cattolica, tale adeguamento verrà svolto da mons. Antonio Bianchin, dal
1987 nuovo Assistente generale, che procede a un rinnovamento dei quadri
direttivi nazionali, troppo sbilanciata sulla diocesi ambrosiana.
1986
• Il 22 marzo è pubblicata l’Istruzione della Cdf Libertatis Coscientia
su Libertà cristiana e liberazione, con una nuova messa in
guardia verso l’influenza di socialismo e marxismo nella prassi pastorale.
• In una Notificazione del 15 settembre la Cdf afferma che "la
concezione del ministero così come è esposta dal professor Schillebeeckx rimane in disaccordo con l'insegnamento della Chiesa su punti importanti".
• La Cdf (25 luglio) dichiara "non idoneo all'insegnamento della
teologia cattolica" il teologo statunitense Charles Curran,
critico del Magistero dell’enciclica di Paolo VI Humanae vitae e
confuso sostenitore di una presunta "legittimità del dissenso
dall'autorità".
• L'arcivescovo statunitense di Seattle, mons. Raymond Hunthausen,
tramite una lettera, informa i suoi sacerdoti di aver rinunciato, su
indicazione della Sede Apostolica, a poteri pastorali nei seguenti
importanti campi: tribunale diocesano, liturgia, formazione del clero,
sacerdoti che hanno lasciato il ministero, questioni morali.
• Vede la luce la coraggiosissima lettera Homosexualitatis problema (1° ottobre) della Cdf, che ribadisce come "l'inclinazione
[omosessuale] stessa dev'essere considerata come oggettivamente
disordinata"; e che in nessun modo può essere moralmente accettato
l'esercizio della sessualità tra persone dello stesso sesso. Le forze
infernali si scatenano in una violenta campagna di denigrazione di S. Em.za
il card. Ratzinger.
1987
• L'abate della basilica romana di San Paolo fuori le Mura, P. Giuseppe
Nardin, rassegna le proprie dimissioni e si ritira in un luogo di
preghiera a seguito di osservazioni sulla di lui collaborazione con il
precedente abate, Giovanni Franzoni, fondatore della Comunità "di
base" di san Paolo e già fiancheggiatore del Partito Comunista.
• La Cdf consiglia mons. Mattew Clark, della diocesi
statunitense di Rochester, di ritirare l'imprimatur a un manuale
sulla sessualità di ausilio ai genitori per l'educazione dei figli scritto
da cattolici.
• Ad aprile il comboniano padre Alex Zanotelli, su richiesta del
prefetto del dicastero per l'Evangelizzazione dei Popoli (ex Propaganda
fide, da cui dipendono le Congregazioni missionarie), card. Josef Tomko, si
dimette dalla direzione (assunta nel 1978) del mensile "Nigrizia". Lo
Zanotelli aveva dato un’impronta fortemente socialistica alla rivista, che
da tempo non aveva più alcuna traccia del suo nativo carattere missionario.
• La Congregazione per i Religiosi provvede alla correzione di alcune
fuorvianti interpretazioni del Concilio Vaticano II in merito a presunte "pari
opportunità" di
religiosi laici e religiosi sacerdoti nella guida degli Ordini e
Istituti religiosi. L’Ordine dei Cappuccini si segnala tra i primi che
provvedono a rettificare alcune disposizioni capitolari.
1988
• Su proposta della Cdf, sono destituiti i gesuiti José Maria Castillo e Juan Antonio Estrada dall'insegnamento universitario e il
claretiano Benjamin Forcano dalla direzione del periodico "Mision
Abierta".
• La Congregazione per il Culto Divino il 2 giugno riafferma che non è in
alcun modo ammesso offrire il sacrificio eucaristico in assenza di un
sacerdote validamente ordinato.
• Con la costituzione apostolica Pastor bonus (28 giugno) il Santo
Padre riordina l’organizzazione della Sede Apostolica romana, dando
ad essa nuovo slancio nel coordinamento dell'episcopato e del Sinodo dei
vescovi.
• Il 1° luglio la Cdf pubblica la "Professione di fede" e il "Giuramento
di fedeltà", ricordando, tra l'altro, il dovere di obbedienza in
coscienza a "tutti i contenuti trasmessi dal Magistero ordinario e
universale della Chiesa" e alle "verità circa la dottrina che
riguarda la fede o i costumi" e agli "insegnamenti del Pontefice"
e "del collegio episcopale" quando "esercita il suo Magistero
autentico".
• Il decreto Dominus Marcellus Lefebvre della Congregazione per i
vescovi, del 1° luglio 1988, commina la scomunica per scisma all’arcivescovo
pseudo tradizionalista Marcel Lefebvre e ai suoi seguaci. Il Santo
Padre con il Motu proprio "Ecclesia Dei" del 2 luglio, auspica che "si
metta in luce la continuità del Concilio con la Tradizione".
• Nella lettera apostolica Mulieris dignitatem (15 agosto) il Santo
Padre riafferma il dogma sulla ordinazione sacerdotale riservata alle
persone di sesso maschile.
• Il nunzio apostolico del Brasile, mons. Carlo Furno, consegna a mons.
Pedro Casaldáliga, vescovo di São Felix do Araguaia, una lettera (Intimatio)
in cui lo si ammonisce per le sue simpatie per la Teologia della Liberazione
e si impongono limiti ai suoi compiti pastorali. Purtroppo il vescovo –
talvota ripreso anche in abiti da guerrigliero - rifiuta la lettera.
1989
• Il 6 gennaio 163 teologi e teologhe di area germanofona firmano la
"Dichiarazione di Colonia" in cui contestano il fatto che alla Sede
Apostolica si debba obbedienza sia su alcune verità fondamentali della fede
riguardanti Gesù Cristo che altre esposte dal magistero ordinario universale
(in particolare relativamente all’enciclica di Papa Paolo VI Humanae
vitae). Essi, inoltre, rivendicano una sorta di "votazione popolare" per
la nomina dei vescovi. Il Santo Padre, direttamente o indirettamente,
respingerà punto per punto le richieste dei ribelli.
• La Santa Sede pone il veto alla pubblicazione di un libro che avrebbe
dovuto contenere gli atti di un congresso di moralisti cattolici
svoltosi a Roma, all'Accademia alfonsiana, nell'aprile dell'88. Il volume
avrebbe dovuto riportare una relazione del p. Bernhard Haering (già
convocato dalla Cdf nel 1979), nella quale il discusso teologo
criticava l'antropologia e la teologia che sottostanno all'enciclica paolina
Humanae vitae, che nel pontificato di Giovanni Paolo II assume il
ruolo di baluardo per la difesa della sessualità umana.
• Per intervento diretto della Congregazione per l'Educazione Cattolica, la
Pontificia Università Lateranense ritira al professor don Luigi Sartori - uno dei teologi italiani più alla moda - la cattedra di Ecumenismo.
Don Sartori è uno dei promotori del manifesto di teologi italiani ribelli
corrispondente alla "Dichiarazione di Colonia".
• A marzo padre Eugenio Melandri lascia, dopo dieci anni, la
direzione del mensile dei missionari saveriani "Missione Oggi". Da
tempo il periodico suscitava il dolore e la preoccupazione di S. Em.za il
card. Josef Tomko, prefetto della Congregazione per l'Evangelizzazione dei
Popoli, a causa della linea editoriale caratterizzata da una smaccata
politicizzazione, per giunta di parte. Tale disorientamento si era
manifestato in particolare con un numero tutto dedicato al regime socialista
del Nicaragua e in occasione di una tornata elettorale, schierandosi
apertamente con i partiti della sinistra.
• Il gesuita direttore di "Estudes", Paul Valadier, uno dei 157
teologi francofoni firmatari di una lettera di solidarietà ai 163 ribelli
della "Dichiarazione di Colonia", si dimette dall'incarico.
• La Cdf, in novembre, alla vigilia dell'assemblea annuale della
Conferenza episcopale statunitense, richiede la cancellazione dall'ordine
del giorno della discussione di un ambiguo testo sul rapporto paritetico
vescovi-teologi e sulle "Responsabilità ecclesiali del teologo".
• Don Vittorio Cristelli, direttore del settimanale diocesano "Vita
trentina", si dimette dall’incarico. Il settimanale aveva pubblicato il
documento dei 63 teologi italiani in sostegno della "Dichiarazione" dei
ribelli di Colonia.
• La Congregazione per l'Educazione Cattolica decreta la chiusura in Brasile
del seminario regionale del Nordeste 2 e dell'Istituto teologico di Refice,
entrambi fondati da mons. Helder Câmara. La motivazione trova radice
nell’educazione "non affidabile" in essi impartita.
• La Segreteria di Stato (7 agosto) riafferma che né la Joc (Gioventù
operaia cristiana) né la correlata Joci (Gioventù operaia cristiana
internazionale) sono più riconosciute come legittimi interlocutori dalla
Santa Sede. La decisione trova ragione a causa di una smaccata
politicizzazione di parte dei due organismi.
• La Congregazione per i Religiosi istituisce un coordinamento per la Clar (Conferenza
Latinoamericana dei Religiosi) al fine di preservarla dall’influenza di
una certa Teologia della liberazione.
• Il 19 settembre la Cdf pubblica l’Istruzione "I fedeli chiamati"
che rinnova l’obbligo della pubblica professione di fede per quanti
sono chiamati ad esercitare un ufficio in nome della chiesa. La precedente
professione di questo tipo risale al Pontificato di san Pio X.
1990
• Il 24 maggio la Cdf pubblica l’Istruzione "Donum veritatis"
sulla vocazione ecclesiale del teologo, intesa risolvere alla radici
fraintendimenti ed ambiguità diffuse nei mesi precedenti all’interno della
Chiesa dai vari "Manifesti" di teologi ribelli.
• La Congregazione per l'educazione cattolica pone il veto alla Facoltà di
Teologia dell'Università svizzera di Friburgo di dare la laurea "honoris
causa" a mons. Rembert Weakland, vescovo di Milwaukee (USA), noto per
alcune interpretazioni del Concilio Vaticano II che risentono di ambiguità
tipiche del post-concilio..
1991
• La Sede Apostolica rimuove il vescovo messicano di Oaxaca, mons.
Bartolomé Carrasco Briseno, compromessosi con alcune frange
estremistiche della Teologia della Liberazione.
• La Santa Sede fornisce alla Conferenza latino-americana dei Religiosi un sostegno di coordinamento e verifica pastorale, in considerazione del
dilagare di una certa Teologia della liberazione.
• Avvio del riesame dell’edizione della Bibbia stampata dalle Edizioni
Paoline del Brasile, sostenuta da alcuni teologi della liberazione.
• Sostegno e coordinamento a "Vozes", la più antica editrice
cattolica brasiliana, che vede come direttore dell'omonima rivista Padre
Leonardo Boff. Il religioso, in coerenza con le proprie idee, lascerà la
rivista e l'ordine francescano l'anno dopo.
• Su indicazione della Congregazione per l'Educazione Cattolica, il card.
Aloisio Lorscheider, arcivescovo di Fortaleza, dimette tre sacerdoti
sposati che insegnavano all'Istituto teologico e pastorale della città
brasiliana.
• La Sede Apostolica interdice dall'insegnamento il teologo e psicanalista
tedesco Eugen Drewermann, le cui opere risultano viziate da una
subalternità verso la psicanalisi più faziosa e anti scientifica, nonché da
banali quanto ingiustificate critiche all’organizzazione ecclesiastica e al
celibato sacerdotale. Poco dopo viene proibita a Drewermann anche la
predicazione. Purtroppo, in coerenza con il proprio pensiero del tutto
secolarizzato, il teologo ribelle, a marzo, lascia il sacerdozio.
1992
• Il 31 gennaio la Cdf condanna un’opera del teologo moralista
canadese André Guindon le cui tesi sui temi della sessualità
conterrebbero "gravi dissonanze non solo con l'insegnamento del Magistero
più recente, ma anche con la dottrina tradizionale della Chiesa".
• L’ordine domenicano allontana il teologo Mattew Fox, che già era
stato richiamato nel 1988 dalla Sede Apostolica, perché ribelle
all'insegnamento morale sessuale di Cristo.
• La Sede Apostolica dichiara "fuori luogo" - cioè neanche da discutere – la
proposta dell'arcivescovo di Milwaukee, mons. Rembert Weakland, di
ordinare sacerdoti, in situazioni pastorali di "estrema necessità", uomini
sposati.
• Con la lettera Communionis notio (28 maggio), al Cdf
ripropone la dottrina cattolica a fronte di alcune esagerazioni in tema
di collegialità episcopale.
• La Santa Sede suggerisce un ripensamento sul nihil obstat a
un’opera del domenicano p. Philippe Denis della Facoltà di Teologia
cattolica di Strasburgo per ingiuste e false tesi sull'Opus Dei.
1993
• Il 22 aprile la sala stampa vaticana rende nota la dichiarazione finale di
un convegno organizzato in marzo dal Pontificio Consiglio per la Famiglia.
Il testo - firmato tra gli altri dal card. Alfonso López Trujillo,
presidente del Consiglio, e da mons. Dionigi Tettamanzi – riafferma che la contraccezione "corrompe l'intimità coniugale" e che la comunità
cristiana deve opporsi alla legalizzazione del divorzio.
• In una lettera pastorale comune (10 luglio) tre vescovi tedeschi
(tra essi mons. Karl Lehmann, vescovo di Magonza) si domandano se un
divorziato/a risposato/a che sia in coscienza convinto/a che il suo
precedente matrimonio sia irrimediabilmente naufragato possa accostarsi alla
comunione eucaristica. La Cdf chiarisce in una lettera ai presuli che
ciò non è lecito.
• Il 22 ottobre il Papa riafferma energicamente la legge del celibato
sacerdotale per la Chiesa latina e, aggiunge, di fronte alle
contestazioni e critiche, "bisogna ardire (conservando il celibato), mai
ripiegare".
• Il 28 ottobre, il nunzio apostolico in Messico, mons. Girolamo Prigione,
annuncia la possibile rimozione dalla diocesi messicana di San Cristóbal de
las Casas di mons. Samuel Ruiz.
1994
• Nel gennaio 1994 il quotidiano italiano "Avvenire" vede un nuovo
direttore, Dino Boffo. Organi di stampa attribuiscono la designazione
direttamente al Cardinale Runi, primate d’Italia.
• La Cdf pubblica il 20 dicembre la lettera circolare "A due anni",
destinata ai presidenti delle conferenze episcopali e riguardante le "opere
di sintesi" del Catechismo della chiesa cattolica. Tale lettera trova
ragione anche a causa di alcune traduzioni in inglese caratterizzate da un
linguaggio troppo secolarizzato sulla concezione della donna.
• Con la lettera apostolica Ordinatio sacerdotalis (22 maggio) il
Santo Padre, "in virtù del [suo] ministero di confermare i
fratelli" dichiara che "la Chiesa non ha in alcun modo la facoltà di conferire alle donne l'ordinazione sacerdotale, e che questa sentenza
deve essere tenuta in modo definitivo da tutti i fedeli".
• La Cdf, nella "Lettera ai vescovi della Chiesa Cattolica circa la
recezione della comunione eucaristica da parte di fedeli divorziati
risposati" (14 settembre) ribadisce l’impossibilità di dare la
comunione ai cattolici divorziati e risposati.
• La Cdf interviene in merito alla nomina della teologa femminista
Teresa Berger alla cattedra di Liturgia della Facoltà teologica
dell'Università di Bochum, in Germania.
1995
• Secondo il settimanale inglese "The Tablet", il prefetto della
Congregazione per l'Educazione Cattolica, card. Pio Laghi, ha suggerito
venisse cancellata una conferenza che il teologo della Liberazione
Gustavo Gutiérrez avrebbe dovuto svolgere a Roma nel novembre '94.
Gutiérrez, nel 1990, aveva pubblicato un'edizione riveduta del suo "Teologia
della Liberazione" che aveva in parte fugato i dubbi sulla sua ortodossia.
• La Congregazione per i Vescovi dimette mons. Jacques Gaillot,
vescovo di Evreux (Francia), che con il suo ministero fortemente
secolarizzato e la sua azione politicizzata provocava grave disorientamento
tra i fedeli.
• Su indicazione del sostituto della Segreteria di Stato vaticana mons.
Giovanni Battista Re, e del prefetto della Congregazione per
l'Evangelizzazione dei Popoli, card. Jozef Tomko, il missionario
comboniano p. Renato Kizito Sesana viene rimosso dal suo incarico di
direttore della rivista keniana "New People", divenuta ormai del
tutto priva di ogni finalità missionaria.
• Nell'enciclica Evangelium vitae (25 marzo) il Santo Padre definisce "democrazie
totalitarie" i parlamenti che approvano leggi che consentono
l'interruzione volontaria della gravidanza.
• La Cdf suggerisce ed ottiene dalle Superiore della congregazione
delle "Sorelle di Nostra Signora" di mandare per due anni in Europa a
studiare buona teologia la suora brasiliana Ivone Gebara, lasciatasi
irretire da teorie di stampo femminista.
• Mons. Samuel Ruiz, vescovo del Chiapas, teorico di una chiesa
indigena distinta da quella di Gesù Cristo, resta al suo posto, ma viene
affiancato da un vescovo coadiutore con diritto di successione, mons.
Raúl Vera Lopez.
1996
• Con un editoriale su L'Osservatore romano del 2 febbraio e firmato "***"
(che per consuetudine è indicatore della massima autorevolezza
dell’estensore), la Sede Apostolica condanna le opinioni di 16 teologi
moralisti di area germanofona che in un libro avevano contestato
l'enciclica Veritatis splendor "su questioni fondamentali della
dottrina morale" (6 agosto '93) ed affermato che essa era un tentativo
di imporre una posizione teologica di parte. L'editoriale riafferma il ruolo
del magistero papale e l'obbedienza ad esso dovuta.
1997
• La Cdf scomunica, con una "Notificazione" datata 2 gennaio il
teologo Tissa Balasuriya, poiché con le sue teorie "scalza su punti
essenziali la fede cristiana". Sarà riabilitato, dopo un 'mea culpa', nel
'98. Osservazioni su un libro del p. Balasuriya, erano già state diffuse nel
1994.
• L'11 febbraio 1997 S. Em.za il Card. Ruini ottiene dal Papa un decreto
inteso ad una maggiore vigilanza sulla Società San Paolo, la casa delle
Edizioni Paoline: Giovanni Paolo II nomina mons. Antonio Buoncristiani
delegato presso la Società S. Paolo, con l'incarico di "esercitare tutte
le funzioni spettanti normalmente sia al Superiore generale che al Superiore
provinciale". Nel decreto si specifica "per completezza di
informazione" che la sua autorità si estende sui Periodici "Famiglia
Cristiana", "Jesus", "Vita Pastorale", ecc. e sulle
Edizioni S. Paolo. Alcuni religiosi paolini avevano rifiutato di rimettere
alla direzione don Stefano Andreatta, sottomessosi alle indicazioni del
Vicario di Cristo, da essi ingiustamente destituito. Dopo un dolorosissimo
alternarsi di dichiarazioni e smentite da parte di alcuni paolini ,
nell'aprile del '98, viene rimosso dalla guida di "Famiglia cristiana"
il direttore, don Leonardo Zega, definitivamente allontanato dal
giornale il 12 ottobre del '98.
• La Santa Sede, dopo la visita apostolica condotta nel '95 da mons. Xavier
Lozano Barragân nei seminari dei gesuiti in Messico e dopo l'interessamento
del prefetto della Congregazione per l'Educazione Cattolica card. Pio Laghi,
fa chiudere l'Istituto Interreligioso e il Centro di Studi cattolici di
Città del Messico, dipendenti dalla Conferenza degli Istituti religiosi
messicani (CIRM) nonché l'Istituto Teologico del Collegio Maximo de
Cristo Rey con l'annesso Centro di riflessione teologica retto dalla
Compagnia di Gesù. S. Em.za il card. Laghi indica nell'opzione a favore
della Teologia della Liberazione la causa principale della "confusione e
controversia" diffusa a piene mani dagli istituti.
• La Conferenza dei religiosi colombiani viene biasimata con una
lettera inviata da mons. Tarcisio Bertone, segretario della Cdf, per
le deviazioni riscontrate nella relazione del primo incontro nazionale di
teologia della vita religiosa, svoltosi a Bogotà nell'aprile 1996 e
pubblicate nella rivista "Vinculum" della Conferenza dei religiosi
colombiani. La relazione contiene uno stile "rivendicativo, aggressivo e
critico verso la stessa gerarchia ecclesiastica" e pretende di elaborare
una teologia della vita religiosa "prescindendo da uno studio serio delle
Scritture, della Tradizione e del Magistero".
• Con una Istruzione interdicasteriale (firmata il 15 agosto dai
responsabili di ben otto dicasteri e uffici della Curia Romana) la Sede
Apostolica ristabilisce i giusti limiti della collaborazione dei laici al
ministero dei sacerdoti.
• Il 20 settembre mons. Jorge Medina Estévez, pro-prefetto della
Congregazione per il Culto Divino, scrive a mons. Anthony Pilla,
presidente della Conferenza episcopale statunitense, per comunicargli che la
traduzione inglese dei libri liturgici, compiuta dai vescovi USA, "non
esprime accuratamente" il senso del testo latino e "non è esente da
problemi dottrinali". Sulla questione gli otto cardinali statunitensi si
erano già incontrati a Roma con i cardinali Medina Estévez e Ratzinger.
• A seguito di una lettera inviata dal prefetto della Congregazione per
l'Evangelizzazione dei popoli Card. Josef Tomko, la Conferenza episcopale
della Corea del Sud sancisce il divieto di pubblicazione per tre sacerdoti, p. John Sye Kong-seok, p. Paul Cheong Yang-mo (entrambi docenti
dell'Università Sogang di Seul, tenuta dai gesuiti) e p. Edouard Ri
Je-min (professore dell'Università cattolica di Kwangiu e direttore
della rivista "Skinhak Chonmang"). I tre risultano sostenitori di idee "per
nulla conformi alla dottrina cattolica", in particolare su temi quali il
sacerdozio femminile, il celibato dei preti, l'evangelizzazione e l'inculturazione.
1998
• La Cdf riapre ancora una volta la verifica sulla teologia del
peruviano Gustavo Gutiérrez, che suscita problemi nella Chiesa
latino-americana almeno dal 1983.
• La Cdf pone sotto osservazione il libro del teologo australiano
Paul Collins "Il potere papale. Una proposta di cambiamento per il
cattolicesimo del Terzo millennio". Collins lascerà purtroppo il
sacerdozio nel 2001, rilasciando dichiarazioni coerenti con le eresie
contenute nelle sue opere.
• La Congregazione per il Clero, presieduta dal card. Darío Castrillón Hoyos
suggerisce al vescovo inglese mons. Peter Smith il ritiro di un testo
di religione per le scuole secondarie perché in esso si sostiene la Teologia
della Liberazione.
• Con una Notificazione (24 giugno), la Cdf dichiara che il
gesuita indiano Anthony de Mello ha sostenuto nelle sue opere "posizioni
incompatibili con la fede cattolica". Le opere del De Mello, benché
deceduto da tempo, occupano le scansie di numerose librerie anche
cattoliche.
• Giovanni Paolo II con il Motu proprio Ad tuendam fidem rende ancora
più chiara l'applicazione della professione di fede del 1989. La
lettera è accompagnata da una densa "Nota dottrinale illustrativa"
della Cdf, che illustra come ciascun teologo debba
esplicitamente impegnarsi ad accogliere "fermamente" verità
proclamate "in modo definitivo" dal Magistero, senza che sia
necessaria una esplicita "definizione dogmatica". In tale categoria,
precisa il testo, rientra l'insegnamento papale sull'ordinazione sacerdotale
da riservarsi soltanto agli uomini.
• Con il motu proprio Apostolos suos (21 maggio) il Papa chiarisce la natura e i poteri delle Conferenze episcopali. Il documento trova
ragione in casi di travisamento della natura pastorale e non precipuamente
dottrinale delle Conferenze medesime.
• La Cdf richiede ed ottiene l’allontanamento dall'insegnamento
presso la Pontificia Università Gregoriana del teologo gesuita Jacques
Dupuis per il suo libro "Verso una teologia cristiana del pluralismo
religioso". La condanna è pubblicata nel 2001 con una Notificazione (24
gennaio) nella quale si afferma che nel libro del gesuita vi sono "notevoli
ambiguità e difficoltà su punti dottrinali di portata rilevante, che possono
condurre il lettore a opinioni erronee o pericolose".
• La Congregazione per l'Educazione Cattolica, presieduta dal card. Pio
Laghi, allontana dalla cattedra di Filosofia del Diritto dell'Università
cattolica del Sacro Cuore di Milano il prof. Luigi Lombardi Vallauri
che aveva imprudentemente diffuso su larga scala bizzarre tesi sull'inferno,
sul peccato originale, sull'autorità del magistero e sulla morale sessuale.
• In Perù, a sostituire il cardinale gesuita Augusto Vargas Alzamora,
da nove anni primate della Chiesa cattolica di Lima, è chiamato (nonostante
una violenta pressione mass mediatica operata anche da alcuni ecclesiastici)
un membro dell'Opus Dei, Mons. Luis Cipriani. Il Presule, nei dieci anni
passati alla guida dell'arcidiocesi di Ayacucho, si era segnalato per la
ferma carità pastorale verso i seguaci della Teologia della liberazione di
stampo marxista e per la decisa condanna del terrorismo di matrice
socialista.
1999
• Il 6 aprile la Cdf corregge numerose "proposte di cambiamento"
formalizzate da una specie di Sinodo denominato "Dialogo per l'Austria",
in particolare sulla contraccezione, la comunione ai divorziati risposati,
il clero uxorato.
• Il 18 settembre la Segreteria di Stato e la Cdf dispongono il
ritiro dei consultori cattolici germanici dal sistema statale dei
consultori dai quali, per legge, ogni donna che voglia abortire deve
ottenere il certificato di avvenuta consulenza.
• Domenica 27 giugno la Sacra Rota – così riferisce la stampa nazionale -
ordina il sequestro e proibisce la traduzione di un ignominioso libello dal
titolo "Via col vento in Vaticano". Il portavoce e co-autore
confesso del pamphlet, mons. Luigi Marinelli, è convocato dal
dicastero; secondo fonti giornalistiche è avviato un procedimento inteso
alla sua "sospensione a divinis".
• A suor Jeannine Gramick ed a p. Robert Nugent – religiosi
statunitensi – la Cdf vieta "permanentemente ogni attività
pastorale in favore delle persone omosessuali", perché i due, sin
dall’inizio delle loro attività nel 1977, non condannano "la malizia
intrinseca degli atti omosessuali", mettendo inoltre "ripetutamente
in discussione elementi centrali dell'insegnamento della Chiesa" in
materia..
• Il 12 marzo 1999, la presidente dell’Azione Cattolica italiana
Paola Bignardi rettifica in un’intervista al quotidiano Avvenire alcune
dichiarazioni sulle cosiddette "coppie di fatto" rilasciate al quotidiano
social-comunista l'"Unità".
2000
• Il 14 gennaio, in una lettera al presidente della Commissione
Internazionale per la lingua inglese nella liturgia (ICEL), mons. Maurice
Taylor, il segretario della Congregazione per il Culto divino e la
Disciplina dei sacramenti, mons. Francesco Pio Tamburrino, chiede di
ritirare tutte le copie del Libro liturgico dei Salmi tradotto in
inglese, perché contengono errori dottrinali che rischiano di arrecare un
danno alla fede.
• Nel corso dell’anno, la Conferenza Episcopale degli Stati Uniti approva -
con 223 sì e 31 no – un decreto di applicazione della Costituzione
Apostolica Ex corde ecclesiae di Giovanni Paolo II (del 15 agosto
1990), nella quale il Santo Padre chiedeva di prendere misure per rafforzare
l’identità delle Università cattoliche e ai docenti delle stesse di
ottenere, per insegnare, "referenze" del proprio vescovo. I vescovi
americani dispongono così che "gli statuti delle università cattoliche
istituite dall’autorità gerarchica, da istituti religiosi o altre persone
giuridiche devono essere approvati dall'autorità ecclesiastica competente"
(art. 3,3); nel Consiglio di amministrazione la maggioranza "dovrebbe
essere composta da cattolici impegnati nella Chiesa" (art. 4, 2b); il
presidente dovrebbe essere un cattolico (art. 4, 3a); l'università dovrebbe
cercare di reclutare e nominare come docenti dei cattolici, in modo che "coloro
che sono impegnati nella testimonianza della fede costituiscano la
maggioranza del corpo docente" (art. 4, 4a); e, soprattutto, "i
cattolici che insegnano discipline teologiche in un'università cattolica
devono avere un mandatum da parte dell'autorità ecclesiastica competente"
(art. 4, 4e, 1), ossia il vescovo della diocesi in cui si trova
l'università. Questo mandato, che deve essere scritto, è "un
riconoscimento da parte dell'autorità della Chiesa sul fatto che un docente
cattolico di una disciplina teologica insegna in piena comunione con la
Chiesa cattolica", e riconosce l'impegno di tale docente a "astenersi
dal proporre come dottrina cattolica qualcosa che è contrario al magistero
della Chiesa". Una volta ottenuto, questo mandato resta in vigore finché
il professore è in carica e "a meno che non gli venga ritirato
dall'autorità ecclesiastica competente" (art. 4, 4e, 4b). Questi temi
erano stati efficacemente proposti da S. Em.za il card. Ratzinger nel corso
di un ciclo di conferenze e incontri tenuti l’anno precedente, nel corso dei
quali il Prefetto della Cdf aveva messo in guardia i cattolici
impegnati nelle locali università da cedimenti nei confronti della
modernità.
• In Messico la Sede Apostolica trasferisce alla diocesi di Saltillo
mons. Raúl Vera López, che era già stato inviato alla diocesi di San
Cristóbal de las Casas (Chiapas) come coadiutore con diritto di successione
di mons. Samuel Ruiz. Mons. Vera López era stato inviato nel Chiapas
nel '95 per alcune difficoltà circa la cosiddetta "teologia india" di mons.
Ruiz. Il turbinoso succedersi di eventi anche violenti e la pressione mass
mediatica mondiale, confondono il vescovo designato e ne consigliano altra
destinazione al compimento dei 75 anni di Mons. Ruiz.
• Nel giugno del 2000, durante un incontro a San Paolo su Aids e sfide
per la Chiesa in Brasile, la stampa attribuisce al vescovo di Goiás,
Eugene Rixen, una frase secondo la quale "tra il condom e
l'espansione dell'Aids, siamo obbligati a scegliere il male minore". Il
presidente del Pontificio Consiglio per gli operatori sanitari, Mons. Lozano
Barragán, suggerisce ed ottiene dalla Conferenza episcopale brasiliana la
diffusione di una Nota di chiarimento, nella quale si riafferma che
l'uso del preservativo, in qualunque circostanza, è contrario alla dottrina
di Cristo.
• La Santa Sede protesta vivacemente presso il Governo italiano perché
impedisca la celebrazione del cosiddetto Gay pride a Roma e,
in particolare, perché le autorità impediscano la grande manifestazione
degli attivisti omosessuali, che malvagiamente diffondono idee che provocano
confusione e sofferenza verso la categoria di persone che falsamente
pretendono di rappresentare. L'indomani, all'Angelus, il Papa esprime "amarezza
per l'affronto recato al grande Giubileo dell'anno Duemila e per l'offesa ai
valori cristiani di una città che è tanto cara al cuore dei cattolici di
tutto il mondo".
• Con la dichiarazione Dominus Iesus (6 agosto) la Cdf
riafferma l’unicità salvifica di Cristo, richiamando implicitamente
all’ortodossia una certa teologia "asiatica" (Cfr. ad es. i provvedimenti
precedentemente adottati a carico del sacerdote dello Sri Lanka T.
Balasuriya).
• A succedere al discusso cardinale brasiliano Paulo Evaristo Arns,
esponente di punta di una certa Teologia della liberazione, che aveva
solidarizzato con il tiranno socialista cubano Fidel Castro, è chiamato
Mons. Claudio Hummes. La nomina del prelato (vicino al movimento carismatico
e nominato appena due anni prima arcivescovo di Fortaleza, dove aveva
provveduto a riordinare l’ex Diocesi del card. Aloísio Lorscheider
secondo le indicazioni della Santa Sede) avviene nonostante le pressioni
mass mediatiche, operate anche da ecclesiastici, che "esige" la nomina di
uno dei vescovi ausiliari di Arns oppure dell'arcivescovo di Mariana ed ex
presidente della Cnbb (Conferenza episcopale brasiliana) Mons. Luciano
Mendes de Almeida.
• La Congregazione per il Culto Divino, il 28 luglio, pubblica una "Istruzione
generale sul Messale romano", che funge da introduzione alla nuova
versione del Messale romano. In essa si ricorda, a fronte di alcuni casi di
abusi, che i laici non possono avvicinarsi all'altare prima che il
celebrante si sia comunicato; non possono mettere nella patena le ostie
consacrate; che devono ricevere la patena dalle mani del celebrante e non
prenderla da soli dall'altare; che il celebrante non può dare il segno della
pace ai fedeli lasciando l'altare.
• Nel settembre 2000 cessa le pubblicazioni il settimanale dell’Azione
Cattolica italiana "SegnoSette", che in troppe occasioni aveva espresso
posizioni divergenti dall’insegnamento cattolico su temi politici,
ecclesiali e morali.
• La Cdf, con una Notificazione del 30 novembre, ottiene l'abiura del
teologo austriaco Reinhard Messner che aveva tra l’altro sostenuto che "in
caso di conflitto è sempre la tradizione, ovvero la teologia, che deve
essere corretta a partire dalla Scrittura, e non la Scrittura che deve
essere interpretata alla luce di una tradizione successiva (o di una
decisione magisteriale)".
2001
• La Cdf, con una Notificazione (22 febbraio) ottiene dal teologo
redentorista spagnolo p. Marciano Vidal la ritrattazione delle sue tesi
su contraccezione, aborto, omosessualità, che si allontanavano da quelle di
Cristo.
• La Cdf inizia le verifica delle teorie del gesuita p. Roger
Haight, nei cui scritti emergono ambiguità nella cristologia.
• La Sede Apostolica vieta a suor Joan Chittister, teologa
benedettina statunitense, di partecipare in giugno, a Dublino, alla
Conferenza della rete mondiale per l'ordinazione delle donne. La suora,
purtroppo, si ribella.
• Con una Notificazione (17 settembre) le loro Em.ze i cardinali Ratzinger,
Medina Estévez e Darío Castrillon Hoyos (prefetto della Congregazione per il
Clero) ribadiscono l’impossibilità dell'ordinazione della donna-diacono.
Il documento è da alcuni interpretato come un riferimento indiretto a
mons. Samuel Ruiz che, nella diocesi messicana di San Cristóbal de las
Casas, aveva ordinato circa quattrocento diaconi sposati, accompagnati
all'altare, nella cerimonia dell'ordinazione, dalle loro mogli.
• Nell'esortazione apostolica post-sinodale Ecclesia in Oceania il
Papa (22 novembre) chiarisce ai presuli di quell’area geografica alcuni
dubbi (ad es. circa l’atteggiamento verso i divorziati risposati) emersi nel
corso del Sinodo per l’Oceania, celebrato a Roma nel 1998.
• Il 24 dicembre il Santo Padre riaccoglie nella comunione con la Chiesa i sacerdoti brasiliani divenuti pseudo tradizionalisti anche per
reazione al clima imperante nella Chiesa che è in Brasile, che reggevano
l’intera Diocesi di Campos. Tra questi sacerdoti, scomunicati perché seguaci
del vescovo scismatico Lefebvre, è nominato il vescovo della Diocesi,
Mons. Licinio Rangel. Si tratta di un gesto di grande portata ecumenica, che
alcuni mass media indicano come inteso a rafforzare il dialogo con alcune
chiese orientali scismatiche (c.d. "ortodossi").
2002
• Il frate minore francescano svizzero Josef Imbach, docente di
teologia fondamentale alla Pontificia Facoltà teologica San Bonaventura di
Roma lascia l'incarico a seguito di osservazioni su un suo libro che poneva
interrogativi circa la storicità degli eventi miracolosi narrati nel Nuovo
Testamento.
• Con un Monitum del 5 luglio la Cdf preannuncia la scomunica
- a meno di un ravvedimento entro il 22 luglio, che non avverrà - a sette
donne che il 29 luglio, su un battello in navigazione sul Danubio, tra
Austria e Germania, intendono farsi "ordinare prete" da un vescovo argentino
già scomunicato.
• Un comunicato (17 ottobre) della Commissione teologica internazionale,
presieduta dal card. Ratzinger, ribadisce che ragioni teologiche e storiche impediscono l'ordinazione diaconale delle donne. Alcuni media
dell’area del dissenso intra-ecclesiale sostengono che tale chiarificazione
è da mettere in relazione con dichiarazioni foriere di confusione attribuite
a vari cardinali, come Carlo Maria Martini, l'ex arcivescovo di Firenze
Silvano Piovanelli e il tedesco Karl Lehmann vescovo di Magonza.
• Il 22 novembre 2002 l'abate di Montevergine, padre Giovanni Tarcisio
Nazzaro, emana nei confronti di don Vitaliano Della Sala – un
controverso sacerdote segnalatosi per la sua attività come fiancheggiatore
di socialisti, comunisti e "no global" - un decreto (preceduto da due
ammonizioni canoniche nel 2000 e 2001) di rimozione dalla funzione di
parroco. Nel provvedimento, fortemente voluto dalla Sede Apostolica, Dom
Nazzaro implora il ribelle di cessare il pubblico dissenso dal Magistero dei
Pastori e dalla Sede Apostolica, di interrompere la "frequenza di
'centri' e 'associazioni' ben noti per la diffusione di idee in contrasto
con la dottrina e l'insegnamento della Chiesa e che non rifuggono neanche
dalla violenza", e lo invita a pentirsi di aver trascurato i suoi doveri
parrocchiali.
• L'8 dicembre 2002, il Pontificio Consiglio per la Famiglia, con la
prefazione del prefetto del dicastero, il card. Alfonso Lopez Trujillo,
presenta "Lexicon. Temi ambigui e discussi su famiglia vita e questioni
etiche", un pregevole volume nel quale, su tutti i problemi propagandati
dai network di cattolici ribelli - come contraccezione, divorzio,
omosessualità, rapporto tra princìpi etici cristiani e legislazione civile -, esprime autorevolmente ed argomenta con efficacia la dottrina
proposta dal Magistero papale.
• Il card. Medina Estévez, prefetto della Congregazione per il Culto Divino,
in una lettera del 16 maggio ripete che è "assolutamente sconsigliabile",
"imprudente" e "rischiosa" l'ordinazione sacerdotale di
omosessuali.
2003
• La Congregazione per gli Istituti di Vita Consacrata e le Società di Vita
Apostolica comunica (15 gennaio) ai Superiori e alle Superiori generali che
la Cdf ha ribadito di escludere i transessuali dalla vita
consacrata.
• Con un decreto della Cdf (25 gennaio) - decreto emanato "dal
sommo Pontefice Giovanni Paolo II, con suprema ed inappellabile decisione
senza alcuna possibilità di appello" - don Franco Barbero delle
Comunità "di base" (Pinerolo) viene "dimesso dallo stato clericale".
Il disgraziato sacerdote, nonostante ripetuti avvertimenti anche
dell’Ordinario diocesano, aveva ripetutamente e pubblicamente benedetto
"matrimoni" tra omosessuali e, ancor più, aveva predicato una ribellione
generalizzata verso la Chiesa di Cristo, in particolare tra le Comunità
sedicenti "di base". La condanna, purtroppo, non ottiene l’effetto sperato
tra le Comunità "di base".
• La Cdf propone ed ottiene dalla Commissione dottrinale della
Conferenza episcopale spagnola di far sapere, in un documento, che le tesi
su Gesù Cristo contenute in un libro del teologo Juan José Tamayo
contengono gravi errori dottrinali.
• La Cdf, con le chiarissime "Considerazioni circa i progetti di
riconoscimento legale delle unioni tra persone omosessuali" (3 giugno),
chiede ai parlamentari e ai politici cattolici di tutto il mondo di impedire
in ogni modo l'approvazione di leggi che ammettano una qualsiasi
equiparazione tra il matrimonio e l'unione di due persone dello stesso sesso.
• Con l'enciclica Ecclesia de Eucharistia (17 aprile) il Santo Padre
riafferma la dottrina della transustanziazione - formulata dal Concilio di
Trento - e vieta qualsiasi "intercomunione" (partecipazione di
protestanti alla comunione durante la Santa Messa, e dei cattolici alla cena
protestante) con le chiese di originate dalla rivolta protestante.
L'enciclica ribadisce che i cattolici divorziati e risposati non possono
accostarsi all'Eucaristia, lamentando inoltre gli "abusi" che, nel
post-Concilio, si sono fatti in materia liturgica.
L'altra campana... «Le ombre dalla luce»