Astutillo
Malgioglio
Tra
i migliori
portieri che hanno difeso la porta biancoazzurra
troviamo senza dubbio Astutillo Malgioglio detto
Tito. Non parliamo di un fuoriclasse ma di un professionista
serio, un atleta completo, in grado di dare sicurezza
al reparto difensivo. Piacentino, classe 1958, prodotto
del florido vivaio della Cremonese, Malgioglio arriva
al Brescia nella stagione '77-'78, con provenienza
Bologna dove l'anno prima a 18 anni aveva già
fatto il suo esordio in serie A. Alla sua prima
stagione è già titolare e lo sarà
fino al 1982 dopo un totale di cinque campionati
con la casacca delle rondinelle. Tra questi, una
stagione da ricordare è la 1979-80, annata
in cui, pur non godendo dei favori del pronostico,
il Brescia ottiene la promozione dalla B alla A.
Guidate dal mister Gigi Simoni, le rondinelle spiccano
il volo anche grazie al fondamentale apporto del
portiere piacentino che si segnala per la sua grande
sicurezza sia tra i pali che nelle uscite. Le stagioni
successive non sono purtroppo così esaltanti
per i biancoazzurri che sfiorano soltanto la salvezza
nella massima serie fino a precipitare addirittura
in serie C al termine della stagione 1981-82. E'
questa l'ultima annata al Brescia di Maglioglio
che viene ceduto alla Pistoiese. In seguito,
in squadre blasonate come Roma ed Inter, Tito si
ritaglia per molti anni il ruolo di portiere di
riserva. Nel mezzo, vive pure un'esperienza alla
Lazio da titolare ma è una stagione molto
travagliata in cui il portiere va incontro anche
alla contestazione dei tifosi. Da incorniciare invece
il 1988-89 quando, come riserva di Zenga, vince
uno scudetto nell'Inter dei record guidata da Trapattoni.
Frenato da gravi problemi fisici, chiude la carriera
all'Atalanta nel 1992 come secondo di Ferron.
La
figura di Maglioglio non è da assimilare
allo stereotipo del portiere un po' istrione, un
po' pazzerello. Il "nostro" è tutt'altro:
schivo e taciturno, incline a mostrare la sua personalità
con i fatti più che con le parole. E proprio
per questo non tutti sanno che Malgioglio ha dedicato
e dedica gran parte del suo tempo all'assistenza
ai bambini disabili. All'inizio degli anni '80,
con i suoi primi ingaggi da calciatore, ha fondato
a Piacenza una palestra per sostenere con terapie
adeguate i bambini con difficoltà motorie.
Recentemente, nel 2000, Malgioglio, tra l'indifferenza
delle istituzioni e del mondo sportivo, è
stato costretto a chiudere la palestra per mancanza
di fondi e per problemi di salute personali ereditati
dalla carriera di calciatore. Da allora continua
comunque a dedicarsi alla rieducazione dei bimbi
a domicilio. < Torna