La creazione degli animali
C'era una volta Napi, che era l'aiutante del Sole: il Sole riscaldava la Terra mentre Napi faceva tutti i lavori di manutenzione. Un giorno Napi aveva terminato presto i suoi lavori, e dato che non era abituato a tenere le mani ferme, prese un blocco di argilla e cominciò a modellare con un blocco di argilla...
Una dopo l'altra fece le figurine di tutti gli animali della Terra. Era molto soddisfatto del suo lavoro: soffiò sopra ogni figurina, dando a ciascun animale un nome e un luogo da popolare sulla Terra.
Era rimasto un piccolo blocchetto di argilla. Napi lo pasticciò un po', poi fece un'altra figurina e disse: Ti chiamerai uomo, ed abiterai tra i lupi. Napi tornò al suo lavoro, ma un giorno arrivarono gli animali a protestare: il bisonte non riusciva a vivere in montagna perché era troppo ripida, le capre della prateria non amavano vivere nell'acqua, la tigre non si adattava vicino al mare e così via. Allora Napi ridiede a tutti nuove abitazioni, e questa volta furono tutti soddisfatti. Tutti, tranne l'uomo, che vaga dappertutto per trovare un luogo che lo soddisfi.

La leggenda dell'aurora

Molto tempo fa in questo paese era buio fitto. Gli abitanti, tennero un'assemblea e decisero che occorreva una persona che fosse veloce a correre e scelsero Ghiandaia Azzurra. Esso, si mise subito in moto in direzione di levante e finalmente giunse in una capanna di terra in un villaggio molto abitato a giudicare dalla quantità di capanne, ma nessuno in realtà era li, perché se ne erano andati ad una festa non molto distante. Entrato nella capanna trovò un bambino.. Ghiandaia Azzurra chiese al bambino:
"Dove sono andati?'". Il ragazzo rispose: "Sono andati via":
Nella capanna c'erano delle ceste di provviste contro la parete: Ghiandaia Azzurra indicò la prima cesta che vide li vicino e chiese:"Che c'è in quella cesta?". Il bambino rispose:"Prima sera". Poi indicò la cesta accanto dicendo: "Che c'è in quella cesta?"."Appena buio".
Le domande alternate dalle risposte si susseguirono, fino all’ ultima:: "Che c'è in quella cesta?".Il fanciullo rispose: "Aurora".
Allora Ghiandaia Azzurra afferrò lesto la cesta e se ne scappò di corsa!Il bambino cominciò a gridare: "Ci hanno rubato l'Aurora!".
La gente non fece caso alle urla del bambino poco distante, e continuarono a danzare.. Finalmente l’ attenzione di un abitante cadde sulle urla  e disse: "Il ragazzo grida che hanno rubato l'Aurora". Tutti accorsero allora alla capanna e, spiegato l’ accaduto si misero presto ad inseguire Ghiandaia Azzurra verso ponente. Egli andava verso ponente, sempre verso ponente. Vicino alla Grande Valle lo raggiunsero.
Stavano per prenderlo; erano proprio sul punto di farcela, quando egli aprì la cesta e la luce volò fuori.

 

La leggenda della Luna Piena

In una calda notte di luglio di tanto tempo fa un lupo, seduto sulla cima di un monte, ululava a più non posso. In cielo splendeva una sottile falce di luna che ogni tanto giocava a nascondersi dietro soffici trine di nuvole, o danzava tra esse, armoniosa e lieve.Gli ululati del lupo erano lunghi, ripetuti, disperati. In breve arrivarono fino all’argentea regina della notte che, alquanto infastidita da tutto quel baccano, gli chiese:- Cos’hai da urlare tanto? Perché non la smetti almeno per un po’?-- Ho perso uno dei miei figli, il lupacchiotto più piccolo della mia cucciolata. Sono disperato… aiutami! - rispose il lupo. La luna, allora, cominciò lentamente a gonfiarsi. E si gonfio, si gonfiò, si gonfiò, fino a diventare una grossa, luminosissima palla.  - Guarda se riesci ora a ritrovare il tuo lupacchiotto - disse, dolcemente partecipe, al lupo in pena. Il piccolo fu trovato, tremante di freddo e di paura, sull’orlo di un precipizio. Con un gran balzo il padre afferrò il figlio, lo strinse forte forte a sé e, felice ed emozionato, ma non senza aver mille e mille volte ringraziato la luna. Poi sparì tra il folto della vegetazione. Per premiare la bontà della luna, le fate dei boschi le fecero un bellissimo regalo: ogni trenta giorni può ridiventare tonda, grossa, luminosa, e i cuccioli del mondo intero, alzando nella notte gli occhi al cielo, possono ammirarla in tutto il suo splendore. I lupi lo sanno… e ululano festosi alla luna piena.

La storia della Creazione
        Agli inizi del mondo c'era solo acqua. Whee-me-me-owan, il Grande Capo Lassù, viveva su nel cielo tutto solo. Quando decise di fare il mondo, venne giù in luoghi dove l'acqua è poco profonda e cominciò a tirar su grandi manciate di fango, che divennero la terraferma. 
Fece un mucchio di fango altissimo che, per il gelo, divenne duro e si trasformò in montagne. Quando cadde la pioggia, questa si trasformò in ghiaccio e neve sulla cima delle montagne.Un po' di quel fango indurì e divenne roccia.Il Grande Capo Lassù fece crescere gli alberi sulla terra, ed anche radici e bacche. 
Con una palla di fango fece un uomo e gli disse di prendere i pesci nell'acqua, i daini e l'altra selvaggina nelle foreste. 
Quando l'uomo divenne malinconico, il Grande Capo Lassù fece una donna affinché fosse la sua compagna e le insegnò a preparare le pelli, a lavorare cortecce e radici e a fare cesti con quelle. Le insegnò quali bacche usare per cibo e come raccoglierle e seccarle. Le insegnò come cucinare il salmone e la cacciagione che l'uomo portava. 

 

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Quando il grande diluvio finì sulla Terra restarono solo due esseri viventi: Watakame (il seminatore) e la sua cagnolina, la quale si trasformò nella divinità delle acque. In seguito i due superstiti si sposarono e dalla loro unione nacquero numerosi figli che ripopolarono il mondo. Da allora la divinità delle acque divenne la protettrice dei bambini.

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Nas-caki-yel (il Corvo) stava cercando di creare gli uomini. Fece due tentativi contemporaneamente utilizzando nel primo caso una roccia e nel secondo una foglia. La roccia tuttavia  era lenta e così gli esseri umani "nacquero" dalla velocissima foglia. Allora Nas-caki-yel mostrò una foglia agli uomini dicendo loro che dovevano essere come lei che quando si stacca dal ramo marcisce e non resta più nulla. In questo modo la morte fu introdotta nel mondo: se gli esseri umani fossero stati creati dalla roccia non ci sarebbe stata la morte

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Manitù (il Grande Spirito) per creare gli uomini pensò di utilizzare l'argilla; inviò quindi alcuni animali suoi collaboratori, sopratutto uccelli, a raccoglierla nel fondo degli stagni. Con l'argilla modellò una figura con aspetto di uomo e la pose a cuocere in un forno da vasaio. Ma lo spirito del male da sempre nemico di Manitù, si trasformò in pioggia spegnendo il fuoco prima della fine della cottura. Da quella operazione incompleta nacquero i visi pallidi.

Allora il Grande Spirito ritentò l'impresa, ma mentre osservava che tutto andasse per il verso giusto, lo spirito malvagio si trasformò una bella fanciulla che lo distrasse. La cottura andò ben oltre il tempo previsto e ne uscì una creatura bruciacchiata, e da essa prese origine la razza nera.

Alla fine Manitù riuscì a sconfiggere lo spirito del male e a cuocere a puntino la sua creatura che assunse il colore dell'argilla rossa e che diede origine ai veri uomini ossia ai pellirosse.

 

IL DREAM CATCHER
(l'acchiappa sogni)

Il Dream-Catcher è una sorta di "talismano" che ha lo scopo di allontanare i brutti sogni e avverare quelli positivi. "L'acchiappa-sogni" è originario della tribù Oneida ma poi si è rapidamente diffuso presso le altre tribù indiane che per spiegarne la comparsa fanno riferimento a numerose leggende.

Cheyenne

Molto tempo prima che arrivasse l’uomo bianco, in un villaggio cheyenne viveva Nuvola Fresca, una bambina. Un giorno la piccola disse alla madre, Ultimo Sospiro della Sera:” quando scende la notte, spesso arriva un uccello nero, becca pezzi del mio corpo e mi mangia finché non arrivi tu a cacciarlo via. Ma non capisco cosa significhi tutto questo”.Ultimo Sospiro della Sera rassicurò la piccola dicendole: “le cose che vedi di notte si chiamano sogni e l’uccello nero che arriva è soltanto un’ombra che viene a salvarti” Nuvola fresca rispose: “ma io ho tanta paura, vorrei vedere solo le ombre bianche che sono buone”. Allora la madre, che in cuor suo sapeva che sarebbe stato ingiusto tralasciare le paure della sua bimba, inventò una rete tonda per pescare i sogni nel lago della notte, poi diede all’oggetto un potere magico: riconoscere i sogni buoni, utili alla crescita spirituale della sua bambina, da quelli cattivi, cioè insignificanti e ingannevoli. Ultimo Sospiro della Sera costruì tanti dream catcher e li appese sulle culle di tutti i piccoli del villaggio cheyenne. Man mano che i bambini crescevano abbellivano il loro acchiappasogni con oggetti a loro cari e il potere magico cresceva, cresceva, cresceva insieme a loro… Ogni cheyenne conserva il suo acchiappasogni per tutta la vita, come oggetto sacro portatore di forza e saggezza.

Sioux

In un tempo lontano un vecchio stregone si trovava sulla cima di una montagna quando ebbe una visione: Iktome, grande maestro di saggezza, gli apparve sotto forma di ragno e gli parlò in una lingua sacra. Parlò al vecchio lakota dei cicli della vita, di come iniziamo a vivere da bambini passando dall’infanzia all’età adulta, e alla fine diventiamo vecchi e qualcuno si prende cura di noi come se fossimo diventati un’altra volta bambini, così si completa il ciclo.
Mentre parlava, il ragno prese all’anziano un cerchio che aveva con lui, era un cerchio di salice al quale erano attaccate delle piume e delle crine di cavallo abbellite da perline. Prese il cerchio e iniziò a tessere una tela all’interno, mentre tesseva continuava a parlare dicendo: “in ogni periodo della vita vi sono molte forze, alcune buone e altre cattive, se ascolterai le forze buone queste ti guideranno nella giusta direzione, ma se ascolterai quelle cattive andrai nella direzione sbagliata e questo potrebbe danneggiarti.
Mentre il ragno parlava continuava a tessere nel cerchio la sua tela e quando finì diede all’anziano il cerchio con la rete e disse: “la ragnatela è un cerchio perfetto con un buco nel centro, utilizzala per aiutare il tuo popolo a raggiungere i suoi obiettivi, facendo buon uso delle idee, dei sogni e delle visioni. Se crederete nel Grande Spirito, la rete tratterrà le vostre visioni buone, mentre quelle cattive se ne andranno attraverso il foro centrale”.
L’anziano stregone raccontò in seguito questa visione alla sua gente e da allora i Lakota ritengono l’acchiappasogni un oggetto sacro e lo appendono all’entrata dei loro tepee per filtrare i sogni e le visioni. Quelli buoni sono catturati nella rete e quelli maligni scivolando nel buco centrale e se ne vanno per sempre.
 

Chippewa

Un ragno era solito tessera la tela in un angolo, vicino al giaciglio in cui Nokomis dormiva. Ogni giorno Nokomis osservava il ragno, mentre questi era intenento a tessere la sua ragnatela. Un dì mentre lo guardava al lavoro entrò suo nipote e guardando il ragno gridò: “Nokomis-iya!”. Fece un balzo e presa una scarpa per colpirlo. “No-Keegwa” (Non ucciderlo), sussurrò la nonna. “Nokomis perché vuoi proteggere il ragno)” chiese il ragazzo. La vecchia non gli rispose. Quando il ragazzo se ne andò, il ragno si avvicinò alla nonna per ringraziarla di averlo salvato, e le disse: “Per molti giorni mi hai osservato mentre tessevo la mia tela. Poiché mi hai salvato la vita ti offrirò un dono”. Sorridendo si allontanò, sempre tessendo la ragnatela. Subito la luna si avvicinò alla finestra e illuminò con un magico raggio la rete. “Vedi come sto tessendo?” disse il ragno “Guarda e impara ogni rete catturerà i sogni brutti mentre lascerà passare i sogni buoni riusciranno a passare attraverso il piccolo buco centrale, questo è il mio regalo per te. Usalo per ricordare solo i bei sogni, i sogni cattivi infatti resteranno per sempre impigliati nella rete.”