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Lasciamo
che sia Rodari a descrivere i luoghi in cui è nato: E la legge la facciamo noi". (Gianni Rodari)
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"Ogni
tanto passo un po' di tempo a guardare una carta
della zona del Cusio. E' una carta che conosco bene. L'ho tenuta sotto
gli occhi per mesi mentre scrivevo C'era due volte il barone Lamberto,
una favola ambientata sull'isola di San Giulio, nella quale sono riuscito
a ficcare, con una scusa o con l'altra, in questo o in quell'episodio,
quasi tutti i nomi del Cusio, senza rivelare nessuno dei ricordi che li
accompagnavano, e senza nemmeno calcare la mano perché si capisce che era
un "esercizio di fantasia" anche quello. In generale penso che
ricordi ed esercizi bisogna tenerseli per sé. Faccio eccezione soltanto
qui. Vedo sulla carta Borca e rivivo le feste paesane a cui mio padre
portava regolarmente la famiglia: ricordo il sapore della torta acquistata
all'incanto delle offerte, del vino bevuto all'osteria appena sopra la
ferrovia. D'estate si andava quasi tutte le domeniche a una sagra, da Orta
ad Ornavasso. Ma Borca è già per me un'altra cosa. E' un luogo della
fantasia che fa rima con "orca". E qui l'inganno è sottile:
perché intorno all'isola di San Giulio, a pochi centimetri da Borca sulla
carta, gira la leggenda di un'orca uscita dal 'büs d'l'Orchera'.
Dunque non è il suono che ha suggerito la rima, ma la memoria. E
quell'orca mi sta qui in gola,perché avrei voluto metterla nella storia
del barone Lamberto e non ce l'ho messa, e avrò pace solo quando capirò
perché non ce l'ho voluta mettere". |