"SICILIA EN PRIMEUR" tasting della stampa presso le aziende della Sicilia Orientale: Benati e Cottanera                                                        

di Luigi Salvo

La prima giornata del tour della stampa, è stato dedicato alle aziende della Sicilia orientale, ed in particolare, a quelle del territorio dell’Etna. Belle realtà vinicole, rivalutate in questi ultimi anni, ma che già da tempo sfoderano vini egregi da vitigni autoctoni ed internazionali. Insieme ai colleghi Roberto Gatti (Winetast.it ,Vinit.net) Guido Ricciarelli (Spirito di Vino), e due winereporter giapponesi, arriviamo a Viagrande all’azienda Benanti, dove ci accoglie Rosario Greco, responsabile commerciale Italia. Splendido questo territorio, posto nella regione a sud dell’Etna, dalle caratteristiche pedoclimatiche particolari ed uniche, determinate dalla vicinanza del mare, dal tipo di terreno sabbioso vulcanico, dall’esposizione e dall'altitudine, la quale favorisce escursioni termiche sia annuali, che giornaliere, influenzando i processi di fioritura, invaiatura e maturazione delle uve, e donando vini ricchi di profumi ed aromi, con vive note di freschezza. Benanti da sempre alleva solo ed esclusivamente vitigni autoctoni, il Nerello Mascalese, il Carricante, la Minnella, il Nerello Cappuccio, ed il Nero D’Avola. Alcune vigne sono antichissime, coltivate ad alberello, e sono franche di piede, in quanto sopravvissute all'epidemia filosserica di fine ottocento. Il vigneto più antico si trova proprio dove ci troviamo,  ha oltre cento anni, si chiama Monteserra, è posto a circa 450 mt di altezza, con una elevatissima densità d’impianto, circa 11.000 ceppi/ha, in esso le varietà presenti sono Nerello Mascalese, Minnella e Nerello Cappuccio. Bellissimo il panorama del vigneto che si apre davanti a noi, piante cariche di storia, i cui legni sono di straordinaria fattura, spessi e dalle forme particolari. 

Dopo la passeggiata lungo i vigneti, il tasting, ha previsto tra gli altri, i cru aziendali:

Etna Bianco di Caselle 2004 D.O.C. - 12,00% vol.  Carricante 100%  Colpisce l’ottimo naso, di pesca e scorza agrumata, d’idrocarburi e sentori minerali. Al palato e di gran freschezza e buona P.A.I.. Tra noi si commenta, come questo vino così autoctono, riesca a ricordare così tanto un riesling renano. 

Il secondo vino bianco è il Pietramarina 2003, l’annata 2002, circa un anno fa, l’avevo selezionata, tra i dieci migliori bianchi di Sicilia, per un approfondito articolo sul “Sommelier Italiano”, assegnandogli 5 tastevin: così lo avevo recensito:

Etna Bianco Sup. Pietramarina 2002 D.O.C. - 13,00% vol.  Carricante 100%  Ha origine da vigne di oltre 85 anni poste a 950 m slm., la fermentazione si svolge in acciaio a temperatura di 18-20°C., il vino matura per due anni, di cui uno a contatto con i lieviti. Visivamente ricco nel suo cristallino dorato, e nella sua consistenza, elegantemente profumato di fiori di camomilla, melone bianco, mela matura e piacevoli accenni di miele di zagara e nocciola. Suadente e pieno in bocca, è fresco e minerale, bilanciato dall’alcol, decisamente lunga la persistenza di frutto maturo e mandorla. Da sposare con il filetto di tonno in salsa rossa. Prezzo indicativo in enoteca 23,00 euro. Il 2003 l'ho trovato sullo stesso livello, anzi un pelino migliore.

Etna Rosso Rovitello 2000 D.O.C. - 14,00% vol. Nerello mascalese 80%, Nerello Cappuccio 20%  Le uve di produzione, provengono in parte da vigneti a quasi 1000 mt di altezza, nel bicchiere è rubino con sfumature granato, grande l’impatto olfattivo, ciliegia ed amarena sotto spirito, tabacco, gran pepe. Al palato è elegante con morbido tannino, ricorda un Nebbiolo di Serralunga. Bellissimo

Etna Rosso Serra della Contessa 2001 D.O.C. - 14,00% vol. Nerello mascalese 80%, Nerello Cappuccio 20%  Anch’esso accattivante nel suo equilibrio gusto-olfattivo, con calore e rotonda concentrazione di frutto. Autoctono di gran pregio

Ci spostiamo sul vesante Nord dell’Etna, a Castiglione di Sicilia, presso l’azienda Cottanera, dove ci accoglie, con la sua simpatia, l’avvocato Gugliemo Cambria, insieme ai suoi figli, Mariangela e Francesco. Qui i vigneti si estendono per 50 ettari ad un'altitudine di 700 m s.l.m., il terreno d’origine vulcanica, ha suolo sciolto, in parte sabbioso, in parte alluvionale, ricco di scheletro e di sali minerali. 

La cantina è moderna, alle varietà autoctone Nerello Mascalese, Inzolia e Nero d'Avola, sono affiancate le varietà alloctone Merlot, Cabernet Sauvignon, Syrah e Mondeuse. Il tasting è avvenuto nel corso del pranzo, svoltosi in una antica villa di proprietà, adiacente l’azienda, ed ha compreso tutti e sette i vini aziendali. 

Su tutti decisamente affascinanti: L’Ardenza 2004 - 14,00% vol. Mondeuse 100% L’avvocato Cambria mi racconta, con shiettezza, come per caso, al momento dell’impianto del nuovo vigneto, siano arrivate le barbatelle di Mondeuse, insieme a quelle di Syrah. L’errore diventa un grande successo. Dodici mesi in barriques nuove. Nel bicchiere è gran rubino, naso intenso e complesso, di frutto corposo su toni vegetali, note minerali. In bocca è particolare, di calore e rotondità, ma nel contempo di frutto, spezie e mineralità di lunghezza.

Sole di Sesta 2004 - 14,00% vol. Syrah 100% Dodici mesi in barriques nuove. Rubino opulento, il naso è su toni più dolciastri, more ed amarene in confettura, pepe, vaniglia dosata. Bocca di spessore, tannino levigato ed avvolgente, lungo. Un ottimo esemplare di alloctono, che si esprime con gran carattere siciliano.

Luigi Salvo                                                   

Tasting della stampa  ZISOLA, PLANETA e FEUDO MACCARI