Lo Spirito di Pentecoste
(Piero Bensi, in Riforma del 16 giugno 2000)


Oggi è la domenica di Pentecoste, giornata nella quale i cristiani ricordano la discesa dello Spirito Santo sui discepoli riuniti dopo l'Ascensione di Gesù, come egli stesso aveva promesso. 
In quel giorno lontano erano presenti a Gerusalemme i rappresentanti di popoli molto diversi fra loro sia per costumi che per linguaggio. Eppure lo Spirito Santo fece sì che tutti potessero comprendere il solo e unico messaggio che veniva dai discepoli: «Dio ha fatto Signore e Cristo quel Gesù che voi avete crocifisso». 
Diversità di linguaggi ma un messaggio unico, preciso, inconfondibile: Gesù Signore e Salvatore.
Oggi i cristiani sono molto divisi fra loro: diversità di linguaggi, diversità di liturgie, gestualità diverse, teologie diverse. 
Eppure alcuni credenti sinceri e in buona fede sostengono che queste diversità annunciano lo stesso messaggio: Gesù Cristo, Signore del mondo. 
Ma le cose stanno proprio così? Non nego che in talune occasioni particolari (ne faccio io stesso l'esperienza) le diversità portano comunque allo stesso messaggio. Ma si tratta di momenti speciali, non della norma.
Quando una chiesa sostiene di essere fondata sulla persona di Pietro e non sulla sua confessione di fede («Tu sei il Cristo») parla un linguaggio diverso dal nostro, ma annuncia anche un messaggio diverso. 
Quando una chiesa afferma che il vicario, il rappresentante di Cristo in terra è un uomo che siede sulla cattedra di Roma e non lo Spirito Santo, parla un altro linguaggio, ma dà anche un diverso messaggio. 
Quando una chiesa prende una dolce fanciulla ebrea, Miriam di Nazareth, oggetto di una particolare vocazione divina, e la trasforma in «Maria Madre di Dio», «Maria Ausiliatrice», l'«Immacolata Concezione», l'«Assunta in cielo», colei che ascolta le preghiere delle creature umane sofferenti, parla un linguaggio differente, ma annuncia anche un diverso messaggio. 
Quando una chiesa si pone come mediatrice fra Dio e l'uomo e dispensatrice di indulgenze e di proclamazioni di santità, parla un diverso linguaggio, ma annuncia anche un diverso messaggio. 
«Là dov'è lo Spirito del Signore, qui vi è libertà» esclama l'apostolo Paolo. 
Ed è così soltanto che si può celebrare la Pentecoste.