IL MIRACOLO DI
SAN SILVESTRO


Percorrendo lo Schenèr, prima della deviazione per il passo Gòbbera, è possibile vedere, abbarbicata su un aspro spuntone roccioso a picco sulla vallata, la chiesetta di San Silvestro. Misteriose catene appese al portale (oggi affisse a fianco dell'altare) ricordano uno strano fatto avvenuto in epoche passate, avvolto nelle nebbie del mito tramandato dai racconti popolari.
In una sera di tardo autunno un uomo di Canal San Bovo, Girolamo Sperandio di 45 anni, ammogliato con figli, ricevette uno strano messaggio che lo invitava a recarsi al più presto a Caoria. L'uomo, capo boscaiolo, fu subito tormentato dal dubbio se precipitarsi immediatamente a Caoria, dove abitava la sua vecchia madre e dove aveva delle proprietà, o dar retta ai suoi timori di essere derubato dai banditi o sbranato dai lupi. Alla fine, nonostante le preghiere della moglie e i consigli dei vicini volti a dissuaderlo, decise di mettersi in cammino di notte nella foresta, dove in un agguato trovò la morte, ucciso con una larga ferita alla testa prodotta da un oggetto contundente come una coltellata, una leva da muratore o una sbarra.
Il mattino dopo venne rinvenuto il cadavere ed iniziò la caccia all'assassino lungo tutta il distretto. I gendarmi del Primiero si misero sulle tracce di alcune persone, sospettando che l'uccisore fosse qualcuno che conoscesse molto bene la vittima, e che sapeva che aveva una madre e delle case a Caoria.
In paese nessuno ne sapeva niente ma i sospetti si concentrarono sul giovane Vincenzo Loss, un boscaiolo un po' spaccone che, per non aver mai avuto guai, fu antica statua di S.Silvestro trafugata da ignoti nel 1978 accusato di essere complice dei banditi. La vittima era poco amata dagli altri boscaioli per i suoi modi scontrosi e per le presunte ingiustizie subite da alcuni compagni. Così il Loss fu arrestato dai gendarmi, fu incatenato anche se si proclamò innocente e fu condotto verso Canal San Bovo. Durante il tragitto il giovane boscaiolo si rese conto che rischiava di essere condannato a morte ingiustamente perciò quando si trovò dinanzi la chiesetta dedicata a San Silvestro, disperato, si rivolse al santo protettore degli innocenti supplicandolo di liberarlo e di non permettere che si compisse una così grande ingiustizia. Subito le grosse catene caddero a terra.
Ciò sortì l'effetto di una specie di "giudizio di Dio" che convinse il giudice dell'innocenza del boscaiolo che fu subito rimesso in libertà.
Non si sa se le catene caddero per il miracolo di San Silvestro o per un accordo tra imputato e i quattro gendarmi, fatto sta che nella credenza popolare le catene divennero simbolo di grazia ricevuta e furono poste all'ingresso della chiesa di San Silvestro come prova della benevolenza del Santo.

in sottofondo: Richard Wagner: la Cavalcata delle Valchirie

 


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