Il linguaggio dei fiori, utilizzato nell'Ottocento con sottigliezza, anche oggi può far pensare ad una maggiore attenzione nei confronti del festeggiato. Paolina Grati ne “Il linguaggio dei fiori”, edito sul finire dell’Ottocento, fornisce le spiegazioni leggendarie o storiche.
Aconito = amore platonico. Fiori di colore
azzurro cupo, riveste particolare importanza in farmacologia per la presenza
nelle sue foglie di vari alcaloidi.
Aloe = turbamento, confusione. Con fiori gialli, rossi o bianchi a
pannocchia, dalle foglie carnose si estrae un succo amaro usato come medicinale.
Il legno, originario dell'India, bruciando emana un aroma delicato.
Amaranto = immortalità, fedeltà, costanza. I fiori a spiga dal colore
rosso cupo, anche secchi, mantengono la colorazione originale. Originario
dell'India. «Omero racconta che gli abitanti della Tessaglia erano tutti
coronati di amaranti nel giorno in cui si celebrarono i funerali di Achille.
Cessato il culto pagano, rimase ancora all'amaranto il suo simbolo, e allorché
la superstizione prese il sopravvento e divenne regolatrice della società, i
maghi trassero partito facendone un amuleto contro l'invidia e la disgrazia, gli
attribuirono la virtù di conciliare il favore e la gloria a coloro che, per
avventura, lo portavano».
Amarillide = affetto sincero, superbia. Pianta ornamentale con fiori a
calice, in ombrelle, di colore vivo.
Amorino (reseda) = le tue virtù superano i tuoi vezzi. Ogni ramo termina
in una spiga di fiori, con stami rossi. Conosciuta anche con il nome di reseda
odorosa, la pianta è coltivata anche per l'industria dei profumi.
Anemone = abbandono, fragilità, vedovanza. Fiori simili al papavero,
senza odore, rossi, bluastri o bianchi, nell'etimologia popolare significa
vento. «Marte, geloso di Adone, lo fece sbranare alla caccia di un cinghiale;
Venere, che lo amava, lo trasformò in Anemone. Così la favola. Questa pianta
venne recata dalle Indie Orientali, verso il secolo decimosettimo, da certo
Bachelier, fioricoltore di Parigi. Per dieci anni egli custodì gelosamente il
suo tesoro, senza mostrare ad alcuno né il menomo sboccio di un anemone doppio,
né il più piccolo seme dell'anemone semplice. Raccontano che un consigliere del
parlamento, dolente di vedere nelle mani di un solo individuo, un bene ch'era
naturale porre in comune, andò un giorno a visitare Bachelier. Passando presso i
di lui anemoni, lasciò inavvertitamente cadere il suo mantello sopra i semi di
alcuni di quei fiori. Il servitore del consigliere, che aveva già avuta
l'imbeccata, rialzò pronto il mantello, e portò seco il seme. Quindi il
consigliere salutò l'ospite e se ne andò. L'anno seguente, il consigliere fece
largo spreco del suo furto ingegnoso, e lo diffuse nell'intera Europa».
Angelica = entusiasmo, ispirazione, vaga tristezza. Pianta erbacea
aromatica con fiori verdastri a ombrella. La radice è usata in medicina e i semi
per i liquori. «Il suo nome ricorda il leggiadro episodio del celebre poema
dell'Ariosto, e nel quale una vaga principessa preferisce l'amore di un
pastorello alle adorazioni di una gran quantità di paladini».
Anserina = ingenuità, candore. Detta anche argentina. Pianta erbacea
perenne della famiglia delle rosacee, con foglie seghettate che sotto hanno un
colore bianco-lucido, come argentato, e fiori solitari gialli. Ricca di
proprietà medicinali.
Antirrino = capriccio, presunzione. Fiore a forma di muso di leone, più
comunemente etichettato come bocca di leone.
Aquilegia = tenerezza reciproca, follia. Pianta erbacea con fiori penduli
di vari colori con nettario a forma di sperone. «Si direbbe come una riunione
di campanellini cinesi, e rassomiglia, in certa guisa, ad uno di quei berretti
che portavano i pazzi, o i buffoni di Corte; da ciò venne simboleggiata la
follia».
Arancio (fiori) = verginità. La pianta arborea produce fiori bianchi
odorosi. In molti Paesi formano il mazzo di nozze delle spose.
Argentina = ingenuità, candore. Detta anche anserina. Pianta erbacea
perenne della famiglia delle rosacee, con foglie seghettate che sotto hanno un
colore bianco-lucido, come argentato, e fiori solitari gialli. Ricca di
proprietà medicinali.
Aro = ardore, insidia, orrore. I frutti, a bacche rosse, erano un tempo
usati dalle fattucchiere per i loro intrugli mortiferi. Ne fanno parte, tra le
specie più diffuse in Italia, il gigaro e il pan di serpe.
Assenzio = tormenti d'amore, assenza, amarezza. Fiori giallastri in
capolini. Contiene l'absintina, un principio amaro dalle proprietà stimolanti, e
l'absintolo, un olio essenziale molto velenoso. Si produce un liquore ad alta
gradazione.
Aster = doloroso ricordo. Fiori a capolino di vari colori. Dal greco,
significa stella, per la disposizione a raggiera delle sue brattee.
Azalea = gaudio misterioso. Pianta arbustiva, produce fiori di vario
colore: bianchi, rosa, rossi. Il nome, dal greco con il significato di arido, in
considerazione della predilezione di questa pianta per i terreni secchi, fu
imposto da un naturalista svedese.
Azalea carnicina = vile vendetta
Azalea gialla = simulazione
Bella di giorno = civetteria,
mania di piacere. I fiori a campanula si aprono al
mattino e si chiudono alla sera.
Bella di notte = timidezza. Originaria dell'America tropicale, i fiori si
schiudono alla sera, esalando un gradevole profumo, per richiudersi alla luce
del giorno.
Biancospino = dolce speranza. Da riservare ai giovani, ha rami spinosi e
fiori bianchi raccolti in corimbi. «I Romani accordavano al biancospino il
potere di combattere i malefizi. Nei giorni che celebravano qualche imeneo, se
ne adornavano con festoni le culle dei neonati».
Bocca di leone = capriccio, presunzione. Il fiore, detto anche antirrino,
prende questo nome per la forma a bocca.
Botton d'oro = sarcasmo, maldicenza. Fiore giallo-dorato, lucente. «Il
succo spremuto delle sue radici può esser mortale».
Bucaneve = consolazione, annuncio di qualcosa di piacevole. Fiore unico
bianco pendulo con macchie di verde all'apice. Detto anche foraneve.
Calendola = gelosia, inquietudine, dispiacere.
Fiori a capolino di colore giallo o arancione.
Calicanto = eleganza, adulazione. Arbusto cespuglioso produce fiori
profumati rosso cupo o giallo. Formato da due parole che si traducono in
calice-fiore. Le prime piante sono giunte in Europa nel 1726, provenienti dalla
Florida.
Calla = instabilità. Pianta erbacea con infiorescenza a spiga racchiusa
in una brattea bianca a calice. Citata da Plinio con il nome di calsa, ha mutato
il nome per una lettura errata.
Camelia = sacrificio, durata. L'arbusto sempreverde, ornamentale, con
foglie verde scuro, coriacee, offre fiori bianchi, rosa o rossi. Deriva il nome
dal gesuita moravo Kamel (1661-1706) che la introdusse in Europa dal Giappone.
Camelia a fiore rosso = amore e speranza.
Camelia variegata = amore, fede, speranza.
Campanula = adulazione, vanità. Pianta erbacea con fiori a corolla
campanulata di vari colori.
Caprifoglio = legame affettuoso. Fusto esile e lungo con fiori
bianco-giallastri o rosa, odorosi specialmente di notte. Prende anche il nome di
abbracciabosco, madreselva, vincibosco.
Catalogno o gelsomino di Spagna = sensualità. Non è raccomandabile
respirare, dormendo, l'aria profumata da questi fiori. Il nome deriva dalla
regione spagnola di provenienza: la Catalogna.
Cedrina = dolore, pene amorose. Fiori azzurrini, noti anche con il nome
di limoncina e erba Luisa, emana aroma di cedro. Da qui il nome.
Ciclamino = amabilità senza pretese. Fiori solitari di colore
rosa-violetto, anche profumati. Deriva da una specie originaria del Medio
Oriente, deriva il nome dal greco con il significato di circolo per la forma
della corolla.
Cinquefoglie = amore materno. Indicato per giovani mamme, ha fiori
gialli. Prende il nome dalle foglie composta da cinque foglioline. Detta anche
pentafillo.
Colchico = indole perversa, meditazione, rammarico. Il colore,
originariamente languido rosato, diventa azzurro roseo. Pianta velenosa, prende
il nome dalla Colchide, regione sul Mar Nero famosa nell'antichità appunto per i
suoi veleni.
Corona imperiale = gloria e potenza. Pianta ornamentale della Liliaceee,
in cima al fusto presenta un ciuffo di brattee e di fiori arancioni.
Coronilla = ingenuità. Fiori penduli di vario colore (giallo o rosa), a
forma di corona. Produce un frutto a legume.
Cresta di gallo = malvagità. Comunissima nei prati, dissecca gli
alberelli che le crescono vicino. Detta anche nappa del cardinale.
Crisantemo = illusione, dubbio, cordoglio. Non così nei paesi d'origine
(Cina e Giappone) dove è un fiore ornamentale per eccellenza. In Europa è
considerato il fiore dei morti, in quanto, data la fioritura autunnale, si
depone sulle tombe nella commemorazione dei defunti. Deriva dal greco con il
significato di oro-fiore.
Dalia = riconoscenza,
augurio di lunga vita e miglior destino. Goethe
pretendeva sempre grandi mazzi di questo fiore sulla scrivania. Come Giuseppina,
la prima moglie di Napoleone. Prende il nome dal botanico Dahl che nel secolo
XVIII la importò dal Messico. «Correva l'anno 1790, allorché M. Vincentes
Cervantes, direttore dell'orto botanico del Messico, inviava a M. Cavanilles,
direttore del giardino botanico di Madrid, alcuni tuberi grossi e carnosi di una
pianta comunemente colà coltivata, e li presentava agli europei come alimentari,
e ne consigliava la coltura non altrimenti che presso di noi si usa per le
patate. Grati gli spagnuoli di vedere aumentare il numero dei legumi,
cominciarono dall'assaggiare quelli che il Cervantes aveva mandato, ma
contrariamente alle aspettativa, avendoli trovati coriacei, acidi,
disgustosissimi, dovevano bandirli dalle specie commestibili, e si limitarono a
rispondere che se al Messico si mangiavano con assai piacere, il gusto europeo
era forse totalmente opposto a quello messicano. Sorpresi per altro, al momento
di rifiutare queste piante, dalla vaghezza dei fiori dei quali vestivansi,
pensarono che se non potevano servire per gli usi alimentari, avrebbero bensì
potuto essere di vago ornamento ai giardini, ed infatti accettata ed applaudita
l'idea, la dalia, che aveva fatto sì lungo tragitto per essere accettata nelle
umili terre degli orti. Si trovò invece collocata fra le profumate aiuole dei
giardini e dei parchi, dove fece la prima volta pompa di sé nell'autunno del
1791. Dalla Spagna nel 1802 e dall'Inghilterra nel 1803 le dalie, o giorgine,
passarono in Francia, e di là in Italia dove per la prima volta se ne trova
segnato un esemplare nel catalogo del 1810 del giardino Freyler alla Buttigliera
presso Marengo; da quell'anno si sparsero via via per tutta Italia, e nel 1817
anche il giardino reale di Boboli in Firenze, ne possedeva alcuni esemplari».
Dalia bianca = freddezza.
Dalia gialla = leggerezza.
Dalia rossa = false lusinghe.
Digitale = lavoro. Fiori purpurei in grappolo con sembianza di un ditale.
Dalle foglie si estraggono glicosidi usati nella terapia di patologie cardiache.
Dittamo = amore dormiente. Foglie perenni con fiori bianchi o rosa. Detta
anche frassinella, la pianta è ricca di un olio essenziale.
Elleboro = pazzia. Fiori grandi a calice,
rizoma ricco di glicosidi velenosi. Detta anche rosa di Natale. Nome con origine
latina, ma con derivazione greca, significa "cerbiatto" e "mangiare", perché da
questa pianta si nutrono i cervi.
Epatica = confidenza, fiducia. Foglie sempreverdi, fiori azzurri, è una
pianta medicinale velenosa. Detta anche erba trinità. Dal latino, "del fegato",
prende il nome dal colore e dalla forma delle foglie.
Erica = solitudine. Con rami fitti e sottili, foglie aghiformi e fiori
piccoli solitari o riuniti in corimbi o in grappoli. Nota anche con il nome di
scopa. Nella qualità Roi Eduard i fiori sono a corolla tuberosa, di colore
soffuso di bianco all'apice.
Fiordaliso = chiarezza, luce, delicatezza.
Fiori in capolini terminali, azzurri e rosa, crescono spontanei tra il grano.
Pianta coltivata con scopo ornamentale.
Fiori d'arancio = verginità. Usati già nell'antichità per intrecciare le
corone delle fanciulle che andavano a nozze.
Fucsia = amabilità, desìo. Diffusa nell'America Centro-meridionale e
nella Nuova Zelanda, ha fiori penduli di colore rosso e violaceo.
Gardenia = simpatia.
Piante arbustive, producono grandi fiori bianchi o gialli, molto profumati.
Garofano: prevalentemente coltivato sulle coste tirreniche, la
superstizione non lo vuole nel camerino di una vedette.
«Attribuiscono i primi procedimenti di coltivazione, convenienti a questo
fiore, al re di Napoli, Renato d'Angiò, che recossi (al principio del sedicesimo
secolo) in Provenza, onde, coltivando quel fiore, consolarsi della perdita del
suo trono! Triste consolazione, invero!»
Garofano bianco = insensibilità.
Garofano giallo = sdegno.
Garofano rosa = mi sei sempre presente.
Garofano rosso = amore vivo e puro, energia. Da offrire con molta prudenza a
giovani donne. Adatti per omaggi floreali a uomini.
Garofano screziato = affettazione.
Gelsomino bianco = amabilità. Con arbusti rampicanti e fiori
bianchi molto profumati, utilizzati anche in profumeria. «Il gelsomino,
originario del Malabar nelle Indie Orientali, fu importato in Europa dai
navigatori spagnuoli in epoca non ben precisata fra il 1524 ed il 1528. Ma in
Italia sembra però che esistesse anche prima di quel tempo, e ne fa prova una
figura di tal fiore ben disegnata e colorita che si trova nel codice lasciatoci
dal Rinio «Liber de Simplicibus» scritto nel 1415. Il primo ad averne qualche
esemplare fu Cosimo I dei Medici, detto il Gran Diavolo, il quale s'invaghì
tanto di quel fiorellino, che volendo esserne l'unico possessore, proibì
severamente ai suoi giardinieri di regalarne anche una sola pianta, e di
riprodurlo in molti esemplari. L'ordine granducale fu scrupolosamente rispettato
per molti anni, e chissà per quanto tempo ancora il gelsomino sarebbe rimasto
proprietà esclusiva dei Medici, se un caso fortuito non ne avesse agevolato la
propagazione. Un giovane giardiniere, volendo presentare un ricco e gentil dono
alla propria fidanzata nel suo giorno onomastico, pensò di offrirle un
ramoscello di gelsomino, e così fece. La giovane gradì moltissimo il dono, e
dolente che un sì bello e raro fiore (allora era raro davvero) dovesse avvizzire
così presto, lo mise in terra per conservarlo fresco più lungamente. Ottenne più
di quanto sperava. Il gelsomino restò verde per tutto l'anno, e nella seguente
primavera gettò nuovi germogli e nuovi fiori. da quel tempo le giovinette
toscane usano portare nel dì delle nozze un mazzetto di gelsomini, in memoria di
tale avvenimento».
Gelsomino catalogno = sensualità.
Gelsomino della Madonna = amore fraterno.
Gelsomino a fiore doppio = simpatia.
Gelsomino giallo = felicità.
Gelsomino rosso = carezze.
Genziana gialla = fierezza, potenza, orgoglio, spregio. Fiori
a corolla regolare, a imbuto o a botticella. La radice, amara e gradevole, serve
per decotti contro la febbre, come eupectico e nella preparazione di liquori.
Genziana nana = amore filiale
Geranio: il nome deriva dal greco geranos (becco di gru), per
la somiglianza dei frutti con il becco di questo animale.
Geranio perlato = virtù.
Geranio roseo = preferenza.
Geranio scarlatto = stupidità.
Giacinto = benevolenza, gioco. Fiori molto profumati con colori variabili
dal bianco, al rosa, al violaceo, al blu, in diverse sfumature. «Originari
dell'Oriente, si ignora il tempo preciso della loro comparsa in Europa. I primi
giacinti erano affatto selvatici, e solamente verso la metà del secolo XVI, si
cominciò ad assoggettarli alla coltivazione».
Giaggiolo = messaggio. Fiori grandi profumati di colore
diverso. Dai rizomi si estraggono oli essenziali usati in profumeria e farmacia.
Detto anche iris e ireos. Dal latino volgare prende il nome dall'aspetto delle
foglie a "spada".
Giglio bianco = innocenza, candore, purezza. Fiori bianchi e
profumati. Per fanciulle e adolescenti.
Giglio cinese = volubilità.
Giglio giallo = grandezza, ostentazione, inquietudine.
Giglio rosso = vanità.
Giglio selvatico = asprezza.
Ginestra = pulizia. Con foglie pungenti, produce fiori gialli,
intensamente profumati, a grappolo.
Girasole = fatuità, vanità, falsa ricchezza, amore infelice. La pianta
si caratterizza per le foglie a forma di cuore e da grosse infiorescenze di
colore giallo dai cui semi si estrae un olio commestibile. Detta anche elianto e
eliotropio.
Giunchiglia = languidezza d'amore, desiderio intenso. Per donne
maritate. Fiori gialli, in ombrelle, profumati, ricercati nell'industria dei
profumi.
Gladiolo = freddezza, indifferenza. Vari colori: giallo, bianco,
rosa, rosso, violetto, scarlatto, ecc. Diminutivo di glàdius (spada), per la
forma lunga e laminare delle sue foglie.
Glicine = amicizia disinteressata. Rampicante produce
infiorescenze di colore azzurro-violaceo. Dal greco glykys (dolce), per il
sapore dolciastro dei fiori, è originario della Cina e della Mongolia.