COME CURARE IL DIABETE

 

TRATTAMENTO: AUTOMISURAZIONE

 

Il paziente diabetico necessita di conoscere il più frequentemente possibile il suo livello di zucchero nel sangue (glicemia) perché questo lo aiuta a controllare se e quanto la dieta, l’esercizio fisico e le medicine riescono a bilanciare la sua malattia.

Ma questi controlli permettono anche di evitare una frequente e pericolosa condizione: i livelli di glucosio troppo bassi nel sangue, l'ipoglicemia.

 

E’ un esame che il paziente può praticare personalmente a casa propria usando uno dei tanti reflettometri portatili che hanno reso estremamente facile l’automonitoraggio. Differiscono un poco l’uno dall’altro, ma tutti con manualità che s’imparano in un attimo. Ed è importante registrare su una tabella i valori di tutte le misurazioni perché su questa base il diabetologo potrà consigliare variazioni nei tre fattori terapeutici.

In generale il paziente misura la glicemia tre volte al giorno, cioè prima dei pasti, ma l'ideale sarebbe di farlo anche due ore dopo l’inizio del pasto.

 

Un altro esame è quello che permette di controllare se nelle urine sono presenti dei corpi chetonici (sottoprodotti del metabolismo dei grassi) che si formano quando nel sangue non c'è sufficiente insulina e l'organismo, non potendo utilizzare il glucosio in circolo quale fonte di energia, brucia i grassi quale fonte alternativa.

Questi chetoni, accumulati nel sangue, si riversano poi nelle urine ed è in esse che si possono ricercare immergendovi una striscia di plastica appositamente trattata.

Alti livelli di chetoni nel sangue conducono ad una condizione grave chiamata chetoacidosi. Si raccomanda di fare questo esame soprattutto durante le malattie intercorrenti, la gravidanza, i periodi di alta glicemia e le condizioni di stress.