Se perdoniamo, siamo perdonati
(Il Foglio, settembre 2002)


Qualche apposito dicastero vaticano ha ribadito che il sacramento della penitenza e riconciliazione può avvenire solo con la confessione auricolare, individuale, nell’orecchio del prete, dunque escludendo che vi sia il sacramento del perdono nelle liturgie penitenziali collettive, già diffuse nelle chiese di tutto il mondo. Dunque, anche il perdono che si chiede due volte nella messa, all’inizio e prima della comunione, è una finzione senza speranza di reale esaudimento? Ma è mai possibile pensare una tale assurdità?
Nella preghiera insegnata da Gesù, noi diciamo al Padre nostro «rimetti a noi i nostri debiti come noi li rimettiamo ai nostri debitori». Ciò significa certamente che ci impegniamo a perdonare sia per essere perdonati sia perché siamo stati perdonati. Ma può significare anche: se perdoniamo siamo perdonati. Nel vangelo secondo Giovanni, Gesù risorto, dopo aver dato la pace, soffia sui discepoli e dice: «Ricevete lo Spirito Santo: a chi rimettete i peccati, sono loro rimessi, a chi li ritenete, sono ritenuti» (20,22-23). Lo dice ai discepoli (v. 19), non ai dodici, perciò a tutti, non soltanto a chi è ministro nella chiesa. Anche da Matteo 18,18 e dai versetti precedenti (la correzione fraterna) si ricava che il potere di «legare e sciogliere», con effetto anche «nel cielo», è dato a tutte le chiese dei discepoli, non solo a Pietro (come in 16,19).
Insomma, pare proprio che il sacramento del perdono stia in questo: se perdono, sono perdonato; se domando perdono al fratello, Dio mi perdona. Se non perdoniamo, Dio non ci perdona. Se la legge del mio e del tuo, del prestigio e dell’onore, prevale sull’amore, restiamo nel peccato. Se non ricomponiamo le divisioni tra noi, restiamo divisi da Dio. Se le politiche sono fatte di vendette, i popoli sono senza perdono, il mondo rimane un inferno. Il perdono di Dio passa attraverso il perdono tra noi. Non si può accusare di individualismo protestante questa idea del perdono, perché la “materia” di questo sacramento è fraterna, è il perdono che cerchiamo e ci diamo a vicenda. La confessione a carattere giudiziale ha un’altra origine.
Nel vangelo non c’è monopolio clericale.
È tanto difficile accettare la grazia di Dio senza frapporle ostacoli?


Sullo stesso tema: La confessione nelle Chiese evangeliche (Max Thurian)


Ikthys