Templari

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stemma portoghese dell'Ordine dei TemplariPer memoria ricorderò le parole che venivano proferite nel corso dell’iniziazione dei Fratelli Templari, e stavolta per esteso:

"Amato fratello, tu chiedi molto, perché del nostro Ordine non vedi che la scorza che è al di fuori. La scorza che tu vedi sono i nostri bei cavalli e le nostre belle armature; vedi che mangiamo e beviamo bene e abbiamo dei begli abiti, e per questo credi che con noi starai bene. Ma tu non sai quali dure regole vigono all’interno: perché è cosa dura per te, che sei nato signore, dover diventare il servo altrui. Perché d’ora in poi non farai più ciò che desideri: infatti, se vuoi stare di qua dal mare, ti si manderà al di là, e se vuoi rimanere ad Acri ti si invierà in terra di Tripoli o di Antiochia o d’Armenia, oppure nelle Puglie o in Sicilia o in Lombardia o in Francia o in Borgogna o in Inghilterra o in molte altre terre dove abbiamo case e possedimenti. E se vorrai dormire ti si farà vegliare, e se qualche volta vorrai vegliare ti si farà andare a riposare nel tuo letto. E quando sarai a tavola e vorrai mangiare, ti si comanderà di alzarti e di andare dove un altro vorrà, e tu non saprai mai dove. Le dure parole di rimprovero che tante volte ti saranno rivolte, dovrai sopportarle. Ora considera bene, dolce fratello, se potrai sopportare tutte queste difficoltà."

Queste parole che non hanno alcun senso per gli scopi apparenti della Cavalleria e dell’Ordine del Tempio, ne hanno invece se le si osservino nell’ottica del fatto iniziatico.

Da "I Templari", di Enrico Badellino, Ed. Xenia
C'è chi sostiene che le loro fortune furono assicurate dal possesso del Santo Graal, chi delle Tavole nella Legge e dell'Arca dell'Alleanza, chi della Santa Sindone. Secondo alcuni furono i protagonisti e i promotori della rinascita spirituale dell'Occidente dopo la "notte" del Medioevo, secondo altri furono maghi, alchimisti, ricercatori dell'occulto. Per altri ancora, i Templari andavano regolarmente in America a cercare l'argento; inventarono il Gotico; sapevano che l'uomo sulla croce non era Gesù Cristo; praticavano la tecnica yoga del risveglio dei chakra; i loro "eredi" considererebbero le Centurie di Nostradamus come una specie di "manuale di istruzioni", ecc. ecc. ecc.
Si può dire che la leggenda del Tempio nacque mentre l'Ordine stesso era nel pieno del suo splendore, quando intorno al 1210 Wolfram von Eschenbach, nel suo poema Parzival …, assegnò la custodia del mitico Graal ai Templiesen. La purissima vocazione religiosa di questi leggendari cavalieri, coniugandosi a una ferrea preparazione militare, li rendeva come nessun altro degni di assolvere al sublime compito della difesa della più santa fra le reliquie.