LA FEDE
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Riflessioni, Opinioni e aforismi |
La
fede è un modo di possedere già le cose che si sperano, di conoscere già le
cose che non si vedono.
(Eb 11:1)
Né la fede della Maddalena, né la fede di Pietro sono così istruttive come
l'incredulità di Tommaso.
(Zacharias Werner)
La fede è in pericolo quando l'uomo è sicuro.
(Savanarola)
I dubbi rimossi non sono una buona cosa. E la nostra fede
non deve essere affatto il prodotto di una rimozione.
(Helmuth Thielicke, luterano)
La paura è l'opposto della fede. Quando hai paura, non
hai fiducia in Dio.
(Colin Urquhart, anglicano)
Quando parlo della fede, non mi riferisco alla religione,
ma piuttosto alla credenza in qualcosa di sacro. E ho l'impressione d'essere
credente, pur restando ateo.
(Alain Bashung, cantante francese)
La paura è il segno della poca fede e della mancanza di
fiducia in Colui che è il Dio dell'impossibile.
(Carlo Carretto, cattolico)
Dio non l'ho raggiunto col capire, l'ho raggiunto nella fede.
(Carlo Carretto, cattolico)
Lo spirito afferra le cose incomprensibili mediante la
fede.
(Martin Lutero, Commento al Magnificat)
Solo chi, obbediendo a Gesù, rinuncia a tutto ciò che
ha, ha il diritto di dire che è giustificato attraverso la sola fede.
(Dietrich Bonhoeffer, luterano)
La fede non è perimetrata da qualcuno che "governa" gli
spazi del sacro, che stabilisce chi è fuori e chi è dentro. Siamo liberi/e dal
tempio e dai suoi funzionari perché la fede è oltre il tempio.
(Franco Barbero, cattolico)
Meno si crede in Dio, più si comprende che altri ci
credano.
[...] Questa domanda me la pongo ogni giorno, senza posa... Ho detto no a Dio,
ma la domanda ritorna ad ogni istante: com'è possibile? A proposito del caso, ad
esempio, ripeto a me stesso: non può essere il caso che combina gli atomi. Ma
allora, che cos'è?... Biologicamente mi sembra difficile spiegare con il caso
persino l'esistenza di un fiore. Mi manca qualcosa... Le domande si susseguono a
catena, sempre le stesse. Sono ossessionato, è il termine esatto, ossessionato,
se non da Dio, dal non Dio.
(Jean Rostand, biologo)
La fede è avere fiducia ragionevole in una realtà che
supera la nostra ragione.
(Hans Kung, cattolico)
Chi vince gli altri è potente, ma chi vince se stesso è
invincibile.
(proverbio cinese)
Ho visto passare Dio all'estremità del mio telescopio.
(Isacco Newton, astronomo)
Non posso dire che credo in Dio; lo vedo.
(J. H. Fabre, entomologo)
Signore e Creatore, ti rendo grazie per tutte le gioie che
ho provato nella contemplazione dell'opera delle tue mani.
(G. Keplero, astronomo)
Quando ho scrutato le sue opere, ho visto passare Dio
davanti a me.
(Linneo, naturalista)
La fede è rischio, paradosso, scommessa, scandalo per chi
non ragiona come il mondo: non è il risultato di dimostrazioni umane
(Vittorio Subilia, valdese)
Credere è una bella cosa, ma mettere in atto le cose in
cui si crede è una prova di forza. Sono molti coloro che parlano come il
fragore del mare, ma la loro vita è poco profonda e stagnante come una putrida
palude. Sono molti coloro che levano il capo al di sopra delle cime delle
montagne, ma il loro spirito rimane addormentato nell'oscurità delle caverne.
Colui che crede giunge a conoscere le sacre realtà attraverso dei sensi diversi
da quelli di cui si serve chiunque altro. Chi crede considera i suoi sensi un
grande muro che lo circonda, e quando segue il sentiero dice: "In questa
città non vi è via di uscita, ma al suo interno è perfetta".
Il credente vive per sempre, giorno e notte, mentre l'infedele non vive che
poche ore.
(Kahlil Gibran, cristiano maronita)
Sì: credere è difficile!
E' difficile perché è un atteggiamento maturo in un essere immaturo. E'
difficile perché è una posizione d'amore e di estrema fiducia in una creatura
incapace di amare e impastata d'incredulità. [...] Il
visibile ci rende continuamente smemorati dell'invisibile. Questo mondo ci
condiziona talmente che abbiamo difficoltà a pensare che ne esista un altro. [...]
La terra non è fine a se stessa. Ciò che vedo ora è solo un inizio: lo
sviluppo lo vedrò dopo. Se la terra fosse fine a se stessa sarebbe
incomprensibile, addirittura nemica. Se fosse fine a se stessa, se si
conchiudesse quaggiù la nostra dolorosa storia di uomini, non avrei difficoltà
a catalogare tra i criminali colui che in un modo o in un altro l'ha pensata,
costruita e messa in movimento. [...] Lo
spirito di Dio che mi abita mi dice di accettarla come mistero. [...]
Sono tentato di dire, e vi assicuro che ci ho pensato su, che la fede è un vero
circolo vizioso: più ne hai bisogno più non la senti, più ti occorre e più
non sai dove trovarla. Proprio quando non sai dove sbattere la testa e dovresti
lasciarti condurre, tu punti i piedi per trovare in te una soluzione che non può
venire da te; più sei cieco e più ti impegni a guidare altri ciechi.
[...] Proprio là dove non può capire, l'uomo vuole capire.
Il credere non appartiene ad una dimensione della natura; è già una dimensione
divina in noi. [...] Quando credo non sono più
un semplice uomo, sono già figlio di Dio.
[...] La fede è una dimensione nuova della
vita nel rapporto con l'invisibile. Ed è difficile. E sarebbe addirittura
insolubile per l'uomo se Dio che è Amore non avesse trovato Lui la soluzione
del problema. La soluzione è lo Spirito. Lo Spirito Santo, che è l'amore di
Dio.
(Carlo Carretto)
Come la fede può deformarsi in fideismo, il naturale in
naturalismo, così il cattolico può degenerare nel cattolicistico... Il cattolicistico
può trasformarsi in una ideologia totale, reazionaria, violenta e repressiva...
Non c'è nulla di più lontano ed estraneo allo spirito evangelico della pretesa
del sistema cattolicistico dell'infallibilità illimitata.
(Chiesa: carisma e potere. - Leonardo Boff, cattolico)
Più si prendono in considerazione punti essenziali del
credo cristiano, tanto più si contrae la quota di persone che vi si riconosce
senza incertezze... L'83% della popolazione italiana si definisce cattolico;
l'80% dice di credere in Dio; il 73% prega almeno qualche volta; il 70% pensa
che Dio svolga una funzione importante nella sua vita; il 60% dice di credere
nell'anima immortale e nel peccato; il 54% dice di credere nella vita
ultraterrena; il 45% dice di credere nella resurrezione dei morti e nel
paradiso; il 38% dice di credere che il peccato come trasgressione alla legge
divina; il 35% dice di credere nel diavolo e nell'inferno. Se si prendessero in
considerazione aspetti specifici dell'insegnamento morale della Chiesa, le
percentuali scenderebbero ulteriormente.
(Da Evangelizzare, periodico di orientamento cattolico)
La vita è più forte della morte e la fede è più
potente del dubbio.
(Hermann Hesse, scrittore)
Siamo dominati da un grande equivoco: che l'Italia sia un
paese cattolico. In realtà il popolo italiano è un popolo di sedicenti
cattolici...
(L. Pigniatiello, teologo catt., in Jesus, feb. 1999)
L'uomo si crea la sua religione, ma solo Dio ci dà la
fede. Una religione senza fede è come un matrimonio senza amore: una cosa
morta.
(Francesco Carpi)
Riteniamo che l'uomo sia giustificato
mediante la fede e non per mezzo delle opere.
(Martin Lutero)
La fede, così come l'amore, non passa attraverso la
ragione.
(Hermann Hesse)
Si sente spesso ripetere: “Io non
posso credere!”. E capita anche, a chi fa questa affermazione, di aggiungere:
“Non appartengo alla comunità dei fedeli ma al mondo”.
Chi pensa questo ritiene la fede una specie di atteggiamento o un dono posseduto
soltanto da alcuni. Certamente esistono individui particolarmente dotati per la
religione e altri che non lo sono, così come alcuni sono dotati per la musica e
altri no. Ma questo non ha assolutamente nulla a che vedere con la fede e
l’incredulità. Ci sono tipi molto pacati che sanno veramente cosa è la fede,
come esistono tipi molto ardenti e fervorosi che si rivelano agli antipodi di
qualsiasi fede.
Nessuno dunque deve dire: “Io non posso credere”. La fede non è un potere, una
capacità dell’uomo. E’ una libertà: libertà che mi viene donata e per la quale
capisco chi è Dio e che cosa ha fatto per me. Siamo di fronte a un’offerta
inaudita. Dio ci dice: “Io sono il Signore Dio tuo!”. Il Signore, cioè il santo
e potente al quale non puoi avvicinarti neppure quando ti trovi nel migliore
atteggiamento religioso. Ma anche “il Dio tuo”, Colui che si avvicina perché tu
lo lo cerchi, che si protende verso di te e vuol essere presente per te, perché
gli possa dire: “mio Dio”.
La questione della fede si pone in questi termini: Vuoi accettare tutto questo?
Forse nessuno di noi è assolutamente disposto a farlo. Affermiamo di non averne
bisogno, anzi mettiamo tutto in dubbio quando ci chiediamo se è certo che esiste
questo Dio; oppure siamo già credenti convinti, e allora conosciamo e possediamo
Dio talmente da dispensarci di ascoltarlo. Ecco la nostra incredulità!
Signore, Dio nostro,
sappiamo che in noi Tu cerchi una sola cosa: la fede. Se noi avessimo fede come
un granello di senape, la confusione che distingue la nostra vita verrebbe
distrutta dallo splendore della tua luce. Signore, nostra speranza, dobbiamo
imparare anche noi a conoscerti un po’ meglio. Crediamo, Signore, ma aiuta la
nostra incredulità.
(Karl Barth, teologo
protestante)
Al Dio vero, al Dio umano non si arriva per la via della
ragione, ma per quella dell'amore e del dolore. Non e possibile conoscerlo per
poi amarlo; occorre cominciare ad amarlo, a desiderarlo, ad avere fame di Lui,
prima di conoscerlo, la conoscenza di Dio procede dall'amore di Dio.
(Miguel De Unamuno)
Il credente, consacrato compreso, non deve eliminare in sè
la problematicità, il suo interrogarsi continuo e impegnato sulla fede.
Altrimenti finisce con l'essere soddisfatto in maniera filistea, pensando di
possedere la verità.
(Pietro Prini, Lo scisma sommerso)
Se do pane ai poveri, tutti mi chiamano santo; se dimostro
perché i poveri non hanno pane, mi chiamano comunista e sovversivo.
(Dom Helder Camara, vescovo brasiliano)
La fede, come altre esperienze intense, si pone al di là
delle definizioni.
C'è in giro un'ansia di semplificazione che mi fa paura e mi irrita: non si può
generalmente semplificare una situazione complessa se non impoverendola. (...)
Vi sono proposte religiose che pretendono di ridurre tutto a dogmi chiari e
assoluti: l'inizio e la fine, il passato e il futuro, la terra e il cielo, ogni
cosa si definisce in un mosaico ben illuminato di proposizioni corrette e
ordinate.
Preferisco sovente i miei dubbi.
Vittorio Fantoni, avventista)
Noi oggi, sappiamo troppo, ma siamo convinti di troppo
poco.
(Francesco Carpi)
Cristo è la verità centrale della fede, tutte le altre
sono verità periferiche.
(Paolo Ricca, valdese)
Sono l'uomo più felice del mondo.
Perché il Signore mi ama.
Di un amore incredibile.
Egli spera in me, crede in me.
Io credo un po' in Lui, spero un po' in Lui.
Perché Lo amo.
(Sakarian)
Io ritengo che ciascuno di noi abbia in sé
un non credente e un credente che si parlano dentro, che si interrogano a
vicenda che rimandano continuamente domande pungenti l’uno all’altro.
(Card. Carlo Maria Martini)
Dio è così ricco da non vendere la salvezza,
Noi siamo così poveri che non possiamo comperarla. Ci salva solamente per mezzo
della fede, tali e quali noi siamo, là dove siamo, chiunque noi siamo, religiosi
o no. Possiamo andare a Lui per fede. Che cos'è la fede? La fede è una fiducia
piena in Gesù.
Il Dio onnipotente sa che non sono abbastanza competente, non sono abbastanza
intelligente, non abbastanza forte per vivere una vita cristiana di successo. Ma
per mezzo del suo Spirito, il Signore Gesù Cristo desidera entrare nella mia
vita, riflettere col mio cervello, guardare con i miei occhi, ascoltare con le
mie orecchie, parlare con le mie labbra, camminare con le mie gambe, lavorare
con le mie mani, amare con il mio cuore. Ecco la vita cristiana. Null'altro,
nulla di più, nulla di meno.
(Calendario evangelico 'Il Buon Seme' ~ 29.X.2002)
«Non
c’è più nessuna condanna per quelli che sono uniti a Cristo Gesù perché la legge
dello Spirito, che dà la vita per mezzo di Cristo Gesù, mi ha liberato dalla
legge del peccato e della morte». [Romani 8,1-2]
Cristo ci ha liberati dalla legge del peccato e della morte! E’ questo il
messaggio di salvezza che ci giunge dal testo di Romani 8. L’Evangelo è un
invito a riporre la propria fiducia in Dio, a non temere nessun altra potenza o
autorità.
Nella Bibbia l’espressione “non temere” ricorre oltre 350 volte: mediamente
possiamo dire che nell’arco dell’anno Dio ci invita ogni giorno a essere
fiduciosi, a non permettere che la paura ci domini.
Ogni persona è posta di fronte a una scelta: da una parte la legge dello
Spirito, governata dalla figura di Cristo. Dall’altra la legge del peccato e
della morte. Come credenti non possiamo che scegliere la prima.
Chi segue la legge dello Spirito scopre una vita nuova, appagata e ricca di
benedizioni. La fede infatti attiva un ciclo vitale, mentre la paura conduce
alla morte, sia fisica sia spirituale. Ciò non è possibile con le nostre sole
forze. Il Signore promette infatti di condurre personalmente per mano chi
diventa sua discepolo.
Dio si comporta con noi come un padre amorevole e paziente. “Dio non ci ha dato
uno spirito che ci rende paurosi”, leggiamo nella seconda lettera a Timoteo, “ma
uno spirito che ci dà forza, amore e saggezza” (1,7).
Non abbiate paura, perché la paura è una forza diabolica e perversa che porta
all’autodistruzione. E’ l’esperienza di cui parla Giobbe: “Mi piombano addosso i
mali che temo, mi capita proprio quel che mi spaventa” (3,25).
E ancora in Romani 8,15: “Voi non avete ricevuto in dono uno spirito che vi
rende schiavi e che vi fa di nuovo vivere nella paura, ma avete ricevuto lo
Spirito di Dio, che vi fa diventare figli di Dio e vi permette di gridare
‘Padre’ quando vi rivolgete a lui”.
Rifiutiamo quindi la paura, non prestiamo il fianco alle sue lusinghe. Essa
cerca di accecarci e sviarci, di impedirci di giungere a una vita piena e
felice. Il Signore ci aiuterà a resisterle. Come leggiamo in Giovanni 4,18: “Chi
vive nell’amore di Dio non ha paura. Anzi, l’amore perfetto caccia via la
paura”.
(Osei Agyeman)
Il Dio dei parroci è
morto, morto stecchito. Ma io amo, e quindi vivo.
Non voglio più dipingere Dio nelle cattedrali e nelle chiese;
voglio dipingere Dio negli occhi lucenti degli uomini”
(Vincent Van Gogh)