Cronologia del pontificato di GPII
~ Le ombre della luce ~
tratto da www.adista.it
1978
Il pontificato di papa Wojtyla è ancora in una fase di "rodaggio", e non si
segnalano ancora atti repressivi. E, tuttavia, vi è un segnale rivelatore. Il
primo documento ufficiale "ad extra" del nuovo pontefice è una lettera del 2
dicembre '78 al segretario generale dell'Onu, Kurt Waldheim, in occasione del
30° anniversario della firma della dichiarazione universale dei diritti
dell'uomo. Il pontefice chiede alle Nazioni Unite e a tutti gli Stati di
garantire e difendere in ogni modo i diritti umani e, in particolare, la libertà
religiosa. Ma non una parola vi è sull'impegno della Chiesa cattolica romana a
difendere tutti questi diritti "al suo interno". Una "omissione" che non sarà
mai colmata in tutto il pontificato.
1979
Intervenendo in gennaio, a Puebla (Messico), alla III Conferenza generale
dell'episcopato latino-americano, il papa attacca frontalmente la Teologia della
liberazione (Adista n. 22/24 febbraio 1979).
Il redentorista tedesco Bernhard Haering, per anni docente all'Accademia
alfonsiana di Roma, e forse il più autorevole teologo moralista del
post-Concilio, viene convocato (27 febbraio) dalla Congregazione per la Dottrina
della Fede (d'ora in poi, Cdf, l'ex Sant'Uffizio) che gli chiede l'impegno
solenne di non criticare più l'Humanae vitae - l'enciclica con cui, nel 1968,
Paolo VI aveva giudicato immorale la contraccezione. Il teologo rifiuta, e
perciò fino alla morte sarà emarginato dalla Curia
romana.
Ricevuto in udienza dal papa, a marzo, mons. Oscar Arnulfo Romero si rende conto
della profonda "incomprensione" di Roma per il suo ministero nella difficile
situazione di El Salvador. Andrà un po' meglio l'udienza del gennaio 1980, ma di
lì a poco riceverà il terzo visitatore apostolico in 12 mesi (Adista 10/12
maggio 1979, 27/29 marzo 1980).
La Cdf - senza un regolare e giusto processo - proibisce al teologo domenicano
francese Jacques Pohier di presiedere assemblee liturgiche e di insegnare
pubblicamente. Su Dio, e sull'Eucaristia, il teologo aveva espresso idee
sgradite a Roma. Dopo il Concilio Vaticano II, era la prima volta che la Curia
colpiva in questa misura un teologo (Adista nn. 14/16
maggio 1979, 15/17 novembre 1979, 29 nov./1dic. 1979).
Il papa, pellegrino negli USA, respinge la richiesta della rappresentante delle
suore statunitensi di accettare l'accesso delle donne "a tutti i ministeri nella
Chiesa".
In dicembre, il teologo olandese Edward Schillebeeckx viene 'processato' a Roma
dalla Cdf. Un processo dai toni pacati. Tuttavia, il grande teologo non sarà mai
pienamente riabilitato (Adista nn. 26/28 novembre 1979,13/15
dicembre 1979, 20/22 dicembre 1979).
La Cdf il 15 dicembre dichiara: "Il professor Hans Küng [svizzero-tedesco] è
venuto meno, nei suoi scritti, all'integrità della verità della fede cattolica,
e pertanto non può più essere considerato teologo cattolico né può, come tale,
esercitare il compito di insegnare". Il teologo aveva messo in discussione il
dogma della "infallibilità papale", parlando invece di
"indefettibilità" della Chiesa (Adista nn. 7/9 gennaio 1980, 21/23 gennaio 1980,
31 gen./2 febb. 1980).
1980
In gennaio, in un Sinodo particolare dedicato all'Olanda, il papa in
pratica obbliga i vescovi a far marcia indietro su tutte le aperture e le
proposte lanciate negli anni precedenti dal Concilio pastorale olandese
(Adista n. 10/12 gennaio 1980, 14/16 gennaio 1980, 4/6 febbraio 1980). La Cdf il 14 ottobre emana norme restrittive riguardanti la dispensa dal
celibato e la riduzione allo stato laicale dei sacerdoti che abbandonano il
ministero. (Il Regno n. 22/80). Il prefetto della Cdf, card. Franjo Seper, il 20 novembre scrive al p.
Edward Schillebbeckx per dirgli che i chiarimenti teologici da lui forniti
anche a Roma "non sono sufficienti per eliminare le ambiguità
(cristologiche)" dei suoi scritti (Adista n. 29/31 dicembre 1980).
1981
In ottobre il papa decide il 'commissariamento' della Compagnia di Gesù,
misura gravissima che provoca pacate ma pubbliche proteste di molti gesuiti
(Adista n. 2/4 novembre 1981). Nell'esortazione apostolica postsinodale Familiaris consortio (22
novembre) il papa ribadisce che i divorziati cristiani risposati non possono
accedere all'Eucaristia, e che debbono vivere come fratello e sorella
(Adista n. 21/24 dicembre 1981).
1982
Il 29 giugno il papa scrive ai vescovi del Nicaragua per condannare la
"Chiesa popolare" (cioè quella collegata alle Comunità di base e alla
Teologia della Liberazione) (Adista n. 6/8 ottobre 1982. Il 23 agosto il Vaticano - malgrado l'opposizione di molti vescovi
spagnoli - erige la "Prelatura personale di Santa Croce e Opus Dei" (Adista
n. 1/4 settembre 1982).
1983
Il 25 gennaio il papa promulga il nuovo Codice di diritto canonico (per la
Chiesa latina); una normativa nella quale vengono spente molte speranze di
rinnovamento innescate dal Concilio Vaticano II, e rafforzato il centralismo
papale (Adista n. 27/29 gennaio 1983). A Managua, in marzo, il papa rimprovera pubblicamente padre Ernesto
Cardenal, che ha accettato di entrare a far parte del governo sandinista. E,
alla messa, zittisce la madri degli uccisi dai "contras" (i guerriglieri
antisandinisti sostenuti dalla CIA) (Adista n. 14/16 marzo 1983). La Congregazione per i Religiosi e gli Istituti Secolari in pratica
obbliga suor Agnes Mary Mansour, delle "Sorelle della misericordia", ad
abbandonare l'Istituto, poiché la suora non aveva accettato di interrompere
la sua attività di direttrice presso i servizi sociali dello stato del
Michigan (USA) proposti al rimborso delle spese delle donne che abortiscono
(Adista n. 20/22 giugno 1983). Sotto indagine mons. Raymond Hunthausen, arcivescovo di Seattle, per le
sue posizioni a favore del disarmo e dell'obiezione fiscale. La visita
ispettiva, su incarico del Vaticano, è condotta da mons. James Hickey,
arcivescovo di Washington (Adista n. 28/30 novembre 1983).
1984
Sotto accusa da parte della Cdf il teologo della liberazione peruviano
Gustavo Gutierrez: nelle sue riflessioni ci sarebbe "l'influenza del
marxismo" (Adista n. 24/26 maggio 1984)
. Con l'Istruzione Libertatis nuntius il 6 agosto il prefetto della Cdf,
card. Joseph Ratzinger, condanna la Teologia della liberazione (Adista n.
10/12 settembre 1984). Il 7 settembre Leonardo Boff, teologo brasiliano della liberazione, viene
"processato" da Ratzinger a Roma (Adista n. 13/15 settembre 1984). Convocati a Roma i vescovi peruviani perché sconfessino la Teologia della
Liberazione (Adista n. 1/3 ottobre 1984). In dicembre la Santa Sede costringe di fatto il generale dei gesuiti, p. Peter-Hans Kolvenbach ad espellere dall'ordine p. Fernando Cardenal
(fratello di Ernesto), ministro dell'educazione nel governo sandinista
nicaraguense (Adista n. 20/24 dicembre 1984). Con l'esortazione apostolica post-sinodale Reconciliatio et paenitentia (2
dicembre) il papa respinge ogni ipotesi di rinnovamento del rito della
confessione e, in particolare, esclude la "confessione comunitaria" come
mezzo ordinario per confessarsi (Adista n. 20/24 dicembre 1984).
1985
Padre Gyorgy Bulanyi, sacerdote ungherese, ispiratore delle comunità di
base, sostenitore dell'obiezione di coscienza al servizio militare e
oppositore della linea 'morbida' dell'episcopato nei confronti del governo
comunista (Adista n. 16/18 febbraio 1984), viene chiamato a Roma per un
colloquio con il card. Ratzinger (Adista n. 31 gen./2 febb. 1985). Gli
scritti di p. Bulanyi erano già stati vagliati, e assolti da sospetti di
eresia, dalla Congregazione per il Clero. Con una notificazione dell'11 marzo il card. Ratzinger dichiara che "le
opzioni di Leonardo Boff [contenute nel libro Chiesa, carisma e potere] sono
tali da mettere in pericolo la sana dottrina della fede" (Adista n. 28/30
marzo 1985). Il Vaticano, dando ascolto a minoritari gruppi di suore 'conservatrici',
blocca il rinnovamento conciliare delle suore Carmelitane Scalze (Adista n.
7/9 marzo 1985). Tra il 9 ed il 13 aprile, si svolge a Loreto il II Convegno della Chiesa
italiana, a cadenza decennale, dal titolo: "Riconciliazione cristiana e
comunità degli uomini". Il presidente della Cei card. Anastasio Ballestrero,
insieme ad altri, tra cui il cardinale di Milano Carlo Maria Martini, porta
avanti con convinzione l'idea di una Chiesa ancora saldamente ancorata al
Concilio (v. Adista dossier n. 12 dell'aprile 1985; v. Adista 18-20 aprile e
3-5 giugno 1985). L'intervento del papa a quel convegno, cui aderisce mons.
Camillo Ruini, allora cinquantenne vescovo emiliano, mettono in minoranza
Ballestrero. E infatti un anno dopo, il 26 giugno 1986, Giovanni Paolo II
nomina Camillo Ruini segretario della Cei, che diventa l'uomo forte del
Vaticano all'interno della Conferenza episcopale, e la sua ascesa segna
l'inizio della radicale trasformazione wojtyliana della Chiesa italiana.
Anche la presidenza di Alberto Monticone nell'Ac, che si muove in sintonia
con la linea Martini-Ballestrero, dopo Loreto entra definitivamente in
crisi, contrastata da un uomo vicinissimo a Ruini, Dino Boffo, dal gennaio
1994 messo alla direzione del giornale della Cei "Avvenire". Assistente
generale diventa nel 1987 mons. Antonio Bianchin, il cui compito è quello di
sostituire molti dirigenti, specie quelli che vengono dall'Ac ambrosiana,
fedele a Martini: è il commissariamento de facto dell'associazione. Nel
1999, dopo la presidenza di Giuseppe Gervasio, il card. Ruini nomina
presidente dell'Ac Paola Bignardi, cui invia una lettera per metterla in
guardia dall'"entrare in spazi che non ci competono e che sono propri delle
forze politiche, evitando con cura qualsiasi coinvolgimento nella
competizione tra i diversi schieramenti". Quando, poco dopo la sua elezione
(v. Adista nn. 23 e 25/99), la Bignardi concede invece un'intervista
all'"Unità", in cui manifesta una certa attenzione al tanto dibattuto
problema delle coppie di fatto, è costretta ad una intervista riparatrice,
all'"Avvenire", il 12 marzo '99 (cui segue un editoriale su "SegnoSette").
Nel settembre 2000 (v. Adista, n. 74/2000) viene chiuso de imperio il
settimanale di Ac "SegnoSette", colpevole di aver espresso posizioni troppo
avanzate su temi politici, ecclesiali e morali (per tutta la storia recente
dell'Ac vedi Adista nn. 53/02 e 67/03).
1986
In una Notificazione del 15 settembre il card. Ratzinger afferma che "la
concezione del ministero così come è esposta dal professor Schillebeeckx
rimane in disaccordo con l'insegnamento della Chiesa su punti importanti"
(Adista n. 65/86). Il card. Ratzinger (25 luglio) dichiara "non idoneo all'insegnamento della
teologia cattolica" il teologo statunitense Charles Curran, "colpevole" di
criticare la Humanae vitae e di sostenere "la legttimità del dissenso
dall'autorità" (Adista n. 12/92).
L'arcivescovo statunitense di Seattle, mons. Raymond Hunthausen, tramite
una lettera informa i suoi sacerdoti di essere stato esautorato dal Vaticano
dei poteri pastorali nei seguenti importanti campi: tribunale diocesano,
liturgia, formazione del clero, sacerdoti che hanno lasciato il ministero,
questioni morali (Adista n. 60/86).
Nella lettera Homosexualitatis problema (1° ottobre) il card. Ratzinger
afferma che "l'inclinazione [omosessuale] stessa dev'essere considerata come
oggettivamente disordinata"; e che in nessun modo può essere moralmente
accettato l'esercizio della sessualità tra persone dello stesso sesso.
1987
Dimissionato su ordine del Vaticano l'abate della basilica romana di San
Paolo fuori le Mura, Giuseppe Nardin, perché dialogava e pregava con il
precedente abate, Giovanni Franzoni, fondatore della Comunità di base di san
Paolo (Adista n. 7/87).
La Cdf obbliga mons. Mattew Clark, della diocesi statunitense di
Rochester, a ritirare l'imprimatur a un manuale sulla sessualità di ausilio
ai genitori per l'educazione dei figli scritto da cattolici (Adista n.
8/87).
Ad aprile il comboniano padre Alex Zanotelli è costretto a dimettersi
dalla direzione (assunta nel 1978) del mensile "Nigrizia", per le sue
ripetute denunce, cominciate due anni prima con l'articolo "Il volto
italiano della fame africana" ("Nigrizia", gennaio 1985), sull'utilizzo dei
fondi destinati alla cooperazione italiana e finiti nel commercio delle
armi. Le sue dimissioni sono chieste da membri del governo italiano e dal
prefetto del dicastero vaticano per l'Evangelizzazione dei Popoli (ex
Propaganda fide, da cui dipendono le Congregazioni missionarie), card. Josef
Tomko (Adista n. 37/87).
La Congregazione per i Religiosi - andando di fatto contro l'orientamento
del Vaticano II - rifiuta le 'pari opportunità' di religiosi laici e
religiosi sacerdoti nella guida (anche come padri provinciali e generali)
degli Ordini e Istituti religiosi, e quindi obbliga alcuni di essi - come i
Cappuccini - ad annullare il loro proposito di piena 'eguaglianza', nei
compiti direttivi, di 'fratelli' e 'padri' (Adista n. 89/87).
1988
Destituiti i gesuiti José Maria Castillo e Juan Antonio Estrada
dall'insegnamento universitario e il clarettiano Benjamin Forcano dalla
direzione di "Mision Abierta" per decisione della Cdf (Adista nn. 39 e
52/88). La Congregazione per il Culto Divino il 2 giugno riafferma che in alcun
modo è ammesso celebrare l'Eucaristia in assenza di sacerdote validamente
ordinato. Con la costituzione apostolica Pastor bonus (28 giugno) il papa
ristruttura la Curia romana, dando ad essa enorme potere rispetto
all'episcopato mondiale, e di fatto declassando il Sinodo dei vescovi
(Adista n. 53/88).
Il 1° luglio la Cdf pubblica la "Professione di fede" e il "Giuramento di
fedeltà", tra l'altro, a "tutti i contenuti trasmessi dal Magistero ordinario e
universale della Chiesa", alle "verità circa la dottrina che riguarda la fede o
i costumi" e agli "insegnamenti del pontefice" e "del collegio episcopale"
quando "esercita il suo Magistero autentico". Nella lettera apostolica Mulieris dignitatem (15 agosto) il papa riafferma
il no alla ordinazione sacerdotale della donna (Adista n. 68-69/88). A mons. Pedro Casaldáliga, vescovo di São Felix do Araguaia (Brasile), il
nunzio apostolico mons. Carlo Furno consegna una lettera vaticana
(Intimatio) in cui lo si ammonisce per le sue simpatie per la Teologia della
Liberazione e si impongono limiti ai suoi compiti pastorali. Il vescovo
rifiuta la lettera perché non corredata di timbri né di firme (Adista n.
70/88).
1989
Il 6 gennaio 163 teologi e teologhe di area germanofona firmano la
"Dichiarazione di Colonia" (Adista nn. 11/89 e 15/89) in cui contestano il
fatto che Wojtyla pretenda obbedienza mettendo sullo stesso piano alcune
verità fondamentali della fede riguardanti Gesù Cristo e l'adesione alla
Humanae vitae, e contestano il modo "scandaloso" con cui Roma ignora le
richieste delle Chiese locali nella nomina dei vescovi. Il papa,
direttamente o indirettamente, respingerà punto per punto le richieste e le
proteste dei firmatari. La Cdf (16 febbraio) riafferma il "no" alla contraccezione. Il Vaticano oppone un veto alla pubblicazione di un libro che avrebbe
dovuto contenere gli atti di un congresso di moralisti cattolici svoltosi a
Roma, all'Accademia alfonsiana, nell'aprile dell'88 (Adista nn. 17/89 e
19/89). Tra l'altro, il volume avrebbe dovuto riportare una relazione del p.
Bernhard Haering (Adista n. 7/89), nella quale il teologo criticava
l'antropologia e la teologia che sottostanno all'Humanae vitae, enciclica
sempre difesa a spada tratta da Wojtyla (forse perché, a quanto si dice, ne
fu uno degli ispiratori). Per intervento diretto della Congregazione per l'Educazione Cattolica, la
Pontificia Università Lateranense ritira al professor don Luigi Sartori -
uno dei più noti teologi italiani - la cattedra di Ecumenismo (Adista n.
25/89). A marzo padre Eugenio Melandri lascia, dopo dieci anni, la direzione del
mensile dei missionari saveriani "Missione Oggi" al suo vice, padre Pier
Lupi. Da tempo il superiore Generale dei saveriani padre Gabriele Ferrari
subiva le pressioni del prefetto della Congregazione per l'Evangelizzazione
dei Popoli, card. Josef Tonko (che aveva già ottenuto le dimissioni di
Zanotelli da "Nigrizia"), e quella dei Superiori della Provincia italiana,
affinché allontanassero Melandri, cui veniva da tempo rimproverata la linea
della rivista (specie un numero tutto dedicato al Nicaragua), l'impegno
nella denuncia della gestione fatta dal governo italiano dei fondi destinati
alla cooperazione, l'essersi schierato pubblicamente con i partiti della
sinistra (v. Adista n. 25/89). Il gesuita direttore di "Estudes", Paul Valadier, uno dei 157 teologi
francofoni firmatari di una lettera di solidarietà ai 163 teologi della
"Dichiarazione di Colonia", viene rimosso dall'incarico (Adista n. 27/89). Il card. Ratzinger in novembre, alla vigilia dell'assemblea annuale della
Conferenza episcopale statunitense, ordina di cancellare dall'ordine del
giorno la discussione (e la sicura approvazione) di un voluminoso testo
preparato dai vescovi USA sul rapporto vescovi-teologi e sulle
"Responsabilità ecclesiali del teologo". Secondo il prefetto della Cdf il
testo era troppo 'liberal' nel difendere la libertà di ricerca dei teologi
(Adista nn. 43 e 44/89). Destituito don Vittorio Cristelli da direttore del settimanale diocesano
"Vita trentina". Il settimanale aveva pubblicato il documento dei 63 teologi
italiani (Adista n. 39/89) in sostegno della "Dichiarazione di Colonia"
(Adista nn. 45/89, 48/89 e 52/89). La Congregazione per l'Educazione Cattolica decreta di far chiudere in
Brasile il seminario regionale del Nordeste 2 e l'Istituto teologico di
Refice, entrambi fondati da mons. Helder Câmara. Secondo Roma, nei due
istituti non si dà una educazione "affidabile" (Adista n. 60/89). La Segreteria di Stato (7 agosto) riafferma che né la Joc (Gioventù
operaia cristiana) né la correlata Joci (Gioventù operaia cristiana
internazionale) sono più riconosciute come legittimi interlocutori dalla
Santa Sede, mentre lo è il Cijoc (Coordinamento internazionale della Joc).
Al di là delle sigle, la Joc era considerata dal Vaticano troppo di
'sinistra', e quindi tagliata fuori per favorire invece il 'moderato' Cijoc,
la cui separazione dalla Joc era stata favorita dagli ambienti conservatori
della Curia romana (Adista n. 73/89). La Congregazione per i Religiosi mette di fatto sotto "commissariamento"
la Clar (Conferenza Latinoamericana dei Religiosi), ritenuta troppo vicina
alla Teologia della liberazione (Adista nn. 75/89 e 77/89).
1990
La Congregazione per l'educazione cattolica vieta alla Facoltà di Teologia
dell'Università svizzera di Friburgo di dare la laurea "honoris causa" a
mons. Rembert Weakland, vescovo di Milwaukee (USA), noto per le sue opinioni
'liberal' (Adista n. 83/90).
1991
Il Vaticano destituisce il vescovo messicano di Oaxaca, mons. Bartolomé
Carrasco Briseno, perché legato alla Teologia della Liberazione (Adista n.
1/91). Commissariamento della Clar. La Clar si sottomette (Adista nn. 13/91,
20/91/, 31/91). Brasile: sotto accusa la Bibbia delle Edizioni Paoline, sostenuta dai
teologi della liberazione (Adista n. 33/91). Commissariata "Vozes", la più antica editrice cattolica brasiliana, a
causa di Leonardo Boff, direttore dell'omonima rivista (Adista n. 40/91).
Boff viene licenziato (Adista n. 62/91) e lascia l'ordine francescano l'anno
dopo (Adista nn. 52 e 56/92). La Congregazione per l'Educazione Cattolica obbliga il card. Aloisio
Lorscheider, arcivescovo di Fortaleza a "dimettere" tre sacerdoti sposati
che insegnavano all'Istituto teologico e pastorale della città brasiliana
(Adista nn. 50 e 52/91). Il Vaticano interdice dall'insegnamento il teologo e psicanalista tedesco Eugen Drewermann - che, nei suoi libri, aveva messo a nudo i meccanismi di
potere dell'organigramma ecclesiastico e contestato la legge sul celibato
obbligatorio dei sacerdoti (Adista nn. 33 e 36/90, 70/91). Poco dopo viene
proibita a Drewermann anche la predicazione (Adista nn. 5/92). Il teologo, a
marzo, lascia il sacerdozio (Adista n. 24/92).
1992
Il card. Ratzinger in gennaio mette in stato di accusa il teologo
moralista canadese André Guindon le cui tesi - soprattutto sui temi della
sessualità - conterrebbero "gravi dissonanze non solo con l'insegnamen-to
del Magistero più recente, ma anche con la dottrina tradizionale della
Chiesa" in materia di sessualità (Adista n. 9/92). I domenicani espellono il teologo Mattew Fox, che già era stato punito nel
1988 dal Vaticano, perché non allineato con l'insegnamento morale sessuale
di Roma (Adista n. 15/92). Il Vaticano dichiara "fuori luogo" - cioè neanche da discutere - la
proposta dell'arcivescovo di Milwaukee, mons. Rembert Weakland, di ordinare
sacerdoti, in situazioni pastorali di "estrema necessità", uomini sposati
(Adista n. 4/92). Con la lettera Communionis notio (28 maggio) il card. Ratzinger dà una
interpretazione restrittiva del Vaticano II e della collegialità episcopale
sottolineata dal Concilio (Adista n. 48/92). Il Vaticano nega il nihil obstat al domenicano p. Philippe Denis alla
Facoltà di Teologia cattolica di Strasburgo: troppo critico verso l'Opus Dei
(Adista n. 83/92).
1993
Ampliando l'àmbito dell'infallibilità papale definito nel 1870 dal
Concilio Vaticano I, Wojtyla afferma: "Rientrano nell'area delle verità che
il magistero può proporre in modo definitivo quei princìpi di ragione che,
anche se non sono contenuti nelle verità di fede, sono ad esse intimamente
connessi" (Adista n. 25/93). Il 22 aprile la sala-stampa vaticana rende nota la dichiarazione finale di
un convegno organizzato in marzo dal Pontificio Consiglio per la Famiglia.
Il testo - firmato tra gli altri dal card. Alfonso López Trujillo,
presidente del Consiglio, e da mons. Dionigi Tetta-manzi - sostiene che la
contraccezione "corrompe l'intimità coniugale" e che la comunità cristiana
deve opporsi alla legalizzazione del divorzio (Adista n. 33/93). In una lettera pastorale comune (10 luglio) tre vescovi tedeschi (tra essi
mons. Karl Lehmann, vescovo di Magonza) sostengono che un divorziato/a
risposato/a che sia in coscienza convinto/a che il suo precedente matrimonio
sia irrimediabilmente naufragato può decidere di accostarsi alla comunione
eucaristica. Ma il card. Ratzinger obbliga i tre a riman-giarsi la proposta
(per gli integrali, v. Adista n. 76/94). Il 22 ottobre il papa riafferma energicamente la legge del celibato
sacerdotale per la Chiesa latina e, aggiunge, di fronte alle contestazioni e
critiche, "bisogna ardire (conservando il celibato), mai ripie-gare". Il 28 ottobre, il nunzio apostolico in Messico, mons. Girolamo Prigione,
annuncia la rimozione dalla diocesi messicana di San Cristóbal de las Casas
di mons. Samuel Ruiz (Adista n. 79/93). Il provvedimento sarà però
'congelato'.
1994
La Cdf boccia la traduzione inglese del nuovo Catechismo della Chiesa
cattolica perché essa adotta un linguaggio troppo "femminista" ed
"inclusivo" (Adista n. 29/94). Tra aprile e maggio 1994 si svolge l'"Assemblea speciale per l'Africa del
Sinodo dei Vescovi". Il Sinodo fu la concessione massima fatta dalla Curia
romana alla richiesta dell'episcopato africano, avanzata fin dal 1977, di
poter organizzare un concilio africano. L'assise non si svolse in Africa,
ma a Roma, in Vaticano, affinché il controllo sui vescovi del Continente
potesse essere meglio esercitato. Continui furono i tentativi di incanalare
il dibattito verso posizioni che non mo-strassero imbarazzanti aperture su
temi come inculturazione, giustizia e pace, dialogo interreligioso (Adista
dossier n. 20/94; Adista nn. 25, 31, 33, 35, 37 e 38/94). Con la lettera apostolica Ordinatio sacerdotalis (22 maggio) il papa, "in
virtù del [suo] ministero di confermare i fratelli" dichiara che "la Chiesa
non ha in alcun modo la facoltà di conferire alle donne l'ordi-nazione
sacerdotale, e che questa sentenza deve essere tenuta in modo definitivo da
tutti i fedeli" (Adista n. 46/94). La Cdf, in una lettera ai vescovi (14 settembre) ribadisce la proibizione
di dare la comunione ai cattolici divorziati e risposati (Adista n. 76/94). La Cdf interviene per bloccare la nomina della teologa cattolica
(considerata troppo femminista) Teresa Berger alla cattedra di Liturgia
della Facoltà teologica dell'Università di Bochum, in Germania (Adista n.
61/94).
1995
Il prefetto della Congregazione per l'Educazione Cattolica, card. Pio
Laghi, ha ottenuto, secondo il settimanale inglese "The Tablet", che venisse
cancellata una conferenza che il teologo della Libera-zione Gustavo
Gutiérrez avrebbe dovuto svolgere a Roma nel novembre '94 (Adista n. 1/95).
Gutiérrez, nel 1990, aveva pubblicato un'edizione riveduta del suo "Teologia
della Liberazione" che aveva in parte fugato i dubbi di Ratzinger
sull'ortodossia del teologo. Il Vaticano costringe di fatto alle dimissioni mons. Jacques Gaillot,
vescovo di Evreux (Francia), che con il suo ministero e la sua azione a
favore dei più emarginati dava fastidio sia all'establishment politico che
ecclesiastico (Adista nn. 3, 5, 8 e 13/95). Su pressioni del sostituto della Segreteria di Stato vaticana mons.
Giovanni Battista Re, e del prefetto della Congregazione per
l'Evangelizzazione dei Popoli, card. Jozef Tomko, il missionario comboniano
p. Renato Kizito Sesana viene rimosso dal suo incarico di direttore della
rivista keniana "New People" (Adista n. 3/95). Nell'enciclica Evangelium vitae (25 marzo) il papa definisce "tirannici"
quei parlamenti che approvano leggi che consentono, in determinati casi,
l'interruzione volontaria della gravidanza. Il card. Ratzinger ordina alle Superiore della congregazione delle
"Sorelle di Nostra Signora" di mandare per due anni in Europa a studiare
teologia "sicura" la suora brasiliana Ivone Gebara - la teologa femminista
che non piace alla Cdf (Adista nn. 47/95 e 53/95). Mons. Samuel Ruiz resta al suo posto, ma viene affiancato da un vescovo
coadiutore con diritto di successione, mons. Raúl Vera Lopez (Adista nn. 57
e 59/95).
1996
Con un editoriale su L'Osservatore romano del 2 febbraio e firmato ***, la Cdf attacca le opinioni di 16 teologi moralisti di area germanofona che in
un libro avevano contestato l'enciclica Veritatis splendor "su questioni
fondamentali della dottrina morale" (6 agosto '93) ed affermato che essa era
un tentativo autoritario di imporre una posizione teologica di parte.
L'editoriale riafferma rigidamente il ruolo del magi-stero papale e
l'obbedienza ad esso dovuta.
1997
Il card. Ratzinger scomunica, con una "Notificazione" datata 2 gennaio il
teologo Tissa Ba-lasuriya. Sarà riabilitato, dopo un parziale 'mea culpa',
nel '98 (Adista n. 7/98). Le Osservazioni sul libro del p. Tissa Balasuriya
'Mary and human liberation' , sviluppate dalla Cdf, erano datate 27 luglio
1994. Il cardinale sostiene che il teologo cingalese "scalza su punti
essenziali la fede cristiana" (Adista nn. 87/96 e 6/97). L'11 febbraio 1997 Ruini ottiene dal papa un decreto pontificio di
commissariamento della Società San Paolo, ovvero i religiosi paolini:
Giovanni Paolo II nomina mons. Antonio Buoncristiani, fedelissimo del card.
vicario, delegato presso la Società S. Paolo, con l'incarico di "esercitare
tutte le funzioni spettanti normalmente sia al Superiore generale che al
Superiore provinciale". Specificando "per completezza di informazione" che
la sua autorità si estende sui Periodici "Famiglia Cristiana", "Jesus",
"Vita Pastorale", ecc. e sulle Edizioni S. Paolo (v. Adista nn. 19 e 23/97).
La vicenda era iniziata nei mesi precedenti il III convegno della Chiesa
italiana (Palermo, novembre 1995), quando Ruini avvicinò alcuni religiosi
paolini, primo fra tutti l'allora direttore di "Jesus", don Stefano
Andreatta, per proporre loro un piano di rior-ganizzazione della stampa
cattolica italiana sotto l'egida della CEI, che comprendesse anche le
diffusissime e prestigiose riviste paoline. Ruini assicurò che era un
desiderio del papa. Andreatta fu il primo a sot-tomettersi, non i suoi
confratelli paolini, che lo destituirono da direttore di "Jesus" e da
direttore dei periodici paolini. La reazione del card. Ruini non si fece
attendere. Chiese ed ottenne dal Segretario di Stato, card. Angelo Sodano,
la firma su un telegramma che imponeva al Superiore generale dei paolini,
don Silvio Pignotti, l'ordine di reintegrare Andreatta. Ricevuto un rifiuto
da don Pignotti, Ruini tenta di mettere sotto accusa la linea teologica e
morale della stampa paolina. Ma i religiosi rivendicano la loro ortodossia e
Ratzinger deve rinunciare ad aprire un procedimento dottrinale nei confronti
dei religiosi responsabili delle riviste (v. Adista n. 89/95 e 23, 67 e
69/96). Solo allora Ruini ottiene l'intervento del papa. Dopo più di un
anno, ad ottobre del '98 Buoncristiani fa le valigie: i paolini conservano,
nella sostanza, la loro autonomia. A Ruini rimane la consolazione di poter
defenestrare il direttore di "Famiglia cristiana", don Leonardo Zega,
rimosso dalla guida del settimanale nell'aprile del '98 e definitivamente
allontanato dal giornale il 12 ottobre del '98 (l'ultimo suo articolo è
stato pubblicato il 15 novembre). Il Vaticano, dopo la visita apostolica condotta nel '95 da mons. Xavier Lozano Barragân nei seminari dei gesuiti in Messico e dopo l'interessamento
del prefetto della Congregazione per l'Educazione Cattolica card. Pio Laghi,
fa chiudere l'Istituto Interreligioso e il Centro di Studi cattolici di
Città del Messico, dipendenti dalla Conferenza degli Istituti religiosi
messicani (CIRM) nonché l'Istituto Teologico gesuita del Collegio Maximo de
Cristo Rey con l'annesso Centro di riflessione teologica. Laghi indica
nell'opzione a favore della Teologia della Liberazione la causa principale
della "confusione e controversia" creatasi con Roma (Adista n. 25/97). La Conferenza dei religiosi colombiani viene biasimata con una lettera
inviata da mons. Tarcisio Bertone, segretario della Cdf, per le deviazioni
riscontrate nella relazione del primo incontro nazionale di teologia della
vita religiosa, svoltosi a Bogotà nell'aprile 1996 e pubblicate nella
rivista "Vinculum" della Conferenza dei religiosi colombiani. La relazione
conterrebbe uno stile "rivendicativo, aggressivo e critico verso la stessa
gerarchia ecclesiastica" e pretenderebbe di elaborare una teologia della
vita religiosa "prescindendo da uno studio serio delle Scritture, della
Tradizione e del Magistero" (v. Adista n. 58/97). Con una Istruzione interdicasteriale (firmata il 15 agosto dai capi di
otto dicasteri e uffici della Curia) il Vaticano limita radicalmente la
collaborazione dei laici al ministero dei sacerdoti, riaffermando un
clericalismo invadente. Il 20 settembre mons. Jorge Medina Estévez, pro-prefetto della
Congregazione per il Culto Divino, scrive a mons. Anthony Pilla, presidente
della Conferenza episcopale statunitense, per comunicargli che la traduzione
inglese dei libri liturgici, compiuta dai vescovi USA, "non esprime
accuratamente" il senso del testo latino e "non è esente da problemi
dottrinali". Sulla questione gli otto cardinali statunitensi si erano già
incontrati a Roma con i cardinali Medina Estévez e Ratzinger (Adista n.
1/97). Il Movimento internazionale "Noi siamo Chiesa" (Imwac) porta a Roma 2,5
milioni di firme di cattolici di vari Paesi, che chiedono una serie di
riforme (pari possibilità di accesso di donne e uomini nei ministeri,
celibato opzionale per i preti, coinvolgimento di tutta la Chiesa locale
[diocesi] nella scelta del proprio pastore, comunione ai divorziati
risposati). Richieste tutte ignorate da Wojtyla che sostiene "la Chiesa non
è una democrazia" (Adista n. 73/97). A seguito di una lettera inviata dal prefetto della Congregazione per
l'Evangelizzazione dei popoli mons. Josef Tomko, la Conferenza episcopale
della Corea del Sud sancisce il "divieto di pubblicazione" per tre
sacerdoti, p. John Sye Kong-seok, p. Paul Cheong Yang-mo (entrambi docenti
dell'Università Sogang di Seul, tenuta dai gesuiti) e p. Edouard Ri Je-min
(professore dell'Università cattolica di Kwangiu e direttore della rivista
"Skinhak Chonmang"). I tre sarebbero sostenitori di idee "per nulla conformi
alla dottrina cattolica", in particolare su temi quali il sacerdozio
femminile, il celibato dei preti, l'evangelizzazio-ne e l'inculturazione
(Adista n. 73/97).
1998
Il card. Ratzinger riapre l'inchiesta sul teologo della Liberazione
peruviano Gustavo Gutiérrez, indagato dalla Cdf già nel 1983 (Adista n.
15/98). La Cdf mette sotto osservazione il teologo australiano Paul Collins per il
suo libro "Il potere papale. Una proposta di cambiamento per il
cattolicesimo del Terzo millennio" (Adista nn. 15/98 e 55/98). Collins
lascerà il sacerdozio nel 2001 dichiarando: "non posso più essere complice
nell'attuale politica teologica della Chiesa" (Adista n. 22/2001). La Congregazione per il Clero, presieduta dal card. Darío Castrillón Hoyos
costringe il vescovo inglese mons. Peter Smith a ritirare un testo di
religione per le scuole secondarie perché esso sostiene la Teologia della
Liberazione e racconta la persecuzione subita da mons. Romero (Adista n.
17/98). Con una Notificazione (24 giugno), la Cdf dichiara che il gesuita indiano
Anthony de Mello ha sostenuto nelle sue opere "posizioni incompatibili con
la fede cattolica". De Mello era morto già da undici anni (Adista n. 26/98). Giovanni Paolo II con la lettera apostolica Ad tuendam fidem (motu proprio
avente forza di legge) rende ancora più rigida l'applicazione della
professione di fede. La lettera è accompagnata da una "Nota dottrinale
illustrativa" promanata dalla Cdf che impone (29 giugno) una "professione di
fede" e un "giuramento di fedeltà" con il quale, tra l'altro, ciascun
teologo si impegna ad accogliere "fermamente" verità proclamate "in modo
definitivo" dal Magistero, seppure senza una esplicita "definizione
dogmatica". In tale categoria, precisa il testo, rientra l'insegnamento
papale sull'ordinazione sacerdotale da riservarsi soltanto agli uomini
(Adista n. 53/98). Con la lettera apostolica, motu proprio, Apostolos suos (datata 21 maggio,
ma pubblicata il 23 luglio) il papa dà un'interpretazione restrittiva -
rispetto al Concilio - della natura e dei poteri delle Conferenze episcopali
(Adista n. 59/98). La Cdf estromette dall'insegnamento presso la Pontificia Università
Gregoriana il teologo gesuita Jacques Dupuis per il suo libro "Verso una
teologia cristiana del pluralismo religioso" (Adista n. 79/98). Condanna
ribadita dal card. Ratzinger nel 2001 con una Notificazione (24 gennaio)
nella quale si afferma che nel libro del gesuita vi sono "notevoli ambiguità
e difficoltà su punti dottrinali di portata rilevante, che possono condurre
il lettore a opinioni erronee o pericolose" (Adista nn. 19 e 30/2001). La Congregazione per l'Educazione Cattolica, presieduta dal card. Pio
Laghi, estromette dalla cattedra di Filosofia del Diritto dell'Università
cattolica del Sacro Cuore di Milano il filosofo Luigi Lombardi Vallauri di
cui condanna, senza possibilità di contraddittorio, le tesi sull'inferno,
sul peccato originale, sull'autorità del magistero, sulla morale sessuale
(Adista nn. 84/98, 16/99).
1999
Sospeso a divinis il parroco statunitense p. Jim Callan per lesa
obbedienza (Adista n. 5/99). 'Raid' del card. Ratzinger negli Stati Uniti: reprimenda su certo
cattolicesimo light e sul ruolo delle locali università cattoliche (Adista
n. 15/99, n. 17/99; nel 2000 esce il documento vaticano sull'insegnamento
nelle Università cattoliche Usa, v. Adista n. 2/2000). Il Vaticano affida all'Opus Dei la normalizzazione delle Università
cattoliche a partire da quella di Lima (Adista n. 29/99). La Cdf boccia tutte le proposte di cambiamento del "Dialogo per
l'Austria", una specie di Sinodo che l'anno precedente aveva appunto chiesto
la revisione delle norme vaticane che proibiscono la contraccezione, la
comunione ai divorziati risposati, il clero uxorato (Adista n. 30/99). Il papa obbliga di fatto i vescovi tedeschi a ritirarsi dal sistema
statale dei consultori dai quali, per legge, ogni donna che voglia abortire
deve ottenere il certificato di avvenuta consulenza (Adista nn. 51, 52, 69 e
87/99; 73 e 83/2000, 9 e 23/2001). Incriminato mons. Luigi Marinelli, coautore (l'unico 'confesso') del
libro "Via col vento in Vaticano". Il prelato rinuncia alla difesa e
denuncia l'ingiustizia del tribunale ecclesiastico (Adista n. 55/99). A suor Jeannine Gramick ed a p. Robert Nugent - religiosi statunitensi -
il card. Ratzinger vieta "permanentemente ogni attività pastorale in favore
delle persone omosessuali", perché i due non condannano "la malizia
intrinseca degli atti omosessuali" (Adista n. 58, 59 e 62/99, 51/2003).
2000
In Messico il Vaticano trasferisce alla diocesi di Saltillo mons. Raúl
Vera López, che era già stato inviato alla diocesi di San Cristóbal de las
Casas (Chiapas) come coadiutore con diritto di successione di mons. Samuel
Ruiz. Vera López, inviato nel Chiapas nel '95 per 'normalizzare' mons. Ruiz,
grande sostenitore della teologia india e di una Chiesa india, si era invece
'convertito' alle idee di don Samuel. E così il papa decide di non affidare
a don Raúl la successione a Ruiz quando questi compie i 75 anni (Adista nn.
3, 5 e 9/2000). Il papa e Ratzinger condannano la teologia asiatica (Adista n.
13/2000). Altolà della Congregazione per il Culto Divino e la Disciplina dei
Sacramenti alla traduzione inglese dei testi liturgici (Adista n. 36/2000). Nel giugno del 2000, durante un incontro a San Paolo su Aids e sfide per
la Chiesa in Brasile, il vescovo di Goiás Eugene Rixen afferma che "tra il
condom e l'espansione dell'Aids, siamo obbligati a scegliere il male
minore". Di fronte all'immediata reazione del presidente del Pontificio
Consiglio per gli operatori sanitari Lozano Barragán - il quale ribadisce
che l'uso del preservativo, in qualunque circostanza, è contrario alle
disposizioni vaticane - la Conferenza episcopale brasiliana emette una Nota
di chiarimento che riafferma la posizione contraria all'uso del condom della
Chiesa del Brasile (Adista n. 47/00). Il Vaticano fa pressioni sul Governo italiano perché impedisca la
celebrazione del Gay pride a Roma e, in particolare, perché le autorità
impediscano la grande manifestazione degli omosessuali, prevista per l'8
luglio per le strade della capitale. L'indomani, all'Angelus, lo stesso papa
esprime "amarezza per l'affronto recato al grande Giubileo dell'anno Duemila
e per l'offesa ai valori cristiani di una città che è tanto cara al cuore
dei cattolici di tutto il mondo" (Adista nn. 55 e 56/2000). Con la dichiarazione Dominus Iesus (6 agosto) Ratzinger in sostanza
condanna i teologi di punta della teologia asiatica (Adista nn. 61 e
64/2000). Restrizioni liturgiche ai fedeli laici, che colpiscono soprattutto le
Chiese Usa (Adista n. 61/2000). Il 3 settembre il papa beatifica insieme Pio IX e Giovanni XXIII, cioè un
papa che aveva definito "deliramento" il principio della libertà religiosa e
un papa che volle il Vaticano II anche per affermare solennemente tale
principio (Adista n. 66/2000). Il card. Ratzinger con una Notificazione obbliga di fatto all'abiura il
teologo austriaco Reinhard Messner il quale aveva sostenuto che "in caso di
conflitto è sempre la tradizione, ovvero la teologia, che deve essere
corretta a partire dalla Scrittura, e non la Scrittura che deve essere
interpretata alla luce di una tradizione successiva (o di una decisione
magisteriale) (Adista n. 1/2001).
2001
Il card. Ratzinger, con una Notificazione (22 febbraio) obbliga il teologo
redentorista spagnolo p. Marciano Vidal a ritrattare di fatto le sue tesi -
su contraccezione, aborto, omosessualità - che si allontanavano da quelle
ufficiali vaticane (Adista nn. 39 e 55/2001). Sotto indagine della Cdf anche il gesuita p. Roger Haight, accusato di non
essere ortodosso nella sua cristologia (Adista n. 39/2001). Il Vaticano vieta a suor Joan Chittister, teologa benedettina
statunitense, di partecipare in giugno, a Dublino, alla Conferenza della
rete mondiale per l'ordinazione delle donne. Ma la suora respinge l'ordine
di Roma (Adista n. 53/2001). Con una Notificazione (17 settembre) i cardinali Ratzinger, Medina Estévez
e Darío Castrillon Hoyos (prefetto della Congregazione per il Clero) negano
la possibilità dell'ordinazione della donna-diacono. Il riferimento
indiretto è a mons. Samuel Ruiz, che nella diocesi messicana di San
Cristóbal de las Casas aveva ordinato circa quattrocento diaconi sposati,
accompagnati all'altare, nella cerimonia dell'ordinazione, dalle loro mogli,
che però non erano state consacrate diaconesse (Adista n. 69/2001. Vedi
anche Adista nn. 17, 26 e 32/2002). Nell'esortazione apostolica post-sinodale Ecclesia in Oceania il papa (22
novembre) respinge tutte le richieste di cambiamenti pastorali (come un
diverso atteggiamento verso i divorziati risposati) prospettati dai vescovi
dell'Oceania nel Sinodo ad hoc per il Continente, celebrato a Roma nel 1998
(Adista n. 83/2001).
2002
Il frate minore francescano svizzero Josef Imbach, docente di teologia
fondamentale alla Pontificia Facoltà teologica San Bonaventura di Roma è di
fatto spinto a lasciare l'incarico a causa delle pressioni della Cdf che non
aveva accettato il fatto che l'autore, in un suo libro, mettesse in
discussione la storicità degli eventi miracolosi narrati nel Nuovo
Testamento (Adista nn. 13/2001 e 19/2002). Con un Monitum del 5 luglio il card. Ratzinger preannuncia la scomunica -
a meno di un ravvedimento entro il 22 luglio, che non avverrà - a sette
donne che il 29 luglio, su un battello in navigazione sul Danubio, tra
Austria e Germania, si erano fatte ordinare prete da un vescovo argentino
già scomunicato (Adista nn. 57/2002, 63/2002). Un comunicato (17 ottobre) della Commissione teologica internazionale,
presieduta dal card. Ratzinger, sostiene che ragioni teologiche e storiche
impediscono l'ordinazione della donna diacono (il che invece viene ritenuto
possibile da vari cardinali, come Carlo Maria Martini, l'ex arcivescovo di
Firenze Silvano Piovanelli e il tedesco Karl Lehmann vescovo di Magonza)
(Adista n. 79/2002). L'8 dicembre 2002, il Pontificio Consiglio per la Famiglia, con la
prefazione del prefetto del dicastero, il card. Alfonso Lopez Trujillo,
presenta "Lexicon. Temi ambigui e discussi su famiglia vita e questioni
etiche", un volume in cui su tutti i problemi discussi anche all'interno
della Chiesa romana - contraccezione, divorzio, omosessualità, rapporto tra
princìpi etici cristiani e legislazione civile - esprime solo le tesi più
conservatrici, quando non reazionarie, respingendo ogni voce critica sulle
affermazioni del magistero papale. Il card. Medina Estévez, prefetto della Congregazione per il Culto Divino,
in una lettera del 16 maggio sostiene che è "assolutamente sconsigliabile",
"imprudente" e "rischiosa" l'ordinazione sacerdotale di omosessuali (Adista
n. 89/2002).
2003
La Congregazione per gli Istituti di Vita Consacrata e le Società di Vita
Apostolica comunica (15 gennaio) ai Superiori e alle Superiori generali che
la Cdf ha chiesto di escludere i transessuali dalla vita consacrata (Adista
n. 12/2003). Con un decreto della Cdf (25 gennaio, ma notificato all'interessato il 13
marzo) - decreto emanato "dal sommo pontefice Giovanni Paolo II, con suprema
ed inappellabile decisione senza alcuna possibilità di appello" - don Franco
Barbero della Comunità di base di Pinerolo viene "dimesso dallo stato
clericale" (Adista nn. 23/2003, e 15 e 20/2002). Il 24 febbraio, sotto la forte pressione della Congregazione per gli
Istituti di Vita Consacrata e le Società di Vita Apostolica i benedettini
inducono padre Cipriano Carini a dimettersi da abate del monastero di S.
Giovanni Evangelista a Parma. Nessuna ragione teologica o disciplinare:
solo, da più due anni, l'abate Carini ha accolto in una Badia Benedettina
dipendente dal suo monastero alcune suore indiane dell'Ordine delle
brigidine, fuggite dalla loro comunità a causa del trattamento cui erano
sottoposte da parte della loro madre superiora, suor Tekla Famiglietti. Per
il solo fatto di aver accettato di accogliere queste suore e di aver cercato
di non fargli perdere il permesso di soggiorno (a due di esse la madre Tekla
aveva requisito il passaporto), l'abate Carini è stato costretto dal
Vaticano a dare le dimissioni. Tanto hanno potuto, in Curia, le pressioni
della potentissima suor Tekla (Adista n. 43/03). La Cdf spinge la Commissione dottrinale della Conferenza episcopale
spagnola a far sapere, in un documento, che le tesi su Gesù Cristo contenute
in un libro del teologo Juan José Tamayo contengono gravi errori dottrinali.
I vescovi, tuttavia, si rifiutano di consegnare al teologo l'atto di accusa
su di lui che il card. Ratzinger ha inviato loro (Adista nn. 8 e 24/2003). Ratzinger conferma la scomunica alle donne prete ordinate in Austria
(Adista n. 12/2003). Il card. Ratzinger, con "Considerazioni circa i progetti di riconoscimento
legale delle unioni tra persone omosessuali" (testo datato 3 giugno ma
pubblicato il 31 luglio), chiede ai parlamentari cattolici di impedire in
ogni modo l'approvazione di leggi che ammettano una qualsiasi equiparazione
tra il matrimonio e l'unione di due persone dello stesso sesso (Adista n.
12/2003). Con l'enciclica Ecclesia de Eucharistia (17 aprile) il papa riafferma la
dottrina della "transustanziazione" formulata dal Concilio di Trento e vieta
qualsiasi "intercomunione" - la partecipazione degli evangelici alla
comunione durante la messa cattolica, e dei cattolici alla Santa Cena dei
protestanti - con le Chiese nate dalla Riforma. L'enciclica ribadisce che i
cattolici divorziati e risposati non possono accostarsi all'Eucaristia; e
lamenta gli "abusi" che, nel post-Concilio, si sono fatti in materia
liturgica (Adista n. 36/03). Il 22 novembre 2002 l'abate di Montevergine (ordinario dell'omonima
abbazia territoriale), padre Giovanni Tarcisio Nazzaro, emana nei confronti
di don Vitaliano Della Sala un decreto di rimozione dalla funzione di
parroco della parrocchia di S. Giacomo a Sant'Angelo a Scala (Av). A soli 39
anni, non avendo ricevuto nessun altro incarico, don Vitaliano viene di
fatto "pensionato" dalla Chiesa (v. Adista n. 90/02; www.donvitaliano.it).
Nel provvedimento, fortemente voluto dalla Curia romana e preceduto da due
ammonizioni canoniche (del 13/10/2000 e del 3/7/2001), Nazzaro accusa
Vitaliano di pubblico dissenso "dal Magistero dei Pastori" e dalla "Sede
Apostolica", di "frequenza di 'centri' e 'associazioni' ben noti per la
diffusione di idee in contrasto con la dottrina e l'insegnamento della
Chiesa e che non rifuggono neanche dalla violenza", e di aver trascurato i
suoi "doveri parrocchiali". Contro il decreto di rimozione la comunità di S.
Angelo insorge: dapprima mura l'entrata della chiesa parrocchiale, poi
decide il boicottaggio delle iniziative del nuovo parroco: da due anni la
gente di S. Angelo non entra più nella chiesa del paese, limitandosi ad
assistere alle funzioni dal sagrato. Da parte sua, don Vitaliano ha dapprima
inutilmente ricorso contro la sua rimozione presso la Congregazione per il
Clero. Attualmente un nuovo ricorso giace presso il Supremo Tribunale della
Signatura Apostolica, insieme ad un altro presentato da tutta la sua
comunità parrocchiale (Adista nn. 51/03, e 23 e 87/2002). Come negli otto precedenti, anche nel Concistoro annunciato il 28
settembre per il 21 ottobre Wojtyla non include nella lista dei nuovi
cardinali alcun prelato o teologo latinoamericano espressamente favorevole
alla Teologia della Liberazione (Adista n. 71/2003). Con l'Esortazione apostolica post-sinodale Pastores gregis, firmata
proprio il 16 ottobre 2003, 25° anni-versario della sua elezione, pur
abbondando in parole esaltanti la "collegialità episcopale", di fatto
Wojtyla ha svuotato le richieste della Assemblea generale ordinaria del
Sinodo dei Vescovi (ottobre 2001), che aveva affrontato proprio il tema del
ruolo dei vescovi. Allora, malgrado il tentativo delle Curia romana di
svuotare le propositiones (le proposte concrete al pontefice. Per il testo
integrale, v. Adista 80/2001), l'Assemblea aveva approvato la propositio 24:
"Alcuni Padri sinodali ritengono opportuno esaminare il modo di procedere ed
il metodo delle riunioni sinodali affinché queste Assemblee divengano un
migliore strumento di collegialità. I Padri sinodali suggeriscono
rispettosamente al Sommo Pontefice di considerare l'opportunità di convocare
un'Assemblea straordinaria del Sinodo dei vescovi proprio a questo fine". Di
questa richiesta non c'è traccia nel documento testé firmato da Wojtyla.
L'altra campana... «La luce delle ombre»