LA COMUNITA' CRISTIANA DI BASE DI SAN PAOLO
CONTESTA LA BEATIFICAZIONE DI PIO IX

"UNA BEATIFICAZIONE CONTRADDITTORIA"

L'imminente beatificazione di Pio IX ci impone, per ragioni storiche e per motivi strettamente ecclesiali, di esprimere il nostro netto dissenso dalla decisione di Giovanni Paolo II. Il fatto che questi, poi, abbia deciso di elevare agli onori degli altari, lo stesso giorno, come in un'accoppiata ideale e coerente, Pio IX con Giovanni XXIII, ci sembra rendere ancora più insopportabile, ed ecclesialmente contraddittoria, la scelta vaticana. A/ - Proprio il papa regnante, infatti, nel marzo scorso in modo solenne ha chiesto perdono al mondo intero per "i metodi di violenza" talora usati in passato dai "figli della Chiesa (cattolica) per imporre la (sua) verità". Ebbene, in tutto il suo pontificato, ma in particolare nel 1864 con l'enciclica "Quanta cura", e l'annesso "Sillabo", Pio IX ha formalmente condannato come un "deliramento" il principio della libertà religiosa, - negato che gli uomini possano trovare la salvezza nel culto di qualsiasi religione diversa dalla cattolica, - respinto l'idea che la Chiesa debba essere separata dallo Stato, e lo Stato dalla Chiesa, - bollato come erronea la tesi di chi non voleva più che la religione cattolica fosse l'unica religione dello Stato.
Le tesi condannate da Pio IX sono state ribaltate dal Concilio Vaticano II, voluto da papa Giovanni proprio perché, tra l'altro, si affermasse il principio della libertà religiosa. In altre parole, mentre Pio IX si è contrapposto in modo miope alla modernità, sordo alle voci che all'interno stesso della Chiesa cattolica gli indicavano altre vie, Giovanni XXIII ha voluto il dialogo con il mondo moderno, perché la Chiesa gli annunciasse l'evangelo di sempre nel tempo stesso in cui, proprio dal mondo, essa assumeva alcuni valori che aveva smarrito. B/ - Pio IX ha difeso, all'interno dello Stato pontificio, il rapimento di bambini ebrei (Edgardo Mortara, tra essi), battezzati con l'inganno, senza che i genitori lo sapessero, in modo che questi piccoli fossero poi educati nella religione cattolica. Molti governanti, in Europa, e perfino la stampa statunitense, chiesero a Pio IX di restituire Edgardo Mortara alla famiglia. Ma il pontefice fu irremovibile: i diritti del Padre celeste, diceva, vengono ben prima di quelli del padre terreno. Ancora, dopo un primo momento di liberalità verso gli ebrei, e l'abbattimento del ghetto, tornato nel 1850 dall'esilio di Gaeta, Pio IX ripristinò l'obbligo per gli ebrei di risiedere nel ghetto (pur senza mura), e aggravò le condizioni di vita degli ebrei romani. C/ - Papa Mastai Ferretti non solo si oppose in modo anacronistico alla caduta del potere temporale (provocando, per le guerre suscitate dalla sua cecità politica, migliaia di morti) ma, arrestati alcuni patrioti che avevano combattuto contro il potere temporale, li fece giustiziare. Giuseppe Monti e Gaetano Tognetti - due di questi patrioti - furono decapitati il 24 novembre 1868. A meno di due anni da Porta Pia, il pontefice respinse infatti testardamente la domanda di grazia. Dunque, in una Chiesa che oggi pur si sforza di prendere le distanze dal principio della pena di morte, si vuole forse eleggere Pio IX come "protettore" di tutti i boia del mondo che, dagli Usa, alla Cina, all'Arabia Saudita, continuano ad eseguire la pena capitale? D/ - Una domanda sorge, inevitabile: come fa Wojtyla - che, in marzo, in Israele, di nuovo aveva condannato l'antisemitismo - a proporre come esempio ai cattolici uno dei massimi responsabili di quei "metodi di violenza nell'imporre la verità" di cui egli si è pubblicamente pentito? O il pentimento papale in questo Giubileo è stato una scena teatrale, oppure l'imminente beatificazione è la smentita solenne di parole e gesti che pur commossero molti. In questione, infatti, non è la buona fede di Pio IX, ma le dolorose conseguenze obiettive delle sue azioni. Nella strategia di Wojtyla la beatificazione di Pio IX con papa Giovanni pare dunque l'esaltazione dell'intero papato, e del magistero pontificio che trova la sua massima espressione nel dogma dell'infallibilità papale tenacemente voluto, e ottenuto anche con metodi sbrigativi e poco rispettosi della libertà dei vescovi, da Pio IX, nel Concilio Vaticano I del 1870. I papi, il papato, ci avverte Wojtyla, non sono mai stati responsabili di alcuna violenza nell'imporre la verità. Infatti, se non lo è Pio IX, chi mai potrà esserlo? Anche i papi che vollero l'inquisizione, infatti, "a quei tempi", come ama ripetere il Vaticano, fecero delle scelte opportune, che non si possono giudicare con la mentalità di oggi. Eppure Pio IX non solo oggi, ma già al suo tempo, fu contestato da alcuni cattolici. Sappiamo bene che la macchina del potere papale, preso ora da un senso di onnipotenza, non si arresterà; e che, dunque, il 3 settembre Pio IX sarà beatificato. Ma noi riteniamo nostro dovere manifestare alto un dissenso da questa scelta. E, mentre esprimiamo solidarietà a quei cattolici che, domenica, faranno il digiuno eucaristico, noi quel giorno - come continuiamo da trent'anni - celebreremo l'Eucarestia ma, stavolta, come liturgia funebre per le persone messe a morte da Pio IX. Liturgia accompagnata, in segno di riparazione per il peccato strutturale che si sta compiendo in Vaticano, da una giornata di penitenza.