Capitolo III

CESARE BATTISTI,
EROE O TRADITORE?


Fu l'uomo simbolo della prima guerra mondiale, l'uomo determinante. Fu l'uomo più discusso durante tutto il conflitto. Fu linciato, venerato, compianto, maledetto; fu un eroe, un traditore, un martire, un disertore; fu nazionalista, autonomista, socialista, irredentista. Ma fu, prima di tutto, un uomo, un uomo che lottò per dare una dignità a una regione, il Trentino, stretta tra due realtà antitetiche ma complementari per la cultura trentina: l'Italia e l'Austria. La sua visione della realtà condizionò per anni, e oggi ancora più che mai, la società che tra rigurgiti nostalgici e nazionalismi senza basi storiche rischia di apportare a quella figura ormai leggendaria interpretazioni falsate. Nella società di oggi non ha senso parlare del Battisti nel 1998 eroe o traditore, perché la mentalità è molto cambiata, come pure il contesto col quale il Trentino e il Sudtirolo vengono oggi a contatto. È tuttavia necessario, per capire il presente, conoscere il Battisti del 1916, immerso nei suoi meriti e demeriti. Non si arriverà quindi ad ottenere una risposta secca alla domanda perenne se nel giusto ci sia il Battisti sulla forca o il Battisti sulle piazze di ogni città del Trentino.



approdondimento: Battisti, da autonomista a “mito ” della nazione, da "La Padania" a firma Mirko Molteni
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